Trascrizione dell’omelia di don Alberto Secci del 27 luglio 2025 durante la Santa Messa VII Domenica dopo Pentecoste in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
“Guardatevi dai falsi profeti”. Se avesse iniziato così la predica, senza la lettura della pagina del Vangelo, avreste detto di nuovo: “Il prete esagitato”. Certo, chi tra di voi è un po’ complottista sarebbe contento di questa frase, ma quelli che invece hanno un animo più delicato e cercano la pace del Vangelo sarebbero infastiditi. “Guardatevi dai falsi profeti”. È Gesù Cristo che lo dice, è nostro Signore. “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci”. Grazie a Dio l’ha detto il nostro Signore Gesù Cristo. Intanto, vuol dire che ci sono i falsi profeti.
Sono pochi o sono tanti i falsi profeti? Certamente tanti, tanti, tanti. Al Monte Carmelo, il profeta Elia fu solo come profeta di Dio; centinaia e centinaia lo sfidarono: i falsi profeti, che erano i profeti di corte, i profeti del re. Sfidò i falsi profeti e vinse. I falsi profeti morirono e lui dovette fuggire per la vendetta. Certamente sono tanti i falsi profeti, e bisogna scegliere tra i profeti di Dio e i profeti di corte.
Per questo bisogna avere una vigilanza. La vigilanza non è un sentimento di paura, è un lavoro intellettuale. Eh, vigila chi ragiona partendo dai dati di Dio, partendo dalla verità di Dio. E noi… “vigilare” non vuol dire essere degli ansiosi che distruggono il lavoro per sé e per gli altri. La vigilanza è di chi usa l’intelligenza secondo la realtà, e dentro la realtà c’è la verità che Dio ha comunicato.
Per questo, permettetemi questo punto, fratelli: lavoriamo, eh! Ci sono sempre scuse: perché d’inverno fa freddo, d’estate fa caldo, ci sono le vacanze… Intellettualmente bisogna lavorare. Uno che non legge mai le cose importanti che nutrono il cristianesimo è pericoloso, eh, per sé e per gli altri. Non basta pregare, occorre studiare. Sì, studiare, come uno è in grado. Leggerà dieci righe al giorno, ma che legga cose sane: i testi che sono secondo i profeti di Dio e non secondo i profeti di corte. Ma, ahimè, quanto tempo spendiamo per i profeti di corte, per i falsi profeti?
Certo, la confusione oggi è tanta. È tanta perché non c’è solo la confusione del mondo, ma c’è la confusione dentro il mondo cristiano. C’è uno stravolgimento, spero di spiegarmi su cosa vuol dire “profeta” e quindi “profetico”. L’evoluzionismo — che ha pochissimo di scientifico e molto di filosoficamente errato, di ideologico, e che man mano è stato abbandonato dagli scienziati — è stato assunto dai cattolici in modo vergognoso. Per cui, per noi, l’evoluzione è il dogma. Allora, c’è questo progresso continuo dell’umanità, della società, verso i tempi futuri. Si confonde la redenzione di Cristo con l’avvento della società futura.
Tutta questa pseudoscienza si è sposata con l’ideologia, specialmente con il socialismo radicale che lavora per l’avvento di una società più giusta, no? Poi si è mischiato con un po’ di devozione cattolica e ha fatto la miscela esplosiva. Per cui oggi il Messia è la società che deve venire. Non vedete in giro? Per cui anche la Chiesa deve ascoltare i segni che la società manda, quello che la gente chiede, la sensibilità che ha. E in nome di questo, tiri via i comandamenti, cambi la morale, benedici ogni porcheria, sostieni l’omicidio, osanni il suicidio. Quanti suicidi dovremmo avere? Ce ne sono già due in questo mese. Due impiccati. Due… Oh, dal cielo ci guardano tutti! Sì! Eh… Morti, morti, morti! L’opera… Perché? Perché la “sensibilità nuova” oggi queste cose non le considera, allora bisogna… è la società che viene, eh beh, è il Messia che si manifesta.
Capite che questa è eresia pura? L’idea di un progresso che arriva da sé, per sviluppo umano e naturale. Evoluzionismo. Assurdità. Prove scientifiche? No. Prove sociali? Contraddittorie. Logica filosofica? Nessuna. Puri dogmi inventati dagli uomini per sostituirli con i dogmi della fede. Capite che, se questo entra dentro il mondo cristiano, produce disastri?
Allora, profeta chi è, oggi? Ahimè, è colui che anticipa la società futura. E naturalmente sarà una società serena, dove tutti vivono tranquilli, dove non ci saranno divieti, dove non ci sarà peccato, dove non devi sgridare nessuno, dove devi benedire tutto, perché l’uomo ha superato la fase del peccato, del domandar perdono, della ricerca della grazia; ormai sa che il suo Signore ha misericordia di lui. Non è questa la situazione?
Mi domando: in questa situazione, cosa vuol dire fare il Giubileo? Mi domando cosa vuol dire “giubileo”. Si fa per domandare perdono dei peccati e, soprattutto, per non scontare fino alla fine dell’eternità, nel Purgatorio, il prezzo delle tue colpe. Perché questo è il Giubileo. Chiede che si creda alla dottrina del Purgatorio. Vuol dire che, anche se sei stato assolto, i tuoi peccati devono essere ancora scontati.
Capite che c’è un cortocircuito? Perché se è vero questo falso progresso infinito e profetico, e se profeta è chi anticipa questa società meravigliosa che non si sa da dove scenderà, questa cosa qui non sta in piedi col perdonare i peccati e con lo scontare le colpe. Eh no, non sta in piedi. Allora perché si dice Messa per i defunti? Allora perché si fanno le assoluzioni su una cassa da morto? Allora perché bisogna offrire la sofferenza e la preghiera? Perché bisogna star fedeli ai comandamenti? Capite? È saltato tutto, tutto, tutto, tutto.
“Profetico”, oggi, è “alternativo”. È chi parla così del profetico, per cui c’è il “prete profetico” — e vedi che non fa come gli altri, come quei “catenacci” da parrocchia che fanno sempre le stesse cose, eh, piatte. “Profetico” è quello che stupiva, no? Ve lo ricordate? Anni ’70, ’80… ma siamo ancora dentro, eh. A lui non interessano le cose di Chiesa, fa altro. Eh sì, fa altro. Ma perché si è fatto prete, allora? Poi c’è il “cristianesimo profetico”, no? Quello dove si dice: “Sì, credo in Gesù Cristo, ma non come ci credete voi”. E poi c’è la “chiesa profetica”. Apriti cielo!
E questo “profetico” ha sempre un giudizio negativo su quello che c’era prima, sul passato. “Prima la Chiesa faceva così, adesso vive una stagione profetica”. Si vanno a cercare anche i santi del passato, facendo piegare quello che han detto e han fatto per far credere che anticipassero la “chiesa profeta”. Penso a Rosmini, no? Antonio Rosmini. Gli fanno dire cose che non ha detto e non ha scritto, però “ha anticipato i tempi nuovi della Chiesa”. Ma dove? Andate a leggere, andate a verificare la disciplina che aveva nel suo Istituto della Carità, andate a vedere le lettere che scriveva quando uno ragionava male. Ma non si può. È un dogma, è un dogma.
Nella Bibbia, nella Sacra Scrittura, Antico Testamento: chi sono i profeti? Quelli che parlano in nome di Dio. E quando parlano in nome di Dio, richiamano all’obbedienza, alla volontà di Dio. Ma il Signore si fa eco di questi profeti quando dice: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli”. Quindi vuol dire che qualcuno non ci entra, eh. Todos no, tutti no. “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Non quello che mi pensa intensamente, non quello che tutto sommato è d’accordo con me. Chi fa la volontà di Gesù? No, “del Padre mio che è nei cieli”. Sposta addirittura l’attenzione da sé, talmente è radicale la cosa. Altro che alternativi!
I profeti sono quelli che dicono: “Tornate a Dio! Vi è successo questo perché avete peccato! C’è la guerra!”. Ma ne trovate uno che dice: “C’è la guerra perché avete commesso peccato in abbondanza”? Si dice che il peccato è la guerra. Vabbè, ma la guerra, più che il peccato, è la conseguenza dei peccati. Questa è la dottrina cattolica. Questa è la Sacra Scrittura. Quando Israele viene invaso, viene deportato, i profeti dicono: “Perché vi è successo questo? Perché avete dimenticato Dio, avete tradito!”. I profeti non hanno detto: “Peccatori Nabucodonosor e i Babilonesi perché vi hanno deportato!”. Eh, i peccatori siete voi, e quello che vi è successo è conseguenza dei vostri peccati.
Scusate, portiamolo alla nostra situazione. Vogliamo la pace? Torniamo in grazia di Dio. Vogliamo la pace? Torniamo in grazia di Dio. E il Signore è misericordioso, perché con la massa dei nostri peccati dovrebbe esserci una guerra mondiale continua. Ferma le conseguenze, il Signore, ma non del tutto. Profeti sono quelli che devono scappare, perché sennò vengono ammazzati dalla corte e dal popolo che è con il sovrano. Vengono ammazzati. Ma d’altronde, il compimento dell’Antico Testamento, che è San Giovanni Battista, dovendo dire “Non ti è lecito sposare la moglie di tuo fratello”, è stato decapitato dopo essere stato incarcerato. Ha fatto un richiamo morale, profetico. Chi fa così?
Ma vengo a noi. Nel Nuovo Testamento, chi sono i profeti? Tutti i cristiani segnati dalla grazia. Voi siete costituiti profeti. Il popolo cristiano è un popolo sacerdotale, profetico e regale. Sacerdotale, perché offre la vita per la gloria del Padre in Gesù Cristo, fa lo stesso lavoro di Gesù Cristo. Regale, perché in nome di Cristo ha un potere sulla realtà per trasformarla secondo Cristo. Profetico, perché deve parlare in nome di Dio.
Se i profeti sono coloro che parlano in nome di Dio, allora io mi domando, e vi domando, e lo domando a ciascuno di voi: e tu, in nome di chi parli? Fatevi sempre questa domanda. Io sto parlando in nome di chi? Siccome, purtroppo, parliamo, parliamo, parliamo — anche quelli che sembrano non parlare, parlano di più; quando vedete una persona riservata, ha altri canali e parla tantissimo, non c’è niente da fare — noi parliamo, parliamo. Dobbiamo domandarci, quando ci viene questo impeto: in nome di chi stai parlando? Del tuo sentire? Del tuo sentimento? Della tua reattività del momento? Del pensiero dominante, secondo quello che tutti dicono? “Ma no, poverino, non si può giudicare così!”. Eh, beh, te l’hanno detto tutti gli altri, quelli della corte. Sei sicuro che non devi giudicare quella roba? Sei sicura? Che responsabilità che abbiamo, perché siamo costituiti profeti! Io ho le mie responsabilità, voi le vostre.
E allora, parliamo in nome di Cristo, perché solo Cristo rivela Dio Padre. Non basta dire “parlo in nome di Dio”, devi parlare in nome di Gesù Cristo, che ha detto e spiegato che cosa vuole il Padre, che porta a compimento tutto l’Antico Testamento, che porta dentro di sé tutto il valore assoluto dei Dieci Comandamenti e li porta a compimento, ricordate domenica scorsa. In nome di Cristo, che vuol dire anche in nome della Chiesa. Ma quando diciamo “Chiesa”, diciamo un insegnamento perenne, perché in questo momento di confusione bisogna attenersi alle cose che sono sempre state insegnate, che sono state credute ovunque da tutti, riconosciute come cattoliche.
Perché, ahimè, i falsi profeti, quelli “alternativi” — che poi sono vecchi, vecchi, ormai, eh, ma si riproducono — questi profeti stanchi che hanno chiuso l’orizzonte del cielo, che non parlano mai di peccato mortale, di peccato veniale, non vogliono queste distinzioni… i falsi profeti, che non parlano mai di grazia soprannaturale, che non parlano mai di offerta del proprio sacrificio, che non parlano della vita soprannaturale, sono tantissimi. E hanno generato una forma di pensare tale che, se non reagisci o sei aiutato da qualcuno vicino a te che ti scuote da questa forma malata di pensiero, tu non puoi uscirne da solo.
Domandiamo la grazia alla Madonna e a tutti i santi di poter essere seguaci dei veri profeti e vigilanti sui falsi profeti.
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
