Dossier

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questo quadro del Vangelo ci offre davvero molti spunti!

La passione di Gesù
Pilato paragona Gesù a Barabba
Punto II – I Giudei non accettano affatto che Pilato continui a dichiarare Gesù innocente. Il governatore, nonostante sia pagano, dimostra di amare la giustizia più di coloro che sono i fanatici custodi della legge divina; ma accorgendosi che quegli empi non sono più capaci di ragionare tanto sono dominati dall’odio, cerca una soluzione che soddisfi ambo le parti. Egli era solito concedere in occasione della Pasqua la libertà a un prigioniero scelto dagli stessi Giudei; così ora propone di liberare Gesù, se non proprio per giustizia perché è innocente, almeno come colpevole graziato, secondo l’antica usanza istituita in memoria del popolo ebreo, liberato dalla schiavitù dell’Egitto.
Anzi, per avere più possibilità di successo, Pilato propone insieme a Gesù un tale chiamato Barabba, che per le sue scelleratezze si era fatto odiare da tutti, e dà ai Giudei la facoltà di scegliere l’uno o l’altro, sicuro che questi si vergognerebbero di domandare la grazia per Barabba.
Riflessione – Benché siano buone le intenzioni del giudice, grande è il disonore che questi procura al Figlio di Dio, mettendolo sullo stesso piano di un delinquente comune. Gli si sarebbe fatto un grande torto anche mettendolo a confronto con il più alto degli angeli; infatti a nessuno degli spiriti angelici l’Eterno Padre ha detto: “Tu sei mio Figlio, siedi alla mia destra”. Possiamo immaginare, perciò, quale umiliazione subisca Gesù ora che viene fatto competere con il più grande ribaldo della città. Tuttavia la sopporta con spirito sereno, per rafforzare in noi la pazienza e per liberarci, col suo esempio, dall’eccessivo timore del disprezzo del mondo.

Colloquio – Redentore nostro, quanto è adorabile la tua pazienza! Quando Erode ti ha insultato ritenendoti pazzo, ti ha attribuito solo un difetto di natura che può benissimo stare insieme all’innocenza; ma che ora tu venga esposto al giudizio di una volgare plebaglia, che deve decidere chi sia il delinquente che merita di essere condannato a morte, se tu o Barabba, questo è veramente il disonore più raffinato che viene fatto alla tua santità. Gesù mio, quando imparerò una buona volta ad amare le umiliazioni che tu hai reso gloriose prendendole su di te? Correggi col tuo spirito le mie sciocche opinioni ispirate dall’orgoglio, e mi sarà facile diventare paziente; se imprimerai nel mio cuore il tuo esempio, non mi vergognerò più dei disonori del mondo, anzi, me ne vanterò.
Pratica – Può darsi che talvolta mi si attribuisca malizia in certe cose dove, per divina misericordia, non c’è affatto. Saranno occasioni per accettare con gioia le umiliazioni come ha fatto Gesù.
Padre Gaetano da Bergamo.

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I Padri della Chiesa, con molti altri Santi, mettono davanti alla scelta dell’uomo in ogni tempo: chi volete LA VERITA’ (Gesù) O LA MENZOGNA (Barabba)…?? e l’umanità afflitta, miserevole, sceglie ancora una volta LA MENZOGNA nella quale si illude di trovare in essa la propria libertà e felicità.
In ogni tempo, ogni generazione, dovrà affrontare questa scelta – insegnano i Padri con i Santi – pochi coloro che sceglieranno LA VERITA’, sempre troppi coloro che preferiranno la menzogna.
Quel giorno, quando molti gridavano a Pilato di liberare Barabba, molti altri in verità gridavano il santissimo Nome di Gesù, ma la loro scelta veniva soffocata da schiaffi, spintoni, minacce, le urla dei prepotenti erano più forte da far apparire vincente il mistero dell’iniquità, del compromesso, del potere. Gesù – la Verità – verrà così condannato non soltanto per la meschinità del potere di Cesare o della Sinagoga del tempo, ma anche a causa della vigliaccheria di un popolo. Un gioco perverso che si ripeterà in ogni tempo, fino alla fine del mondo perchè – con la vittoria già reale del Risorto – toccherà all’uomo scegliere chi servire e da che parte stare: o con la Verità, o con la menzogna.
E concludono i Santi: non preoccupiamoci del potere di Cesare, egli farà sempre ciò che vorrà fare per compromettere la Verità; ma siamo noi – i Cristiani – a doverci preoccupare che – seppur flebile – quella voglia di liberare la Verità dalla menzogna, non venga mai meno.
Il vero Cristiano sarà, allora, colui che vivrà di Cristo – Via, Verità e Vita – sarà perseguitato a causa sua, sarà trascinato nei tribunali di Cesare a causa sua, così toccherà alla santa Chiesa sua Sposa.
Tutto sembrerà stravolgersi, il male sarà chiamato bene e viceversa ciò che è vero bene sarà dichiarato un male. Prima degli sconvolgimenti naturali, il vero discepolo del Cristo, dovrà affrontare gli sconvolgimenti delle leggi inique e come hanno trattato la Verità fatta Persona, così saranno trattati i suoi discepoli, ma quella condanna e quella crocifissione non è l’ultima parola. Ne usciremo vincitori solo se avremo imitato il Maestro, solo se avremo agito come Lui e con Lui saremo allora partecipi della gloria della Risurrezione, per l’eternità.