Magistero dei Papi

«Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive.» (Benedetto XVI – Lettera ai Vescovi 10 marzo 2009)

RICORDA CHE:

È lo Spirito Santo che elegge il Papa? Ecco come rispose (con una certa ironia) l’allora cardinale Ratzinger. Una volta fu chiesto al futuro Papa se lo Spirito Santo fosse il responsabile dell’elezione dei Pontefici. «Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Egli è un buon educatore»

Ratzinger, non rinunciando nel finale a una certa ironia, rispose così: «Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto» (Riportato da Avvenire nel 2013 la risposta che Joseph Ratzinger diede nel 1997 alla domanda sull’azione dello Spirito Santo in Conclave).


I Papi eletti dallo Spirito Santo

Ogni tanto si sente dire in giro che i Romani Pontefici vengono eletti dallo Spirito Santo. Questa affermazione va spiegata, altrimenti si corre il rischio di incorrere in spiacevoli equivoci. Il Catechismo di San Pio X insegna che Dio è incapace di fare il male perché può desiderare e fare solamente il bene. Pertanto è impossibile che il Signore possa desiderare che venga eletto un Papa “cattivo”, ad esempio un ecclesiastico sacrilego che ha la concubina; un simoniaco che compra il pontificato con denaro o promesse varie; un prelato poco istruito in materia teologica o che ha le idee alquanto confuse, ecc.
 
Coloro che dicono che i Pontefici sono sempre eletti dallo Spirito Santo rischiano di offendere Dio. Faccio un esempio: San Tommaso d’Aquino e Sant’Alfonso Maria de Liguori (non si tratta di due teologi qualsiasi, ma di due grandi Dottori della Chiesa) affermano che se un seminarista è recidivo nel peccare contro la virtù della purezza, è segno che non ha una vera vocazione, perché il Signore non chiama al sacerdozio elementi del genere. Se questo principio vale per poter divenire prete, a maggior ragione vale per poter divenire Papa, quindi se un ecclesiastico è lussurioso e ha la concubina, e il conclave lo elegge successore di San Pietro, come si fa ad incolpare lo Spirito Santo di aver scelto un sacrilego per divenire Pontefice? Non è colpa di Dio se un uomo indegno viene eletto Papa! 
 
In realtà il Signore non vuole costringerci a fare il bene, perché altrimenti le nostre opere buone non sarebbero frutto di amore nei suoi confronti, ma solamente frutto di costrizione, senza valore meritorio. Pertanto quando i cardinali si riuniscono in conclave, lo Spirito Santo si limita ad illuminare le loro menti per “suggerire” qualche buon nominativo da eleggere, ma non costringe i porporati a seguire il suo consiglio. Se quindi, ad esempio, un simoniaco viene eletto Papa, la colpa è dei cardinali che si sono lasciati comprare, non certo dello Spirito Santo che, potendo desiderare solo il bene, voleva che fosse eletto un uomo pio e saggio.
 
Dio è infinitamente misericordioso, ma è anche infinitamente giusto, pertanto premia il bene e castiga il male. Ai tempi dei re di Israele il Signore castigò i peccati del popolo tollerando che salissero al potere dei monarchi che governavano in maniera pessima. Una cosa del genere avviene nella Chiesa: gli ecclesiastici “poco zelanti” sono un castigo di Dio. Nel “Dialogo della Divina Provvidenza” l’Eterno Padre disse a Santa Caterina da Siena che per donare alla Chiesa buoni ecclesiastici desiderava le preghiere, le sofferenze e le lacrime delle anime pie (cfr. capitolo 129).
 
Dunque, come spiegarsi se dovesse essere eletto un Papa indegno? La risposta la dà San Vincenzo di Lerins, secondo cui alcuni Pontefici vengono donati da Dio, altri vengono solamente “tollerati” da Lui, mentre altri ancora vengono inflitti alla Chiesa come castigo, cioè il Signore non vuole che vengano eletti personaggi “inadatti” al pontificato, ma non impedisce che salgano al soglio pontificio perché il popolo merita questo castigo a causa dei propri peccati.
 
Se un Papa è secondo il cuore di Dio, lo si capisce dai frutti, infatti le cose nella Chiesa vanno molto bene durante il suo pontificato: nomina buoni vescovi che a loro volta formano nei seminari dei sacerdoti zelanti, insegna la Dottrina Cattolica in maniera chiara e precisa (evitando di usare espressioni ambigue che causano confusione tra i fedeli), combatte gli errori dogmatici e i vizi che dilagano nell’orbe, corregge i vescovi “poco zelanti” che governano male le proprie diocesi, aiuta le comunità religiose fervorose e osservanti mentre quelle rilassate cerca di correggerle e di riportarle al loro antico splendore, le vocazioni religiose e sacerdotali beneficiano di un vistoso incremento, molti fedeli laici si convertono e cominciano a vivere in maniera coerente col Vangelo e a praticare un’intensa vita spirituale, molti eretici e pagani abiurano i propri errori e abbracciano la fede cattolica, ecc.
 
Pertanto con le lacrime agli occhi bisognerebbe supplicare il Signore di donarci, sino alla fine del mondo, solo dei Romani Pontefici ricchi di zelo per la salvezza delle anime, come lo fu il grande Papa San Pio X (Padre Pio disse che Roma non vide mai un’anima grande come la sua). È vero che a causa dei tanti peccati commessi da noi cattolici, meriteremmo di avere dei Papi indegni, ma piangendo dovremmo supplicare la Santissima Trinità che se vorrà punire il genere umano, lo faccia con qualsiasi altro castigo temporale (pestilenze, terremoti, alluvioni, carestie, ecc.), ma non con dei pessimi Pontefici, i quali governerebbero male la Chiesa e causerebbero la dannazione di tante anime.
 

SUPPLET ECCLESIA
Misericórdiam tuam, Dómine, súpplices implorámus…
Supplet Ecclesia, quando la chiesa supplisce alla mancanza di capacità di affrontare, temporaneamente, una situazione Sacramentale…
Supplet Ecclesia pro foro tum externo tum interno … In sostanza, anche nel Diritto Canonico esiste un principio analogo a quello del funzionario di fatto comunemente esistente negli ordinamenti statuali, secondo cui gli atti emanati dal titolare di un ufficio pubblico sono, a certe condizioni, considerati validi e normalmente produttivi di effetti, anche se posti in essere da un soggetto privo della necessaria legittimazione.. perchè è la Chiesa stessa che supplisce a certe mancanze…

Dal dubbio si distingue l’errore e l’ignoranza.
La seconda è mancanza di conoscenza. La prima è invece un giudizio errato, una falsa apprensione della legge. In linea di principio l’ignoranza e l’errore che riguardi la legge inabilitante o irritante non impedisce gli effetti, (es. professione religiosa nulla per invalidità del noviziato anche senza colpa; matrimonio nullo celebrato sotto impedimento dirimente sconosciuto) a meno che non sia stabilito diversamente (can. 144 §1 cd. supplet Ecclesia): Per l’errore comune di fatto o di diritto e nel dubbio di fatto e di diritto positivo e probabile la Chiesa supplisce, nel foro esterno ed interno la potestà esecutiva.

Facciamo un esempio pratico comprensibile a tutti: la validità del Sacramento dell’Eucaristia, la Messa…
l’abominio della desolazione (Dn.12,11) è, in sostanza, la mancanza della Consacrazione Eucaristica, ovvero la Transustanziazione della sostanza del pane e del vino che diventano vero Corpo e vero Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, vedi anche qui.
Per la validità della Consacrazione dobbiamo avere un Sacerdote cattolico validamente ordinato, il pane di frumento senza aggiunte, il vino d’uva senza aggiunte e il rito liturgico ossia, i gesti e le parole che imitano quelli compiuti da Cristo nella prima consacrazione (Lc 22,19).
Il Concilio di Trento (1545 – 1563) non ha MAI richiesto al Sacerdote l’esplicita professione di Fede della Chiesa, ma l’INTENZIONE di fare ciò che fa la Chiesa.
Sono diversi i Miracoli Eucaristici che lo confermano quale quello di Lanciano e di Bolsena.
Perciò qualora il Sacerdote dubitasse (o fosse anche il peggior peccatore della terra), ma continuasse ad appoggiarsi alla Fede della Chiesa, mantenendo LE PAROLE ufficiali del Sacramento con gli elementi descritti, tutti i Sacramenti da lui celebrati SONO VALIDI.
In quanto la Fede della Sposa di Cristo supplisce alla carenza del Sacerdote.
Possiamo quindi affermare che un Sacerdote eretico che però intendesse fare ciò che crede la Chiesa Cattolica, ovvero che con la Consacrazione il pane diventa il Corpo e il vino diventa il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, consacra VALIDAMENTE l’Eucarestia, così è per gli altri Sacramenti dove, lo stesso Battesimo per esempio, può essere valido anche se amministrato da un laico, persino non credente (in extremis, diverso è se un sacerdote modificasse le parole, vedi qui) se questi lo facessero con le INTENZIONI della Chiesa.
Contrariamente, un Sacerdote, che non avesse l’intenzione di fare ciò che la Chiesa Cattolica crede da più di 2000 anni, non è più in comunione con Essa, NON CONSACRA l’Eucarestia.
Nei casi dubbi, subentra la volontà salvifica di Gesù, Sacerdote Consacrante principale di ogni Consacrazione (il Sacerdote infatti agisce in Persona di Cristo che è l’agente, non l’autore del Sacramento), sanando e assicurando la validità del Sacramento.
Nel linguaggio ecclesiastico si definisce “Supplet Ecclesia” (can. 144 del diritto canonico), ossia supplenza della Chiesa, di cui Gesù Cristo è il Capo e Sommo, unico, Sacerdote.
Inoltre nessun Concilio o definizione di Fede, ha mai affermato che la frase “in unione con il Papa…” è indispensabile o determinante per la validità o invalidità della Consacrazione, essa deve essere intesa solo come preghiera di COMUNIONE nel riconoscimento e per il riconoscimento del Pontefice regnante.
Se invece ci si accorge che un Sacerdote o Vescovo non credono, ne predicano ciò che per Fede la Chiesa ci impone a credere (Atto di Fede), o che addirittura spingessero il popolo verso l’apostasia, allora ci si deve allontanare per il semplice motivo che inevitabilmente con il tempo, faranno perdere la fede anche ai fedeli sui quali essi sono chiamati PER VIGILARE sulla corretta dottrina e non per imporre altro, e i Sacramenti da loro celebrati sarebbero validi, in alcuni casi, MA comunque ILLECITI…
Ecco perché l’abominio della desolazione non è ancora giunto!
Quando avverrà?? Non sappiamo “il giorno e l’ora”, ma il Signore ci ha dato e continua ad offrirci I SEGNALI quando, per esempio, cominceranno con le “messe ecumaniacali“, allora Cristo abbandonerà totalmente quelle comunità irriverenti e non ci sarà più la Supplet Ecclesia…. in sostanza da ciò che è illecito alla fine diventerà la desolazione… ma sappiamo come finirà: “le porte degli inferi non prevarranno” sulla santa Chiesa Cattolica, piuttosto queste prevarranno su tutte quelle comunità che abbandoneranno la sana dottrina e quando L’APOSTASIA s’impossesserà di loro:

Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.” (2Tim.4,1-5)


ATTENZIONE: scaricate qui la “PROFESSIO FIDEI, la Professione di Fede” che ci aiuta a fare il discernimento per non cadere nell’eresia, nell’apostasia, nello scisma… 


In un capitoletto II – SECONDO ESEMPIO: ESITO CONCILIARISTA DELLA TESI DEL DA SILVEIRA possiamo leggere questo esempio lungimirante:

  • – “Se, ad esempio, un parroco accompagnando da Roma i suoi parrocchiani in pellegrinaggio al Duomo di Milano prende l’Autostrada del Sole in direzione per Napoli, i suoi fedeli lo possono correggere caritatevolmente dicendogli: “Reverendo, ha sbagliato strada, occorre prendere la direzione per Firenze e poi per Bologna/Milano”. In tal caso è lecita la correzione caritatevole e non giudiziale dei fedeli. Quindi, se il parroco ha un minimo di buon senso e di umiltà cambia direzione e si dirige verso Firenze/Bologna; ma se è ostinato e orgoglioso continua sino a ritrovarsi a Napoli, ove certamente non troverà il Duomo di … Milano. Per quanto riguarda i fedeli, se oltrepassano la correzione fraterna o caritatevole per sottoporre ad un processo penale il parroco, dichiararlo decaduto e nominarne uno nuovo, allora essi passerebbero dalla parte della ragione a quella del torto, arrogandosi un potere che non hanno….” Questi sono i fatti….

2023-2024

Lacrimazione di Maria a Siracusa e il Magistero dei Pontefici

Gestis Verbisque sulla validità dei Sacramenti

Giovanni Paolo II ai giovani: “non tacete la verità; lottate contro il peccato”

Che fine ha fatto il Motu Proprio di Benedetto XVI sul come gestire la vera carità nella Chiesa?

Bolla di Papa Urbano IV con la quale si dona a tutta la Chiesa la Solennità del Corpus Domini

Pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa 8-15 maggio 2009: tutti i testi e le foto

Da Leone XIII a Benedetto XVI per le ordinazioni anglicane

Domande e risposte sulla sessualità e sulla purezza

DOMANDE E RISPOSTE sulla questione omosessuale e la dottrina Cattolica

Leone XIII identificava nel 1897 gli errori sulla dottrina dello Spirito Santo Divinum Illud Munus

Benedetto XVI: Missione Famiglia-Parrocchie e la vera Chiesa sinodale 2005

Incarnationis mysterium: per il Giubileo del 2000 Giovanni Paolo II ha parole di fuoco, di Fede e di perdono


2021-2022

Raccolta integrale delle 4 Udienze del beato Giovanni Paolo I

Benedetto XVI Magistero completo per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo

Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni

Testo ufficiale Consacrazione della Russia con Papa Francesco, al Cuore di Maria

NUOVO DOCUMENTO “COSTITUZIONE”Il testo contiene e sistematizza molte riforme già attuate in questi anni. Entrerà in vigore il 5 giugno, Solennità di Pentecoste. La nuova Costituzione conferisce una struttura più missionaria alla Curia perché sia sempre più al servizio delle Chiese particolari e dell’evangelizzazione. Unificate Propaganda Fide e Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione, il prefetto sarà il Papa.
qui il testo ufficiale scaricabile anche in pdf: https://press.vatican.va/…/2022/03/19/0189/00404.html
 

Sulla Lettera di Benedetto XVI – Febbraio 2022

Persona Humana Testo dottrinale sempre in vigore sulla vera dignità dell’Uomo e il peccato

Benedetto XVI, nel 2014: “La rinuncia alla verità è letale per la fede”. Lo stesso diceva Pio XI

La Notre charge apostolique. Quando San Pio X condannò in anticipo lo “spirito del Vaticano II”…

1985 quando Giovanni Paolo II raccomandava il magistero di san Pio X

ATTENZIONE: è uscito il nuovo Motu Proprio del Papa che annulla il precedente di Benedetto XVI sulla regolamentazione del rito della Messa nella forma antica (straordinaria). Per chi fosse interessato e comprendere lo sviluppo, i fatti e che cosa cambierà, CLICCATE QUI

Preghiera contro l’errore del Beato Pio IX

Nota Dottrinale: i cattolici in politica

1700 anni dal decreto sulla Domenica, il dies Domini, giorno del Signore

DONAZIONE DEGLI ORGANI? Sì, ma SOLO SE eticamente e moralmente accettabile e gratuitamente

La Preghiera di Benedetto XVI in difesa della Vita concepita e il Messaggio dei Vescovi


2020

Giovanni Paolo II: Dio non ci aiuta se non ci convertiamo

Dilecti Amici: Lettera di Giovanni Paolo II a noi oggi

Sulla questione del papato: Rinuncia Benedetto XVI. “Decuit, potuit, fecit.” Dio poteva farlo, quindi lo fece?

Libertatis conscientia: Il cristiano è chiamato ad agire secondo la verità

Iniziamo l’Anno Nuovo con una Tavola Rotonda nella quale abbiamo ragionato – dal magistero della Chiesa – la veridicità dei Titoli mariani al di là dei dogmi…. Maria è Corredentrice? Sì… perché il punto non sta in un dogma – che arriverà se il Cielo lo vuole come è accaduto per l’Immacolata e l’Assunta – il punto sta proprio nei contenuti di certa terminologia squisitamente patristica e cattolica. Vedi qui video.

Giovanni Paolo II – Centesimus Annus: il rimedio socialista è il peggiore dei mali

Magistero integrale Benedetto XVI per la Conversione di san Paolo


2019

MONUMENTALE INTERVENTO DI BENEDETTO XVI aprile 2019 sulla crisi della Chiesa

Modernismo ed Umanesimo: quelle eresie già condannate da san Pio X

I cardinali Burke e Brandmuller, ci aiutano a capire come riflettere sulla situazione che stiamo vivendo (video catechetico) qui il testo scritto.

Quando Wojtyla e Ratzinger difesero Ecclesia Dei e la Messa antica

Matrimoni misti e intercomunione: cosa dice la vera Chiesa: Benedetto XIV e Gregorio XVI


2018

Ratzinger e Wojtyla sulla Coscienza morale bene intesa

Etica e morale di Bergoglio celano un vero imbroglio

Crisi della Chiesa? Cosa fece San Gregorio Magno

Giovanni Paolo II in difesa del matrimonio e della Famiglia

Lettera ai Vescovi sulla cura delle persone omosessuali

Foto ed audio Convegno: “Chiesa Cattolica dove vai?”

ATTENZIONE: riguardo al Magistero pontificio del Pontefice Benedetto XVI, e a tutti i suoi scritti, si prega di cliccare qui, nella sezione speciale.

Messaggi Pasqua Urbi et Orbi di Benedetto XVI

Ratzinger medita per noi Venerdì e Sabato Santo – imperdibile

L’Humanae Vitae, infallibile e profetica

Magistero integrale Benedetto XVI Mercoledì delle Ceneri

Magistero integrale Benedetto XVI Messaggi per la Quaresima

Ratzinger: abbiamo bisogno di una Chiesa divina non umana


ARCHIVIO DEL 2017

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Domande e risposte

Commissione dottrinale – International Catholic Charismatic Renewal Services

Anno 2016

Molte persone che non seguono la chiesa cattolica commentano oggi quanto sia meraviglioso il Papa, poi pongono domande come: “Papa Francesco può eliminare il divieto di ordinazione sacerdotale delle donne?” La percezione è spesso: “Nuovo Papa – nuove regole”: è corretta?

Papa Francesco è apparso sulle copertine di Rolling Stone e della rivista evangelica Christianity Today. Alcuni disegnatori satirici lo hanno rappresentato in costume da supereroe. Piace globalmente e partendo da questo sentimento molte persone manifestano la speranza che questo papato possa introdurre cambiamenti di un certo tipo. Ma cosa esattamente può cambiare un Papa? Questa questione tocca l’autorità dell’ufficio papale e su questo si avverte spesso confusione, sia tra i Cattolici sia tra chi non è Cattolico.

Quando Cristo ha detto “Tu sei Pietro e su questa pietra costruirò la mia Chiesa” ha affidato il compito di governare la Chiesa a Pietro, e questa autorità prosegue nel successore di Pietro, il vescovo della Chiesa di Roma, che è Vicario di Cristo e Pastore della Chiesa Universale sulla terra. Grazie a questo compito il Papa ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente. La sua autorità è suprema perché nessuno sulla terra può prevalere su di essa. È piena perché non la condivide con nessun altro. È immediata perché non serve che altri parlino a suo nome. È universale perché a differenza di un vescovo diocesano, egli non ha confini territoriali che ne limitino l’autorità, né altri vincoli che la rendano applicabile solo a determinate categorie di individui. È ordinaria perché non è stata delegata al Papa da nessun altro.

Dunque in effetti il Papa ha a disposizione la suprema autorità esecutiva, legislativa e giudiziaria della Chiesa. Questo significa che può fare tutto ciò che vuole? No. Egli serve un’autorità più alta: Cristo stesso. Il Papa non è il capo della Chiesa, il capo della Chiesa è Cristo.

Questa definizione teologica richiede di fare una distinzione tra due diversi tipi di leggi: le leggi ecclesiastiche che vengono definite sulla base dell’autorità umana e la dottrina o legge divina che è stabilita da Dio stesso. Le regole e le leggi ecclesiastiche possono essere cambiate, la legge divina non può essere cambiata.

Le leggi ecclesiastiche possono essere cambiate ogni volta che la Chiesa veda la necessità di farlo. Tuttavia è importante ricordare che l’autorità di eseguire questi cambiamenti non è donata da una persona umana. È concessa da Dio. Gesù dice a Pietro ed agli apostoli: “tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo” (Mt 18,18; 16,19).

La dottrina o legge divina, d’altra parte, è l’insegnamento della Chiesa in materia di fede di morale. Tutti questi insegnamenti sono stati trasmessi alla Chiesa da Gesù e dagli apostoli prima della morte dell’ultimo apostolo. Questa dottrina può svilupparsi nel tempo, man mano che la Chiesa la comprende meglio, ma non può essere cambiata nel senso di essere ribaltata. Nessuno, nemmeno il Papa, ha l’autorità di cambiare la dottrina.

L’insegnamento del Papa non può contraddire la Scrittura, la Tradizione o precedenti insegnamenti papali vincolanti. I papi hanno l’autorità solo di preservare ed interpretare ciò che hanno ricevuto. Possono trarre delle implicazioni degli insegnamenti precedenti o chiarirli dove fossero ambigui. Possono vincolare formalmente ciò che era prima insegnato in modo informale, ma non possono capovolgere insegnamenti del passato, né formulare nuove dottrine dal nulla.

Un esempio di questi due tipi di leggi, sono quelle relative alla dottrina del sacerdozio. A Papa Francesco è stato chiesto molte volte se la Chiesa considererebbe l’ordinazione al sacerdozio di donne, la sua risposta è stata “la Chiesa ha parlato e dice no… E’ chiusa, quella porta”. Mentre sottolineava l’importante ruolo delle donne nella Chiesa, Francesco faceva riferimento al documento del 1994 Ordinatio Sacerdotalis, in cui Papa Giovanni Paolo II dice che la Chiesa non ha l’autorità di ordinare delle donne, e che questa deve essere ritenuta da tutti come una convinzione di fede definitiva. La Congregazione della Dottrina della Fede ha pubblicato un chiarimento affermando che, se pure la Ordinatio Sacerdotalis non è di per sé un documento infallibile, essa esprime la chiara e costante tradizione della Chiesa, il che rende infallibile il divieto all’ordinazione di donne al sacerdozio. È bene anche notare che la non ammissione delle donne all’ordinazione sacerdotale non vuol dire che le donne abbiano una dignità inferiore a quella dell’uomo. Mette in evidenza una diversità di missione che non compromette in nessun modo la pari dignità personale.

In contrasto alla dottrina dell’ordinazione esclusivamente di uomini, troviamo la pratica del celibato sacerdotale. Oggi nel Rito Romano sono normalmente ammessi all’ordinazione solo gli uomini che si impegnano al celibato a vita, mentre i Riti Orientali in comunione con il vescovo di Roma non richiedono il celibato a tutti gli uomini che chiedono l’ammissione all’ordinazione sacerdotale. Se il celibato sacerdotale appartenesse al deposito di fede, allora dovrebbe essere richiesto da tutti i riti. Il celibato infatti non è una dottrina della Chiesa, ma una disciplina della Chiesa. Fa parte delle leggi ecclesiastiche e dunque ipoteticamente potrebbe essere cambiato.

“Solo in pochi sanno questa cosa: eravamo sull’aereo diretti in Senegal. Appena fuori dall’Italia, sul Mediterraneo entrammo in una nuvola di ghiaccio e il nostro aereo non aveva un sistema per sbrinare le ali ghiacciate. Da 12.000 metri di quota ci ritrovammo di colpo a 1.500 metri.

Noi eravamo tutti molto agitati, l’aereo sembrava precipitare. Lui invece era tranquillo, stava leggendo il breviario, seduto al suo posto. Appena l’aereo è risalito lui ha guardato fuori dal finestrino, ha annuito e come se non fosse successo nulla, sorridendo ci disse: “Problemi?”.

(Racconto di Arturo Mari, fotografo dell’Osservatore Romano)


Humour: i motti di spirito di san Giovanni Paolo II
Joseph Challier – pubblicato il 05/05/22

San Giovanni Paolo II era un papa pieno di humour, e la sua prontezza di spirito era molto apprezzata. Eccone un florilegio.
Grazie al suo senso dell’osservazione, alla sua prontezza di spirito e al suo humour, san Giovanni Paolo II sapeva creare attorno a sé un ambiente disteso, quasi famigliare. Era del resto questo il suo metodo per districarsi nelle situazioni protocollari delicate. Una prontezza di spirito in cui si è mostrato maestro per tutto il corso del pontificato.

1 SALUTE
Un giorno che dei giornalisti lo intervistavano sul suo stato di salute rispose: «Quando voglio sapere come va la mia salute, leggo i giornali».

2 SCI
Quando era ancora vescovo, Karol Wojtyła restò meravigliato nell’apprendere che nessun cardinale italiano sciasse: «Da noi, in Polonia, il 40% dei cardinali scia!». I suoi interlocutori non nascosero la sorpresa: «Come il 40%? Ma se siete solo due!». E il faceto sciatore rispose: «Il primate Wysyński vale almeno un 60%!».

3 BENEDIZIONE DEI MALATI
All’indomani della sua elezione, il 17 ottobre 1978, rese visita a un vecchio amico in ospedale. Stava per lasciare la sua camera, quando qualcuno al suo seguito lo tirò per la manica: «Santo Padre, bisogna benedire!». Allora si scusò sorridendo: «Mi stanno insegnando a fare il Papa!».

4 LA TOUR EIFFEL
Nell’agosto 1997, alle GMG di Parigi 300mila giovani invasero gli Champs de Mars. La Tour Eiffel accolse allora un enorme calendario digitale, con un conto alla rovescia per l’anno 2000. E il Santo Padre commentò al microfono: «Era tanto tempo che ci si chiedeva perché l’ingegner Eiffel avesse costruito la sua torre. Ora lo sappiamo».

5 PROBLEMA EPISCOPALE
Durante un pranzo col vescovo di Orléans, mons. Gérard Daucourt, Giovanni Paolo II domandò: «Ce l’ha un grosso problema, nella sua diocesi?». «Sì, Santo Padre, – confessò il Vescovo –: un enorme problema che non so risolvere». «E quale?», chiese il Papa. «È… la conversione del suo vescovo». «Eh… – rispose Giovanni Paolo II – È esattamente lo stesso problema della diocesi di Roma!».

6 DOMINIO DELLE LINGUE
Un membro della curia cercò di parlargli polacco. Giovanni Paolo II gli rispose con un largo sorriso: «Lei parla polacco come io parlo coreano».

7 BUONA NOTTE
Durante una visita nella sua Polonia e nella cara Cracovia, quando era tardi ma sotto al suo balcone c’era ancora folla a cantare e a chiedere una parola dal Papa polacco, quest’ultimo aprì la finestra e disse: «Mi chiedete due parole, eccole: Dobra noc! [Buona notte, N.d.R.]».

8 CAPPUCCINO SENZA BARBA
Quando incontrò mons. Francesco Gioia, arcivescovo di Camerino, cappuccino sbarbato, disse: «Un cappuccino senza barba è come una macchina senza targa».

9 PREGHIERA IN SEGRETERIA DI STATO
Il 12 maggio 1982 tentarono di assassinarlo di nuovo, a Fatima. Il cardinale Casaroli, segretario di Stato, gli disse allora: «La Segreteria di Stato ha pregato tutta la notte per lei, Santo Padre». E lui: «Vuole dirmi che finalmente in Segreteria di Stato si prega?».

10 CANONIZZATORE SERIALE
Al concistoro del giugno 1994, i cardinali si meravigliarono dello straordinario numero di beatificazioni e canonizzazioni. Rispose: «È colpa dello Spirito Santo».

11 BURLONE
Ricevette un vescovo e gli fece osservare che dal loro ultimo incontro era un po’ ingrassato. Quello si mise a parlare della sua diocesi annunciando che «le parrocchie sono in espansione». La replica arrivò di prima: «Anche il Vescovo!».

12 PERSECUTORE
Un prelato era responsabile dell’agenda del Papa, e doveva assicurarsi che gli orari venissero rispettati. Con uno humour affettuoso, Giovanni Paolo II l’aveva soprannominato “PdP”: «Vuol dire “Prefetto del Palazzo”, ma anche “Persecutore del Papa”». E precisò: «C’è anche il PPdP: “Papa Persecutore del Prefetto”».

13 SANTITÀ
Una delle suore al suo servizio gli disse un giorno: «Santo Padre, sono preoccupata per Vostra Santità». E Giovanni Paolo II: «Anche io sono molto preoccupato per la mia santità…».

14 SENSO DELL’URGENZA
Durante un viaggio in aereo stava recitando i vespri. Il Segretario di Stato gli disse:

– Santo Padre, abbiamo ricevuto via radio un messaggio urgente dal Vaticano.
– È molto urgente?
– Sì, è molto urgente.
– Ed è importante?
– Sì, Santo Padre, estremamente importante.
– Bene, allora continuiamo a pregare.

15 RELAZIONI COI VESCOVI LUTERANI
Quando ricevette a pranzo certi vescovi luterani di Svezia e Norvegia, e questi gli chiedevano: «Questo pranzo con lei, Santo Padre, è un segno del fatto che lei riconosce la validità della nostra ordinazione?». Folgorante la risposta: «Questo pranzo con dei vescovi luterani alla mia tavola potrebbe essere inteso come un segno di riconoscimento, da parte di questi vescovi, della mia elezione?».

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