DUE PALMI DI DISTANZA. CUORE, CERVELLO E LA CRISI DI UN MONDO CHE NON PENSA PIÙ
Viviamo in un tempo in cui tutto è giudicato per l’effetto che fa sul cuore. Che bella liturgia! Che emozione! Che musica! E il resto? Sparito. Il criterio non è più la verità, ma la sensazione. E vale per tutto: eventi, notizie, post sui social. Basta che commuova, che scaldi per un attimo. Ma la commozione è come la neve di marzo: splende un giorno e il giorno dopo è fango.
Ho pensato: non sarà che abbiamo dimenticato l’ordine che Dio ha dato? Sono due palmi, questa è la distanza che Dio ha messo tra cuore e cervello. Due palmi che indicano un ordine: il cervello sopra il cuore. Perché il cuore senza ragione è cieco, e la ragione senza cuore è fredda. Ma oggi sembra che tutti ascoltino le ragioni del cuore e nessuno più le ragioni della ragione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: decisioni prese sull’onda dell’emozione, mobilitazioni che si sciolgono in un giorno, scelte di vita fatte seguendo il sentimento del momento.
Anche nella fede accade lo stesso. Si cerca la Messa che emoziona, non quella che salva; l’omelia che scalda, non quella che illumina. Ma il Vangelo non dice: segui il cuore. Dice: rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi. Non sempre la croce emoziona, ma sempre salva.
Ricomporre questo ordine è urgente. Lasciamo che il cuore ami ciò che la ragione illumina come vero e buono. Solo così il cuore non sarà un tiranno, ma un servo fedele. Due palmi, non dimentichiamolo: è la misura della nostra libertà.
Tutte le ragioni del cuore sono sentite, ma chi sente più le ragioni della ragione?
da Luglio 2025
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