Mons. Schneider e Mons. Strickland: la vera dottrina sulle religioni

A causa delle recenti affermazioni, scandalose, di Papa Francesco a Singapore riguardo alla questione della libertà religiosa e, soprattutto, al fatto che tutte le religioni sarebbero “uguali” anche che si esprimono con “lingue diverse”, pubblichiamo le risposte di due Vescovi cattolici.

Insomma…. tutte queste religioni sono davvero NECESSARIE al cammino CRISTIANO, al Vangelo, alla salvezza? Tollerare o accettare? Permissione Divina o volontà Divina?
A queste ed altre domande rispondono due Vescovi che faremo bene ad ascoltare e a condividere – nel nostro modo di pensare cattolico – le loro riflessioni dottrinali.
Buona riflessione.


Mons. Schneider: Sulle religioni Papa Francesco ha contraddetto il Vangelo
Durante un’intervista televisiva con il giornalista Raymond Arroyo, mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, in Kazakistan, ha fermamente criticato e respinto l’affermazione di Papa Francesco secondo cui “ogni religione è una via per arrivare a Dio”.
di Michael Haynes (LifeSiteNews, 27-09-2024), testo in italiano da una nostra traduzione.

Il vescovo Athanasius Schneider ha affermato che papa Francesco ha contraddetto «tutto il Vangelo» quando ha sostenuto che tutte le religioni sono vie che portano a Dio.
Parlando con il giornalista Raymond Arroyo, durante la trasmissione televisiva The World Over della EWTN, il vescovo ausiliare di Astana, in Kazakistan, ha replicato al controverso commento fatto da Papa Francesco durante il suo recente viaggio a Singapore.

  • «Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio. Sono — faccio un paragone — come diverse lingue, diversi idiomi, per arrivare lì. Ma Dio è Dio per tutti. E poiché Dio è Dio per tutti, noi siamo tutti figli di Dio. “Ma il mio Dio è più importante del tuo!”. È vero questo? C’è un solo Dio, e noi, le nostre religioni sono lingue, cammini per arrivare a Dio. Qualcuno sikh, qualcuno musulmano, qualcuno indù, qualcuno cristiano, ma sono diversi cammini. Capito?», ha detto il Papa.

Alla domanda del giornalista di commentare questa frase, mons. Schneider ha risposto: «Una simile affermazione di Papa Francesco è chiaramente contro la rivelazione divina, contraddice direttamente il primo Comandamento di Dio che è sempre valido: “Non avrai altri dei all’infuori di me”. Questo è così chiaro, e una tale affermazione contraddice tutto Vangelo».

Proseguendo, il Vescovo ha ricordato che
«Gesù Cristo ha detto: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”». «Lui è l’unica via per arrivare a Dio, non ci sono altre vie o sentieri», ha aggiunto. «Quindi, in questa affermazione, tristemente, deplorevolmente, Papa Francesco contraddice chiaramente il Primo Comandamento di Dio e tutto il Vangelo».

I commenti di Francesco hanno suscitato ampie polemiche e confusione tra i cattolici, e la costernazione resta alta nonostante siano stati rilasciati due settimane fa durante un incontro interreligioso di giovani a Singapore.
Quando Raymond Arroyo sollevò la questione di come un Papa potesse fare una simile affermazione, mons. Schneider fece riferimento quando San Pietro rinnegò tre volte il Signore, come raccontano i quattro vangeli.

«Dio ha permesso che il primo papa, Simon Pietro, abbia rinnegato Cristo tre volte, e fu nominato vicario di Cristo — e tuttavia ha rinnegato Cristo tre volte. Così Dio ha permesso che potesse accadere anche in futuro, che un successore di Simon Pietro dicesse alcune parole che sono contrarie alla verità divina».
Un simile scenario, ha commentato Schneider, «è raro, ma è accaduto a Pietro ed è accaduto in casi molto rari nella storia. Ma Pietro si è pentito, e ha di nuovo difeso Cristo e lo ha confessato e ha dato la sua vita per Cristo come martire».

Il Vescovo ha esortato tutti i cattolici «a pregare per Papa Francesco, affinché possa ricevere questa grazia del Signore come la ricevette Pietro, a pentirsi e a confessare di nuovo con chiarezza e coraggio che non c’è altro nome dato all’uomo nel quale possa essere salvato se non Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato, l’unico redentore dell’umanità».
Sebbene San Pietro fosse stato chiamato “Pietro” da Cristo — e quindi gli fosse stato promesso il papato — prima della sua negazione di Cristo e della Resurrezione del Signore, la Chiesa insegna che Cristo «gli affidò la giurisdizione di Pastore Supremo» della Chiesa dopo la Resurrezione.
Il Concilio Vaticano I afferma: «Fu solo a Pietro che Gesù, dopo la sua resurrezione, affidò la giurisdizione di Pastore Supremo e governatore di tutto il suo ovile, dicendo: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore”».
La Chiesa cattolica insegna che «la sola vera Chiesa fondata da Cristo è la Chiesa cattolica» (Catechismo di Baltimora, n° 152).
Perciò «tutti sono obbligati ad appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati» (Catechismo di Baltimora, n° 166).
Questo insegnamento è rimasto costante, anche se oggi viene recepito con meno regolarità e chiarezza rispetto ai decenni precedenti.

Papa Leone XII lo pronunciò solennemente nella sua lettera enciclica Ubi Primum del 1824:

  • «Ma evidentemente è impossibile che Dio, sommamente vero, Egli stesso Verità suprema, Provvidenza ottima e sapientissima, Remuneratore delle buone opere, possa approvare tutte le sette che predicano falsi principii – spesso in contraddizione fra di loro –, e che possa assicurare il premio eterno a chi le professa; del pari è superfluo fare altre considerazioni in materia. Noi disponiamo infatti di profezie ben più sicure e, scrivendo a voi, Noi parliamo di sapienza fra dotti: non della sapienza di questo secolo, ma della sapienza del mistero divino, nella quale siamo appunto istruiti; per fede divina crediamo che c’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo e che nessun altro nome è stato dato agli uomini sulla terra per operare la loro salvezza se non quello di Gesù Cristo di Nazaret: pertanto dichiariamo che fuori della Chiesa non esiste salvezza».

Anche l’allora card. Joseph Ratzinger, nella dichiarazione Dominus Jesus dell’anno 2000, commentò contro la crescente tendenza al “pluralismo religioso”, stabilendo che solo attraverso la verità della Chiesa cattolica gli insegnamenti di Cristo potevano essere trovati nella loro pienezza:

  • «Inoltre, per giustificare, da una parte, l’universalità della salvezza cristiana, e, dall’altra, il fatto del pluralismo religioso, viene proposta una economia del Verbo eterno, valida anche al di fuori della Chiesa e senza rapporto con essa, e una economia del Verbo incarnato. La prima avrebbe un plusvalore di universalità rispetto alla seconda, limitata ai soli cristiani, anche se in essa la presenza di Dio sarebbe più piena. Queste tesi contrastano profondamente con la fede cristiana. Deve essere, infatti, fermamente creduta la dottrina di fede che proclama che Gesù di Nazaret, figlio di Maria, e solamente lui, è il Figlio e il Verbo del Padre».

Lo stesso mons. Schneider ha già criticato la dichiarazione di Abu Dhabi di Francesco del 2019, che sosteneva che la «diversità delle religioni» è «voluta da Dio». Dopo aver pubblicato una condanna pubblica del testo, il Vescovo ha successivamente pubblicato un’altra dichiarazione in cui metteva in guardia dal fatto che «gli uomini nella Chiesa oggi stanno di fatto promuovendo la negligenza del primo Comandamento del Decalogo e il tradimento del nucleo del Vangelo». 

Si legga anche qui:

La voluntas permissiva di Dio e il Documento di Abu Dhabi. Quando la toppa è peggio del buco.

Roberto de Mattei: dichiarazione di Abu Dhabi, culto ad una divinità laica


Dal sito di mons. Strickland  pubblichiamo una lectio fatta come risposta ad una osservazione che gli era stata rivolta sulla questione della libertà religiosa e se le religioni sono tutte uguali, da un suo intervento recente che si ricollegava alle parole del Pontefice a Singapore.

Cari fratelli e sorelle in Cristo:
In merito alla lettera che ho pubblicato il 20 settembre 2024, ho ricevuto questo commento:

“Ha citato Papa Pio IX, il quale, nel Sillabo degli errori (1864) ha condannato la proposizione secondo cui ‘ogni uomo è libero di abbracciare e professare quella religione che, guidato dalla luce della ragione, considererà vera’. Ciò non contraddice la sua precedente affermazione: ‘Sebbene la tolleranza e la libertà religiosa siano importanti …’ Evidentemente, Pio IX non era d’accordo. …

Sebbene normalmente non scriverei un’altra lettera per rispondere a una domanda posta da qualcuno su un punto di una lettera precedente, ritengo che questo argomento meriti un esame più approfondito.
Innanzitutto, penso sia importante notare che le definizioni terrene spesso non riescono a esprimere adeguatamente le verità celesti e, pertanto, le azioni degli uomini, non importa quanto ben intenzionate, spesso non sono all’altezza dell’intento celeste.
Questo perché viviamo in un mondo imperfetto che non comprende appieno e, pertanto, non può definire appieno la pienezza della verità. Tuttavia, in Paradiso non si può essere meno che pienamente uniti alla verità.

È vero che la Chiesa non è sempre stata una sostenitrice della completa libertà di parola e di religione.
Questo perché, poiché la salvezza eterna è il bene supremo e la Chiesa cattolica è il modo universale in cui Dio ha inteso che gli uomini ricevessero quella salvezza, un governo/società secolare che consente a chiunque di credere e adorare come vuole non sembra essere il progetto più favorevole a portare la maggior parte delle persone alla salvezza.
Tuttavia, poiché il libero arbitrio è una componente necessaria per l’amore, Dio ha concesso all’uomo il libero arbitrio; si potrebbe dire che il libero arbitrio è un dono d’amore da parte di Dio. E a causa di questo dono irrevocabile del libero arbitrio, la libertà religiosa è consentita.
La libertà religiosa può effettivamente aprire la strada a un percorso di distruzione, ma può anche portare all’accettazione della verità e della salvezza poiché la libertà religiosa è un prerequisito sia per proclamare che per ricevere il Vangelo.
Tuttavia, sebbene Dio permetta la libertà religiosa, non è la Sua volontà attiva; è invece la Sua volontà permissiva che autorizza a raggiungere qualcosa di più grande, che è la nostra salvezza.
Va affermato tuttavia che l’indifferenza religiosa è condannata perché tutte le religioni NON sono uguali.
E Dio non vuole attivamente altre religioni, perché Dio non vuole attivamente ciò che non è Verità, perché Lui È Verità.
A coloro che affermano che in passato la Chiesa ha effettivamente fatto pressione sui governi a volte per reprimere ogni attività religiosa eccetto la vera religione, il cattolicesimo, risponderei che sì, questo non può essere negato.
Tuttavia, sebbene tale repressione si sia verificata, il fatto che sia accaduto non dimostra necessariamente la giustizia dell’atto.

Come afferma San Tommaso d’Aquino nella Summa Theologica:

  • “Il governo umano deriva dal potere divino e dovrebbe imitarlo. Ora, sebbene Dio sia potente e supremamente buono, tuttavia permette che certi mali abbiano luogo nell’universo, che potrebbe prevenire, affinché, senza di essi, beni maggiori potrebbero essere persi o mali maggiori potrebbero derivarne. Di conseguenza anche nel governo umano, coloro che esercitano l’autorità, tollerano giustamente certi mali, affinché certi beni non siano persi o certi mali maggiori non si verifichino.”
    “D’altra parte, i riti di altri non credenti, che non sono né veritieri né proficui, non devono essere tollerati in alcun modo, se non forse per evitare un male, ad esempio lo scandalo o il disturbo che potrebbe derivarne, o qualche ostacolo alla salvezza di coloro che, se non fossero disturbati, potrebbero gradualmente convertirsi alla fede. Per questo motivo, la Chiesa, a volte, ha tollerato i riti anche di eretici e pagani, quando i non credenti erano molto numerosi.”

Papa Gregorio Magno, infatti, insegnò correttamente che la giustizia richiedeva che le autorità civili cattoliche tollerassero il culto degli ebrei sotto il suo governo.

Occorre comprendere che c’è differenza tra affermare un diritto a fare una data cosa e affermare un diritto all’immunità dall’essere costretti a fare una certa cosa. Se la libertà religiosa è definita semplicemente come immunità dalla coercizione e non include alcuna ulteriore definizione oltre a questa, allora possiamo affermare inequivocabilmente che il cattolicesimo impone la libertà religiosa.
Tuttavia, se il significato viene ampliato, entrano in ballo altri dati.
Pertanto, come ho detto all’inizio, è la definizione che spesso non riesce a definire cosa il Paradiso intenda veramente.
Sebbene possiamo affermare che le persone esterne alla Chiesa non dovrebbero essere costrette a entrare nella Chiesa, e che la giustizia richiede anche che abbiano la libertà di insegnare la propria religione privatamente ai propri figli, dobbiamo anche affermare che è diritto delle autorità civili limitare la diffusione di idee dannose se si ritiene che ciò sia nell’interesse del bene comune.
Pertanto, potrebbe essere ritenuto giusto in alcuni casi che questa libertà non venga estesa alla sfera pubblica.
Pertanto, poiché esiste una libertà necessaria, esiste anche una giusta restrizione.

E che dire della tolleranza? (SI LEGGA ANCHE QUI) L’arcivescovo Fulton Sheen ha affrontato bene questo argomento nel suo libro, Moods and Truths:

  • Non c’è nessun altro argomento su cui la mente media sia così confusa come l’argomento della tolleranza e dell’intolleranza. La tolleranza è sempre ritenuta desiderabile perché è considerata sinonimo di apertura mentale.
    L’intolleranza è sempre ritenuta indesiderabile perché è considerata sinonimo di ristrettezza mentale. Questo non è vero, perché tolleranza e intolleranza si applicano a due cose diverse.
    La tolleranza si applica solo alle persone, ma mai ai principi. L’intolleranza si applica solo ai principi, ma mai alle persone. Dobbiamo essere tolleranti con le persone perché sono umane; dobbiamo essere intolleranti sui principi perché sono divini.
    Dobbiamo essere tolleranti con gli erranti, perché l’ignoranza può averli sviati; ma dobbiamo essere intolleranti con l’errore, perché la Verità non è opera nostra, ma di Dio.
    E quindi la Chiesa nella sua storia, fatta la dovuta riparazione, ha sempre accolto l’eretico di nuovo nel tesoro delle sue anime, ma mai la sua eresia nel tesoro della sua saggezza.”

Forse come l’arcivescovo Sheen, avrei dovuto chiarire meglio questa distinzione nella mia lettera. Inoltre, avrei dovuto sottolineare che annacquare o tentare di cambiare la verità per camminare in “armonia” con qualcuno o per “dialogare”, non è tolleranza; è complicità nel peccato. Di nuovo, è tutto nella definizione.
Pertanto, sostengo l’affermazione: “Sebbene la tolleranza e la libertà religiosa siano importanti, noi nella Chiesa dobbiamo difendere la nostra fede con convinzione e condividere la verità con certezza”.
Questo, è davvero importante.
Tuttavia, questi argomenti meritano maggiori spiegazioni e chiarimenti, e sono grato alla persona che ha fatto questo commento e l’ha portato alla mia attenzione.

In sintesi, la verità non è qualcosa che possiamo cambiare o modificare.
La verità non è nemmeno qualcosa che Dio ha creato; è ciò e chi Lui è: la Verità stessa.
Ecco perché possiamo veramente dire di Gesù Cristo, la Seconda Persona della Trinità: la Verità è una Persona.
La verità ha un volto. Ed è il volto di Gesù Cristo.
Pertanto, dobbiamo arrivare a riconoscere la Verità, poiché ciò significa arrivare a conoscere Dio per chi è.

Dio consente la libertà religiosa, ma non è la Sua volontà attiva; è la Sua volontà permissiva per raggiungere qualcosa di più grande che è la nostra salvezza.
E per quanto riguarda la tolleranza, ci sono molti che potrebbero caratterizzare la Chiesa cattolica come intollerante o “non accogliente” mentre essa difende tenacemente il Sacro Deposito della Fede.
Tuttavia, la Chiesa non è stata fondata come un’istituzione creata dall’uomo per promuovere la fratellanza e l’unità, né come un canale per il dialogo; è stata divinamente fondata da Gesù Cristo, Verità Incarnata, per insegnare la verità e salvare le anime.
Pertanto, dovremmo avere tolleranza per i perduti, ma non tolleranza per il peccato. Forse questo è meglio detto da Sant’Agostino:

  • “Il pastore cerca le pecore smarrite, ma poiché si sono allontanate e sono perse, dicono che non sono nostre.
    ‘Perché ci vuoi? Perché ci cerchi?’ chiedono, come se il loro sviamento e il loro smarrimento non fossero la vera ragione per cui le vogliamo e le cerchiamo.
    ‘Se mi sto smarrendo’, dice, ‘se sono perduto, perché mi vuoi?’
    Ti stai smarrendo, ecco perché desidero richiamarti. Ti sei smarrito; desidero trovarti.
    ‘Ma desidero smarrirmi’, dice; ‘Desidero perdermi’.
    “Quindi, desideri smarrirti e perderti? Quant’è meglio che io non lo desideri. Certamente, oserei dire, sono sgradito.
    Ma ascolto l’Apostolo che dice: Predica la parola; insisti su di essa, gradita e sgradita.
    Gradita a chi? Sgradita a chi? Certamente gradita a coloro che la desiderano; sgradita a coloro che non la desiderano.
    Per quanto sgradita, oso dire: “Vuoi restare, vuoi perderti, ma io non voglio questo”. Perché colui che temo non lo desidera.
    E se lo desiderassi, considera le sue parole di rimprovero: non hai richiamato le pecore smarrite; non hai cercato le pecore perdute. Dovrò temere te piuttosto che lui?
    Ricorda, dobbiamo tutti presentarci davanti al tribunale di Cristo”.

Che il nostro Signore amorevole e misericordioso vi benedica abbondantemente e vi riempia della luce della Sua Divina Verità.
Vescovo Joseph E. Strickland
Vescovo emerito
21 settembre 2024


Preghiera di Santa Teresa d’Avila per porre rimedio ai mali della Chiesa

Padre nostro che sei nei Cieli, ti prego di rispondere alla supplica che ti rivolgiamo per l’onore del Tuo Figlio.
Non per noi, Signore, che non lo meritiamo, ma per il Sangue del Tuo Figlio e per i Suoi meriti, e per quelli della Sua gloriosa Madre, e di tanti martiri e santi che sono morti per Te.

O Padre Eterno! Tante percosse, tante ferite, tanti tormenti così gravi non possono essere ignorati.
O mio Creatore, viscere amorevoli come le Tue non possono consentire al disprezzo di ciò che Tuo Figlio ha fatto con così ardente amore!

Il mondo sta bruciando, vogliono crocifiggere di nuovo Cristo, demolire la Sua Chiesa.
I Sacramenti sono aboliti, le chiese chiuse o distrutte, innumerevoli anime si condannano.
Mio Signore e mio Dio, ponete fine al mondo o ponete rimedio a mali così gravi, perché nemmeno cuori meschini come i nostri possono sopportare tutto questo.

Ti prego, o Eterno Padre, che Tu stesso non lo sopporti.
Spegni questo fuoco, Signore, perché hai il potere di farlo, se lo vuoi. Ci deve essere qualche soluzione, applicatela, Vostra Maestà.
Abbi pietà di tante anime che si perdono e salva la Tua Chiesa. Non permettete ulteriori danni al Cristianesimo.
Proietta la Tua luce su questa oscurità.
Ora, Signore! Ora, Signore!
Rendi calmo questo mare, risparmiando la nave della Chiesa da una tempesta così persistente.
Salvaci, mio Signore, altrimenti affonderemo.


Professione di fede in Gesù Cristo e nella Sua Chiesa come unica via verso Dio e la salvezza eterna

Di Monsignor Athanasius Schneider

Crediamo e professiamo fermamente ciò che il Magistero ordinario e universale della Chiesa ha insegnato, ininterrottamente e infallibilmente, fin dai tempi degli Apostoli, e cioè:

Quella fede in Gesù Cristo, Figlio incarnato di Dio e unico Salvatore dell’umanità, è l’unica religione voluta da Dio. 

Dopo l’istituzione della Nuova ed eterna Alleanza in Gesù Cristo, nessuno può essere salvato aderendo agli insegnamenti e alle pratiche delle religioni non cristiane. Perché «la preghiera, che è rivolta a Dio, deve essere collegata a Cristo, Signore di tutti gli uomini, unico Mediatore (1 Tm 2,5; Ebr 8,6; 9,15; 12,24), e solo «mediante Da Lui abbiamo accesso a Dio (Rm 5,2; Ef 2,18; 3,12).” ( Ordinamento generale della Liturgia delle Ore , n. 6) 

Crediamo fermamente che «non c’è altro nome sotto il cielo dato agli uomini nel quale dobbiamo essere salvati» (At 4,12), se non il nome del Signore nostro Gesù Cristo, il crocifisso, che Dio ha risuscitato dai morti ( cfr Atti 4:10).

Riteniamo che sia «contrario alla fede cattolica considerare la Chiesa come via di salvezza accanto a quelle costituite da altre religioni, come se queste fossero complementari alla Chiesa, o addirittura sostanzialmente equivalenti ad essa, anche se si dice che queste convergono con la Chiesa verso il regno escatologico di Dio» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Dominus Iesus , 21).

Riteniamo inoltre che la Divina Rivelazione, fedelmente trasmessa dal perenne Magistero della Chiesa, vieta di affermare:

Che tutte le religioni sono vie verso Dio, 

Che la diversità delle identità religiose è un dono di Dio, e 

Che la diversità delle religioni è espressione della sapiente volontà di Dio Creatore. 

Riteniamo quindi che i cristiani non siano semplicemente “compagni di viaggio” insieme ai seguaci delle false religioni, cosa che Dio proibisce.

Invochiamo con fervore l’aiuto della grazia divina per tutti quegli uomini di Chiesa del nostro tempo che, con le loro parole e le loro azioni, contraddicono la verità divinamente rivelata su Gesù Cristo e sulla Sua Chiesa come unica via attraverso la quale gli uomini possono raggiungere Dio e la salvezza eterna. Possano, con l’aiuto della grazia divina, questi chierici poter offrire una pubblica abiura, necessaria per il bene della propria anima e di quella degli altri. Perché «non accogliere Cristo è il pericolo più grande per il mondo!». (Sant’Ilario di Poitiers, In Matth . 18).

Attraverso le preghiere, le lacrime e i sacrifici di tutti i veri figli della Chiesa, e soprattutto dei “piccoli”, i Pastori della Chiesa, in particolare Papa Francesco, ricevano la grazia di seguire le orme degli Apostoli, innumerevoli martiri, numerosi santi romani pontefici e tanti santi, soprattutto san Francesco d’Assisi, il quale «fu uomo cattolico e tutto apostolico, il quale si impegnò personalmente e ordinò ai suoi discepoli di curare soprattutto la conversione dei pagani alla Fede e alla Legge di Cristo”. (Papa Pio XI, Enciclica Rito Expiatis , 37)

Crediamo e, con la grazia di Dio, siamo disposti a dare la nostra vita per questa verità divina pronunciata da Gesù Cristo: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno va al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6).

+ Athanasius Schneider, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Maria Santissima ad Astana

con i partecipanti alla Conferenza sull’Identità Cattolica 2024 

Pittsburgh, 29 settembre 2024

 


SOSTA – Quali sono i tre elementi che costituiscono e accomunano le false religioni?

Le false religioni sono costituite da tre elementi: umanidivini, e demoniaci.

Gli elementi umani, che possiamo anche definire naturali, sono: la buona volontà, la ragione, la coscienza naturale e il riconoscimento almeno parziale della legge naturale.

Gli elementi divini sono tutti quegli elementi che eventualmente sono rimasti, essendo le false religioni un allontanamento o dalla rivelazione primitiva (religioni precristiane) o dalla rivelazione definitiva (religioni nate dopo il Cristianesimo).

Infine gli elementi demoniaci, ovvero quegli elementi presenti a causa della confusione operata dal demonio. A riguardo è facile pensare a quanto di negativo, di violento, di offensivo nei confronti della dignità della persona umana sia presente in molte religioni non-cristiane.

Ecco alcune citazioni tratte dalla Scrittura per capire quanto sia forte la presenza di elementi demoniaci nelle false religioni:

  • “(…) i pagani immolarono ai demoni, e non a Dio.” (Deuteronomio 32,17).
  • “(…) tutte le divinità delle genti (cioè dei pagani) sono dei demoni.” (Salmo 95,5)
  • “Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demoni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demoni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?” (1 Corinzi 10, 19-22).

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

https://itresentieri.it/tre-elementi-costituiscono-le-false-religioni/ 

Il Cammino dei Tre Sentieri

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