In questa omelia, don Alberto Secci invita a riflettere sulla centralità di Nostro Signore Gesù Cristo, che non è un aiuto per i nostri interessi, ma l’interesse stesso della vita.
Trascrizione dell’omelia della Santa Messa XI Domenica dopo Pentecoste in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB) del 31 agosto 2025.
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
Una cosa di cui ho fatto sempre fatica a comprendere il perché, è che Gesù Cristo non costituisca l’interesse della vita. Guardate bene che non sto parlando di perfezione morale: siamo tutti poveri peccatori. Non sto parlando del riuscire a fare sempre le cose giuste; sto parlando del cuore, dell’interesse. È inaccettabile che Gesù Cristo non costituisca l’interesse della vita, non un interesse, l’interesse. Tutto si gioca lì: la tua vita, il tuo destino, quello eterno, la vita della Chiesa, la crisi della Chiesa. Ripeto: non un interesse, l’interesse. Il cattolicesimo autentico, il cattolicesimo imborghesito: è tutto lì la differenza. Per il cattolicesimo imborghesito — e capite bene, ve lo ripeto più volte, non si tratta di una questione economica, si tratta di una posizione che si ha nella vita mentale, affettiva — nel migliore dei casi Gesù Cristo è l’aiuto per gli interessi della vita, fossero anche più santi, eh. La tua famiglia? Gesù Cristo non è qui per la tua famiglia e tu non sei per la tua famiglia; tu sei per Gesù Cristo. Attenti, eh, perché noi siamo capacissimi nel volgere le cose perché l’interesse sia altro. È tutto lì. Gesù Cristo non è il sostegno perché io faccia bene il prete o perché io osservi la Chiesa; Gesù Cristo deve essere l’interesse della mia vita. Perché sono tornato alla Messa tradizionale? Per la crisi della Chiesa? Per il modernismo? No, per l’interesse a Gesù Cristo, perché è più evidente che Gesù Cristo è adorato, è riconosciuto, non fosse per il numero di genuflessioni. A me interessa questo, il resto non mi interessa. Ripeto, non mi conoscete bene, non si tratta di perfezione morale, ma di cuore, questo sì. Gesù Cristo non è colui che mi ha dato un posto per cui ho fatto il prete o ho fatto il parroco. Non sono stato più parroco quando non potevo più esserlo. La follia sarebbe… Attenti, che c’è il pericolo anche per i preti, eh: io sono prete perché mi interessa Gesù Cristo, eh! Il Vangelo: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete”. Pensate a questo grido del Signore! Ma vi rendete conto che sono qui, beati gli occhi? Ma noi ci rendiamo conto o abbiamo, come dire, sciolto Gesù Cristo dentro un’infinità di cose? Lo dico perché io… io questo devo, è vero. Io ho vissuto una stagione della mia vita in cui studentelli da quattro soldi avevamo l’interesse di Gesù Cristo, non sempre. In seminario, andai anche in convento, trovai lo stesso interesse, era come declinato con altro. Cioè, si parlava di Gesù Cristo, si farà la prosopopea perché finalmente si sono accorti che esiste.
Per Giorgio Frassati, eh: la gioia, l’amicizia… Basta queste sciocchezze! L’interesse di Giorgio Frassati è Gesù Cristo. L’ha reso solo; altro che amici! Solo, certo, capace di muovere il mondo intero, morto in un letto solo, dimenticato anche dei suoi. Ma non per questa mania di dolorismo, perché siamo al Calvario tutti con il Signore, né perché, quando uno ha interesse a Gesù Cristo, eh, gli altri non lo capiscono. Ho conosciuto una compagna di università cattolicissima. Le ho parlato, giovane prete, ma lei era con Piergiorgio Frassati. “Sì, un invasato”, mi ha detto, cattolicissima. “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete, ma non vi rendete conto?”
Allora, siamo a fine estate, molti di voi partiranno. Su cosa fare l’esame di coscienza? E taglio su questo: guardate, se non c’è questo non resterà niente del vostro cattolicesimo, niente, niente. La fede è questa cosa qui. Tutto il resto sono domande inutili. Basta! “Cosa devo fare per possedere la vita eterna? Chi è il mio prossimo?” Sono poche le domande vere, sono quelle che nascono da questo impeto di riconoscimento di Gesù Cristo, per cui uno dice: “Dimmi cosa devo fare, aiutami a capire cosa devo fare per stare con Lui, per vivere con Lui, per amarlo fino in fondo”. Tutto il resto non serve. Gesù Cristo non è quello che ti trova un posto nella vita, Gesù Cristo non è quello che perfeziona lo scopo che ti sei dato. Vi supplico, lavoriamo su questa roba qui, guardiamoci dentro. Non stupiamoci per un po’ di retorica. Vorrei sapermi spiegare meglio. Cioè, quando ti trovi con le persone più care, di chi parli? Se non parli, se non parli di Gesù Cristo, corri ai ripari! Vuol dire che hai tradito l’amore della giovinezza. E quando non c’è questa commozione, misuri… misuri il Signore. Non sopporta le misure, non sopporta le misure, perché misura non c’è: la misura è Lui, è Lui. Ecco perché i poveri, eh, avranno il Regno dei Cieli. I poveri sono quelli che non hanno niente da far benedire a nostro Signore: hanno solo Lui. I veri poveri hanno solo Lui, non hanno più niente. Allora, fate lo sforzo di pensare che tutto ciò che avete non ci sarà più: resta Gesù Cristo. Ma questo è vero già adesso, e questo è quello che fa possibile una vita umana tra di noi pienissima.
Ma l’interesse deve essere Gesù Cristo. Gesù Cristo non è qui per migliorare la società, non è qui per tutti i motivi ideologici, sociali che volete. Certo che migliora la società un insieme di uomini che obbedisce a Gesù Cristo, ma non lo segui Gesù Cristo per migliorare la società, lo segui per un’affezione a Lui, perché hai capito che Lui è il tuo destino, che Lui è tutto: Lui il Redentore, il Salvatore, il Crocifisso che salva. Attenti! Ho visto dei conventi dove non si parlava più di Gesù Cristo. Qualcuno dirà: “Ecco la superbia! Alberto, che ho visto, non giudico. Ho visto e ho detto: ‘Non ci sto'”. Non ci sto perché non c’è aria per me. Oggi va di moda che questa roba qui: essere “invasati”… no, che l’interesse oggi si ama declinare, no, che ci sia… “noi ci troviamo perché così facciamo un’associazione per questa cosa, per quest’altra, e poi lo facciamo come cristiani, quindi siamo cattolici, ma è meglio non dirlo subito perché così siamo più inclusivi”. Secondo voi, chi ragiona così ha come interesse Gesù Cristo? Chi ha veramente interesse a Gesù Cristo? Vedi Piergiorgio Frassati, ad esempio, e tutti i santi, chiaramente. Ma, eh, è così vicino a noi! Dovevi fermarlo perché non parlasse di Lui? Qualche prete gli avrebbe detto: “Sii prudente, un po’ di più”. C’è un impeto. Altrimenti c’è un clericalismo borghese che coinvolge preti e non preti, quello di dire: “Siamo cristiani perché facciamo questo, quest’altro, quest’altro, quest’altro, quest’altro”. Ripeto, oggi non va di moda, oggi sei guardato con sospetto, c’è il rischio dell’invasamento spirituale, eh! Questa è l’esperienza cristiana.
Il Signore dice, parlando di se stesso: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete”, registrando drammaticamente che la maggioranza non capiva. Allora, chiediamo questa grazia, chiediamo di rinascere. E mi raccomando: chi non avesse chiaro questa cosa, non chiuda lì, perché non si è cattolici se l’interesse non è Gesù Cristo. Non ci sono due cattolicesimi: l’altro è falso, l’altro è falso.
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
