365 giorni in compagnia con il magistero del cardinale Carlo Caffarra

Cari Amici, il 6 settembre vogliamo ricordare l’anniversario della nascita al Cielo (nel 2017) di S. Eminenza il Cardinale Carlo Caffarra, un grande “Cooperatore della Verità“. I sacerdoti, i fedeli e gli amici che lo hanno conosciuto e amato, uniti ai cardinali Brandmueller e Burke, invitano a offrire il Sacrificio Eucaristico in suo suffragio e ad unirsi alla preghiera – ad uso privato – per la sua beatificazione:

+ O Dio Padre, che hai chiamato il tuo vescovo, cardinale Carlo Caffarra, come successore degli Apostoli, ad estendere il Regno inaugurato da tuo Figlio, con la sua dottrina, il suo esempio e la sua ardente carità per la Chiesa e la famiglia, concedi, per la tua maggior gloria e per il bene delle nostre anime, di glorificare il tuo servo, concedendoci per sua intercessione la grazia che ti chiediamo… Per Cristo nostro Signore. Amen

Dal canto nostro abbiamo dato risalto al suo magistero  con una raccolta che potrà accompagnarci e guidarci nella sana dottrina, giorno dopo giorno… con questa umile raccolta (ci scusiamo per errori ed imperfezioni), abbiamo voluto rendere omaggio al cardinale Carlo Caffarra, grande Defensor Fidei del nostro travagliato tempo, ricordando il suo magistero e i suoi insegnamenti ringraziando, soprattutto, il sito caffarra.it per la preziosa opportunità, sagge e sante letture che raccomandiamo ai Parroci e ai Catechisti, ma anche ai genitori… a tutte le persone di “buona volontà”.

Per whatsApp Apostoli di Maria Cenacoli di Preghiera (+39) 3662674288

Ecco alcune preziosità di questa raccolta che potrete scaricare integralmente qui in PDF oppure, per chi volesse il testo stampato, cartaceo, può richiederlo qui: copertina flessibile (8,99€); copertina rigida (14,99€), purtroppo il prezzo non dipende da noi, ci teniamo a dirlo, l’avremo distribuito gratis, ma per chi vuole il testo cartaceo possiamo ringraziare Amazon che ha fatto il lavoro “per noi”, ma i soldi non arrivano a noi, servono a coprire le loro spese di stampa.


“Non perdiamo dunque il tempo, cari amici. Non solo nel senso ragionevole del termine. Ma nella visione della fede. Su ogni istante della nostra giornata, è perennemente detta la Parola di Dio: “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza” [1Cor 6,2]. Ed anche: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori” [Sal 95,7]. Lo scorrere del tempo è la pazienza di Dio nei nostri confronti, poiché “Egli vuole che ci convertiamo al Vangelo” del suo Figlio sempre più profondamente. “A partu Virginis”(=dalla nascita della Vergine): da quel momento non siamo più affidati solo alla nostra libertà, ma ad un Amore che non sostituisce il nostro impegno, ma lo promuove, lo benedice, lo consacra (cf.Gn.3,15). Affidati ad un Amore che ci libera dall’insidia della caparbia disperazione di chi confida solo in se stesso. È per questa certezza che ora diciamo: “noi ti lodiamo, o Dio; ti proclamiamo Signore; Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno“. Così sia.” (Caffarra – Solenne Te Deum 31 dicembre 2013)

“Nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni”. È attraverso la predicazione della Chiesa, la testimonianza degli apostoli che si apre la possibilità per l’uomo di riconoscere il Signore e la sua presenza. Lettura-intelligenza delle Scritture e predicazione-testimonianza apostolica non sono due cammini paralleli. La predicazione della Chiesa ci spiega, ci apre l’intelligenza del mistero pasquale “secondo le Scritture“. “Avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane“. Cari fratelli e sorelle, la predicazione della Chiesa “secondo le Scritture” ci conduce alla fine all’Eucaristia. È in essa che noi “riconosciamo Gesù”. Difficile tutto questo? No, miei cari. È però un cammino [anche gli apostoli hanno fatto fatica a riconoscere il Signore] di ascolto docile della predicazione della Chiesa, di fedele partecipazione all’Eucaristia. Il Vescovo è l’apostolo che è venuto in mezzo a voi per testimoniarvi un fatto: in mezzo a voi c’è la presenza del Signore risorto. Non siete soli, mai. Nessun credente è solo nel cammino della vita. Il Vescovo è venuto ad insegnarvi, a ricordarvi come potete riconoscere questa presenza: nutrirvi della Parola di Dio e partecipare all’Eucaristia. Ed è prima di tutto questo che vi assicura il vostro sacerdote, il vostro parroco. Carissimi: curate in sommo grado la vostra istruzione nella fede. Non solo assicuratela ai bambini col catechismo: l’istruzione religiosa è molto più necessaria agli adulti. Partecipate con fede ogni domenica all’Eucaristia. Avrete allora la serena esperienza della presenza del Signore della vostra vita, e potrete dire con piena verità le parole del Salmo appena ascoltate: “In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare”. (cardinale Caffarra – Omelia 26 aprile 2009)

–  “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. La prima preoccupazione di chi costruisce un edificio è la sua solidità. È per questo che il costruttore prende particolarmente a cura i fondamenti. Anche Gesù nella edificazione della sua Chiesa, nella costruzione della comunità dei suoi discepoli, ha voluto che essa fosse “edificata sopra una pietra”. Quale pietra? La fede in Lui, il Figlio del Dio vivente, professata da Pietro e dai suoi successori. Cari fedeli, la Chiesa non è prima di tutto la comunità di coloro che cercano di vivere secondo precise leggi morali. Non è prima di tutto una comunità avente una particolare dottrina religiosa. È la comunità di coloro che credono in Gesù come Figlio del Dio vivente. Il fondamento della Chiesa è la fede in Gesù; è la fede la forza della Chiesa, e senza questa vera fede è impossibile salvarsi. Come già vi dissi durante la Visita pastorale, nutrite dunque la vostra fede colla frequenza festiva alla S. Messa, durante la quale vi è spiegata la Parola di Dio. Abbiate poi cura voi stessi di istruirvi nella fede: una fede che ignora ciò in cui crede, è molto fragile. “Fratelli, voi siete l’edificio di Dio”. La parola di Dio ci fa comprendere anche un altro aspetto del grande mistero della Chiesa. In questo luogo santo viene custodita l’Eucaristia. E quindi in essa è veramente, realmente presente il Signore: questo è il tempio del Signore. Ma esiste anche, ci dice l’Apostolo, un altro tempio: “siete voi”. Vogliate prestarmi attenzione: che cosa vuole dirci il Signore attraverso il suo Apostolo? Noi che siamo la comunità cristiana, la comunità dei discepoli, non custodiamo solamente la memoria di Gesù, il suo ricordo lungo i secoli. Egli non è per noi solo un ricordo: è la Divina Presenza. Gesù è realmente presente in mezzo a noi. È in questo senso che l’Apostolo ci dice: “fratelli, voi siete l’edificio di Dio”, “il tempio di Dio siete voi”. Ma queste parole hanno anche un altro significato, come in un altro passo ci spiega l’Apostolo: ciascuno di noi, nella sua realtà concreta, è il tempio del Signore. Pensate quanto è grande la nostra dignità. Ciascuno di noi merita un rispetto infinito perché è tempio in cui abita il Signore. Ma da questa nostra condizione derivano conseguenze pratiche assai importanti. Voi desiderate che le vostre case siano belle, confortevoli, in ordine: è giusto. Ma pensate: come deve essere bella e in ordine la casa dove dimora il Signore, che siete voi! Se il vostro corpo – come ci ha detto l’Apostolo – è il tempio di Dio, possiamo degradarlo consentendo che sia oggetto di piacere? Lo splendore del proprio corpo è la purezza del cuore, della mente e dei costumi. (cardinale Caffarra – Omelia 11 luglio 2010)

“Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi“(Sap.1,13; 2,24). La parola di Dio inizia oggi con un’affermazione straordinaria: l’affermazione della “positività del reale”. Che cosa significa “positività del reale”? che Dio “ha creato tutto per l’esistenza” e quindi che “le creature del mondo sono buone”. Noi iniziamo la nostra professione di fede dicendo: “creatore di tutte le cose“. Provenendo da Dio, tutto ciò che esiste è buono. La parola di Dio quindi esclude che all’origine della realtà ci siano due principi supremi, uno buono e l’altro cattivo, che si scontrano mescolando la loro attività così che il male è parte originaria, costituiva della realtà. A questo punto non poteva non sorgere una domanda nel cuore dell’uomo: “ed allora da dove deriva il male?”.  La parola di Dio non parla solo in generale delle creature, ma parla in modo specifico dell’uomo, dicendo: “Dio ha creato l’uomo per l’immortalità; lo fece ad immagine della propria natura“. Ciò che è stato detto di tutte le creature in generale, vale anche, anzi in modo speciale per l’uomo: l’uomo è destinato all’immortalità, perché è stato creato ad immagine di Dio. Per sua intima natura, la persona umana è eternamente incorruttibile. Ma – ed è questo il punto centrale della parola di Dio – l’uomo deve per così dire confermare questo suo destino di incorruttibilità attraverso l’esercizio della sua libertà. Deve, per così dire, giustificare la sua chiamata all’immortalità attraverso l’esercizio della giustizia, “perché la giustizia è immortale“. Immediatamente prima del versetto con cui ha avuto inizio la prima lettura, la parola di Dio diceva: “non provocate la morte con gli errori della vostra vita, non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani” (Sap.1,12). Si può dunque introdurre la morte dentro alla nostra vita, introdurre il male nella nostra vita solo attraverso la nostra libertà. Possiamo cioè costruirci una vita, un’esistenza che non ha in sé giustificazione del proprio esserci perché è un’esistenza moralmente sbagliata. “Da dove il male?” si è sempre chiesto l’uomo. Il male deriva dall’esercizio sbagliato della libertà creata: la libertà creata del Satana che per primo ha indotto l’uomo all’ingiustizia e la libertà dell’uomo che agisce contro la legge di Dio. La morte è il suggello delle nostre esistenze sbagliate. Gesù ammonisce: “con me o contro di me” (Mt.12,30/ Lc.11,23) “Chi non è con me è contro di me, … non c’è dunque una via di mezzo: o con Dio o contro Dio, questa è la libertà attraverso la quale “ti sarà dato ciò che avrai scelto”(Sir.15,17). (Caffarra – Omelia 2 luglio 2000)


Ecco alcune preziosità di questa raccolta che potrete scaricare integralmente qui in pdf oppure, per chi volesse il testo stampato, cartaceo, può richiederlo qui: copertina flessibile (8,99€); copertina rigida (14,99€), purtroppo il prezzo non dipende da noi, ci teniamo a dirlo, l’avremo distribuito gratis, ma per chi vuole il testo cartaceo possiamo ringraziare Amazon che ha fatto il lavoro “per noi”, ma i soldi non arrivano a noi, servono a coprire le loro spese di stampa.

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