Sant’Alfonso sul disastro della liturgia: sacerdoti che con queste Messe che dicono ci fan perdere la fede

Dal capolavoro che potrete acquistare qui L’unico mio Re – Scritti alfonsiani per vivere bene nel tempo e nell’eternità (raccolta di molti utili estratti del Doctor Zelantissimus, in questo caso da La Messa e l’Ufficio strapazzati). Da notare che il Santo qui commenta la situazione che osservava nel XVIII secolo.

[…] Osservando il modo come dicono la Messa la maggior parte dei sacerdoti con tanta fretta, e con tanto strapazzo di cerimonie, bisognerebbe piangere e piangere a lacrime di sangue. A costoro bene starebbe detto quel che rimproverava Clemente Alessandrino ai sacerdoti gentili, cioè che da essi il cielo si faceva diventare scena, e Dio diventar il soggetto della commedia: Oh impietatem! scenam coelum fecistis, et Deus factus est actus. Ma che dico commedia? Oh che attenzione vi metterebbero questi tali, se avessero a recitare una parte in commedia! E per la Messa poi quale attenzione vi pongono? Parole mutilate, genuflessioni a mezz’aria che sembrano più presto atti di disprezzo che di riverenza, benedizioni di croci che non si sa che cosa vogliano significare, camminano per l’altare, e si voltano in modo che muovono a ridere, maneggiano poi l’ostia sacrosanta e il calice consacrato, come se avessero in mano un pezzo di pane ed una tazza di vino, complicano le parole della Messa disordinatamente con le cerimonie, anticipando l’une all’altre prima del tempo destinato dalle rubriche, insomma tutta la loro Messa non è altro, dal principio sino alla fine, che un affastellamento di disordini e d’irriverenze.

[…] Mi narrò un certo religioso di molto credito un fatto orrendo circa questo punto; e questo fatto lo ritrovo anche accennato dal p. Serafino Maria Loddi domenicano nel suo libretto Motivi per celebrare la messa senza fretta, ecc. In Roma vi fu un certo eretico che stava risoluto di abiurare, come aveva promesso di fare al Sommo Pontefice (che fu Clemente XI); ma avendo poi veduta celebrare in una chiesa una Messa indevota, se ne scandalizzò in modo, che se ne andò al Papa e gli disse ch’egli non voleva più abiurare, essendosi persuaso che né i sacerdoti, né lo stesso Pontefice avevano vera fede per la Chiesa Cattolica: ma gli disse il Papa che l’indevozione d’un sacerdote, o di più sacerdoti negligenti, non poteva pregiudicare alle verità di fede che la Chiesa insegnava. Non però rispose l’eretico: ma se io fossi Papa, e sapessi esservi un sacerdote che dice la Messa con tanta irriverenza, lo farei bruciar vivo; vedendo io poi che vi sono sacerdoti che celebrano così indegnamente in Roma ed in faccia al Papa, e non sono castigati, mi persuado che neppure il Papa ci crede. E così dicendo si licenziò, ed ostinatamente non volle più abiurare. Aggiungo a tal proposito che un certo secolare (appunto stamattina mentre sto scrivendo la presente operetta), vedendo una Messa di questa sorta, non ha potuto trattenersi di dire ad un nostro compagno della congregazione che me l’ha riferito: Veramente questi sacerdoti con queste Messe che dicono ci fan perdere la fede.

[…] Ma che miseria e che disordine poi è il vedere tanti sacerdoti che, finita la Messa, dopo aver ricevuto da Dio l’onore di offrirgli in sacrificio il suo medesimo Figlio, e dopo d’essersi cibati del suo sacratissimo corpo, appena entrati in sagrestia, con le labbra ancor rosseggianti del suo sangue, recitata qualche breve orazione tra i denti, senza devozione e senza attenzione, subito mettonsi a discorrere di cose inutili o di faccende di mondo! O pure se n’escono dalla Chiesa e si portano per le strade Gesù Cristo che ancora sta nel loro petto con le specie sacramentali. Con costoro bisognerebbe far sempre quel che fece una volta il p. Giovanni Avila, il quale vedendo un sacerdote uscir dalla chiesa subito dopo d’aver celebrato, lo fece accompagnare con due torce da due chierici; i quali, interrogati poi da quel sacerdote che andassero facendo, risposero: Andiamo accompagnando il SS. Sacramento che portate dentro di voi.

(si ringrazia Radio Spada)

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