GIUBILEO DEI GIOVANI VEGLIA DI PREGHIERA
PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE LEONE XIV
Tor Vergata – Sabato, 2 agosto 2025
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Domanda 1 – Amicizia
👉 Santo Padre, sono Dulce María, ho 23 anni e vengo dal Messico. Mi rivolgo a Lei come portavoce di una realtà che i giovani sperimentano in tante parti del mondo. Siamo figli del nostro tempo. Viviamo in una cultura che ci appartiene e che, senza rendercene conto, ci plasma; è plasmata dalla tecnologia, soprattutto nell’ambito dei social media. Spesso ci illudiamo di avere molti amici e di creare relazioni strette, mentre sempre più spesso sperimentiamo diverse forme di solitudine. Siamo vicini e connessi a tante persone, eppure queste non sono relazioni vere e durature, ma piuttosto fugaci e spesso illusorie.
Santo Padre, la mia domanda è: come possiamo trovare un’amicizia sincera e un amore autentico che ci conducano alla vera speranza? Come può la fede aiutarci a costruire il nostro futuro?
🙏Cari giovani, le relazioni umane, le relazioni con gli altri, sono indispensabili per ciascuno di noi, a partire dal fatto che ogni uomo e ogni donna al mondo nasce figlio di qualcuno. La nostra vita inizia con un legame, ed è attraverso questi legami che cresciamo. In questo processo, la cultura gioca un ruolo fondamentale: è il codice con cui comprendiamo noi stessi e interpretiamo il mondo. Come un dizionario, ogni cultura contiene parole nobili e volgari, valori ed errori che dobbiamo imparare a riconoscere. Cercando appassionatamente la verità, non solo riceviamo una cultura, ma la trasformiamo attraverso le scelte di vita. La verità, infatti, è un legame che unisce le parole alle cose, i nomi ai volti. Le menzogne, invece, separano questi aspetti, generando confusione e incomprensioni.
Ora, tra le tante connessioni culturali che caratterizzano le nostre vite, internet e i social media sono diventati «una straordinaria opportunità di dialogo, di incontro e di scambio tra le persone, nonché di accesso all’informazione e alla conoscenza» (Papa Francesco, Christus Vivit , 87). Tuttavia, questi strumenti diventano ambigui quando sono dominati da logiche e interessi commerciali che interrompono a intermittenza le nostre relazioni. A questo proposito, Papa Francesco ha ricordato che a volte «i meccanismi della comunicazione, della pubblicità e dei social media possono essere usati per renderci esseri assonnati, dipendenti dal consumo» ( Christus Vivit , 105). Le nostre relazioni diventano allora confuse, ansiose o instabili. Inoltre, come sapete, oggi ci sono algoritmi che ci dicono cosa dovremmo guardare, cosa dovremmo pensare e chi dovrebbero essere i nostri amici. E allora le nostre relazioni diventano confuse, a volte ansiose. Quando lo strumento domina l’essere umano, l’essere umano diventa uno strumento: sì, uno strumento di mercato e, a sua volta, una merce. Solo relazioni sincere e legami stabili alimentano storie di vita buona.
Cari giovani, ogni persona desidera naturalmente questa vita buona, come i polmoni desiderano l’aria, ma quanto è difficile trovarla! Quanto è difficile trovare un’amicizia autentica. Secoli fa, Sant’Agostino ha colto il desiderio più profondo del nostro cuore; è il desiderio di ogni cuore umano, anche senza conoscere i progressi tecnologici di oggi. Anche lui ha attraversato una giovinezza tempestosa; ma non si è accontentato, non ha messo a tacere il grido del suo cuore. Agostino cercava la verità, la verità che non delude, la bellezza che non tramonta mai. E come l’ha trovata? Come ha trovato un’amicizia sincera, un amore capace di dare speranza? Trovando qualcuno che lo stava già cercando, trovando Gesù Cristo. Come ha costruito il suo futuro? Seguendo Lui, il suo amico di sempre. Come diceva lui: «Non c’è amicizia autentica se non è in Cristo». Sant’Agostino ci dice: «Non c’è amicizia autentica se non è in Cristo». E la vera amicizia è sempre in Gesù Cristo, con verità, amore e rispetto. E solo in Lui può essere felice ed eterno” ( Risposta alle due Lettere dei Pelagiani , I, I, 1); “Ama veramente l’amico chi ama Dio nell’amico” ( Sermone 336, 2), ci dice Agostino. L’amicizia con Cristo, che è a fondamento della fede, non è solo un aiuto tra tanti per costruire il futuro; è la nostra stella polare. Come scrisse il beato Pier Giorgio Frassati, “Vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità, non è vivere, ma arrangiarsi” ( Lettere , 27 febbraio 1925). Quando le nostre amicizie riflettono questo intenso legame con Gesù, diventano certamente sincere, generose e vere.
Queridos jóvenes, vogliatevi bene tra di voi! Volersi bene in Cristo! Saper vedere Gesù negli altri. L’amicizia può veramente cambiare il mondo. L’amicizia è una strada per la pace. La amistad es el camino por la paz.
👉 Domanda 2 – Coraggio per scegliere
Santo Padre, mi chiamo Gaia, ho 19 anni e sono italiana. Questa sera tutto noi giovani qui presenti vorremmo parlarLe dei nostri sogni, speranze e dubbi. I nostri anni sono segnati dalle decisioni importanti che siamo chiamati a prendere per orientare la nostra vita futura. Tuttavia, per il clima di incertezza che ci circonda siamo tentati di rimandare e la paura per un futuro sconosciuto ci paralizza. Sappiamo che scegliere equivale a rinunciare a qualcosa e questo ci blocca, nonostante tutto percepiamo che la speranza indica obiettivi raggiungibili anche se segnati dalla precarietà del momento presente.
Santo Padre, le chiediamo: dove troviamo il coraggio per scegliere? Come possiamo essere coraggiosi e vivere l’avventura della libertà viva, compiendo scelte radicali e cariche di significato?
🙏Grazie per questa domanda. La pregunta es ¿cómo encontrar la valentía para escoger? Where can we find the courage to choose and to make wise decisions? La scelta è un atto umano fondamentale. Osservandolo con attenzione, capiamo che non si tratta solo di scegliere qualcosa, ma di scegliere qualcuno. Quando scegliamo, in senso forte, decidiamo chi vogliamo diventare. La scelta per eccellenza, infatti, è la decisione per la nostra vita: quale uomo vuoi essere? Quale donna vuoi essere? Carissimi giovani, a scegliere si impara attraverso le prove della vita, e prima di tutto ricordando che noi siamo stati scelti. Tale memoria va esplorata ed educata. Abbiamo ricevuto la vita gratis, senza sceglierla! All’origine di noi stessi non c’è stata una nostra decisione, ma un amore che ci ha voluti. Nel corso dell’esistenza, si dimostra davvero amico chi ci aiuta a riconoscere e rinnovare questa grazia nelle scelte che siamo chiamati a prendere.
Cari giovani, avete detto bene: “scegliere significa anche rinunciare ad altro, e questo a volte ci blocca”. Per essere liberi, occorre partire dal fondamento stabile, dalla roccia che sostiene i nostri passi. Questa roccia è un amore che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente: è l’amore di Dio. Perciò davanti a Lui la scelta diventa un giudizio che non toglie alcun bene, ma porta sempre al meglio.
Il coraggio per scegliere viene dall’amore, che Dio ci manifesta in Cristo. È Lui che ci ha amato con tutto sé stesso, salvando il mondo e mostrandoci così che il dono della vita è la via per realizzare la nostra persona. Per questo, l’incontro con Gesù corrisponde alle attese più profonde del nostro cuore, perché Gesù è l’Amore di Dio fatto uomo.
A riguardo, venticinque anni fa, proprio qui dove ci troviamo, San Giovanni Paolo II disse: «è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare» (Veglia di preghiera nella XV Giornata mondiale della Gioventù, 19 agosto 2000). La paura lascia allora spazio alla speranza, perché siamo certi che Dio porta a compimento ciò che inizia.
Riconosciamo la sua fedeltà nelle parole di chi ama davvero, perché è stato davvero amato. “Tu sei la mia vita, Signore”: è ciò che un sacerdote e una consacrata pronunciano pieni di gioia e di libertà: “Tu sei la mia vita, Signore”. “Accolgo te come mia sposa e come mio sposo”: è la frase che trasforma l’amore dell’uomo e della donna in segno efficace dell’amore di Dio nel matrimonio. Ecco scelte radicali, scelte piene di significato: il matrimonio, l’ordine sacro, la consacrazione religiosa esprimono il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici. E lì troviamo la felicità, quando impariamo a donare noi stessi. Donare la vita per gli altri.
Queste scelte danno senso alla nostra vita, trasformandola a immagine dell’Amore perfetto, che l’ha creata e redenta da ogni male, anche dalla morte. Dico questo stasera pensando a due ragazze, María, ventenne, spagnola, e Pascale, diciottenne, egiziana. Entrambe hanno scelto di venire a Roma per il Giubileo dei Giovani, e la morte le ha colte in questi giorni. Preghiamo insieme per loro; preghiamo anche per i loro familiari, i loro amici e le loro comunità. Gesù Risorto le accolga nella pace e nella gioia del suo Regno. E ancora vorrei chiedere le vostre preghiere per un altro amico, un ragazzo spagnolo, Ignacio Gonzalvez, che è stato ricoverato all’ospedale “Bambino Gesù”: preghiamo per lui, per la sua salute.
Trovare il coraggio di fare le scelte difficili e dire a Gesù: Tu sei la mia vita, Signore”. “Lord, You are my life”. Grazie.
👉 Domanda 3 – Richiamo del bene e valore del silenzio
Santo Padre,
Santo Padre, mi chiamo Will. Ho 20 anni e vengo dagli Stati Uniti. Vorrei porle una domanda a nome di tanti giovani là fuori che anelano, nel profondo del loro cuore, a qualcosa di più profondo. Siamo attratti dalla vita interiore anche se a prima vista siamo giudicati come una generazione superficiale e spensierata. Nel profondo di noi stessi, ci sentiamo attratti dal bello e dal buono come fonti di verità. Il valore del silenzio, come in questa Veglia, ci affascina, anche se a volte incute timore a causa di un senso di vuoto.
Santo Padre, vorrei chiederle: come possiamo incontrare veramente il Signore Risorto nelle nostre vite ed essere certi della sua presenza anche in mezzo a prove e incertezze?
🙏Per inaugurare questo Anno Giubilare, Papa Francesco ha pubblicato il documento Spes non confundit , che significa “la speranza non delude”. In quel documento, ha scritto: «Nel cuore di ogni uomo abita la speranza, come desiderio e attesa dei beni futuri» ( Spes non confundit , 1). Nella Bibbia, la parola “cuore” di solito si riferisce all’intimo di una persona, che include la nostra coscienza. La nostra comprensione di ciò che è bene, quindi, riflette il modo in cui la nostra coscienza è stata plasmata dalle persone nella nostra vita; coloro che sono stati gentili con noi, coloro che ci hanno ascoltato con amore, coloro che ci hanno aiutato. Queste persone hanno contribuito a educarvi nel bene e, quindi, a formare la vostra coscienza a cercare il bene nelle vostre scelte quotidiane.
Cari giovani, Gesù è l’amico che ci accompagna sempre nella formazione della nostra coscienza. Se volete veramente incontrare il Signore Risorto, ascoltate la sua parola, che è Vangelo di salvezza. Riflettete sul vostro modo di vivere, cercate la giustizia per costruire un mondo più umano. Servite i poveri, e così testimoniate il bene che vorremmo sempre ricevere dal prossimo. Unitevi a Gesù Cristo nell’Eucaristia. Adorate Cristo nel Santissimo Sacramento, fonte della vita eterna. Studiate, lavorate e amate secondo l’esempio di Gesù, il buon Maestro che cammina sempre accanto a noi.
Ad ogni passo, nella ricerca del bene, chiediamogli: resta con noi, Signore (cfr Lc 24,29). Resta con noi, Signore. Resta con noi, perché senza di te non possiamo fare il bene che desideriamo. Tu vuoi il nostro bene; anzi, Signore, tu sei il nostro bene. Chi ti incontra desidera anche che gli altri ti incontrino, perché la tua Parola è luce più splendente di ogni stella, che rischiara anche la notte più buia. Papa Benedetto XVI amava ripetere che chi crede non è mai solo. In altre parole, incontriamo Cristo nella Chiesa, cioè nella comunione di quanti lo cercano sinceramente. Il Signore stesso ci raduna per formare una comunità, non una comunità qualsiasi, ma una comunità di credenti che si sostengono a vicenda. Quanto ha bisogno il mondo di missionari del Vangelo che siano testimoni di giustizia e di pace! Quanto ha bisogno il futuro di uomini e donne testimoni di speranza!
Cari giovani, questo è il compito che il Signore Risorto affida a ciascuno di noi!
Sant’Agostino scriveva: «Tu ci spingi a provare piacere nel lodarti, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te… Signore, io ti cerco… e invocarti è un atto di fede in te» ( Confessioni , I, 1). Seguendo queste parole di Agostino, e in risposta alle vostre domande, vorrei invitare ciascuno di voi a dire al Signore: «Grazie, Gesù, per avermi chiamato. Il mio desiderio è di rimanere come uno dei tuoi amici, così che, abbracciandoti, possa essere anche compagno di cammino per chiunque incontri. Fa’, o Signore, che chi mi incontra possa incontrare te, anche attraverso i miei limiti e le mie fragilità». Pregando queste parole, il nostro dialogo continuerà ogni volta che guarderemo il Signore crocifisso, perché i nostri cuori saranno uniti in Lui. Ogni volta che adoreremo Cristo nell’Eucaristia, i nostri cuori saranno uniti in Lui. Infine, la mia preghiera per voi è che possiate perseverare nella fede, con gioia e coraggio! E possiamo dire “Grazie Gesù che ci ami”. Grazie Gesù per averci amati. Grazie Gesù per averci chiamati. Resta con noi Signore. Resta con noi. Quédate con nosostros Signore.
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Parole a braccio del Santo Padre al termine della Veglia con i Giovani
Vorrei ringraziare il coro, la musica: grazie per accompagnarci! Grazie a tutti voi! Gracias! Mi raccomando: riposatevi un po’. L’appuntamento domani mattina qui per la Santa Messa. Auguri a tutti. Buonanotte!
































LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO… SI PARLA DI UN MILIONE DI GIOVANI… PREGHIAMO PER LORO E CON LORO!










