Tu, gloria del nostro popolo!

Esaltazione della figura di Maria Santissima Assunta in Cielo con anima e corpo, presentandola come incarnazione della salvezza totale offerta da Cristo. È non separare spirito e materia, anima e corpo, contrapponendo questa divisione alla visione cattolica che invece riconosce l’unità di tutte le cose in Dio. L’Assunzione di Maria è esempio e promessa di redenzione completa per l’intera persona, corpo compreso. Il mancato riconoscimento di questa unità porta all’allontanamento da Dio.

Trascrizione dell’omelia di Don Alberto Secci in occasione della Solennità dell’Assunzione in cielo in anima e corpo della Beata Vergine Maria in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB), il 15 agosto 2025.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Il Signore, nella sua potenza, ti ha benedetta. Per mezzo tuo ha annientato i nostri nemici. Benedetta sei tu, o figlia, dal Signore Dio Altissimo, più di ogni altra donna sulla terra. Benedetto il Signore che ha creato il cielo e la terra, che ti ha guidata per colpire alla testa il condottiero dei nostri nemici, perché oggi egli ha esaltato tanto il tuo nome che la tua lode non cesserà nella bocca degli uomini. Essi ricorderanno in eterno la potenza del Signore. Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu il gaudio di Israele, tu l’onore del nostro popolo.

Quello che l’Antico Testamento scriveva nel libro di Giuditta, noi lo gridiamo con gioia oggi a Maria Santissima, assunta in cielo.

Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu sei la gloria della Chiesa. Tu il gaudio di Israele, tu l’onore del nostro popolo, del popolo cristiano.

Nel Cristianesimo tutto è semplice e i semplici lo capiscono. I semplici non sono gli sciocchi, sono quelli che non hanno fatto entrare la logica del peccato dentro il ragionamento. I semplici, di cui parla il Signore, questi semplici, capiscono la festa di oggi. È l’uomo che pecca, è l’uomo peccatore che complica e che non capisce che la salvezza di Cristo è totale e che coinvolge anche la carne. L’uomo che pecca è spirituale, non capisce la redenzione della carne perché divide, perché separa; così può meglio disobbedire. Vedete, la grande festa di oggi ci mostra in tutta la sua potenza la forma della vittoria di Cristo e una vittoria reale sul peccato e sulla morte. Tanto che la prima dei credenti è salvata in Cristo in tutta la sua pienezza: Maria è assunta in cielo in corpo e anima, in corpo e anima, non c’è niente da fare. Tu sei la gloria, o Maria, tu l’onore del nostro popolo. Tu, la speranza fatta carne, perché sei già in cielo. Non solo con l’anima, come i santi, ma con il tuo corpo redento nella pienezza della grazia di Cristo. Tu, la piena di grazia.

Benedetta sei tu, Maria Santissima, perché hai obbedito e ci hai liberati dalla disobbedienza di Adamo. Benedetta sei tu, Maria Santissima, perché hai generato il Verbo fatto carne, Gesù Cristo Redentore nostro. Benedetta sei tu, o Vergine Santa, perché sei l’aurora della salvezza. In te vediamo compiersi quella che, se obbediremo a Cristo, sarà la nostra sorte. Anche il nostro corpo è chiamato alla redenzione piena, alla resurrezione, alla gloria, alla vita divina. Benedetta sei tu, onore del nostro popolo, perché non ci hai abbandonato, perché continui a servire il corpo di Cristo, il Corpo Mistico di Cristo, il popolo cristiano, la Santa Chiesa, e resti la madre della grazia divina.

Fratelli, vogliamo essere cattolici? Siamo mariani, veramente devoti alla Madonna. Vogliamo essere veramente di Cristo? Dobbiamo essere veramente di Maria Santissima. La contempliamo assunta in corpo e anima in cielo. Vedete, fratelli, cattolico vuol dire non dividere, ma accettare pienamente il mistero dell’Incarnazione: il Verbo, Dio eterno, si è fatto veramente uomo. Il Verbo si è fatto carne. Gesù Cristo salva tutto l’uomo: anima e corpo, non si può dividere. C’è uno spiritualismo spaventoso in mezzo a noi che non è cattolico, che non sarà mai cattolico. È il peccato, ripeto, che divide. Non la fede cattolica. Divide materia e spirito, divide corpo e anima, divide secolare e sacro, profano e religioso. È il grande rischio della nuova religione moderna: quello di dividere. Vedete bene, occorre distinguere, ma per unire: anima e corpo, materia e spirito, sacro e profano, perché tutto è di Dio. Lui è Creatore prima che Redentore. Lui ha fatto tutto, tutta la realtà, prima di salvarci nel suo Figlio fatto carne, Gesù Cristo. Da qui consegue tutta la legge morale cristiana.

Ciò che fai col corpo ricade sull’anima e ciò che fai con l’anima ricade sul corpo. Oggi equivale quasi a dire un’eresia. Eh sì, ciò che fai col corpo ricade sull’anima, ciò che fai con l’anima ricade sul corpo. Siamo un’unità, noi non siamo separazione. Anima e corpo. La Madonna è in cielo in corpo e anima. Capite come profeticamente Pio XII, nel primo novembre 1950, dovette proclamare solennemente questo dogma, da sempre creduto, da sempre pregato, da sempre contemplato, perché il mondo moderno stava dimenticando questa unità con conseguenze devastanti. Bisogna distinguere, certo, la vita naturale, la vita soprannaturale, la natura, la grazia, ma per unire, per la salvezza. Cristo si è fatto uomo per questo, ci grazia con la sua grazia per questo, perché nulla del nostro essere sia fuori dalla sua salvezza. Se non è un disastro!

Pensate che nel Cristianesimo, in latino, scusate, la salvezza equivale a salute: è la stessa cosa. “Salus” è la salute ed è la salvezza. Ma che bello! Un unico termine ci insegna a non dividere. Lo capissero tutti quelli che dall’alba, invece di pregare, sono a correre: che la salvezza e la salute sono la stessa cosa e che ciò che fai con l’anima corrisponde al corpo! Si metterebbero a pregare prima del levar del sole! È la palestra più utile! E, guarda caso, è anche gratuita. Ma quando il Signore ci dà gratis grazie alle cose, la nostra superbia non lo comprende. E allora impariamo ad unire, a distinguere per unire, a domandare la grazia, perché con la sola nostra natura non possiamo arrivare a Dio, ma dopo credere all’azione della grazia, all’efficacia della preghiera, alla potenza inaudita dei Sacramenti.

Pensate alla Santissima Eucaristia, permettetemi questo accenno: per la forma del sacramento, le parole di Cristo pronunciate dal ministro di Dio, il pane e il vino, materia, diventano corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo. Questo è il cattolico, questa è la fede cattolica. Per questo la Madonna è in cielo in corpo e anima. È la struttura della realtà. Allora oggi solennemente domandiamo al Signore, per mezzo dell’intercessione potente di Maria Assunta, di unire tutta la nostra vita in Dio, di non essere più dispersi, dissociati, dissipati, schizofrenici nel distinguere le cose della terra da quelle del cielo, nel dividere meglio.

Pensate che disastro! La Chiesa ha tentato di combattere questa idea; adesso è diventato un dogma di fede. Pensate solo all’effetto sociale quando si è separata la Chiesa dallo Stato. Eh, la Chiesa, ufficialmente (pensate al Sillabo di Pio IX), ha, ma non solo, ha combattuto questa che è una falsità, che per il bene di entrambi bisogna separare Chiesa e Stato. Che cosa è avvenuta, se non la ateizzazione del popolo cristiano? Portate questo esempio semplice, sociale, politico, tangibile, verificabile, dentro tutte le questioni della vita. Non c’è: la tua famiglia è Dio. Non c’è: la salute è Dio. Non c’è: eh, il denaro è Dio. Non c’è: è tutto unito in lui. L’Assunta ci ricorda questo e ci segna la strada perché possiamo godere della salvezza non in modo retorico, ma in modo reale, perché questa è la struttura della realtà.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

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