Scandali – e rimedi – spiegati da Sr. Lucia al «popolo ingannato». Ascoltiamo anche Akita

Piccola premessa: alcune lettere della Veggente parlano del «disorientamento diabolico» nella Chiesa, dei sacerdoti traditori che portano «alla perdizione delle anime», della necessità di reagire (con le armi della Fede e la sana formazione), dei pavidi che non hanno combattuto il male e della responsabilità del popolo che non «fa nulla per evitare l’inganno» e che, al contrario, sguazza negli errori per giustificare il proprio peccato. Poi elenca le armi della lotta e spiega perché se «la Chiesa non accoglierà l’ultimo aiuto di Dio (che è la Beata Vergine Maria, Fatima e la Consacrazione al Cuore Immacolato) non ci sarà più possibilità di salvezza, piuttosto ci sarà un grande castigo».

In una lettera datata 16 settembre 1970, Sr. Lucia do Santos, addolorata, ribadiva: «Povero Nostro Signore…Quanto malamente viene servito! È doloroso vedere così tanto disorientamento in così tante persone che occupano posizioni di responsabilità!…Questo accade perché il diavolo è riuscito ad insinuare il male a guisa di bene ed ora essi si comportano come ciechi che guidano altri ciechi», ma d’altra parte la responsabilità è anche dei laici perché «le anime non fanno nulla per evitare d’essere ingannate».

Suor Lucia chiarisce quindi che (al di fuori dell’Infallibilità papale in determinati pronunciamenti), l’anima del fedele è chiamata a discernere, ossia ad esercitare la ragione illuminata dalle verità millenarie contenute nel Magistero della Chiesa. Come disse san Paolo ai Galati: «Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema!». Chi obbedisse ciecamente senza discernere sarebbe quindi altrettanto responsabile della sua perdizione: «Verrà il tempo – dirà san Paolo a Timoteo – che non sopporteranno più la sana dottrina…si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie».

Ma se il panorama appariva a Sr. Lucia così terribile già allora, oggi si fatica a comprendere come sia possibile accettare quanto sta accadendo nella Chiesa senza scomporsi. In una lettera del 12 aprile sempre del 1970 la veggente parlava già di un “disorientamento diabolico” che «invade il mondo» ma che è «oramai è entrato anche nella Chiesa», come constatò negli stessi anni papa Paolo VI (“Il fumo di satana è entrato nella Chiesa”). Il termine “disorientamento diabolico” si riferisce sicuramente alla confusione dottrinale, ma è quantomeno singolare che oggi una delle eresie più in voga nella Chiesa usi lo stesso termine faziosamente al contrario per giustificare un cambiamento al concetto di “famiglia” con il termine: “Orientamento sessuale”. Nulla è “a caso”…

Qual’è il castigo che Dio potrebbe infliggere all’umanità?
La risposta potremo trovarla, ad Akita, in Giappone, nelle tre Apparizioni del 1973; l’ultima proprio il 13 ottobre (per collegare le apparizioni di Akita, ed il loro messaggio, a quelle di Fatima). La scelta del Giappone, così come la data del messaggio, non sono casuali: il Giappone, infatti, è stata l’unica Nazione ad aver subito un attacco Nucleare.
Le apparizioni di Akita sono state riconosciute autentiche da Sua Santità Benedetto XVI, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Vedremo il testo al termine dell’intervista, prima, con Padre Fuentes e Suor Lucia.


Far tacere i Messaggeri
Padre Fuentes (1959 – 1965) – Intervista con Suor Lucia

Il 26 dicembre 1957, Padre Agustin Fuentes, che si stava preparando a diventare il postulatore delle cause per la beatificazione di Francesco e Giacinta Marto, si incontrò con Suor Lucia al suo convento di Coimbra, in Portogallo. Qui, egli fu in grado di conversare a lungo con la veggente di Fatima. Al suo ritorno in Messico, egli organizzò una conferenza stampa riguardo al suo incontro, nel quale riferì le parole di Suor Lucia. Padre Alonso, l’archivista ufficiale di Fatima per più di 16 anni, affermò che il racconto di questa conferenza fu pubblicato “con ogni garanzia di autenticità e con la dovuta approvazione episcopale, inclusa quella del Vescovo di Fatima.”

Padre Fuentes affermò che il messaggio proveniva “dalle labbra stesse della veggente principale”.

Fonti: Questo argomento è stato trattato lungamente da Frère Michel de la Sainte Trinité, nel Terzo Volume della sua serie The Whole Truth About Fatima (Tutta la Verità su Fatima). Il testo seguente è la traduzione, comparsa in Inglese sul The Fatima Crusader, dei testi in Spagnolo ed in Inglese pubblicati nel libro di Frère Michel The Third Secret (Il Terzo Segreto) (Vol. III, pagg. 336-338). I sottotitoli sono stati aggiunti per comodità.1

Il resoconto di Padre Fuentes

Vorrei parlarvi dell’ultima conversazione che ho avuto con Suor Lucia il 26 dicembre (dello scorso anno). La incontrai nel suo convento. Ella appariva molto triste, molto pallida ed emaciata. Mi ha detto,”

“Nessuno ha prestato attenzione”

“Padre, la Santissima Vergine è molto triste perché nessuno ha prestato attenzione al Suo Messaggio, né i buoni né i malvagi. I buoni continuano sulla loro strada ma senza dare alcuna importanza al Suo Messaggio. I cattivi, sui quali non è ancora caduta la punizione divina, continuano anche essi la loro vita peccaminosa, senza curarsi del Messaggio. Ma mi creda, Padre, Dio punirà il mondo e lo farà in modo terribile. La punizione del Cielo è imminente.”

Il Segreto non ancora rivelato

“Padre, quanti giorni mancano all’arrivo del 1960? Sarà un anno molto triste per tutti, nessuno potrà provare alcuna gioia se il mondo non prega e non fa penitenza. Non posso fornire altri dettagli, perché è ancora un segreto. Secondo il volere della Santissima Vergine, solo al Papa e al Vescovo di Fatima è permesso conoscere il segreto, ma hanno preferito non conoscerlo per non esserne influenzati. Questa è la Terza parte del messaggio della Nostra Signora, che rimarrà segreta fino al 1960.”

La Russia, il flagello di Dio

“Dica loro, Padre, che molte volte la Santissima Vergine ha detto, ai miei cugini Francesco e Giacinta e a me, che molte nazioni scompariranno dalla faccia della terra. Ella ha detto che la Russia sarà lo strumento scelto dal Cielo per punire il mondo intero, se prima non otterremo la conversione di quella povera nazione.”

“La battaglia decisiva” tra Maria e Satana: la caduta delle anime consacrate e dei sacerdoti

Suor Lucia mi disse: “Padre, il diavolo è in procinto di ingaggiare una battaglia decisiva contro la Beata Vergine. E il diavolo sa cos’è che più di tutto offende Dio e che gli procurerà in breve tempo il maggior numero di anime. Così il diavolo fa di tutto per avere la meglio sulle anime consacrate a Dio, perché sa che in questo modo, le anime dei fedeli, lasciate senza guida, cadranno più facilmente nelle sue mani.”

“Ciò che offende soprattutto il Cuore Immacolato di Maria e il Cuore di Gesù è la caduta delle anime dei religiosi e dei sacerdoti. Il diavolo sa che per ogni religioso o sacerdote che rinnega la sua santa vocazione, molte anime sono trascinate all’inferno… Per questo il diavolo brama di impossessarsi delle anime consacrate. Cerca in ogni modo di corromperle, per addormentare le anime dei fedeli e condurle alla peggiore impenitenza. Si serve di ogni tipo di trucchi, giungendo a suggerire una dilazione dell’ingresso nella vita religiosa. Da questo derivano la sterilità della vita interiore e, tra i laici, la freddezza (mancanza di entusiasmo) nei riguardi della prospettiva di rinunciare ai piaceri terreni per dedicarsi totalmente a Dio.”

Ciò che ha santificato Giacinta e Francesco

“Dica loro anche, Padre, che i miei cugini Francesco e Giacinta si sacrificarono perché, in tutte le apparizioni, la Santissima Vergine aveva un aspetto molto triste. Ella non ci ha mai sorriso. Questa tristezza, questa angoscia che percepimmo in Lei penetrò nelle nostre anime. Essa era causata dalle offese a Dio e dalle punizioni che minacciano i colpevoli. E così noi bambini non sapevamo casa fare, se non trovare diversi modi di pregare e di fare sacrifici.”

L’altra cosa che ha santificato i miei cugini fu la visione dell’Inferno.

La missione di Suor Lucia

“È per questo, Padre, che la mia missione non è quella di indicare al mondo il castigo materiale che certamente lo attende, se non si converte per tempo alla preghiera e alla penitenza. No! la mia missione è di ricordare a ciascuno di noi il pericolo di perdere le nostre anime immortali, se ci ostineremo nel peccato.”

L’urgenza della conversione

Suor Lucia mi disse inoltre: “Padre, non dovremmo attendere un appello del Santo Padre da Roma, che chiami il mondo a fare penitenza. Né dovremmo attendere un appello del genere dal nostro vescovo nella nostra diocesi, o dalle congregazioni religiose. No! Nostro Signore si è già servito molto spesso di questi mezzi e il mondo non se ne è curato affatto. È per questo che ora è necessario che ciascuno di noi inizi a riformare se stesso spiritualmente. Ognuno di noi ha il dovere di salvare non solo se stesso, ma anche di aiutare tutte le anime che Dio pone sul nostro cammino. Il diavolo fa tutto quanto è in suo potere per distrarci e per allontanarci dalla preghiera; ci salveremo insieme o saremo dannati insieme.

Gli ultimi tempi

“Padre, la Santissima Vergine non mi ha detto esplicitamente che siamo giunti agli ultimi tempi, ma ci sono tre ragioni che mi spingono a crederlo.”

La battaglia finale

“La prima ragione è che Ella mi ha detto che il diavolo è in procinto di ingaggiare una battaglia decisiva contro la Vergine. E questa battaglia decisiva è lo scontro finale, da cui una parte uscirà vittoriosa e l’altra sconfitta. Dobbiamo scegliere sin da ora da che parte stare, se con Dio o con il diavolo. Non c’è altra possibilità.”

Gli ultimi rimedi

La seconda ragione è che Ella ha detto a me ed ai miei cugini, che il Signore aveva deciso di dare al mondo gli ultimi due rimedi contro il male, che sono il Santo Rosario e la Devozione al Cuore Immacolato di Maria. Questi sono gli ultimi due rimedi possibili, il che significa che non ce ne saranno altri.”

Il peccato contro lo Spirito Santo

“La terza ragione è che, nei piani della Divina Provvidenza, quando Dio è costretto a punire il mondo, prima di farlo cerca di correggerlo con tutti gli altri rimedi possibili. Ora, quando vede che il mondo non presta alcuna attenzione ai Suoi messaggi allora, come diciamo nel nostro linguaggio imperfetto, Egli ci offre ‘con un certo timore’ l’ultima possibilità di salvezza, l’intervento della Sua Santissima Madre. Lo fa ‘con un certo timore’ perché, se anche quest’ultima risorsa non avrà successo, non potremo più sperare in nessun tipo di perdono dal Cielo, perché ci saremo macchiati di quello che il Vangelo definisce un peccato contro lo Spirito Santo. Questo peccato consiste nell’aperto rifiuto, pienamente consapevole e volontario, della possibilità di salvezza che ci viene offerta. Non dimentichiamo che Gesù Cristo è un Figlio molto buono e non ci permetterà di offendere e disprezzare la Sua Santissima Madre. La secolare storia della Chiesa conserva le testimonianze dei terribili castighi inflitti a quanti osarono attaccare l’onore della Sua Santissima Madre, dimostrando quanto il Nostro Signore Gesù Cristo abbia sempre difeso l’Onore di Sua Madre.”

Preghiera, sacrificio e il Santo Rosario

Suor Lucia mi disse: “I due strumenti che ci sono stati dati per salvare il mondo sono la preghiera e il sacrificio.”

Riguardo al Santo Rosario, Suor Lucia disse: “Vede, Padre, la Santissima Vergine ha voluto dare, in questi ultimi tempi in cui viviamo, una nuova efficacia alla recita del Santo Rosario. Ella ha talmente rinforzato la sua efficacia, che non esiste problema, per quanto difficile, di natura materiale o specialmente spirituale, nella vita privata di ognuno di noi o in quella delle nostre famiglie, delle famiglie di tutto il mondo, delle comunità religiose o addirittura nella vita dei popoli e delle nazioni, che non possa essere risolto dalla preghiera del Santo Rosario. Non c’è problema, vi dico, per quanto difficile, che non possa essere risolto dalla recita del Santo Rosario. Con il Santo Rosario, ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime.”

La devozione al Cuore Immacolato di Maria

“Infine, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, Nostra Madre Santissima, consiste nel considerarLa quale sede della clemenza, della bontà e del perdono e come la via sicura attraverso la quale entreremo in Paradiso.”

La reazione Ecclesiastica a quest’intervista

L’intervista a Suor Lucia, pubblicata da Padre Fuentes, determinò più di un anno dopo, una forte reazione da parte della curia episcopale di Coimbra, diocesi in cui era situato il convento di Lucia. Essa pubblicò un comunicato anonimo che accusava Padre Fuentes di aver inventato quelle dichiarazioni di Suor Lucia, affermando che Suor Lucia aveva accusato quella testimonianza pubblicata di essere falsa. La curia dichiarò che Padre Fuentes aveva inventato completamente le affermazioni riportate in quest’articolo. Fino ad oggi, nessuno si è preso la responsabilità di aver scritto tale comunicato. In quanto anonimo, un documento di quel genere, per la legge, non ha alcun valore, ed è nullo.

In Messico, l’Arcivescovo Manuel Pio Lopez ed il Cardinale Josè Garibi Y Rivera difesero Padre Fuentes, ma inutilmente. Venne infatti rimosso dall’incarico di postulatore per la beatificazione di Giacinta e Francesco, e successivamente rimpiazzato da Padre Luis Kondor.

Commento

Cosa determinò una tale reazione? Qualcuno ha mentito riguardo all’intervista tra Padre Fuentes e Suor Lucia. Sia Padre Kondor che Padre Alonso ritennero che Padre Fuentes non aveva falsificato i resoconti della sua intervista a Suor Lucia. Dopo essere stato nominato archivista ufficiale di Fatima, nel 1966, sulle prime Padre Alonso aveva adottato l’opinione che Padre Fuentes avesse inventato le affermazioni da lui attribuite a Suor Lucia. Tuttavia, dopo dieci anni di studi e ricerche negli archivi di Fatima e di incontri con Suor Lucia, Padre Alonso cambiò opinione ed anzi cercò di riabilitare Padre Fuentes. Egli affermò che i testi della conferenza di Fuentes “non dicevano niente che fosse stato detto già da Suor Lucia nei suoi numerosi scritti, già pubblicati”. Egli dichiarò inoltre che “il testo genuino… non contiene, secondo la mia opinione, niente che possa aver portato al comunicato diffamatorio rilasciato da Coimbra.” Pertanto, possiamo concludere con certezza che la risposta della Curia all’intervista pubblicata da Padre Fuentes è un’indicazione che il messaggio di Suor Lucia è un qualcosa che si vuole far tacere.


RICORDIAMO


Qual’è il castigo che Dio potrebbe infliggere all’umanità?
La risposta potremo trovarla, ad Akita, in Giappone, nell’ Apparizione del 1973; proprio il 13 OTTOBRE (per collegare le apparizioni di Akita, ed il loro messaggio, a quelle di Fatima).
La scelta del Giappone, così come la data del messaggio, non sono casuali: il Giappone, infatti, è stata l’unica Nazione ad aver subito un attacco Nucleare.
Le apparizioni di Akita sono state riconosciute autentiche da Sua Santità Benedetto XVI, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Il 22 Aprile di 1984, Monsignore John Shojiro Ito, Vescovo di Niigata, dichiarò che le apparizioni di Akita sono di origine soprannaturale, ed autorizzò in tutta la Diocesi la venerazione della Santa Madre di Akita.

Nel giugno del 1988, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, diede un giudizio definitivo a beneficio dell’apparizione di Akita ed i suoi messaggi, considerandoli autentici e degni di essere creduti. Disse anche: “Il messaggio di Akita è il messaggio di Fatima.”

Statua della Madonna di Akita, protagonista di 101 lacrimazioni, anche di sangue, a cui hanno assistito oltre 500 testimoni, compreso il vescovo del luogo, Sojiro Ito, che fece analizzare il liquido lacrimale e le gocce di sangue dalla facoltà di medicina di Akita, che ne dichiarò la natura umana. Nel 1981 una donna coreana, la signora Chun, ottenne la guarigione immediata da un tumore al cervello in fase terminale, mentre pregava davanti alla statua. In seguito a tale episodio la Chiesa Cattolica, per voce di monsignor John Sojiro Ito, vescovo di Niigata, autorizzò il culto di “Nostra Signora di Akita”

In altra occasione, sempre da cardinale, in una intervista sulle Apparizioni mariane e quindi di certi fenomeni come, anche, la lacrimazione a Siracusa, Ratzinger disse:

  • «Un vero cattolico crede, ma non è credulone! La fede che promana da un fatto evidente, provato e sincero come avvenne per esempio a Siracusa, ci ricorda che esiste ben altra dimensione cui l’uomo deve mirare ed è quella del soprannaturale perchè non siamo creati per restare in terra, ma per il paradiso, per entrare nel regno di Dio che non è di questo mondo, come ci dice Gesù e tuttavia non è un percorso facile. E così ha pianto Gesù, piange Maria per ricondurci al Figlio.
    Se pensiamo a questi tempi difficili dove la Famiglia è minacciata, con il divorzio gli sposi non credono più nell’indissolubilità del matrimonio, con le leggi sull’aborto il santo Padre Giovanni Paolo II parla di un “olocausto” che si sta consumando sotto gli occhi di tutti ma anche davanti a tanta indifferenza; se pensiamo a tante leggi inique che si portano avanti, come non pensare a queste lacrime di dolore ma soprattutto di avvertimento?
    Sì, noi credenti comprendiamo cosa è accaduto a Fatima e prima ancora a Lourdes, come di recente ad Akita in Giappone dove la Vergine ha pianto e il messaggio è lo stesso di Fatima. Non sono forse in pericolo la Famiglia, i valori cristiani, la stessa legge di Dio, la stessa esistenza dell’uomo? Queste lacrime ci rammentano che se il Cielo non è indifferente al male che l’uomo compie portando devastanti conseguenze, così noi stessi non possiamo rimanere indifferenti al presente che minaccia il futuro della Famiglia come di ogni uomo e nazione. Siamo responsabili delle nostre azioni e delle nostre scelte e se dal Cielo ci giungono tante lacrime, è evidente che sono avvertimenti che faremo bene a non sottovalutare…»

Messaggio del 6 luglio 1973 (prima apparizione)

“Figlia mia, mia novizia, mi hai obbedito bene abbandonando tutto per seguirmi. E’ dolorosa l’infermità alle tue orecchie? La tua sordità sarà guarita, stanne certa. La ferita alla tua mano ti fa soffrire? Prega in riparazione ai peccati degli uomini. Ogni persona in questa comunità è la ma insostituibile figlia. Recitate bene la preghiera delle Serve dell’Eucarestia? Allora recitiamola insieme:

Sacratissimo Cuore di Gesù, realmente presente nella Santa Eucarestia, io consacro il mio corpo e la mia anima per essere interamente uniti con il Tuo Cuore che viene sacrificato in ogni istante in tutti gli altari del mondo, dando lode al Padre e invocando la venuta del Suo Regno. Ti prego, ricevi l’umile offerta di me stessa. Usami come desideri per la gloria del Padre e per la salvezza delle anime.

Santissima Madre di Dio, non farmi essere separata dal tuo Divino Figlio. Ti prego, difendimi e proteggimi come tua figlia particolare. Amen”.

Alla fine della preghiera la voce dice:

“Prega molto per il Papa, i vescovi e i preti. Dal momento del tuo Battesimo hai sempre pregato per loro con fede. Continua a pregare molto, moltissimo. Racconta al tuo superiore tutto quello che è successo oggi e obbedisci a tutto ciò che ti dirà. Egli ha chiesto che tu preghi con fervore“.

Messaggio del 3 agosto 1973 (seconda apparizione)

“Figlia mia, mia novizia, ami il Signore? Se ami il signore ascolta quello che ho da dirti. E’ molto importante. Lo riferirai al tuo superiore.

Molti uomini in questo mondo fanno soffrire il Signore. Io desidero anime che lo consolino per placare la collera del Padre Celeste. Desidero, con Mio Figlio, anime che dovranno riparare, per mezzo della loro sofferenza e della loro povertà, per i peccatori e gli ingrati.

Affinché il mondo possa conoscere la Sua ira, il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande Castigo su tutta l’umanità.

Con Mio Figlio sono intervenuta tante volte per placare l’ira del Padre. Ho impedito l’arrivo di calamità offrendogli le sofferenze del Figlio sulla Croce, il Suo prezioso sangue e le anime dilette che Lo consolano formando una schiera di anime vittime. Preghiera, penitenza e sacrifici coraggiosi possono attenuare la collera del Padre. Io desidero anche questo dalla vostra comunità…che ami la povertà, che si santifichi e preghi in riparazione per l’ingratitudine e le offese di tanti uomini.

Recitate la preghiera delle Serve dell’Eucarestia consapevoli del suo significato. Mettetela in pratica; offrite in riparazione per i peccati tutto ciò che Dio può mandare. Fai in modo che tutte si sforzino, secondo le capacità e la posizione, di offrirsi interamente al Signore.

Anche in un istituto secolare la preghiera è necessaria. Già le anime che vogliono pregare stanno per essere radunate. Senza dare troppa importanza alla forma, siate fedeli e ferventi nella preghiera per consolare il Maestro”.

E dopo un attimo di silenzio:

“Quello che pensi in cuor tuo è vero? Sei sinceramente decisa a diventare la pietra scartata? Mia novizia, tu che desideri appartenere senza riserve al Signore per diventare la degna sposa dello Sposo, fai i tuoi voti sapendo che devi essere appesa alla croce con tre chiodi. Questi tre chiodi sono: povertà, castità e obbedienza. Dei tre l’obbedienza è fondamentale. Nel totale abbandono, fatti guidare dal tuo superiore. Egli saprà come capirti e indirizzarti”.

Messaggio del 13 ottobre 1973 (terza e ultima apparizione)

“Mia cara figlia, ascolta bene ciò che ho da dirti. Ne informerai il tuo superiore“.

Dopo un attimo di silenzio la Madonna continua dicendo:

Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti. Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti.

L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli… chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro” […] Prega molto le preghiere del Rosario. Solo io posso ancora salvarvi dalle calamità che si approssimano. Coloro che avranno fiducia in me saranno salvati”.

Per evitare – o almeno mitigare il terribile castigo che incombe su tutti noi – è necessaria innanzitutto una sincera conversione personale*, che dev’essere accompagnata da una corretta percezione della realtà riguardo a chi siano i veri nemici del Bene Comune e su quali siano i loro malefici piani; solo così, INSIEME, potremo stringerci con affetto sincero intorno a quei pochi Leader politici che veramente si impegnano a conseguire il Bene Comune.
Diversamente, se guardiamo a quello che succede in Medio Oriente (ma non solo) e a tutte le provocazioni che sta subendo la Russia, c’è da credere che arriverà un giorno in cui l’elite sovranazionale oltrepasserà il limite e costringerà la Russia ad esercitare il sacrosanto diritto alla Legittima Difesa. 

*Tutti coloro che in “buona fede” non sono cristiani cattolici, devono comunque “pentirsi dei propri peccati e migliorare se stessi” secondo i giusti valori morali dettati dalla propria religione.


 
Padre Teiji Yasuda, sacerdote giapponese, ha scritto in un suo libro testimonianza sulle apparizioni di Akita:
“Sono un prete cattolico che ha assistito a quasi tutti i 101 episodi di lacrimazione della statua dell’Apparizione della Vergine Maria ad Akita, in Giappone. Tranne tre di esse (…)
Il vescovo John Ito mi nominò direttore spirituale di questo convento nel 1974, un anno prima che iniziassero le lacrimazioni.
Ogni volta che la statua della Madonna piangeva, qualcuno mi avvisava e venivo chiamato per andare ad osservare il fenomeno.
(…)
Il motivo per cui la statua versò lacrime rimase una domanda senza risposta per molti anni. Alcuni interpretarono le lacrime come un avvertimento della Madonna contro i peccati degli uomini moderni.
Ma nel 1981, un evento misterioso mi mostrò – per quel che io penso – che Dio onnipotente aveva fatto piangere la statua per ribadire all’interno della Chiesa Cattolica Romana la verità sulla corredenzione attraverso la Vergine Maria, attirando l’attenzione della Chiesa sulla sofferenza e sulle lacrime di Maria ai piedi della Croce. (…)
Fin dall’inizio di questa serie di lacrimazioni, ho anche pensato che potesse esserci un profondo legame tra le lacrime della statua e il fatto storico che la Beata Vergine Maria pianse sul Calvario quando vide il suo Divino Figlio, Gesù Cristo, redimere l’umanità attraverso il suo sangue 🩸, con il sacrificio sulla Croce.
Fino a quando questa comprensione non fu confermata e mi fu data dopo che un Angelo spiegò il significato più profondo delle 101 lacrimazioni della statua a Suor Agnes Katsuko Sasagawa, una delle suore del convento.
Suor Agnese venne subito, correndo, nel mio ufficio per comunicarmi il messaggio angelico che aveva seguito l’apparizione e che confermava quello che pensavo”.
(Padre Paul kramer)
 

 
 
 

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Ecco come celebravano i primi Cristiani. Perchè oggi si è perso il gusto della Messa?


LETTERA DI SUOR LUCIA DI FATIMA A UN SACERDOTE

“Caro padre: Pax Christi!

Ho notato nella sua lettera che è molto preoccupato per il disorientamento del tempo presente. È nella verità quanto lei lamenta che tanti si lascino dominare dall’onda diabolica che schiavizza il mondo e si incontrano tanti ciechi che non vedono l’errore.

Ma il principale errore è che questi abbandonarono la preghiera, allontanandosi da Dio e senza Dio tutto gli viene meno, perché “senza di me non potete fare nulla” Gv 15,5.

Ora, ciò che soprattutto raccomando è che ci si avvicini al Tabernacolo e si faccia orazione. Li si incontrerà la luce e la forza per nutrirsi e donarsi agli altri. Donarsi con umiltà, con soavità e, nello stesso tempo, con fermezza. Perché coloro che esercitano una responsabilità hanno il dovere di tenere la verità nella dovuta considerazione, con serenità, con giustizia e con carità. Per questo, hanno bisogno ogni giorno di più pregare, di stare vicino a Dio, di trattare con Dio di tutti i problemi, prima di affrontarli con le creature. Continui per questa strada e vedrà che vicino al Tabernacolo troverà più sapienza, più luce, più forza, più grazia e più virtù che giammai potrà incontrare nei libri, negli studi, ne presso creatura alcuna. Non giudichi mai perduto il tempo che passa nell’orazione e vedrà come Dio le comunicherà la luce, la forza e la grazia di cui ha bisogno, e anche quello che Dio le chiede. È questo che importa: fare la volontà di Dio, rimanere dove Egli ci vuole e fare ciò che Egli ci chiede. Ma sempre con spirito di umiltà, convinti che da soli non siamo niente, e che dece essere Dio a lavorare in noi e servirsi di noi per tutto quello che Lui domanda.

Per questo abbiamo tutti bisogno di intensificare molto la nostra vita di interiore unione con Dio e tutto ciò si consegue per mezzo della preghie­ra. Che a noi manchi il tempo per tutto, meno che per la preghiera, e vedrà come in meno tempo si farà molto!

Tutti noi, ma specialmente chi ha una responsabilità, senza la pre­ghiera, o che abitualmente sacrifica la preghiera per le cose materiali è come una penna d’oca di cui ci si serve per sbattere l’albume delle uova, elevando castelli di schiuma che, senza zucchero per sostenerli, in seguito si disgregano e disfanno trasformandosi in acqua putrida. Per questo Gesù Cristo disse: “Voi siete il sale della terra, ma se questo perde la forza, a nient’altro più serve se non per essere gettato via”.

E, siccome questa forza sola da Dio la possiamo rice­vere, abbiamo bisogno di avvicinarci a Lui, perché ce la comunichi e questa vicinanza si realizza solo per mezzo della preghiera, che è il luogo in cui l’anima si incontra direttamente con Dio.

Raccomandi questo a tutti i suoi fratelli e lo sperimen­teranno. E poi mi dica se mi sono ingannata. Sono ben certa di quale sia il principale male del mondo attuale e la causa del regresso nelle anime consacrate. Ci allonta­niamo da Dio, e senza Dio inciampiamo e cadiamo. II demonio è astuto per sapere qual è il punto debole e attraverso il quale ha da attaccarci. Se non stiamo atten­ti e non ci premuriamo con la forza di Dio, soccombia­mo, perché i tempi sono molto cattivi e noi siamo molto deboli. Solo la forza di Dio ci può sostenere.

Veda se può portare avanti tutto con calma, confidan­do sempre in Dio e Lui farà tutto quello che noi non pos­siamo fare e supplirà alla nostra insufficienza.

Suor Lucia, s.c.c.

A Mons Pasquale Mainolfi


L’ESORCISTA Padre GIACOBBE ELIA: IL SEGRETO DI FATIMA E LA VISIONE DELL’INFERNO.
I PASTORI CHE ABBANDONANO GLI UOMINI NELLA LOTTA CONTRO SATANA PECCANO MORTALMENTE
 
Il 13 luglio 1917 costituisce il cuore della rivelazione di Fatima. La Santa Vergine, dopo aver detto ai tre bambini di volere la loro preghiera nella forma del rosario « per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra », li invita a sacrificarsi per i peccatori e squarcia la terra per mostrare loro l’inferno, dove precipita chi preferisce se stesso a Dio.
Viene immediata una prima considerazione: mentre gli uomini di Chiesa, a iniziare da molti vescovi, hanno paura di parlare dell’inferno, quasi fosse uno scandalo, una realtà da bisbigliare in ambienti chiusi frequentati da vecchi maleducati, la Madre di Dio lo mostra agli occhi della carne di tre bambini timorosi e ingenui.
La visione dura un attimo, ma è così terribile che Lucia confesserà che è solo grazie alla promessa di portarli in Cielo, con la quale nella prima apparizione li ha prevenuti la Donna vestita di sole, che loro non muoiono di spavento.
Ma a padre Agostino Fuentes (26 dicembre 1957) confiderà anche i frutti di quella visione: « L’altra cosa che ha santificato i miei cugini fu la visione dell’inferno ». San Francesco d’Assisi fu, come ogni santo (1), un vero riformatore della Chiesa. Egli diede queste ispirate e precise disposizioni ai suoi frati chiamati alla predicazione: « Le loro parole siano ponderate e caste e a utilità ed edificazione del popolo, annunciando ai fedeli i vizi e le virtù, la pena e la gloria [cioè l’inferno e il paradiso] con brevità di discorso, poiché il Signore disse sulla terra parole brevi» (2).
 
Ogni cristiano avveduto tiene, infatti, fisso lo sguardo sulle realtà ultime (la morte, il giudizio, l’inferno e il paradiso); ultime perché dopo non ce ne saranno altre (3). Paul Claudel (1868-1955), il poeta e l’apprezzato diplomatico francese, che ebbe la fortuna di entrare in contatto con Paesi e culture diversi, scrisse al redentorista Luigi Becqué: « C’è pure una cosa che mi turba profondamente ed è che i sacerdoti non parlano più dell’inferno. Lo si passa pudicamente sotto silenzio.
Si sottintende che tutti andranno in Cielo senza alcuno sforzo, senza alcuna convinzione precisa. “Iddio non chiede tanto”. Non dubitano nemmeno che l’inferno stia alla base del cristianesimo, che fu questo pericolo a strappare la Seconda Persona alla Trinità, che la metà del Vangelo ne è piena […]. Mi pare che se io fossi predicatore e salissi in cattedra, proverei in primo luogo il bisogno di avvertire il gregge inerte dello spaventoso pericolo che sta correndo. Non si tratta di minacce; si tratta di implorazione. Il timore di Dio è principio della sapienza. E solo il timore dell’inferno fornisce la forza necessaria per sottrarci al mondo. I sacerdoti della vecchia generazione capivano questo meglio dei nuovi » (4).
 
La caduta di tensione escatologica ha riflessi anzitutto nell’ascesi, quindi nella predicazione e nella lotta che impegna la Chiesa (e lei sola!) contro il diavolo fino alla consumazione dei secoli. Soltanto alla Chiesa, infatti, Cristo, il Figlio (5) unigenito e onnipotente di Dio, ha dato l’ordine e il potere di cacciare i demoni (6), disattendendo il quale ella consegna gli uomini alla perversione dell’idolatria e ai maghi, sacerdoti di un dio falso e crudele, secondo l’attestazione stessa della Scrittura: « Gli dèi delle nazioni sono demoni » (cfr. Sai 96,5).
La Vergine ha mostrato l’inferno ai piccoli veggenti per ricordare alla Chiesa il suo dovere di opporsi oggi, come in passato, alla fallace pretesa umana di potersi salvare con le proprie forze, stimolando negli uomini la continua memoria del loro implacabile nemico e del loro misericordiosissimo Signore. Ci piaccia o no, fino all’ultimo respiro siamo noi la preda contesa e il campo di battaglia, dove Cristo e Satana si affrontano per averci. Ma è la nostra libertà l’arbitro di questa lotta titanica, è la nostra libertà a consegnarci all’uno o all’altro contendente.
 
« Lo scandalo dell’universo – ammoniva Georges Bernanos – non è la sofferenza, ma la libertà ».
I pastori della Chiesa peccano perciò mortalmente se abbandonano gli uomini nella loro lotta contro Satana. Qualunque giustificazione un pastore invoca alla sua negligenza maschera di fronte agli uomini il suo tradimento di Dio, perché lasciando solo nel suo impotente dolore chi è tormentato da Satana lo consegna alla disperazione, rivelandosi così crudele verso gli uomini e ingrato verso Dio.
Dio ha mandato a noi la Donna vestita di sole con trepidazione perché ci sostenesse nella battaglia contro il Male, ma ha condizionato il suo aiuto alla nostra libera e fattiva accettazione e collaborazione.
 
È suor Lucia a dirlo espressamente a padre Agostino Fuentes (26 dicembre 1957), che come postulatore della causa di beatificazione di Francesco e Giacinta ha raccolto e vagliato ogni sua testimonianza e confidenza:
« Padre, la Santissima Vergine non mi ha detto esplicitamente che siamo giunti alla fine dei tempi, ma ci sono tre ragioni che mi spingono a crederlo. La prima ragione è che ella ha detto che il diavolo è in procinto di ingaggiare una battaglia decisiva contro la Vergine. E una battaglia decisiva, è uno scontro finale, da cui una parte uscirà vittoriosa e l’altra sconfitta. Dobbiamo scegliere sin da ora da che parte stare, se con Dio o con il diavolo. Non c’è altra possibilità. La seconda ragione è che ella ha detto ai miei cugini e a me, che Dio aveva deciso di dare al mondo gli ultimi due rimedi contro il male, che sono il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Questi sono gli ultimi due rimedi possibili, il che significa che non ce ne saranno altri. La terza ragione è che, nei piani della Divina Provvidenza, quando Dio è costretto a punire il mondo, prima di farlo cerca di correggerlo con tutti gli altri rimedi possibili ».
« Ora, quando vede che il mondo non presta alcuna attenzione ai suoi messaggi, allora, come diciamo nel nostro imperfetto linguaggio, egli ci offre “con un certo timore” l’ultima possibilità di salvezza, l’intervento della Sua Santissima Madre. Lo fa “con un certo timore” perché, se anche quest’ultima risorsa non avrà successo, non potremo più sperare in nessun tipo di perdono dal Cielo, perché ci siamo macchiati di quello che il Vangelo chiama un peccato contro lo Spirito Santo. Non dimentichiamo che Gesù Cristo è un Figlio molto buono e non ci permetterà di offendere e disprezzare la Sua Santissima Madre ».
È tristissimo che molti sacerdoti e fedeli, dimenticando di essere costituiti custodi del Mistero, preferiscano impegnarsi come « profeti » in battaglie politiche e rivoluzionarie, sempre ricorrenti, conformandosi di volta in volta alle mode ideologiche più in voga, senza nutrire alcun interesse sincero per Dio, per gli uomini e per la propria sorte eterna.
 
« Conosco teologi – ha scritto con amarezza il filosofo Maurice Clavel – che, per farsi un nome tra i giornalisti (i quali intervistano solo chi demolisce, e non chi costruisce), eliminano un articolo del Credo per ogni anno anniversario. Così, leggendoli, si arriva alla conclusione che è Gesù Cristo la vera causa di tutti gli errori, il vero ostacolo ad una teologia “adulta” ». Clavel non nasconde il suo disappunto e li sferza con sdegno: « Per paura di essere gli ultimi cristiani, siete diventati gli ultimi marxisti, gli ultimi freudiani, gli ultimi razionalisti, gli ultimi massoni! » (7).
 
L’impressionante visione dell’inferno non costituisce soltanto la prima parte del messaggio, di cui la Santa Vergine è latrice, ma anche la chiave di lettura dell’intero segreto. Il nucleo del Terzo Segreto riguarda, con certezza, precisamente l’inferno, Satana e il nostro destino eterno, come suor Lucia ha spiegato a padre Agostino Fuentes (26.12.1957):
« L’altra cosa che ha santificato i miei cugini fu la visione dell’inferno. È per questo, Padre, che la mia missione non è quella di indicare al mondo il castigo materiale che certamente lo attende, se non si converte per tempo alla preghiera e alla penitenza. No! La mia missione è di ricordare a ciascuno di noi il pericolo di perdere le nostre anime immortali, se ci ostineremo nel peccato ».
Che cosa rappresenta, infatti, la grande città semidistrutta, attraversata dal « vescovo vestito di bianco che avanza avvilito pregando », se non la buia città degli uomini che hanno ucciso Dio?
 
Note:
(1) Non gli eretici e gli scismatici, non i contestatori velenosi, ma i santi sono i veri riformatori della Chiesa! I santi, ciascuno con il proprio carisma, hanno alleviato le pene degli uomini e acceso la speranza della felicità eterna. Pensiamo ai martiri, ai confessori, agli educatori, ai santi della carità, a Benedetto, Bernardo, Bruno di Colonia, Domenico, Tommaso d’Aquino, Caterina da Siena, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Paolo Miki, Filippo Neri, Vincenzo de’ Paoli, Alfonso, Paolo della Croce, Marco d’Aviano, Giovanni Bosco, Cottolengo, Orione, Pio da Pietrelcina, Teresa di Calcutta, padre Candido Amantini (di cui è in corso la causa di beatificazione e del quale sono stato, per grazia di Dio, discepolo e testimone della santità della sua vita)…
(2) Regola Bollata (1223), 9, 5-6.
(3) Le « cose ultime » nella dottrina cattolica sono dette « Novissimi », da alcuni erroneamente confusi con gli ultimi tempi. La disciplina che li studia è l’escatologia.
(4) P. Claudel, Processo al buon cristiano, (a cura di) G. Demoulin, Ancora, Milano 1962, p. 194.
(5) Nella storia delle religioni solo Gesù osa rivolgersi familiarmente e naturalmente a Dio chiamandolo « Padre ». Uno dei più grandi biblisti, il tedesco Joachim Jeremias, ha scritto: « Che Gesù abbia osato fare un simile passo, ecco qualcosa di radicalmente inaudito. Sempre si è rivolto a Dio come un bambino con suo padre: con la stessa semplicità e tenerezza ».
(6) Significativo il racconto di Luca in At 19,13-20: « Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare anch’essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: “Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica”. Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo. Ma lo spirito cattivo rispose loro: “Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?”. E l’uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite. Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Efeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù. Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e trovarono che era di cinquantamila dramme d’argento. Così la parola del Signore cresceva e si rafforzava ». Cfr. anche Mc 16,17; Mt 10,8.
(7) Maurice Clavel, in Vittorio Messori, La sfida della fede. Storia e cronaca in una prospettiva cristiana, Sugarco Edizioni, Milano 2008, p. 76.
 
Tratto da: Padre G. Elia, Il Segreto di Fatima. Salvati da una profezia, Sugarco, Milano 2011, pp. 212-216
 
LA PREGHIERA PER AFFIDARSI ALLA MADONNA DI FATIMA
Maria, Madre di Gesù e della Chiesa, noi abbiamo bisogno di Te. Desideriamo la luce che si irradia dalla tua bontà, il conforto che ci proviene dal tuo Cuore Immacolato, la carità e la pace di cui Tu sei Regina.
Ti affidiamo con fiducia le nostre necessità perché Tu le soccorra, i nostri dolori perché Tu li lenisca, i nostri mali perché Tu li guarisca, i nostri corpi perché Tu li renda puri, i nostri cuori perché siano colmi di amore e di contrizione, e le nostre anime perché con il tuo aiuto si salvino.
Ricorda, Madre di bontà, che alle tue preghiere Gesù nulla rifiuta.
Concedi sollievo alle anime dei defunti, guarigione agli ammalati, prezza ai giovani, fede e concordia alle famiglie, pace all’umanità. Richiama gli erranti sul retto sentiero, donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti, proteggi il Papa, i Vescovi e la santa Chiesa di Dio.
Maria, ascoltaci e abbi pietà di noi. Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi. Dopo questo esilio mostra a noi Gesù, frutto benedetto del tuo grembo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen
 
 

Akita-Amsterdam, la lettera che mostra l’agire di Maria

Il 28 febbraio 1989 John Shojiro Ito, il vescovo che approvò le apparizioni di Akita, scrisse una lettera al suo omologo di Haarlem, mons. Henricus Bomers. Lo informò dei legami tra la statua della Madonna in Giappone e l’immagine della Signora di tutti i Popoli. E gli spiegò che, nella prima apparizione a suor Sasagawa, un angelo aveva pregato con lei la preghiera di Amsterdam. Città dove lo stesso Ito si recò in pellegrinaggio…

«Il Giappone si convertirà» (14 febbraio 1950, messaggio della Signora di tutti i Popoli a Ida Peerdeman)

Abbiamo già trattato due giorni fa il caso sorto attorno alla venerazione di Maria con il titolo di “Signora di tutti i Popoli” (vedi qui). Abbiamo visto che il vescovo emerito di Haarlem-Amsterdam, Joseph Marianus Punt, ha ricordato lo stretto legame con i fatti di Akita nella dichiarazione scritta del 15 settembre scorso, in cui ha ricostruito le principali tappe del dialogo tra Amsterdam e Roma in merito alle apparizioni occorse alla veggente olandese Ida Peerdeman e da lui riconosciute nel 2002.

Nella suddetta dichiarazione (a questo link nella traduzione integrale in italiano), monsignor Punt richiama sinteticamente le vicende straordinarie di Akita, dove una statua della Madonna fatta sul modello dell’immagine di Amsterdam versò lacrime e fu protagonista di altri eventi prodigiosi. Tali eventi, iniziati nel 1973, portarono il vescovo competente di Niigata, John Shojiro Ito, a riconoscere il carattere soprannaturale della mariofania il 22 aprile 1984. Sempre Punt ricorda che monsignor Ito (1909-1993) «fece un pellegrinaggio ad Amsterdam» e «scrisse una lettera (28 febbraio 1989) al vescovo di Haarlem», in cui confermava di aver approvato le apparizioni di Akita.

Ebbene, la lettera di monsignor Ito (in fondo, una copia dell’originale) è una testimonianza talmente bella del modo di operare della Divina Provvidenza che merita di essere conosciuta.

È appunto il 1989, epoca in cui la venerazione pubblica della Signora di tutti i Popoli apparsa ad Amsterdam è ancora proibita. Il vescovo giapponese, ormai emerito, scrive al suo omologo di Haarlem, monsignor Henricus Bomers, in risposta a una lettera ricevuta da quest’ultimo. «Mi lasci spiegare i collegamenti tra la “Signora di tutti i popoli” e la statua lignea della Madre celeste ad Akita, una città del Giappone settentrionale», scrive monsignor Ito subito dopo essersi scusato per il ritardo nella risposta.

Il presule nipponico racconta che tutto ha inizio dalla malattia di una religiosa, suor Kotake, dell’istituto delle “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù nella Santa Eucaristia”. La suora guarì dopo aver bevuto dell’acqua proveniente da Lourdes. Sentì dunque il desiderio di far realizzare una nuova statua della Madonna in segno di gratitudine per la grazia ricevuta. Una sua consorella, che aveva letto la storia delle apparizioni di Amsterdam, le raccomandò allora di far scolpire la “Signora di tutti i popoli”. Suor Kotake fu d’accordo «e chiese a un artista giapponese di scolpire una statua lignea consegnandogli un’immagine della “Signora di tutti i popoli” come modello di riferimento».

Monsignor Ito prosegue la sua missiva confermando a Bomers di aver già dato cinque anni prima, con tutti i crismi del caso, l’approvazione ecclesiastica: «Ho riconosciuto e dichiarato il carattere soprannaturale delle apparizioni mariane di Akita dopo 10 anni di indagini [che furono condotte con l’ausilio dell’Università di Akita, ndr] e attente considerazioni (…). Ho stabilito una commissione ecclesiastica in Giappone sulla base di un consiglio della Santa Sede in tal senso. Anche la commissione ha indagato sui misteriosi eventi e riconosciuto l’autenticità soprannaturale delle apparizioni della Madre celeste ad Akita».

Ito rammenta quindi la lettera pastorale dell’aprile 1984 in cui annunciò ai fedeli la sua decisione, emanata nella sua autorità di Ordinario del luogo in accordo alle apposite Norme della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il vescovo di Niigata invita pure monsignor Bomers a leggere quella sua lettera pastorale nella traduzione in francese contenuta nel libro “Notre-Dame D’Akita” che lo stesso Ito (con cortesia nipponica) gli ha mandato a parte.

Ma non è finita. Insieme alla statua, infatti, c’è «un altro collegamento tra le apparizioni mariane ad Akita e la “Signora di tutti i popoli”», scrive ancora il buon Ito, che poi spiega di che si tratta:

«Quando suor Agnese Katsuko Sasagawa [la veggente, ndr] ricevette il primo dei tre messaggi di Maria attraverso la statua lignea della Madonna di Akita il 6 luglio 1973, le apparve anche un angelo e recitò la preghiera della “Signora di tutti i popoli” con suor Sasagawa. Leggi per favore la pagina 45 di “Notre-Dame d’Akita” in modo da avere più dettagliate informazioni su questo punto».

Abbiamo accennato al pellegrinaggio di monsignor Ito ad Amsterdam, dove si trova la cappella con il dipinto originale della Signora di tutti i popoli: ma Ito vi fece qualcosa di importante? Sì, ed è sempre lui a riferirlo al vescovo che sedeva sulla cattedra di Haarlem:

«Non sapevo che è proibito visitare la cappella della “Signora di tutti i popoli” [la venerazione pubblica, dopo il benestare di Roma nel 1995, fu approvata da Bomers solo nel ‘96, ndr] e celebrare la Santa Messa in cappella. Perciò, sono stato lì e ho celebrato Messa in privato. Se la mia visita ti ha causato qualche seccatura, ti prego di perdonarmi».

Al di là delle tre fugaci visioni del 1917 (la prima il 13 ottobre, ultimo giorno del ciclo di Fatima, quando vide una “bianca Signora”), le apparizioni a Ida Peerdeman erano iniziate il 25 marzo 1945, 600° anniversario del miracolo eucaristico di Amsterdam. Dall’altra parte del mondo, ad Akita, la Madonna si era poi manifestata a una religiosa di un istituto con il carisma dell’adorazione eucaristica. E sul finire degli anni Ottanta un vescovo venuto dal Giappone, ignaro di un ‘particolare’, aveva dato un ulteriore sigillo al legame divino tra Maria e l’Eucaristia. Ad Jesum

LETTERA DI MONSIGNOR J.S. ITO A MONSIGNOR H. BOMERS (28 febbraio 1989)


RICORDA CHE:

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, riguardo gli “ultimi tempi”, sottolinea che siamo in un periodo di effusione dello Spirito Santo, caratterizzato da un combattimento decisivo tra il bene e il male. In questi tempi, il Regno di Dio si realizza attraverso la giustizia, la vera FEDE e la CONVERSIONE….. L’ultima prova della Chiesa

675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. 637 La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra 638 svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. 639

676 Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, 640 soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato « intrinsecamente perverso ». 641

677 La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest’ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione. 642 Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa 643 secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male 644 che farà discendere dal cielo la sua Sposa. 645 Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell’ultimo giudizio 646 dopo l’ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa.

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