Nel suo discorso ai neolaureati del Chistendom College, il teologo morale John Haas ha raccontato che, in un colloquio privato, avvenuto nel 2014, Benedetto XVI gli confidò tutta la sua preoccupazione riguardo l’ideologia genderista.
di Maike Hickson (16 maggio 2023)
Front Royal, Virginia — Il dottor John Haas, teologo morale ed ex membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha rivelato in un discorso di laurea del 13 maggio tenuto al Christendom College che, nel 2014, l’allora Papa emerito Benedetto XVI gli disse, in una conversazione privata in Vaticano, che «la prossima grande sfida che la Chiesa dovrà affrontare è l’ideologia gender, e sarà la ribellione definitiva contro Dio Creatore».
Parlando ai 114 laureati del Christendom College di Front Royal, in Virginia, il prof. Haas ha ammesso di essere rimasto «sorpreso» dal commento di Papa Benedetto, perché non gli aveva chiesto niente al riguardo, e ha aggiunto che ritiene che Benedetto «sia stato profetico. Siamo stati colpiti da uno tsunami di ideologia transgender».
A titolo di esempio, l’ex presidente del Centro nazionale di bioetica ha ricordato che «le istituzioni sanitarie cattoliche vengono citate in giudizio perché si rifiutano di eseguire interventi mutilanti su uomini che vogliono essere modificati chirurgicamente per assomigliare a donne o su donne che vogliono apparire come uomini. Anche le istituzioni accademiche cattoliche vengono citate in giudizio e attaccate perché cercano semplicemente di continuare a testimoniare la verità che i loro studenti sono maschi o femmine».
In questa occasione John Haas ha ricevuto dal Christendom College la medaglia di San Tommaso Moro per la difesa della fede e della Santa Madre Chiesa.
Nel suo ultimo discorso natalizio alla Curia romana come Papa nel 2012, lo stesso Benedetto XVI aveva elaborato i pericoli della teoria del gender. Riferendosi alla famosa citazione della scrittrice francese Simone de Beauvoir — «non si nasce donna, lo si diventa» —, il Papa aveva spiegato che «queste parole gettano le basi di ciò che oggi viene proposto con il termine “gender” come nuova filosofia della sessualità».
Esprimendosi ulteriormente su questa teoria distruttiva, il Pontefice ha proseguito dicendo: «Secondo questa filosofia, il sesso non è più un elemento dato di natura che l’uomo deve accettare e a cui deve dare personalmente un senso: è un ruolo sociale che scegliamo per noi stessi, mentre in passato era scelto per noi dalla società». Per cui è «evidente la profonda falsità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa contenuta».
Papa Benedetto ha poi ricordato il racconto biblico della creazione, secondo il quale «l’essere creati da Dio come maschio e femmina riguarda l’essenza della creatura umana. Questa dualità è un aspetto essenziale dell’essere umano, come ordinato da Dio». Ma la teoria del gender rifiuta questo piano.
Benedetto ha continuato: «L’uomo mette in discussione la sua stessa natura. D’ora in poi è solo spirito e volontà». «D’ora in poi», ha aggiunto, «c’è solo l’essere umano astratto, che sceglie da solo quale deve essere la sua natura».
Questo nuovo concetto ha conseguenze assai distruttive per la famiglia, ha spiegato il compianto Pontefice. «Se non esiste una dualità preordinata tra uomo e donna nella creazione», ha aggiunto Papa Benedetto, «allora nemmeno la famiglia è più una realtà stabilita dalla creazione. Allo stesso modo, il bambino ha perso il posto che occupava fino ad allora e la dignità che gli spettava».
In sintesi, il rifiuto di Dio come Creatore porta alla perdita della dignità umana. «La difesa della famiglia riguarda l’uomo stesso», concluse il Pontefice. «È diventa chiaro che quando si nega Dio, scompare anche la dignità umana. Chi difende Dio difende l’uomo».
Eppure, neanche due mesi dopo questo discorso, nel febbraio 2013, Benedetto XVI ha rinunciato al pontificato.
Tornando al discorso del prof. Haas (che è anche padre di nove figli) sul tema del transgenderismo, egli ha citato la Costituzione pastorale Gaudium et spes del Concilio Vaticano II: «Quando si dimentica il Creatore, la creatura stessa diventa incomprensibile».
«Ai nostri giorni, il Creatore è stato dimenticato — ha commentato — e ora viviamo in un mondo semplicemente incomprensibile. Non sappiamo più cosa sia un uomo o una donna. Non sappiamo più cos’è il matrimonio, cos’è una famiglia. Se non sappiamo più cosa sono queste realtà concrete, come potremo mai concepire realtà astratte come la giustizia, la fortezza o la carità? Quando si dimentica il Creatore, la creatura stessa diventa incomprensibile».
Il prof. Haas ha quindi invitato i neolaureati del Christendom College a opporsi a questa «generazione malvagia», e anche a contribuire a restaurare la Cristianità. Citando San Pietro negli Atti — «Salvatevi da questa generazione corrotta!» —, ha pure detto ai giovani: «Vi invito ad ascoltare l’appello dell’Apostolo, ma ad ampliarlo. Salvatevi da questa generazione corrotta in modo che negli anni a venire possiate lavorare per salvare questa generazione corrotta».
Come esempi di questa attuale “generazione corrotta”, il teologo ha elencato «l’aborto, il “matrimonio omosessuale”, il suicidio assistito» e, ovviamente, «l’ideologia transgender»; sono tutti «attacchi all’immagine stessa di Dio». «Il mondo in cui state entrando come laureati potrebbe essere più disordinato e confuso?».
«Il vostro compito sarà quello di aiutare a riordinare il mondo», ha detto, in conclusione, il prof. Hass. «Sarà vostro compito lavorare per portarlo di nuovo in linea con ciò che Dio ha voluto e vuole che sia». Ma attenzione, perché «forgiare una nuova società cristiana (…) non sarà un compito facile», poiché «richiederà sacrifici, la sopportazione dell’oppressione sociale, forse anche il martirio, in un modo o nell’altro».
Traduzione nostra
(Fonte: LifeSiteNews)