… per questo vi supplichiamo: non cambiate le parole del Padre Nostro, ecco il perchè.
di Bruno Ferrero la seguente storia: Alla fine dei tempi, miliardi di persone furono portate su di una grande pianura davanti al trono di Dio. Tutto era pronto per il Giudizio Universale. Molti indietreggiarono davanti a quel bagliore, ma alcuni in prima fila parlavano in modo concitato. Non con timore reverenziale, ma con fare provocatorio.
“Può Dio giudicarci? Ma cosa ne sa lui della sofferenza?”, sbottò una giovane donna. Si tirò su una manica per mostrare il numero tatuato di un campo di concentramento nazista. “Abbiamo subito il terrore, le bastonature, la tortura e la morte!”.
In un altro gruppo un giovane nero fece vedere il collo. “E che mi dici di questo?”, domandò mostrando i segni di una fune. “Linciato. Per nessun altro crimine se non per quello di essere un nero!”. In un altro schieramento c’era una studentessa in stato di gravidanza con gli occhi consumati dal pianto. “Perché dovrei soffrire?, mormorò. “Non fu colpa mia”. Più in là nella pianura c’erano centinaia di questi gruppi. Ciascuno di essi aveva dei rimproveri da fare a Dio per il male e la sofferenza che egli aveva permesso in questo mondo. Come era fortunato Dio a vivere in un luogo dove tutto era dolcezza e splendore, dove non c’era né pianto, né dolore, né fame, né odio o ingiustizie! Che ne sapeva Dio di tutto ciò che l’uomo aveva dovuto sopportare in questo mondo? Dio conduce una vita molto comoda, dicevano.
Ciascun gruppo mandò avanti il proprio rappresentante, scelto per aver sofferto in misura maggiore. Un ebreo, un nero, una vittima di Hiroshima, un artritico orribilmente deformato, un bimbo cerebroleso. Si radunarono al centro della pianura per consultarsi tra loro. Alla fine erano pronti a presentare il loro caso. Era una mossa intelligente. Prima di poter essere in grado di giudicarli, Dio avrebbe dovuto sopportare tutto quello che essi avevano sopportato. Dio doveva essere condannato a vivere sulla terra.
“Fatelo nascere ebreo. Fate che la legittimità della sua nascita venga posta in dubbio. Dategli un compito, una missione tanto difficile che, quando la intraprenderà, persino la sua famiglia pensi che debba essere impazzito. Fate che venga tradito dai suoi amici più intimi. Fate che debba affrontare accuse, che venga giudicato da una giuria fasulla e che venga condannato da un giudice codardo. Fate che sia torturato. Infine, fategli capire che cosa significa sentirsi terribilmente soli. Poi fatelo morire. Fatelo morire in un modo che non possa esserci dubbio sulla sua morte. Fate che ci siano dei testimoni a verifica di ciò”.
Mentre ogni singolo rappresentante annunciava la sua parte di discorso, mormorii di approvazione si levavano dalla moltitudine delle persone riunite. Quando l’ultimo ebbe finito ci fu un lungo silenzio. Nessuno osò dire una sola parola. Perché improvvisamente tutti si resero conto che Dio aveva già rispettato tutte le condizioni.
“Venite con me, tutti voi che siete affaticati e oppressi: io vi farò riposare”.
Fin quì la storia…..
Ora però dobbiamo fare un passo indietro, andare cioè alle radici del problema, all’origine di quando tutto ebbe inizio: cosa è accaduto?
QUI IL VIDEO DI QUESTA CATECHESI per chi preferisse l’audio:
Spesso sbagliamo la domanda interrogando Dio sul perché dimenticando, però, che la domanda giusta è “COME E’ ENTRATA NEL MONDO LA SOFFERENZA? CHE COSA E’ ACCADUTO?”. Abbiamo fatto un video sulla famosa storia di Giobbe e la sua proverbiale PAZIENZA…. ma pochi si cimentano a leggere quel Libro della Bibbia, e a leggerlo in ginocchio…. Spesso si fanno sforzi cercando di portare Dio sul banco degli imputati, mentre si dice di credere sì a Satana ma… sembra sempre che il colpevole sia DIO! Ed è nella NATURA CONTAMINATA DAL PECCATO attribuire a Dio delle colpe che non ha perché, ciò che alla fine ci chiede, non ci piace molto perché significa rinunciare alla nostra superbia e rinunciare a farci “come Dio”…. significa, come dice Gesù: di prendere ogni giorno la propria croce e di seguirlo….
Croce, Sofferenza… Da qui, infatti tutto ebbe inizio! Dio aveva creato il mondo senza sofferenza nel quale spandere l’Amore, quello vero naturalmente…. Così era il cielo e la terra prima della caduta nel peccato originale. Tutti gli angeli e tutto quello che era stato creato viveva in Dio, con Dio e solo per LUI. Questa è la vera Pace, la vera felicità, la perfezione. Tra gli Angeli troviamo Satana, il quale però cominciò ad alimentare nel suo cuore L’INVIDIA… LA SUPERBIA… pretendendo di trovare una propria strada. Giunse così a non “vivere più in Dio, con Dio e per Lui”, ma ripiegandosi su se stesso, immaginando di poter essere uguale o migliore di Dio, volle imporre al Creatore questa sfida. Questo fu il primo peccato, che portò alla separazione tra Dio e Satana insieme ad un gruppo sterminato di angeli detti decaduti e che divennero i Demoni.. E poiché l’agire di Satana era fuori della benedizione e del volere di Dio, non poteva che essere pertanto maledetta. E questo perché si illudono quanti pensassero che esiste una terza via… Se Gesù mise paletti chiari sul concetto della PORTA STRETTA contro la pretesa satanica della porta larga… bisogna ricordare sempre anche quel “O con Dio o contro Dio; o con Me, o contro di Me”… tutto ciò che è fuori da Dio è di Satana, non esiste il nulla… non esistono altri “mondi”, non esiste altro.
Ma attenzione, la creazione di Dio era perfetta, Dio non ha creato il male…. Adamo ed Eva, le prime persone, ricevettero una libera volontà, come gli Angeli, ma erano puri e pertanto avevano diretto contatto e comunione con Dio. Satana, con la sua scelta, era pieno di male e voleva distruggere ciò che Dio aveva creato: L’UOMO… e questo perché non poteva sopportare che egli lo superasse, in qualche modo, nella beatitudine eterna.. Era anche certo che, come è ben raccontato nella parte iniziale nel Libro di Giobbe, se alle persone fosse stata data la scelta, avrebbero peccato piuttosto che obbidire a Dio. Certamente qui scaturisce la domanda se Dio avesse potuto zittirlo, o avesse potuto forzarlo a cambiare la sua malefica tentazione, ma Lui ama gli Angeli ed ama l’Uomo proprio ed anche in virtù della libera volontà, persino la libera volontà di coloro che scelgono di disubbidire. Così, invece di obbligare Satana a dimenticare le sue nefande scelte e di tornare di nuovo nella luce, Dio voleva provare e dimostrare che la via del peccato avrebbe solamente portato alla sofferenza senza la quale, l’uomo, non può comprendere, non può liberamente scegliere, non può veramente AMARE.
Certamente qui subentra anche ciò che definiamo essere il cuore DEL MISTERO SALVIFICO DI GESU’ CRISTO e perché? Perché al Male generato dall’uso sbagliato della libertà di un angelo, Dio risponde con la donazione di Se stesso mediante l’incarnazione del Figlio e la sua morte di Croce. E’ qui quando leggiamo che “non si combatte un male con un altro male, ma rispondiamo al male facendo il bene…”. Purtroppo molte volte, la nostra origine nel Peccato Originale, anche se debellato dal Battesimo, ci preclude di “vedere e di capire chiaro”… e capovolgiamo (opera maestra di Satana quella di mentire e capovolgere, ingannare e scimmiottare Dio) le domande stesse che dobbiamo porci.
Per esempio l’intenzione di Dio per noi non è solamente “PORTARCI NELLA TENTAZIONE….” come ci insegna Gesù sulla sua pelle, ed ecco perché siamo contrari alla modifica del termine “e non ci indurre in tentazione” nel Padre Nostro…. per provare come il peccare (che è la disobbedienza a Dio) porta a sofferenza… ma che è ancora più importante provare che vivere abbandonando il peccare porta la vera gioia, la pace promessa da Gesù Risorto, che ci riconduce alle origini di quell’essere stati creati senza peccato e che a quello dovremo ritornare, alimentando in noi quel senso che si chiama NOSTALGIA…. Afferma san Paolo: “…è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose; affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù..” (Ef.3,8-11).
Quindi non è che Dio trascura la nostra situazione… alla fine del mondo metterà la parola “fine” all’opera di Satana il quale non potrà più nuocere all’uomo. Nel frattempo non ci ha mandato un “superuomo”… un eroe da fumetto… un fenomeno… ma ci ha mandato IL FIGLIO UNIGENITO, Dio stesso s’è messo in gioco per noi perché la nostra battaglia era persa in partenza (vedi Adamo ed Eva appunto), Gesù stesso ci ricorda: “senza di Me non potete fare nulla”… e non ha disdegnato di farsi Lui stesso CROCE, SOFFERENZA, DOLORE…. non solo per darci l’esempio e con esso la forza per combattere la stessa battaglia vincente, ma perché SOLO DIO avrebbe potuto riscattare quel Peccato originale. Senza quel riscatto non avremo potuto ricevere alcun PERDONO, il per-donare infatti significa DONARE SE STESSO AL PADRE PER RISCATTARCI dal potere di Satana.
Vogliamo fermarci qui per non mettere troppa carne sul fuoco…. perché se non comprendiamo questi passaggi non comprenderemo mai il perché della sofferenza, perché Dio si è incarnato, morto e risorto per noi…. Nelle sue Lettere Pietro ci rammenta che: “Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato” (1Pt.4,1). La sofferenza fisica, perciò, in se stessa ovviamente non porta una fine al peccato, la storia di Giobbe ci ricorda questa battaglia come farà poi san Paolo….. infatti, quando sperimentiamo dolore e perdite e tragedie, il peccato dentro di noi si manifesta maggiormente e siamo tentati a sentirci arrabbiati, amareggiati, scoraggiati, finendo appunto per prendercela con Dio stesso… Ma un vero discepolo, però, farà quello che fece il suo Maestro Gesù: prende questi pensieri che sono la tentazione, li rifiuta, e li azzittisce proprio come fece Giobbe. E’ così che un poco alla volta il peccato muore… ossia la tentazione di cedere al peccato, si smorza e si vince la battaglia. In dottrina ciò è chiamato “sofferenza nella carne,” vi ricordate san Paolo? Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo… perché negare alla carne il compiersi dei suoi desideri (la famosa concupiscenza) è quell’usare la propria volontà A FAVORE DI DIO, A VANTAGGIO DEL SUO PROGETTO SALVIFICO SU DI NOI… e questo è doloroso. Questo è quello che ha fatto Gesù PER NOI quando era in terra, ed è QUESTA E NON ALTRA la volontà di Dio per noi. Il risultato, comunque, è che il peccato è stato già vinto, ed è stato rimpiazzato con le virtù. Gesù HA GIA’ VINTO ciò che ci resta è fare la giusta scelta… perché alla fine della vita nostra e di questo mondo, Dio regolerà tutti i conti rimasti in sospeso.
Che cosa possiamo fare noi davanti alla SOFFERENZA? La teoria è semplicissima, la pratica è molto dolorosa! Diceva Giovanni Paolo II: “Se il tema della sofferenza esige di essere affrontato in modo particolare nel contesto dell’Anno della Redenzione, ciò avviene prima di tutto perché la redenzione si è compiuta mediante la Croce di Cristo, ossia mediante la sua sofferenza… La sofferenza umana desta compassione, desta anche rispetto, ed a suo modo intimidisce. In essa, infatti, è contenuta la grandezza di uno specifico mistero. ” (Salvifici Doloris n.3-4), tentare di volgere l’attenzione SUL MISTERO trascurando i doveri che abbiamo nei confronti di Dio, è PERDERE tempo e perdere l’occasione per VIVERE il mistero della sofferenza in Cristo, con Cristo e per Cristo….
Abbiamo fatto video sulla Preghiera, sul come pregare per avere benefici, sul sacrificio che è il pregare, sui Sacramenti, sulla GRAZIA… e sì, questa sconosciuta perché Lutero decise che si potesse fare a meno della GRAZIA, ed invece guardate dove questa assenza ci ha trascinati! Senza LA GRAZIA non è possibile vincere alcuna battaglia… Si faranno compromessi, accomodamenti, aggiustamenti… tutti tentativi che per quanto si volessero definire “in buona fede”, in verità ci stanno letteralmente trascinando nella DISPERAZIONE… nel fallimento, nell’abbandonare Gesù sulla Sua Croce… invertendo la rotta verso lidi più paradisiaci, ma che sono come i miraggi nel deserto… pure illusioni, pure utopie poichè dalla sofferenza, dalla propria croce, nessuno è esentato. Più viviamo NELLA GIUSTIZIA DI DIO, più metteremo a morte il nostro peccato, più lottiamo contro le tenebre, più velocemente arriverà il giorno del giudizio quando tutto il peccato e la sofferenza finirà per sempre. “Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio.” 2Pt.3,11-12.
I SANTI ci hanno indicato la via e le modalità, essendosi posti essi stessi sulla scia del Maestro che tutti ci precede…. ed è questo che la Chiesa ha sempre insegnato. Alla fine quel giorno verrà – il giorno quando Gesù tornerà, pronto per prendere la sua Sposa, pura e senza macchia, viene per il gran finale, Re glorioso ma anche Giudice. Satana sarà gettato nello stagno di fuoco per l’eternità (Apoc.20,10), ed ognuno riceverà da Dio ciò che in terra ha scelto.
Laudetur Jesus Christus
Qui la Playlist sulla Raccolta: RISPONDIAMO…..