Il vescovo Schneider spiega perché Maria è la debellatrice di tutte le eresie

S. E. Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, in Kazakhistan, ha concesso al sito americano Per Mariam, curato dal vaticanista Michael Haynes, di pubblicare il quarto capitolo del suo libro intitolato Flee From Heresy, dedicato alla Beata Vergine Maria quale debellatrice di tutte le eresie. Abbiamo tradotto il testo perché mons. Schneider spiega ottimamente come Dio abbia voluto che proprio sua Madre fosse il rimedio all’apostasia.

«Rallegrati, o Vergine Maria, perché tu sola hai distrutto tutte le eresie del mondo intero. Hai creduto alla parola dell’Arcangelo Gabriele. Ancora vergine, hai dato alla luce l’Uomo-Dio; hai partorito un Bambino, o Vergine, e sei rimasta ancora Vergine. Madre di Dio, intercedi per noi».

La Santa Madre Chiesa prega queste parole da più di un millennio nel Rito Romano, nell’Ufficio Divino e nella Messa della Beata Vergine Maria.[1]

La lotta della Beata Vergine Maria contro Satana (il principale responsabile della diffusione di errori ed eresie nel mondo) è già indicata dalle parole di Dio dopo la caduta peccaminosa di Adamo ed Eva:

«Porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua discendenza e la sua. Egli ti schiaccerà la testa e tu gli colpirai il calcagno» (Gen 3, 15).

Nella sua Enciclica mariana Redemptoris Mater, Papa Giovanni Paolo II ha insegnato che Maria è collocata al centro della battaglia di Cristo contro Satana:

«Maria, Madre del Verbo incarnato, è posta al centro di quell’inimicizia, di quella lotta che accompagna la storia dell’umanità sulla terra e la stessa storia della salvezza. In questa storia Maria rimane un segno di sicura speranza».

Perché la Beata Vergine Maria ha “distrutto tutte le eresie”, mentre continuiamo a vedere errori in tutto il mondo? Perché è stata la prima ad avere una fede esplicita nell’incarnazione storica del Figlio di Dio, fondamento essenziale della fede cristiana; infatti, chi crede nella vera divinità di Cristo accetterà tutto ciò che Cristo insegna e ordinerà la sua vita di conseguenza. Essendo la prima ad abbracciare pienamente questa fede viva nell’Incarnazione di Dio, la Beata Vergine Maria è essa stessa un contenitore e un testamento perpetuo di questa fede sulla terra, una fede che non perirà mai, ma che durerà fino al Giudizio Universale. Grazie alla fede e alla fedeltà di Maria, la vera Fede è stata stabilita sulla terra, e colei che ha creduto per prima ha quindi il potere di distruggere ogni incredulità ed eresia.

Per questo motivo, Papa Pio X (1903-1914) ha parlato della Madonna come del più nobile fondamento della casa della nostra fede (enciclica Ad Diem Illum, 02-02-1904):

«A Maria fu detto: “Beata colei che ha creduto, perché si compiranno le cose promesse dal Signore” (Lc 1, 45). La promessa era che avrebbe concepito e partorito il Figlio di Dio… Poiché, pertanto, il Figlio di Dio fatto uomo è “l’autore e il perfezionatore della fede” (Eb 12, 2), dobbiamo riconoscere nella sua santissima Madre la partecipe e quasi la custode dei divini misteri. Dobbiamo riconoscere che, dopo Cristo, Ella è il fondamento più nobile sul quale si edifica la casa della fede per tutti i secoli».

Lo stesso Pontefice continua spiegando che il dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine è il baluardo più potente contro l’incredulità moderna, e chiarisce ulteriormente il titolo di Maria Debellatrice di tutte le eresie:

«Qual è veramente il punto di partenza dei nemici della religione per la semina dei grandi e gravi errori da cui la fede di così tanti è scossa? Cominciano col negare che l’uomo sia caduto per il peccato e sia stato gettato giù dalla sua precedente posizione. Quindi, considerano mere favole il peccato originale e i mali che ne sono stati la conseguenza. L’umanità viziata nella sua fonte ha viziato a sua volta l’intera razza umana; e così è stato introdotto il male tra gli uomini e la necessità di un Redentore coinvolta. Rifiutato tutto questo, è facile capire che non c’è più posto per Cristo, per la Chiesa, per la grazia o per qualsiasi cosa che sia al di sopra e al di là della natura; in una parola, l’intero edificio della fede è scosso da cima a fondo. Ma la gente creda e confessi che la Vergine Maria è stata dal primo momento del suo concepimento preservata da ogni macchia; ed è subito necessario che ammettano sia il peccato originale sia la riabilitazione della razza umana da parte di Gesù Cristo, del Vangelo, della Chiesa e della legge della sofferenza. In virtù di ciò, il razionalismo e il materialismo sono sradicati e distrutti, e resta alla sapienza cristiana la gloria di dover custodire e proteggere la verità. È inoltre un vizio comune ai nemici della fede del nostro tempo, in particolare, che ripudino e proclamino la necessità di ripudiare ogni rispetto e obbedienza per l’autorità della Chiesa, e persino di qualsiasi potere umano, nell’idea che sarà così più facile porre fine alla fede. Qui abbiamo l’origine dell’anarchismo, di cui nulla è più pernicioso e pestilenziale per l’ordine delle cose, sia naturale che soprannaturale. Ora questa piaga, che è ugualmente fatale per la società in generale e per il cristianesimo, trova la sua rovina nel dogma dell’Immacolata Concezione, per l’obbligo che impone di riconoscere nella Chiesa un potere di fronte al quale non solo la volontà deve inchinarsi, ma l’intelligenza deve sottomettersi. È da questa sorta di sottomissione della ragione che il popolo cristiano canta così la lode della Madre di Dio: “Tu sei tutta bella, o Maria, e in te non è macchia di peccato originale” (Messa dell’Immacolata Concezione). E così, ancora una volta, è giustificato ciò che la Chiesa attribuisce a questa augusta Vergine: che Ella ha sterminato tutte le eresie nel mondo».

Nell’anno 1602, dopo che San Francesco di Sales (1567-1622) ebbe sconfitto con successo il protestantesimo nella regione del Chiablese dopo un lungo e duro lavoro e predicazione, scrisse sull’arco del coro della chiesa di Thonon, la città principale di quella regione, le parole: Gaude Maria virgo, cunctas haereses sola interemisti in universo mundo (Rallegrati, o Vergine Maria, perché tu sola hai distrutto tutte le eresie nel mondo intero). Così questo Santo e Dottore della Chiesa confessò, in modo solenne, la Beata Vergine Maria come custode dei fondamenti di tutta la vita cristiana, della vera Fede.

San Luigi Grignion de Montfort (1673-1716) ha scritto, nel suo Trattato della vera devozione alla Beata Vergine Maria (28, 52):

«Maria ha autorità sugli angeli e sui beati in cielo. Come ricompensa per la sua grande umiltà, Dio le diede il potere e la missione di assegnare ai santi i troni resi vacanti dagli angeli apostati che si allontanarono per orgoglio. Tale è la volontà di Dio onnipotente che esalta gli umili, che i poteri del cielo, della terra e dell’inferno, volenti o nolenti, devono obbedire ai comandi dell’umile Vergine Maria. Perché Dio l’ha resa regina del cielo e della terra, capo dei suoi eserciti, custode dei suoi tesori, dispensatrice delle sue grazie, operatrice dei suoi prodigi, restauratrice della razza umana, mediatrice per conto degli uomini, distruttrice dei suoi nemici e fedele associata alle sue grandi opere e trionfi… Satana la teme non solo più di tutti gli angeli e gli uomini, ma in un certo senso più di Dio stesso… perché Satana, essendo orgoglioso, soffre infinitamente di più per essere stato picchiato e punito da una piccola e umile serva di Dio, e la sua umiltà lo umilia più del potere divino».

La Venerabile Madre Maria di Agreda (1602-1665), vissuta in Spagna nel diciassettesimo secolo, ha registrato diverse intuizioni profonde sulla fede della Beata Vergine Maria e il suo collegamento con la nostra fede. Un certo numero di passaggi della sua rinomata opera La Città Mistica di Dio (Lib. 2, cap. 6) meritano un’attenta considerazione:

«Con poche parole la santa Elisabetta descrisse la grandezza della fede di Maria santissima, quando, come ci riferisce l’evangelista Luca, esclamò: “Beata te che hai creduto, perché si compiranno in te le parole e le promesse del Signore” (Lc 1, 45). […] La fede della santissima Maria era un’immagine di tutta la creazione e un prodigio aperto della potenza divina, perché in Lei la virtù della fede esisteva nel grado più alto e più perfetto possibile; in un certo modo e in gran parte, suppliva alla mancanza di fede negli uomini. L’Altissimo ha dato questa virtù eccellente ai mortali affinché, nonostante la natura carnale e mortale, potessero avere la conoscenza della Divinità e dei suoi misteri e delle sue opere ammirabili: una conoscenza così certa e infallibilmente sicura, che è come vederlo faccia a faccia, e come la visione degli angeli beati in cielo. Lo stesso oggetto e la stessa verità, che vedono apertamente, noi percepiamo oscurati sotto il velo della fede. Uno sguardo al mondo ci farà capire quante nazioni, regni e province, dall’inizio del mondo, hanno perso i loro diritti a questa grande benedizione della fede, così poco compresa dagli ingrati mortali: quanti l’hanno infelicemente gettata da parte, dopo che il Signore l’aveva conferita loro nella sua generosa misericordia, e quanti fedeli, avendo ricevuto senza il loro merito il dono della fede, lo trascurano e lo disprezzano, lasciandolo inattivo e improduttivo per il fine ultimo a cui deve dirigerli e guidarli. Era quindi opportuno che l’equità divina avesse una qualche ricompensa per una perdita così lamentevole, e che un beneficio così incomparabile trovasse un ritorno adeguato e proporzionato, per quanto è possibile dalle creature; era opportuno che si trovasse almeno una Creatura, nella quale la virtù della fede dovesse giungere alla sua piena perfezione, come esempio e regola per gli altri. Tutto questo si trovava nella grande fede della santissima Maria e per causa sua e per lei sola, se non ci fosse stata nessun’altra creatura al mondo, sarebbe stato molto appropriato che Dio inventasse e creasse l’eccellente virtù della fede; perché secondo il nostro modo di intendere, Maria da sola era una garanzia sufficiente alla divina Provvidenza, che avrebbe trovato un giusto ritorno da parte dell’uomo, e che l’oggetto di questa fede non sarebbe stato frustrato dalla mancanza di corrispondenza tra i mortali. La fede di questa sovrana Regina doveva ricompensare la loro mancanza e doveva copiare il prototipo divino di questa virtù nella sua più alta perfezione. Tutti gli altri fedeli possono misurare e valutare se stessi dalla fede di questa Signora; perché saranno più o meno fedeli, più o meno si avvicineranno alla perfezione della sua incomparabile fede. Perciò fu posta come Maestra ed esempio di tutti i credenti, compresi i Patriarchi, i Profeti, gli Apostoli e i Martiri e tutti coloro che hanno creduto o crederanno nelle dottrine cristiane fino alla fine del mondo. […] La nostra supereminente Signora, Maria, possiede diritti e titoli molto più grandi per essere chiamata Madre della fede e di tutti i fedeli. Nella sua mano è issato lo stendardo e l’insegna della fede per tutti i credenti nella legge della grazia. Primo in effetti, secondo l’ordine del tempo, fu il Patriarca [Abramo]; e di conseguenza fu ordinato padre e capo del popolo ebraico: grande era la sua fede nelle promesse riguardanti Cristo nostro Signore e nelle opere dell’Altissimo. Tuttavia, incomparabilmente più ammirevole fu la fede di Maria in tutti questi aspetti ed Ella lo supera in dignità. Maggiore difficoltà e incongruenza era lì che una vergine concepisse e partorisse, che una donna anziana e sterile portasse frutto; e il patriarca Abramo non era così certo del sacrificio di Isacco, come Maria lo era dell’inevitabile sacrificio del suo santissimo Figlio. Ella è Colei che ha creduto e sperato perfettamente in tutti i misteri, e mostra a tutta la Chiesa come essa deve credere nell’Altissimo e nelle opere della sua Redenzione. Avendo così compresa la fede di Maria nostra Regina, dobbiamo ammetterla come Madre dei fedeli e prototipo della fede cattolica e della santa speranza. […] L’inestimabile tesoro della virtù della fede divina è nascosto a quei mortali che hanno solo occhi carnali e terreni; perché non sanno apprezzare e stimare un dono e una benedizione di così incomparabile valore. Considerate … cosa era il mondo senza fede e cosa sarebbe oggi se … [il] Signore non preservasse la fede. Quanti uomini che il mondo ha celebrato come grandi, potenti e saggi si sono precipitati, a causa della mancanza di luce della fede, dall’oscurità della loro incredulità nei peccati più abominevoli, e da lì nell’eterna oscurità dell’inferno! … E sono seguiti dai cattivi cristiani, che avendo ricevuto la grazia e la benedizione della fede, vivono come se non l’avessero nei loro cuori».

La Venerabile Maria di Agreda ci ricorda quindi di essere molto grati per il “prezioso gioiello” della fede che il Signore ci ha donato, e di impegnarci continuamente ad esercitare questa virtù che avvicina sempre di più l’anima al cielo, l’oggetto ultimo di tutti i nostri desideri. E continua:

«La fede insegna la via sicura della salvezza eterna, la fede è la luce che splende nell’oscurità di questa vita mortale e del pellegrinaggio; conduce gli uomini in modo sicuro al possesso della patria verso cui sono in cammino, se non permettono che muoia per infedeltà e peccaminosità. La fede ravviva le altre virtù e serve come nutrimento dell’uomo giusto e come sostegno nelle sue fatiche. La fede confonde e riempie di paura gli infedeli e i cristiani lassisti nella loro negligenza; perché li convince in questo mondo del loro peccato e minaccia la punizione nella vita a venire. La fede è potente per fare tutte le cose, perché nulla è impossibile al credente; la fede rende tutte le cose raggiungibili e possibili. La fede illumina e nobilita l’intelletto dell’uomo, poiché lo dirige nell’oscurità della sua ignoranza naturale, a non deviare dalla via, e lo eleva al di sopra di sé in modo che veda e comprenda con infallibile certezza ciò che è molto al di sopra delle sue capacità e glielo assicura non meno che se lo vedesse chiaramente davanti a sé. È così liberato dalla grossolana e vile ristrettezza di mente di coloro che credono solo a ciò che possono sperimentare con le proprie limitate capacità naturali, senza considerare che l’anima, finché vive nella prigione di questo corpo corruttibile, è molto circoscritta e limitata nella sua sfera di azione dalla conoscenza tratta dall’attività grossolana dei sensi. [Apprezziamo], quindi … questo tesoro inestimabile della fede cattolica dato … da Dio, vegliamo su di esso e pratichiamolo con grande stima e riverenza».

Il santo e martire eminente del ventesimo secolo, san Massimiliano Kolbe (1894-1941), concepì per primo l’idea di fondare il suo apostolato mariano mondiale, la Militia Immaculatae (“Milizia dell’Immacolata”) nel contesto di una scandalosa manifestazione pubblica contro la fede nel 1917:

«I massoni a Roma cominciarono a manifestare apertamente e belligerantemente contro la Chiesa. Collocarono lo stendardo nero del “Giordano Bruno” sotto la finestra del Vaticano. Su questo stendardo fu raffigurato l’arcangelo San Michele che giaceva sotto i piedi del trionfante Lucifero. Nello stesso tempo, furono distribuiti al popolo innumerevoli opuscoli in cui il Santo Padre veniva vergognosamente attaccato. Proprio allora concepii l’idea di organizzare una società attiva per contrastare la massoneria e gli altri schiavi di Lucifero».[2]

San Massimiliano Kolbe avrebbe descritto ulteriormente queste dimostrazioni massoniche nel numero del 1939 della sua rivista, Miles Immaculatae:

«Mani infuriate osarono scrivere slogan come “Satana regnerà sul Colle Vaticano, e il Papa servirà come suo lacchè”, e altri insulti simili. Ora, questi atti irragionevoli di odio verso la Chiesa di Cristo e il suo Vicario temporale non erano le inette invettive di pochi psicopatici individuali, ma il modo, la via e il piano d’azione dedotti dalla regola massonica: Distruggere ogni insegnamento su Dio, specialmente l’insegnamento cattolico. […] Nel loro piano usano molti e vari tipi di società, che sotto la loro guida promuovono la negligenza delle cose divine e il crollo della moralità. Questo perché i Massoni seguono questo principio soprattutto: “Il cattolicesimo può essere sconfitto non da argomenti logici ma da morali corrotte”. E così, sopraffanno le anime degli uomini con il tipo di letteratura e arti che distruggeranno più facilmente un senso di casta morale e promuoveranno stili di vita sordidi in tutte le fasi della vita umana. […] Per portare aiuto a tante persone infelici, per stabilizzare i cuori innocenti affinché tutti possano più facilmente rivolgersi alla Vergine Immacolata per mezzo della quale giungono fino a noi tante grazie, nel 1917 venne istituita a Roma la Milizia Immaculatae».[3]

Se San Massimiliano Kolbe fosse un sacerdote sulla terra oggi, si può solo immaginare cosa penserebbe dell’immoralità grafica ora prodotta o promossa dai media ovunque, sia nelle notizie che nell’intrattenimento, tramite radio, televisione, tecnologie personali e altro, e in che misura la Massoneria continua a esserne responsabile. Anche così, siamo fiduciosi che l’umile e immacolata Vergine Maria schiaccerà sempre la testa orgogliosa di Satana (cfr. Gen 3, 15), e che sicuramente schiaccerà la grande eresia di tutti i tempi, che è l’eresia dell’Anticristo.

Eresia dell’Anticristo

«Chi è bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Questi è l’Anticristo, che nega il Padre e il Figlio» (1Gv 2, 22).

Il più grande nemico della fede cristiana non è un esercito con armi materiali, ma un esercito di coloro che sono dotati di inchiostro e penna per minare e pervertire la purezza verginale della fede cattolica.

Nella sua Ballata del cavallo bianco (una grande meditazione poetica sulla sconfitta del re inglese Alfredo il Grande contro il re pagano di Danimarca nell’878), il celebre autore cattolico G.K. Chesterton (1874-1936) mette le seguenti parole in bocca a re Alfredo, raccontando una visione avvenuta dopo la sua vittoria sull’esercito pagano:

«… Sebbene ora si disperdano e se ne vadano, In qualche secolo lontano, triste e lento, / Ho una visione, e so / Che i pagani ritorneranno. / Non arriveranno con navi da guerra, non si consumeranno con i tizzoni, ma i libri saranno tutto il loro cibo, / E inchiostro sia sulle loro mani… / Non con l’umore dei cacciatori / O l’abilità selvaggia in guerra, / Ma ordinando ogni cosa con parole morte, . . . Anche se vengono con / pergamena e penna, E gravi come un segretario rasato, / Da questo segno li riconoscerete, / Che rovinano e rendono oscuri; . . . / Da Dio e dagli uomini disonorati, / Dalla morte e dalla vita resi vani, / Riconoscete il vecchio barbaro, / Il barbaro che torna».

Di sicuro assistiamo a questo ritorno al paganesimo nel nostro tempo, nell’esplosione dell’ideologia di genere in tutte le sue forme, dal femminismo ai movimenti LGBTQ+, al transgenderismo e al riconoscimento legale di ogni genere di cosiddette “unioni” come alla pari del vero matrimonio. I fili conduttori che collegano questi fenomeni sono lo spirito dell’Anticristo, la negazione del Figlio di Dio venuto nella carne, e uno spirito di accompagnamento dell’Anti-Maria, il rifiuto della nostra natura umana e il rifiuto di sottometterci al Figlio di Dio incarnato in quella stessa natura. Contrariamente al Magnificat della Beata Vergine (cfr. Lc 1, 46-55) che proclama la grandezza di Dio realizzata nel suo corpo e nella sua anima, lo spirito dell’Anti-Maria tende a una sorta di androginia atea: disprezza il dono divino dell’incarnazione umana, considera il disegno divino dei sessi naturalmente complementari come semplici costruzioni sociali superflue e usa il corpo umano stesso come un apparato esterno superfluo, da manipolare a piacimento.

Questa tendenza è ulteriormente evidente nelle richieste di ordinazione sacramentale delle donne nella Chiesa cattolica. Nonostante l’impossibilità ontologica di tale ordinazione, ogni sostegno a essa non solo significa un rifiuto della costituzione divina degli ordini sacri, ma anche della femminilità stessa, esemplificata soprattutto nella Madonna. Infatti, nonostante fosse degnissima di tale servizio, non vi è alcuna traccia che la Beata Vergine Maria abbia mai svolto alcuna funzione liturgica nella Chiesa primitiva. Come ricordato da Sant’Epifanio (in Panarion, bk. 3, Anacephalaeosis VII, sect 79, no. 3):

«Se fosse stato ordinato da Dio che le donne dovessero offrire sacrifici o avere una qualsiasi funzione canonica nella Chiesa, Maria stessa, se c’era qualcuno, avrebbe dovuto svolgere la funzione di sacerdote nel Nuovo Testamento… Ma non era il piacere di Dio [che lei fosse un sacerdote]. Non le fu nemmeno affidata l’amministrazione del battesimo, perché Cristo avrebbe potuto essere battezzato da lei piuttosto che da Giovanni».

La Madonna ha evitato tutto questo, semplicemente riconoscendo i saggi e provvidenti disegni di Dio sia nella natura che nella grazia. Ogni ministro dei sacramenti nella Chiesa rappresenta Cristo, significando gradi del Suo servizio, sacerdozio e autorità, e i loro vari servizi sono quindi svolti da uomini ordinati — o, in loro assenza, dai loro sostituti: lettori e chierichetti maschi. Per questo motivo, la Chiesa proibisce persino opere artistiche che potrebbero dare l’impressione che la Madonna sia un sacerdote (Vedi Acta Apostolicae Sedis 8, anno 1916, p. 146). In effetti, la “partecipazione mariana” alla liturgia — una di intensa carità e unione interiore con Cristo — è la partecipazione liturgica più attiva e fruttuosa possibile per il sacerdozio comune, e specialmente delle donne.

Rifugio e forza in Maria

Secondo san Luigi Grignion de Montfort, la Madonna ha bisogno di nuovi apostoli per preparare, con Lei, il trionfo e la vittoria finale di Gesù. Queste anime apostoliche devono essere istruite da Maria e totalmente consacrate al suo servizio, interamente dedicate nelle sue mani alla missione di strappare le anime dalle tenebre degli errori e dal pericolo della perdizione finale, come testimoniamo ai nostri giorni una crescente immensità del male, che i poteri delle tenebre sembrano aver installato in tutti gli angoli del mondo.

Nella predicazione del Vangelo e degli insegnamenti spirituali di San Luigi Grignion de Monfort, può sembrare scandaloso o duro leggere il suo linguaggio che insiste sulla schiavitù mariana , con la nozione di appartenenza interamente alla Vergine Madre di Dio. Eppure, viviamo in un mondo di schiavitù: la schiavitù del denaro, del potere, della lussuria, delle passioni, delle mode, dell’opinione pubblica, degli stupefacenti, della televisione, di Internet, della pornografia e altro ancora. I risultati sono davanti ai nostri occhi: disperazione, frustrazione, nevrosi, violenza, degradazione, il vero “salario del peccato”, secondo le parole di San Paolo (cfr. Rm 6,23).

La tentazione originaria, “Sarete come Dio” (Gn 3,5), spinge ora gli uomini a ogni tipo di schiavitù sotto il pretesto della libertà. Il grido: “È proibito proibire!” ha aperto la porta a violenze e depravazioni indicibili, sia dell’anima che del corpo. Al contrario, le catene che legano a Maria come sua serva e schiava sono in realtà ali , secondo San Luigi Grignion de Monfort. Proprio come Gesù è venuto a noi tramite Maria, così torniamo a Lui lungo la stessa meravigliosa via con cui Lui è venuto a noi: questo è l’invito iniziale e il riassunto dell’intero programma spirituale di San Luigi Grignion de Monfort della “Consacrazione totale”, un sacro Codice di spiritualità cattolica per gli ultimi tempi, capace di formare apostoli, santi e combattenti per le ultime battaglie che l’Apocalisse indica.

Papa Leone XIII sottolinea ulteriormente la preghiera del Santo Rosario e la venerazione della potente Regina del Santo Rosario come il mezzo più sicuro di aiuto e protezione nei momenti di pericolo spirituale, accresciuto dalla diffusione delle eresie (Enciclica Supremi Apostolatus Officio, 01-09-1883):

«È sempre stata abitudine dei cattolici in pericolo e in tempi difficili di rifugiarsi in Maria e di cercare pace nella sua bontà materna; dimostrando che la Chiesa cattolica ha sempre, e con giustizia, riposto tutta la sua speranza e fiducia nella Madre di Dio. E veramente la Vergine Immacolata, scelta per essere la Madre di Dio e per questo associata a Lui nell’opera della salvezza dell’uomo, ha un favore e un potere presso il Figlio più grandi di quanto qualsiasi creatura umana o angelica abbia mai ottenuto o possa mai ottenere. E, poiché è il suo più grande piacere concedere il suo aiuto e conforto a coloro che la cercano, non si può dubitare che Ella si degnerebbe, e persino sarebbe ansiosa, di ricevere le aspirazioni della Chiesa universale. Questa devozione, così grande e così fiduciosa, all’augusta Regina del Cielo, non ha mai brillato con tanto splendore come quando la Chiesa militante di Dio è sembrata essere messa in pericolo dalla violenza dell’eresia diffusa, o da un’intollerabile corruzione morale, o dagli attacchi di potenti nemici. La storia antica e moderna, e gli annali più sacri della Chiesa, testimoniano le suppliche pubbliche e private rivolte alla Madre di Dio, all’aiuto che Ella ha concesso in cambio, e alla pace e tranquillità che Ella aveva ottenuto da Dio. Da qui i suoi titoli illustri di soccorritrice, consolatrice, potente in guerra, vittoriosa e pacificatrice. E tra questi è da commemorare in modo speciale quel titolo familiare derivato dal Rosario con cui i benefici segnalati Ella ha ottenuto per tutta la Cristianità sono stati solennemente perpetuati».

Allo stesso modo, San Pio X incoraggia i cattolici a rifugiarsi nella Madonna in tempi di persecuzione della fede cattolica (Ad Diem Illum):

«Desideriamo ardentemente che chiunque nel mondo si chiami cristiano si avvicini a questo amore della Vergine durante questo periodo in cui onoriamo la Madre di Dio in modo più solenne. La persecuzione di Cristo e della santissima religione da Lui fondata sta ora infuriando amaramente e ferocemente. In questo momento presente, quindi, c’è un serio pericolo che molti siano ingannati dal crescente numero di errori e alla fine abbandonino la Fede. “Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere” (1Cor 10, 12). Inoltre, preghiamo tutti umilmente Dio attraverso l’intercessione della Madre di Dio affinché coloro che sono caduti dal sentiero della verità possano pentirsi. […] La Chiesa sarà sempre attaccata, «perché è necessario che avvengano fazioni, perché quelli che sono approvati siano manifestati tra voi» (1Cor 11, 19). La Vergine, tuttavia, ci assisterà sempre anche nelle prove più difficili; continuerà sempre la lotta che ha condotto fin dal suo concepimento. Così, ogni giorno possiamo dire: “Oggi la testa dell’antico serpente è stata da Lei schiacciata” (Antifona dell’Ufficio dell’Immacolata Concezione)».

Nella Costituzione dogmatica Lumen gentium, il Concilio Vaticano II ha sostenuto che la Chiesa, «ad imitazione della Madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito Santo, conserva verginale la fede integra» (n. 64).

Similmente, sant’Agostino parlava della Chiesa come di una «vergine casta, della quale l’Apostolo parla come della sposa di Cristo (cfr 2 Cor 11,2)», esortando a sua volta tutti i cristiani (Sermone 191):

«Fate, nelle stanze più intime della vostra anima, ciò che vedete con stupore nella carne di Maria. Chi crede nel suo cuore per giustizia concepisce Cristo; chi con la sua bocca fa professione della fede retta per salvezza genera Cristo. Così, nelle vostre anime, lasciate che la fertilità abbondi e la verginità sia preservata».

La corruzione più pericolosa che Satana diffonde è una corruzione della mente: la corruzione della purezza verginale della dottrina cattolica. La battaglia tra Maria e Satana, tra la Chiesa e Satana durerà fino alla fine dei tempi, ma Satana non conquisterà mai la purezza della fede di Maria e l’integrità della dottrina della Chiesa; perché rimarranno sempre anime di semplicità e purezza, che mantengono l’invincibile sensus fidelium (“senso dei fedeli”) all’interno della Chiesa. Un vero figlio e un vero servitore di Maria manterrà sempre intatta e pura la santa fede cattolica, riconoscendo che i peccati contro la purezza della fede cattolica significano una calunnia della purezza verginale della Beata Sempre Vergine Maria. Inoltre, la virtuosa purezza della fede è profondamente legata alla virtù della castità. I ​​peccati contro la purezza della fede, ad esempio i peccati di eresia, rovinano l’anima e le fanno perdere quella purezza verginale della mente, dell’intelletto, che spesso si traduce (o nasce da) una perdita della casta purezza del corpo.

Tuttavia, abbiamo motivo di speranza e fiducia. Durante tutti i problemi attraverso cui la Chiesa è passata nella sua storia, la Beata Vergine Maria si è mostrata la madre potente dei cristiani, instillando allo stesso tempo paura in tutti i nemici della fede cattolica.

Papa Pio XI affermò (Enciclica Ingravescentibus Malis, 29 settembre 1937, 2, 20-21.):

«Chiunque studi con diligenza i registri della Chiesa cattolica riconoscerà facilmente che il vero patronato della Vergine Madre di Dio è legato a tutti gli annali del nome cristiano. Quando, infatti, gli errori ovunque diffusi erano intenti a lacerare la tunica senza cuciture della Chiesa e a gettare il mondo cattolico nella confusione, i nostri padri si sono rivolti con animo fiducioso a lei “sola che distrugge tutte le eresie nel mondo” (Breviario romano), e la vittoria ottenuta tramite lei ha portato il ritorno della tranquillità. […] Come ai tempi delle Crociate, in tutta Europa si levava una sola voce di popolo, una sola supplica; così oggi, in tutto il mondo, nelle città, e perfino nei più piccoli villaggi, uniti con coraggio e forza, con filiale e costante insistenza, i popoli cercano di ottenere dalla gran Madre di Dio la sconfitta dei nemici della civiltà cristiana e umana, affinché sugli uomini stanchi ed erranti torni a splendere la vera pace. Se dunque tutti faranno questo con la dovuta disposizione, con grande fede e con fervente pietà, è giusto sperare che come in passato, così ai nostri giorni, la Beata Vergine ottenga dal suo divin Figlio che i flutti delle presenti tempeste siano placati e che una fulgida vittoria coroni questa rivalità dei cristiani nella preghiera».

Pertanto, in questi nostri tempi bui di confusione dottrinale, con i suoi ingannevoli lampi di relativismo, naturalismo e antropocentrismo spesso mascherati in termini di “dialogo” o “accompagnamento pastorale”, invochiamo spesso la Madonna con fiducia e amore filiale:

Rallegrati, o Vergine Maria, perché tu sola hai distrutto tutte le eresie nel mondo intero.

Madre di Dio, prega per noi!

Maria Vergine, cunctas hæreses sola interemisti. Quæ Gabrielis Archangeli dictis credidisti. Dum Virgo Deum et hominem genuisti: et post partum Virgo inviolata permansisti. Dei Genetrix, intercede pro nobis. (Rallegrati, o Vergine Maria, perché tu sola hai posto fine a tutte le eresie. Tu che hai creduto alle parole dell’arcangelo Gabriele. Ancora vergine, hai generato Dio e l’uomo: e dopo il parto sei rimasta vergine inviolata. Madre di Dio, intercedi per noi. [Trattato, Messa comune della Beata Vergine Maria.])

NOTE

[1] Tract after Septuagesima, from the Common of the Blessed Virgin Mary.

[2] How the Militia of the Immaculata Began,” Immaculata (Jan–Feb, 1999), 16: first published in the November 1935 issue of the Mugenzai no Seibo no Kishi, the Japanese edition of the Immaculata magazine, commemorating the eighteenth anniversary of the Militia Immaculata.

[3] Originally published in Miles Immaculatae (July–Sep, 1939), No. 3 (7), 66–72, trans. Fr. Bernard M. Geiger, OFM Conv. in the unpublished work, The MI in the Words of Its Founder, Vol. I: Selections from the Writings of St. Maximilian Maria Kolbe on the Militia Immaculatae, the Blessed Virgin Mary, and the General Topic of How One Lives the Life of an MI (Conventual Franciscan Friars of Marytown, Libertyville, Il), 8–9.

I commenti sono chiusi.

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑