RISPOSTE alle più comuni obiezioni contro la religione (1)

La vera Religione

Quanto segue è tratto, liberamente, da un libro del 1927, quando, l’Edizione oggi san Paolo (le paoline), era una cosa seria e si chiamava “Pia Società San Paolo”, le cui pubblicazioni rispettavano la dottrina Cattolica. Noi ve lo offriremo a capitoli per assaporare il metodo discorsivo in difesa della vera religione Cattolica. Gusteremo come la Chiesa “del passato” non fosse affatto così incurante del dialogo comprendendo, ovviamente, la necessaria difesa della nostra Fede. Affidiamo il tutto al Cuore Immacolato di Maria e ai nostri Angeli Custodi, affinché – chiunque venga a conoscenza di questo modesto lavoro – possa trarne profitti per la propria Anima e ci aiuti a divulgare la buona stampa.

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Prefazione

Il fare un libro è meno che niente… se il libro fatto non rifà la gente!

Io però non intendo con questo mio libro rifare il mondo e neppure la gente di cattiva volontà, intendo molto più semplicemente:

– ritornare ai buoni Cristiani, quelli che, per la disgrazia di massime erronee apprese, si fossero illanguiditi nella fede e nella pratica della vera religione;

– sollecitare buoni cristiani, quelli che, per difetto d’istruzione cattolica, avessero avuto in disgrazia di non bene conoscere a fondo la vera religione, qual essa veramente è;

– offrire a chi ne abbisognasse, anche sacerdoti, insegnanti e catechisti, ma pure per i genitori, una serie di domande e risposte brevi ma esaurienti, per conoscere e difendere la nostra santissima religione;

– dire a tutti una buona parola di persuasione e sollecitudine a risvegliare passione per la propria anima e la sua salvezza, atta a ricondurre, anche i più ostinati, ad usar davvero la ragione e la coscienza, per far ritorno sulla retta via.

Ecco, senza alcuna pretesa, l’ho fatto in modo semplice e facile, perché intendo rivolgermi al popolo, ai giovani e meno giovani, ai tanti lavoratori presi, oggi, dal disorientamento del proprio lavoro; risposte brevi che non soddisferanno tutto, ma che possano almeno offrire un piccolo inizio ad essere ragionevoli. Lo stesso linguaggio che ho voluto usare, è quello che uso ogni giorno fra il gregge che mi è stato affidato, e avendo visto molti buoni risultati, confido che anche questo libro il Signore stesso farà crescere con la sua grazia. E’, infine, un riassunto accurato delle conferenze serali che, nei miei trent’anni di missioni, vado predicando agli uomini “di buona volontà”, con esito ovunque consolatissimo, in grazia della benevola attenzione. Ho voluto parlare più col cuore che con la penna affinché, ognun lettore, possa avvertire come io sento d’amar Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Dio, e la Sua santa Chiesa Cattolica, disposto a tutto, pur di vedere questo suo gregge felice in Paradiso.

Che il Signore ci ricolmi, tutti noi, di celesti benedizioni, insieme a quelle della Sua Santissima Madre, oggi in terra e domani nell’eternità beata.

+ Sacerdote Luigi Chiavarrino, Missionario Eucaristico, san Benedetto Belbo 1927

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1) Mettiamo pure che sia necessaria la religione, ma tutte le religioni sono buone, basta osservarle!…

Risposta

Allora anche i mussulmani che vanno alla Mecca, quelli che adorano gli animali, i pagani che adorano centinaia di divinità, sono tutti in regola? E poi, se ogni religione è buona, sarà buona anche la vostra, perché non la osservate? Ma ciò è falsissimo! Se io venissi fuori a  dirvi che tutte le monete, tutti i biglietti sono buoni, che tutte le leggi sono buone, che cosa mi rispondereste voi? Che significa poi “religione buona”? Non mi pare che i libri di storia denunciano cattive quelle religioni che facevano sacrifici umani, anzi, si studiano nelle scuole come culture, oppure vi è che gli atei e gli a-cattolici usano queste per far fuori proprio l’unica vera religione che è quella Cristiana. Una religione è falsa o vera. “Nessuno è buono se non Dio solo” dice Gesù (Mc.10,17-30). Di più, se volessi sostenere che il bianco e il nero, che il bene e il male, la luce e le tenebre sono la stessa cosa, non mi credereste matto?

Or bene, ragionano da veri stolti tutti quelli che vanno strombazzando, che tutte le religioni sono buone o vere, perché allora ne verrebbe precisamente, che una stessa cosa è vera e falsa, lecita ed illecita nel medesimo tempo. Difatti, noi cattolici crediamo che Gesù è il vero Messia, il vero Figliuolo di Dio fattosi uomo, che è il vero ed unico Dio. Gli ebrei invece aspettano ancora la venuta del Messia; non credono che Gesù Cristo sia vero Dio. Se fosse allora vera la nostra religione, e fosse anche vera quella degli ebrei, sarebbe anche vero che Gesù Cristo è vero Dio e non è vero Dio allo stesso tempo; che il Messia è venuto e non è venuto, cose queste che fanno a pugni. O vediamo i mussulmani che negano la Divina Trinità, muovono guerra ai cristiani e agli ebrei; o vediamo le religioni asiatiche che adorano molteplici divinità, ma non il vero ed unico Dio che Gesù ci ha rivelato nella sua stessa persona, fa dunque a pugni che siano ugualmente vere la religione cristiana e tutte queste altre. Dovete decidervi: o volete la verità o preferite la falsità, così come non esiste un dio o una religione per metà vera e per metà falsa.

Medesimamente, noi crediamo alla esistenza del purgatorio, i protestanti non vi credono; se fosse vera anche la religione protestante il purgatorio esisterebbe e non esisterebbe nel medesimo tempo; ma ciò è impossibile, dunque è impossibile che siano ambedue vere le religioni cattolica e protestante. Quest’applicazione estendetela a tutte le altre religioni ed avrete sempre il medesimo risultato, che cioè è impossibile l’ipotesi che tutte le religioni siano vere. Siccome non vi è che un Dio solo, e come la verità non può essere che una sola, così non vi può essere che una sola vera religione, la quale porta l’uomo ad onorare l’unico vero Dio. Quest’unica vera religione non è quella dei protestanti, non quella degli ebrei, non quella dei maomettani od altro, ma solo la religione nostra cristiana, perché ella sola si mostra divinamente rivelata, e comprovata dai miracoli di Gesù Cristo, dalla sua nascita prodigiosa, dalla sua morte e poi risurrezione.

2) Eppure vi sono di quelli che dicono: o tutte le religioni sono buone, o nessuna è buona

Risposta

Se volendo recarvi a Torino e domandando a taluno della via per arrivarvi, sentiste rispondervi: «O tutte o nessuna»; non guardereste in faccia quel cotale che così vi ha risposto, per sapere se si tratta di un imbecille o di un pazzo? Come spiegato sopra è importante capire che non si parte dal buono o cattivo, ma se una religione è vera o falsa. Il buono o cattivo dipenderà dalle persone, il vero o falso invece, formano le persone: disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.» (Gv.14,6), o si crede o non si crede. Amici, ciascuno può materialmente dire qualunque scempiaggine egli vuole; ma le scempiaggini non bisogna prenderle in considerazione, ce se ne assume poi la responsabilità.

3) Dunque, perché vi sono anche le altre?

Risposta

Perché le altre sono più comode! Mi spiego: se, per esempio, potessero farsi la legge i ladri e gli assassini, vi sarebbero ancora tribunali, prigioni, galere?… Certo che no! perché tutti si foggerebbero leggi per loro tornaconto. Ebbene, così capita della religione, ciascuno ne ha conciato una comoda ai propri gusti e capricci, o se volete qualcuna è nata come cultura di un popolo, o per la comodità di un popolo; così i protestanti, i mussulmani, o le indigene delle Americhe o delle Indie, o in Asia; e così pure i laicisti massoni, i socialisti, i liberali che tutte vorrebbero abolite le leggi divine, per essere più comodi a mal fare quel che più gli aggrada. Ma l’unica religione in cui Dio si è rivelato e per giunta anche Incarnato, è quella Cristiana, ed è quella vera perché è l’unica nella quale un Dio ha parlato e si è fatto vedere, le altre esistono per combattere quella vera, e in molti casi, come in quelle in cui si sacrificavano bambini, era ed è il Demonio ad istigarle.

4) Ma come è possibile, fra tante, riconoscere la vera religione?

Risposta

Come fate, per esempio, a riconoscere in un gruppo di lettere quella di vostro padre? La riconoscerete dalla calligrafia, dalle espressioni, dalla firma. Benissimo!… Così tutte le religioni portano la propria firma: il protestantesimo quella di Lutero e di Calvino; l’islamismo quella di Maometto, ecc. soltanto la religione nostra, il cattolicismo, porta la firma di Gesù Cristo. Ma poi!… per riconoscere che la nostra è la vera religione, basta aprire gli occhi e vedere ciò che ne pensano gli stessi nemici; cito per tutti un celebre protestante convertito, (il duca di Lussemburg), fra le molte altre cose dice:

  1. a) Solo la religione cattolica ha santi e martiri; invece tutti gli eresiarchi sono scostumati nella vita e nelle opere.
  2. b) Vi sono dei cattolici che cambiano religione per vivere licenziosamente, e viceversa gli eretici, che si convertono alla Chiesa cattolica, lo fanno per vivere esemplarmente, diventando anche grandi santi.
  3. c) Moltissimi protestanti in punto di morte si fanno cattolici; ma, pel contrario, nessun cattolico moribondo chiede di farsi protestante. Ma c’è anche questo: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella…» (Mt.11,3-5)

Ed ora giudicate voi, se avete senno.

5) Ma tutte le religioni debbono essere rispettate!

Risposta

Adagio, miei cari!… Noi dobbiamo rispettare tutti gli uomini, di qualunque religione, o razza che siano, indipendentemente dalla religione che professano, perché tutti sono nostri fratelli; ma le false religioni che essi professano no, perché sarebbe un rispettare l’errore ed il peccato; perciò non possiamo e non dobbiamo mai dire od acconsentire, che facciano bene coloro che scientemente professano religioni false, o che volessero, Dio non voglia, rifiutare e rigettare il Santo Vangelo. Gesù ce ne da l’esempio nell’evangelo: ha rispettato tutti, ha guarito tanti, ma più di tutti ha amato tutti, ha pure dato la vita per tutti, ma all’ultima Pasqua non fece quella ebraica, ha inaugurato la religione vera, quella del Dio vivente, e in vita non ha accondisceso ad alcuna religione, non ha fatto comunella con le altre religioni o con i pagani, ha rispettato quella ebraica da dove veniva, ma per portare a compimento il progetto del Padre che ha dato il via all’unica vera religione che non abbisogna più di sacrifici umani o animali. Si deve rispettare l’amicizia e la fratellanza con le persone, ma sempre tenendo in memoria il monito di Gesù: “Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;  chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”. (Mt.10,37-39), perciò dobbiamo rispettare insegnando la verità sul Dio vivo e vero, l’unico che dobbiamo amare e rispettare! Per questo la religione Cristiana è la più perseguitata nel mondo. Non puoi dire di amare e rispettare il tuo prossimo quando gli neghi, o gli nascondi la verità su Dio e sulla sua sorte ultima, della sua anima.

_011 RISPOSTE sulla religione 26) Dunque non è giusto dire: ognuno ha la sua religione, va bene così?

Risposta

E’ falsissimo, come il dire che tutte le religioni sono vere! Ognuno deve cercare e seguire la verità, e perciò se alcuno si trova in una religione, che con ragione lo faccia dubitare di essa, deve cercar di conoscere quale sia la vera per abbracciarla. Un protestante, per esempio, od un ebreo che sia nel dubbio o nel sospetto di essere nell’errore, dovrebbe istruirsi e sincerarsi; così hanno fatto, e così fanno molti ogni giorno. Abbandonare l’errore per abbracciare la verità non è un’apostasia, è un atto ragionevole, doveroso, e sempre legittimo; anzi, è il più sacro dei doveri. Facciamo un esempio: un bambino cresce in una famiglia che lo adotta. Va tutto bene, ma arriva l’età della ragione e comincia  a porsi delle domande su come è nato, sui nonni ecc… e viene a conoscenza che i suoi genitori veri sono ben altri. Non farà egli di tutto per volerli conoscere? Molti adottati hanno cercato di rintracciare le loro origini, altri non lo fanno, non interessa, si trovano bene come stanno. Ora, il bimbo che avrà cercato e trovato i veri genitori, vorrà forse meno bene a coloro che lo hanno amorevolmente cresciuto e amato? Certo che no! Ma quale gioia proverà nell’aver conosciuto la verità?

7) E la libertà di coscienza e di religione che tanto si predica?

Risposta

Questa non è che la libertà di mal fare! La cotanto predicata libertà di coscienza e di religione è un’eresia, giacché nessuno è arbitro di scegliersi o formarsi una propria religione. Ognuno deve tenere od abbracciare quella che conosce vera; facendo diversamente, si abusa della religione. Ora, nessuna religione dice di se stessa: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.» (Gv.14,6), una coscienza veramente ben formata, cerca la verità, non può contentarsi di altro. Semmai nasciamo senza conoscere il vero Dio e con una coscienza fanciulla che si dovrà formare in vista della verità. Liberi e libertà sta negli individui, non nelle coscienze o nelle religioni che sono opera di uomini. Siamo perciò dotati di libertà proprio per conoscere il vero Dio, non per negarlo.

8) Non bisogna, però, essere intolleranti, bisogna rispettare le altrui opinioni, questa è la vera libertà!

Risposta

Come!?… E vorreste voi tollerare la falsità, la menzogna? Vorreste tradire i vostri sentimenti, la vostra coscienza e dire che è verità l’errore, giusto l’ingiusto, bene il male? Rispettare sì le altrui opinioni nelle idee, nei pareri, nei pensamenti di cose indifferenti, ma non giammai nelle cose di fede e di credenza religiosa, quando queste sono false o contrarie alla verità; perché, come due e due fanno quattro, e non faranno mai né tre né cinque, e un professore vi boccerebbe se affermaste il contrario, così Dio, la fede, la religione, la verità sono e saranno sempre le stesse, né mai diverse e mutabili. Poniamo il caso vi trovaste a dare un’ esame di matematica, o di geografia, che cosa farete? Risponderete con affermazioni vere, oppure vi inventereste le risposte a seconda delle vostre opinioni o coscienza? E se esprimendo opinioni sbagliate veniste bocciati, accusereste forse il professore di intolleranza? In cose di fede e di religione, non siate mai dei burattini, dei voltafaccia, delle banderuole, ne va della vostra anima nell’eternità. La vera libertà mai potrà essere usata contro la verità, senza causare disastri.

Gesù stesso ci insegna come dobbiamo tollerare e che cosa significa tollerare, significa diventare martiri della vera religione di Gesù Cristo, amarLo sino alla fine, sulla santa Croce, come ha fatto Lui. Quale è stato il suo esempio davanti al pagano Pilato? O davanti al sinedrio ebraico che lo accusava di falsa religione? Chi è stato intollerante davanti al Dio vivo e vero? E vediamo nei secoli passati fino ad oggi, chi davvero è stato intollerante? Oh, certo! si accusa la santa Chiesa Cattolica di ogni intolleranza, ma pochi vanno a cercare la verità della storia, e che anzi si adopera la falsa storia sulla Chiesa per accusare la vera religione di intolleranza. E allora: si tollerano fratelli e sorelle che ancora non conoscono il vero Dio, ma non le loro idee sbagliate; si rispettano le loro domande, i loro dubbi, ma per essere sospinti alla verità, questo ci insegna Gesù.

8) Se la religione è vera, perché allora vi sono tanti increduli?

Risposta

Siamo sinceri! Non dite tanti, perché in verità non sono molti. Non dite increduli, ma dite piuttosto non praticanti. Eh!… si fa presto a dire «io non credo», si fa presto a spacciarsi come increduli, magari pubblicamente; ma che si trovino tranquilli, nelle loro negazioni e falsità, ne troverete pochini assai, e forse neppur uno! La fede, miei carissimi, è mica un vestito che si mette e si depone a piacimento! Essa succhiata col latte materno, ben difficilmente si scancella!… Cacciata dalla porta, rientra per la finestra! Difatti, un vero incredulo, o ateo, è una rarità. L’incredulità, vedete, non è che il prodotto delle passioni e di una coscienza fondata sulle proprie opinioni. Un uomo di spirito, trovandosi in un crocchio di amici che disputavano di religione, disse candidamente: —     Signori, possiamo francamente confessare che non ci mancherebbe la volontà di essere cristiani, se non ci mancasse quella d’essere casti.

Un altro di questi spiriti forti, diceva ad un sacerdote: —     Oh! non è già il caso di negare o di discutere… la questione è un’altra! Togliete via soltanto quei due o tre comandamenti che sapete… ed io ritorno subito dei vostri.

Ecco dunque tutto il motivo vero della incredulità e della ostilità contro la religione Cattolica; è duro confessarlo, ma è la pura verità: essa condanna le ignobili passioni, la concupiscenza della carne, i vizi, la stessa falsità. Si è umili, si è caritatevoli, si è casti? la religione piace; si è superbi, avari, disonesti, viziosi?… la vera religione, allora, non piace più!!

9) Perché, allora, vi sono tanti abusi?

Risposta

Rispondo con una sfida: Mille lire di premio a chi può trovarmi quaggiù nel mondo una riunione qualunque, dove non si riscontrino abusi e difetti! Ma poi, questi pretesi abusi sono davvero tanti, come si dice?… Non ci sarà un po’ di esagerazione passionale? E se anche qualcuno di questi abusi e difetti vi fosse, che cosa conta in confronto dell’immenso bene che la vera religione opera? Come va che si parla sempre dei mali della Chiesa, e mai dei beni? Il rimarcare soltanto le ombre in un quadro, e tacerne i pregi, è vera ingiustizia!

Tuttavia voglio darvi piena ragione; ammettere tutto quanto volete, e dirvi: Ebbene, tutti questi pretesi abusi, non provano proprio nulla contro la vera religione; ma anzi, ne addimostrano la sua divinità, dal momento che ella, così bersagliata, senza né armi, né politica per difendersi, nondimeno vive, progredisce, si espande e conquista le anime da duemila anni. Il tenue muschio che fiorisce sulla corteccia della quercia, e la fresca edera che si arrampica sulle vetuste mura d’un castello, non impediscono che la quercia sia un grand’albero, né il castello una grande fortezza. Neppur le ragnatele, che potessero formarsi nelle sale d’una sfarzosa reggia o sotto le volte d’una grande basilica, valgono a diminuirne il prestigio. Così è della vera religione.

A proposito di ragnatele, sentite un aneddoto. Un assai dabben uomo, vedendo la sua abitazione con molte ragnatele, pensò bene appiccarvi il fuoco a fine di tutte distruggerle, naturalmente tutta la casa andò a fuoco. Rimasto senza tetto e senza ricovero, piangeva il poveretto e si disperava, ed a quanti lo richiedevano del perché di quelle balordaggini, rispondeva: —     Mia intenzione era di distruggere le ragnatele e i ragni, e non la casa!…

Che bel tipo, direte voi: che bel pazzo, esclamo io! E sono ugualmente stolti tutti coloro che, per star fuori della religione, accampano come pretesto questi pochi pretesi abusi che nella vera religione vi possono essere. Se non sei ancora convinto, ascolta cosa ha raccontato Gesù: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.  Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò.  Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania.  Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?  Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?  No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.  Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». (Mt.13,24-30); «Guai al mondo per gli scandali! Poiché, ben è necessario che avvengano degli scandali; ma guai all’uomo per cui lo scandalo avviene! » (Mt.18,7)

10) Però si deve riconoscere che la religione, oggi, non parli più così alto come nei tempi passati!

Risposta

Siete in errore! Come nei tempi passati, così oggi la religione parla e con voce molto sonora a tutti. Ella non ha né armi, né eserciti, né tribunali, né prigioni; ma ha ciò che non hanno le potenze della tenia, ossia l’impero sulle coscienze: ella fa, come già ben diceva Napoleone di Pio VII: «Prende per sé le anime e non mi lascia che i corpi ». I filosofi hanno le loro opinioni; ma la vera religione ha i dogmi, le dottrine che le vengono da Dio. Le opinioni sono mutabili; ma i dogmi sono fermi ed inconcussi, perché sono Parola divina. La Religione parla alle coscienze per mezzo dei suoi Papi, vescovi, sacerdoti, e tanti, tanti Santi; parla dai suoi pulpiti, nelle sue scuole, nella stampa; parla a tutti, anche ai sordi ed ai recalcitranti, i quali un giorno o l’altro saranno costretti a rispondere alla sua voce, ed ascoltare l’ultima sua parola. Per essa i tempi son tutti uguali, la sua voce sempre la stessa, ella è eterna ed immutabile. Come abbiamo dimostrato sopra c’è poi la zizzania, ci sono le ragnatele, c’è lo scandalo, ma non per questo è colpa della religione, anzi, si esprime al massimo l’esercizio della libertà, della coscienza veramente ben formata, ma ognuno pagherà le conseguenze dei propri atti.

11) Come dobbiamo comportarci con chi sparla della religione?

Risposta

Pur rispettando le persone che mettono fuori gli spropositi, come abbiamo spiegato sopra, dovete sempre disapprovare e combattere lo sproposito, la bestemmia, l’eresia. Se non sapete rispondere a parole, fate intendere apertamente, anche tacendo, che voi non siete di quell’idea, e che credete fermamente agli insegnamenti della fede cattolica. Delle volte è meglio tacere che dare risposte che non si sanno dare, e pregare molto per chi lancia spropositi come delle verità.

Si era in un crocchio di gente, e ad alcuni che sparlavano della religione, un buon vecchietto chiuse la bocca dicendo: —     Io già non sono capace di combattere a parole le vostre asinerie, ma vi dico che siete dei miserabili, e vi compiango! —     Perché mai? — chiesero essi ad una sol voce. —     Perché da bambini, nel santo battesimo, avete detto « credo, credo… » ed ora, grandi e grossi, dopo aver tanto studiato… non credete più. Uno scrosciante battimano coronò la potente staffilata.

E sentite quest’altra. Su d’un carrozzone di ferrovia ad un avvocato che sproloquiava di religione, un signore tutto serio prese a dire: —     Scusi, signor avvocato, ha fatto gli studi in seminario lei?…—     Io no! rispose l’avvocato. —     Ha studiato privatamente il Vangelo, la Scrittura?… —     Mai più! —     Almeno andrà alle prediche, saprà il catechismo?… —     Non metto piede in chiesa io !… il catechismo l’ho mai toccato, neppur da ragazzo. —     E dunque, come fa a parlare di religione, se non l’ha studiata?… Se io venissi a parlare e sparlare di leggi, di codici, di sentenze, lei mi direbbe che prima studiassi questa roba… Ebbene, così io dico a lei: prima la studi la religione vera, altrimenti non dirà che spropositi, come appunto ora fa.

Immaginate il palmo di naso di quell’avvocato. Eh! si capisce: «Chi vuol farsi giudice – di ciò che non intende, Sia pur barone o principe – ridicolo si rende». A ciascuno il suo mestiere, dice il proverbio. Così dite voi agli sparlatori della nostra santa religione, e raccontate loro la storia d’Apelle. Apelle, il più grande dei pittori greci, benché sommo artista, pure era severissimo coi suoi propri lavori, e volentieri ascoltava i suggerimenti e le critiche, a fine di perfezionarli. Avendo un giorno esposto un quadro, un calzolaio gli fece osservare un certo difetto che era nei sandali del personaggio raffigurato. Apelle, trovata giusta l’osservazione, corresse prontamente. Allora il calzolaio si fece lecito di trovare altri difetti nel quadro: ma Apelle gli disse: — «Ne, sutor, ultra crepidam», ossia, Ciabattino, non giudicare più su della scarpa!

E senti ancora questa. Un’altra volta avendo dipinto il suo imperatore Alessandro Magno a cavallo, invitò il re a vedere il proprio ritratto, ma Alessandro non se ne mostrò contento: il suo cavallo invece, credendo vero il cavallo dipinto, si mise a nitrire. Apelle allora esclamò: «Si direbbe, o re, che il tuo cavallo si intenda di pittura assai più di te!» Guardate in faccia gli sparlatori della religione e dite loro senza paura: «Sutor, ne ultra crepidam! » ossia: Signori, se voi ci parlate di leggi, di medicina, di ricette, di provvedimenti, noi vi crediamo e vi facciamo di cappello, ma se ci parlate di religione, del Dio vero, non possiamo credervi, perché non è il vostro mestiere. Il dissuadere dall’esprimersi coloro che tendono a parlare di materie o argomenti religiosi di cui non hanno nessuna competenza, e alle volte la rinnegano o la combattono, è spesse volte un atto lecito, legittimo e di grande misericordia.

– continua