cardinale Robert Sarah “la colpa di noi Vescovi, Sacerdoti e fedeli Laici”…

Consigli di san Josè M. de Escrivà
Che ansia di riformare hanno molti!
Non sarebbe meglio che ci riformassimo, tutti, singolarmente, per compiere fedelmente ciò che è comandato?
(Solco, 132)

Prima di lasciarvi al Discorso del cardinale Sarah – qui riportato in sintesi, in attesa del testo integrale, da Andrea Zambrano – è bene chiarire che a noi personalmente, il recente atteggiamento assunto da Sarah in qualità di Prefetto per il Culto Divino, nei confronti di quanto accaduto il 7 ottobre Memoria liturgica della Beata Vergine Maria del Santo Rosario, non è piaciuto affatto, ed ha gettato in ulteriore confusione molti Fedeli Laici ed anche molti Sacerdoti. Il cardinale Sarah, infatti, partecipò quel giorno, non ad un Rosario pubblico come sarebbe stato più logico e più cattolico, ma bensì partecipò alla processione blasfema e sacrilega della Pachamama in San Pietro, vedi qui il video originale. Eppure, Sarah, in questo bel Discorso, denuncia la falsa inculturazione avanzata con gli idoli… ma quel giorno, dietro la Pachamama, c’era anche lui….

Nessuno di noi sa spiegarsi questo atteggiamento, oseremo dire, schizofrenico o apparentemente tale del cardinale Sarah… da una parte non solo predica bene ed offre a noi elementi di incoraggiamento  per una efficace resistenza alla grave deriva dottrinale, ma dall’altra parte è come se si ostinasse ad una “autocensura” onde evitare di fare nomi e cognomi di coloro che ci stanno portando a questa deriva… Non abbiamo risposte a questo atteggiamento, tuttavia riteniamo un bene quel monito paolino che ci ricorda il sano discernimento, di non voler rigettare tutto e di saper cogliere ciò che è buono e giusto per la “buona battaglia”. Con questo spirito procediamo alla lettura dei passaggi salienti del Discorso del cardinale Sarah.

SI LEGGA QUI L’INTERVISTA A MONS. NICOLA BUX CHE CONDIVIDIAMO INTEGRALMENTE.


Qui il testo in video catechesi:

 

IL CARDINALE INCONTRA LA BUSSOLA
Sarah: “Celibato, preghiera e dottrina: ecco come usciremo dalla crisi della Chiesa”

La crisi della fede, della Chiesa e dei sacerdoti. I mali che attanagliano la barca di Pietro, stretta tra relativismo e ideologie mondane. E la rinascita che passa dai monasteri, dalle famiglie, dalla dottrina e dalla preghiera. Il cardinal Robert Sarah ha presentato ieri a Milano alla Casa Ildefonso Shuster con il direttore della Nuova BQ Riccardo Cascioli il suo libro “Si fa sera e il giorno ormai volge al declino”. Un evento partecipatissimo organizzato dalla Nuova Bussola Quotidiana in collaborazione con Cantagalli editore. Il prefetto del Culto Divino, che ha chiuso con questo libro la sua trilogia iniziata con Dio o niente e proseguita con la Forza del silenzio ha parlato anzitutto per incoraggiare i fedeli e i sacerdoti in questo momento di smarrimento: «Volevo che questo libro confortasse i cristiani e i fedeli sacerdoti». E’ con questo spirito che i tanti lettori della Bussola lo hanno accolto ieri. Vi proponiamo un’ampia selezione dei temi trattati dal cardinale rimandandovi ai prossimi giorni per la pubblicazione della lectio magistralis integrale. a.z.

SARO’ DURO? 
Mi hanno detto di essere stato un po’ duro sulla crisi della fede, la crisi del sacerdozio, la crisi della Chiesa e il crollo spirituale dell’Occidente.  Vi racconto un aneddoto. Dopo averlo letto, un giornalista mi ha posto la seguente domanda: “Eminenza, cosa dice a coloro che potrebbero pensare che il Suo libro sia pessimista, persino allarmista?”. Caspita, mi sono allarmato anch’io di fronte a questa domanda… Ma mi sono riavuto subito: perché rifuggire dal reale? Ho risposto, allora, che il libro cerca di fare un’osservazione e una diagnosi con la massima cautela e una grande preoccupazione per il rigore, la precisione e l’obiettività. Mi sembra di non essere troppo lontano dalla verità e dalla realtà delle cose e delle situazioni.

DECLINO DELL’EUCARESTIA
La crisi che il clero, la Chiesa, l’Occidente e il mondo stanno vivendo è radicalmente una crisi spirituale, una crisi di fede in Dio. È una crisi antropologica; quella economico-sociale ne è solo un corollario: certamente drammatico, ma un corollario. Il declino della fede nella presenza effettiva di Gesù Eucaristia è al centro dell’attuale crisi e declino della Chiesa, specialmente in Occidente.

LA COLPA DI NOI VESCOVI
Noi Vescovi, sacerdoti e fedeli laici siamo tutti responsabili della crisi sacerdotale e della decristianizzazione dell’Occidente. Georges Bernanos scrisse prima della guerra: “Continuiamo a ripetere, con lacrime di impotenza, pigrizia o orgoglio, che il mondo è decristianizzato. Ma il mondo non ha ricevuto Cristo – non pro mundo rogo – siamo stati noi ad averlo ricevuto per lui, è dal nostro cuore che Dio si ritira, siamo noi che decristianizziamo noi stessi, miserabili!”. 

CHIESA SOCIOLOGA
Invece di affrontare la questione cruciale della fede e la missione fondamentale della Chiesa che è la proclamazione del Vangelo e il nome di Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, passiamo molto tempo a parlare di fenomeni sociali: omosessualità, accoglienza dei migranti, dialogo, cambiamenti climatici, questioni socio-economiche e politiche, sono diventate centrali non solo nel dibattito politico, ma anche in quello ecclesiale. È tutta una strategia di pressione, organizzata per cambiare l’insegnamento della Chiesa sul celibato e la morale sessuale.

VERSO LA ROVINA
Se la fede non riacquisterà una nuova vitalità diventando una profonda convinzione e una forza reale attraverso l’incontro personale e intimo che si stabilisce con Gesù Cristo, tutte le riforme della Chiesa che intraprendiamo rimarranno inefficaci e vuote e noi ci avvieremo alla rovina. Questa perdita del senso di fede è la fonte e la radice della crisi della civiltà, della crisi della Chiesa e del sacerdozio, che stiamo vivendo oggi.

L’UOMO SENZA DIO
l’uomo separato da Dio è ridotto alla sua unica dimensione orizzontale. E come diceva Gilbert K. Chesterton: “Se uno non crede in Dio finisce per credere a qualsiasi cosa”. Questa amputazione è proprio una delle cause fondamentali del totalitarismo che ha avuto conseguenze tragiche nel XX secolo. Oscurando il riferimento a Dio, lasciamo spazio al relativismo e a una concezione ambigua della libertà, che finisce per collegare l’uomo agli idoli. Se Dio perde il suo carattere centrale, l’uomo perde il suo posto legittimo, non trova più il suo posto nella creazione, nei rapporti con gli altri. Il moderno rifiuto di Dio ci racchiude in un nuovo totalitarismo: quello del relativismo e del liberalismo assoluto che non ammettono nessuna legge diversa da quella del profitto.

OCCIDENTE
Nella storia del mondo e dei popoli, non sembra che ci sia stata una civiltà o dei popoli che hanno legalizzato l’aborto, l’eutanasia o demolito la famiglia e rotto il matrimonio in questa misura, come fa l’Occidente oggi.

UNA TENEBROSA SOLITUDINE
Il deficit cronico del tasso di natalità soprattutto in Occidente, la programmata demolizione delle fondamenta della famiglia e del matrimonio, i vizi contro natura, gli atti di pedofilia o abuso sui minori, gli atti omosessuali e gli orrori della pornografia che dissacrano e avviliscono il corpo maschile e femminile. Tutto ciò manifesta una profonda crisi antropologica. Tutto ciò manifesta un senso di tenebrosa solitudine nella quale l’uomo è caduto.

IL POSTO DI DIO
Come siamo arrivati a tanta follia, a una crisi antropologica e sociale di questo tipo? Semplice: abbiamo respinto in modo schiacciante Dio. Dio non ha più un posto nelle nostre società. L’unico luogo in cui è tollerato e posto agli “arresti domiciliari” è nel dominio privato.

L’ABORTO
L’aborto è diventato un “diritto” delle donne. Gli anziani o i malati possono venire legalmente eutanasizzati in alcuni Paesi, anche europei, e così anche i più piccoli che possano soffrire di qualche disturbo che non riescono a “sopportare” o che non li rende accettabili per la società. Non è abominevole tutto questo? Quando l’unico signore sulla vita e sulla morte dovrebbe essere Dio stesso! Mentre combattiamo ovunque contro le mutilazioni genitali, una pratica disumana diffusa in alcuni Paesi, stiamo legalizzando congiuntamente ogni strumento di intervento sul corpo affinché le persone possano cambiare sesso in Occidente, se lo desiderano.

SENZA PADRI
Il rifiuto della paternità, ci impedisce di accettare di essere figli, e di avere qualcuno che abbia autorità sopra di noi. Abbiamo convinto i nostri contemporanei che, per essere liberi, non si deve dipendere da nessuno. Eppure l’uomo civilizzato è fondamentalmente erede; riceve una storia, una cultura, una lingua, una religione, una fede, un nome, una famiglia, una tradizione, una patria, un padre, una madre ecc. È questo che lo distingue dal barbaro. Rifiutarci di aderire a una rete di dipendenze, eredità e parentela ci condanna ad entrare nella giungla della concorrenza di un’economia lasciata a sé stessa. E così l’uomo si condanna all’inferno della globalizzazione liberale, senza parametri morali o etici, dove gli interessi individuali si scontrano senza alcuna legge diversa da quella del profitto.

GENDER
L’ideologia del gender è infatti un rifiuto luciferino di ricevere da Dio una natura sessuale. Dico che il transumanesimo è l’avatar definitivo di questo movimento. Colui che cambia di sesso si ribella contro Dio. In Francia mi hanno presentato il caso di un seminarista trans, che da donna si è fatto “uomo”. Sono dovuto intervenire fermando l’ordinazione diaconale.

CELIBATO SACERDOTALE
Gesù ha detto: “La messe è molta, pregate”. Non ha detto: “Organizzatevi in un qualche modo”, ma ha detto di pregare. Come ha spiegato molto bene Benedetto XVI partendo anche dalla Sacra Scrittura. Ognuna della 12 tribù di Israele aveva un territorio, solo i leviti non avevano territorio perché il loro territorio era Dio. Quando nel popolo ebraico si era chiamati alla carica sacerdotale si doveva lasciare la famglia e vivere il celibato. Anche nell’Antico Testamento abbiamo l’esercizio del celibato sacerdotale. Quindi dico che nessun bisogno può cancellare il celibato sacerdotale. Sarebbe un danno terribile per la Chiesa. Ecco perché invito i sacerdoti a venerare il loro celibato.

MISSIONARI
I missionari spiritani grazie ai quali ho conosciuto la fede cattolica avevano tre direttrici: la preghiera, l’educazione e la cura del corpo. Avevano chiaro che senza l’aiuto di Dio non avrebbero potuto fare nulla nella loro evangelizzazione.

L'”ENCICLICA” DI BENEDETTO XVI
Così come la preghiera è l’energia, la benzina per la missione, anche Papa Benedetto XVI dal suo monastero ci trasmette questa energia. Come? Pregando. Benedetto nel suo monastero prega e questa sua orazione costante è l’enciclica più bella che può offrire alla Chiesa. Mostra questa via ai sacerdoti perché oggi la Chiesa deve imparare a pregare e questo ce lo insegna Benedetto.

INCULTURAZIONE E PAGANESIMO (O SULLA PACHAMAMA)
Non basta tradurre nelle nostre lingue la parola di Dio, non è mettendo cose nella liturgia che si fa inculturazione. La liturgia in Africa è molto vivace, ma non basta. Attenzione. Dobbiamo chiederci: Dio c’è? Cambia la mia vita? O è solo folklore?

COMUNIONE IN GINOCCHIO
Alcuni sacerdoti rifiutano la comunione in ginocchio. Ma così umiliano Gesù. Allora non arrabbiatevi, ma umiliate il vostro cuore e inginocchiatelo.

MANCA FEDE NELL’EUCARESTIA
La grande crisi è sacerdotale. Vedo i preti che vengono a concelebrare col Papa nelle grandi messe. Hanno nella destra la Santa Eucarestia e nella sinistra tengono il telefonino. Questi preti non credono! E la gente così li vede! Aiutateci allora a trattare bene l’Eucarestia perché è la sorgente della vita cristiana. Se danneggiamo l’Eucarestia, danneggiamo la fede.

CHE FARE?

  • PREGHIERA: Colui che prega si salva, colui che non prega è dannato, ha detto Sant’Alfonso. Una Chiesa che non porta la preghiera come bene più prezioso corre verso la perdita di sé stessa. Se non riprendiamo il senso delle veglie lunghe e pazienti con il Signore, lo tradiremo. Gli Apostoli lo fecero: crediamo noi stessi di essere migliori di loro? Non si tratta di moltiplicare le parole. Si tratta di fare silenzio e di adorare. Si tratta di inginocchiarsi. Vi dico senza esitazione: Volete elevare la Chiesa? Allora inginocchiatevi! L’uomo non è grande e raggiunge la sua nobiltà più alta solo quando si inginocchia davanti a Dio. L’uomo alto è umile e l’uomo umile è in ginocchio! Un uomo in ginocchio è più potente del mondo! È un baluardo inespugnabile contro l’ateismo, il pensiero dominante e la follia degli uomini. Un uomo in ginocchio scuote l’orgoglio di Satana!
  • DOTTRINA CATTOLICA: Sono ferito di vedere tanti pastori vendere la dottrina cattolica e creare divisioni tra i fedeli. Dobbiamo al popolo cristiano un insegnamento chiaro, fermo e stabile. Come possiamo accettare che le conferenze episcopali si contraddicono a vicenda? Dove regna la confusione, Dio non può vivere! Coloro che annunciano il cambiamento e la rottura sono falsi profeti! Non stanno cercando il bene del gregge. Sono mercenari nell’ovile! La nostra unità sarà forgiata attorno alla verità della dottrina cattolica. Non ci sono altri modi. Voler conquistare la popolarità dei media al prezzo della verità è come fare il lavoro di Giuda!
  • L’AMORE DI PIETRO: Sappiamo che la barca della Chiesa non è affidata ad un uomo a causa di straordinarie capacità superomistiche. Crediamo, tuttavia, che quest’uomo sarà sempre assistito dal pastore divino per mantenere ferma la regola della fede. Cari amici, i pastori sono coperti da difetti e imperfezioni. Ma non è disprezzandoli che costruirete l’unità della Chiesa. Non abbiate paura di esigere da loro la fede cattolica, i sacramenti della vita divina! Se pensate che i vostri sacerdoti e vescovi non siano santi, allora siate santi per loro! Fate penitenza, digiunate per i loro difetti e la loro codardia. Solo così si può portare il fardello dell’altro!
  • CARITA’ FRATERNA: È tempo di annunciare la fine del sospetto! Per noi cattolici è tempo di “entrare in un vero processo di riconciliazione interna”. La carità è l’amore di Dio: noi perciò “siamo” la carità, e ci facciamo testimoni della carità verso il prossimo, perché Dio ci ha amati per primi. Così è anche per la misericordia, banalmente intesa da molti come un colpo di spugna sui propri peccati. È vero che Gesù ci precede sempre e ci attende con le braccia spalancate, ma sta a noi avere anche un moto verso di Lui!

SOLO DIO, SOLO L’AMORE
In conclusione, carissimi amici, il punto di partenza è solo l’amore verso Dio. Non esiste altra soluzione. Noi possiamo amare il prossimo come Dio ci ha amati, solo perché Dio ci ha amati per primi. Perciò anche quando parliamo dell’amore, non facciamo riferimento a un sentimentalismo astratto e passeggero, ma all’amore duraturo ed eterno. L’amore è un termine talmente abusato e violentato nella società contemporanea che dovremmo avere almeno un po’ di pudore nel pronunciarne il nome.

card. R. Sarah + Prefetto del Culto Divino

©A cura di Andrea Zambrano – La Nuova Bussola Quotidiana


SI LEGGA QUI L’INTERVISTA A MONS. NICOLA BUX CHE CONDIVIDIAMO INTEGRALMENTE.

 


DUE PAROLE SUL….

Transumanesimo: se l’eternità è limitante

Roberto Righetto martedì 13 settembre 2022

Persino organizzazioni religiose se ne sono fatte portabandiera: eppure è una risposta che non apre orizzonti, ma che ingabbia le aspettative umane. Uno studio di Tosolini

Perché rinunziare all’anima? Esattamente vent’anni fa fece discutere un libretto dello studioso Andrea Vaccaro, pubblicato dalle Edb, che per la prima volta pose in maniera significativa la questione della sfida delle neuroscienze alla teologia. Filosofi della mente e teorici dell’intelligenza artificiale da tempo peraltro avanzavano teorie e visioni antropologiche per cui l’uomo è senz’anima, individuando nel cervello «un aggregato di molecole». E poiché la mente è pura materia, per i seguaci di Marvin Minsky, il primo a parlare nel 1956 di intelligenza artificiale, non si vede perché un altro tipo di materia, debitamente assemblato e organizzato, non possa svolgere al meglio le medesime funzioni della materia cerebrale.

Si legge nel suo saggio più famoso, La società della mente (1986): «Per quanto mi riguarda, il cosiddetto problema mente-corpo non racchiude alcun mistero. La mente è semplicemente ciò che fa il cervello. Le menti sono macchine? A questo non oppongo alcun dubbio, mi chiedo solo: che genere di macchine? E benché i più ritengano degradante essere considerati macchine, spero che questo libro faccia germogliare in loro il pensiero che è meraviglioso essere macchine dotate di poteri così mirabili».

Ma oggi è il transumanesimo a inquietare il mondo delle religioni, come traspare nel volume di Tiziano Tosolini A nostra immagine, da poco edito da Emi (pagine 102, euro 10). Il miraggio dell’immortalità, raggiungibile col semplice transfer dei dati del cervello su un supporto elettronico non deperibile come il corpo umano, è la promessa di questo movimento filosofico che finisce in realtà per negare ogni spiritualità. Grazie allo sviluppo tecnologico, saremo in grado di superare i limiti posti dall’evoluzione alla natura umana e, con la fusione dell’ingegno umano contenuto nel cervello e della tecnologia che realizza computer sempre più elaborati e pensanti, di cancellare il nostro destino di morte. Che colpirà solo il nostro corpo ma non quanto abbiamo appreso e immagazzinato negli anni della nostra esistenza umana.

È il passaggio dall’Homo sapiens all’Homo tecnologicus quello che viene pronosticato. «L’idea più pericolosa del mondo», ha commentato il filosofo Francis Fukuyama, perché elimina da ogni scenario futuro ogni idea di uno sviluppo spirituale dell’uomo e riduce la vita umana alle informazioni che ognuno di noi possiede nel proprio cervello. Secondo Tosolini sono le religioni orientali, buddhismo, induismo, taoismo e shintoismo a essere quelle che più possono essere avvicinate alle visioni tecnoscientifiche dei transumanisti, con l’annotazione curiosa che la maggior parte dei sostenitori di questa corrente filosofico-scientifica provengono dalla cultura ebraica, come il fondatore della Singularity University Ray Kurzweil.

Due obiettivi avvicinano il buddhismo al transumanesimo: l’eliminazione della sofferenza e il miglioramento progressivo della condizione umana. «In entrambi – sottolinea l’autore – vi è la consapevolezza che al raggiungimento di questo ideale ultimo della vita umana il corpo (e le sue funzioni) non è assolutamente più necessario: o perché è stato rimpiazzato da altri supporti artificiali molto più durevoli su cui impiantare i dati del nostro cervello, o perché, nel conseguire il nirvana, la fiamma del desiderio si è finalmente estinta». In realtà, come rileva ancora Tosolini, prolungare la vita per un tempo indefinito non ha senso per i buddhisti, il cui scopo finale non è certo la longevità. Anche per gli induisti lo scopo è liberarsi da ogni illusione e desiderio pervenendo alla fusione del sé con il tutto, per cui è irrilevante la preservazione della propria identità. Il tecno-animismo shintoista sembra più conciliabile con il principio dei transumanisti dell’unione fra tecnologia e uomo, anche se mai questi ultimi si sognerebbero di sostenere che la materia ha un proprio spirito.

Se ebraismo e islam mantengono una posizione favorevolissima al progresso scientifico che può aiutare lo sviluppo dell’uomo, ma non dimenticano la verticalità dell’elemento divino, è il mormonismo paradossalmente la visione religiosa più assimilabile a quella transumanista, con la sua convinzione che le Scritture invitino l’uomo ad andare oltre se stesso e a trascendere le limitazioni del corpo. Tanto che è sorto un movimento denominato Mormon transhumanist association che mira a utilizzare la tecnologia per giungere alla divinizzazione.

Conclude Tosolini: «Di fronte a questa estrema tentazione di onnipotenza, il progetto del transumanesimo sembra fallire proprio là dove le antiche tradizioni religiose traggono ancora la propria vitalità e la propria forza per riproporre i loro credi: nel sapere esattamente perché e dove indirizzare la propria volontà affinché la propria esistenza riscopra in se stessa quel significato che la rende unica, vera e intrinsecamente votata a essere in comunione con il divino».

I commenti sono chiusi.

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑