Don Dolindo: che cosa è il “marchio della bestia”?

Il marchio della bestia.

Partiamo dalle parole di Don Dolindo Ruotolo nel suo Commento e meditazione sulla Sacra Scrittura, Apocalisse dal famoso capitolo tredici, quello che parla del “marchio della bestia”, che cosa è e cosa non è questo marchio e il numero della bestia, il 666.

Vogliamo ricordare che – sempre con Don Dolindo – abbiamo trattato altri passaggi della Scrittura, propriamente dalle Lettere di san Paolo sulla parusia, sul mistero dell’iniquità, sui segni dei tempi, sui peccati che ci precludono l’entrata nel Regno di Dio, attraverso dei video che troverete qui. Si legga anche qui: Don Dolindo Ruotolo, sulla fedeltà del Sacerdote a Cristo nella Chiesa.

  • “Nel tempo della spaventosa apostasia provocata dall’anticristo in nome della scienza, sarà dato completamente il bando a tutto ciò che è cristiano, di modo che sarà fatto a tutti l’obbligo di portare un segno di apostasia o sulla fronte o nella mano destra, o di portarvi impresso il nome dell’anticristo o il numero che lo indica. Evidentemente un cattolico non potrà portare quel marchio senza dichiararsi già apostata, e allora una legge infame dichiarerà privi del diritto di comprare e di vendere, ossia del diritto della vita stessa quelli che non porteranno il segno dell’anticristo. Sarà questo il colmo dell’apostasia, e S. Giovanni con un enigma determina quale sarà il nome dell’anticristo, dicendo: Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il nome della bestia; poiché è numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.
  • Gli antichi esprimevano i numeri con lettere dell’alfabeto; ora la cifra ottenuta sommando i valori numerici delle lettere che formeranno il nome dell’anticristo, darà il valore di seicentosessantasei. Non si tratta di un nome astratto, come avverte esplicitamente il Sacro Testo, ma di un nome di uomo, e quindi del nome dell’anticristo. Sono quasi innumerevoli le combinazioni di lettere dell’alfabeto greco che possono dare il valore seicentosessantasei, e quindi è impossibile a noi il poter congetturare il nome che avrà l’anticristo.
  • Alcuni interpretano il numero come un’espressione mistica di una triplice empietà; sette nella Scrittura, essi dicono, è il numero che indica la perfezione, otto è il numero della beatitudine o della felicità, sei è il numero della deficienza e del delitto. Le lettere che formano il Nome di Gesù equivalgono a 888, quelle dell’anticristo equivalgono a 666, il numero della deficienza e del peccato. Altri identificano il nome del quale parla S. Giovanni con Nerone, Cesare, altri con Napoleone. ecc. Non si può dire nulla di certo, e solo quando sarà venuto l’anticristo si capirà dal valore numerico del suo nome che è proprio lui lo scellerato: lo si capirà anche dalle sue gesta, ma il nome ne darà la conferma, e metterà maggiormente in guardia i cristiani contro di lui.”

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Or dunque, San Giovanni che è l’autore dell’Apocalisse – spiega anche il domenicano Padre Bellon sulla medesima scia di Don Dolindo Ruotolo – mentre descrive la situazione della Chiesa del suo tempo dice che questa sarà, e lo è, la situazione della Chiesa in ogni tempo: sarà combattuta da forze ostili e pertanto sarà perseguitata, fino al ritorno glorioso e finale di Cristo.

In questo passaggio di Apocalisse 13 non bisogna leggervi una profezia che indica cosa avverrà in un particolare o singolare momento della storia, non vi è concentrato un tempo, un momento storico, ma è ricapitolata tutta la storia della Chiesa in ogni tempo, con una descrizione più particolare sulla lotta finale con l’Anticristo.

In altre parole, la profezia dell’Apocalisse non è come la profezia del secondo segreto di Fatima, quando la Beata Vergine disse che se gli uomini non si fossero corretti sarebbe scoppiata una seconda guerra peggiore di quella in atto al tempo della profezia e che l’inizio di tale guerra sarebbe stato preceduto da un segno del cielo (la famosa aurora boreale che fu vista all’inizio del 1939), esplicitando persino il nome del Pontefice successivo a Benedetto XV, Pio XI. Apocalisse 13 descrive piuttosto la battaglia tra il potere politico che si autodivinizza man mano nel tempo e la Chiesa Cattolica, il Cristianesimo; essa terminerà alla fine del mondo con la vittoria di Dio su tutte le potenze nemiche, quando Cristo stesso sconfiggerà definitivamente l’Anticristo e Satana. Gli scenari impiegati in questo quadro dell’avvenire sono in gran parte quelli dell’apocalittica. La mancanza di prospettiva si spiega con il fatto che il Santo Veggente da una parte ignorava del tutto il momento della fine, mentre dall’altra sperava ardentemente che il Signore venisse presto, parole di speranza con le quali si chiude, infatti, il libro della Rivelazione. Questa è anche la ragione per cui San Giovanni può fissare in tre anni e mezzo la durata della grande tribolazione, il tempo vero e proprio dell’Anticristo, di cui annunzia prossimo l’inizio”.

  • Teniamo anche bene a mente il Catechismo della Chiesa Cattolica, che ci dice: “prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti.
  • La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «Mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne” (CCC 675).

Quale sarà, allora, il momento in cui la bestia imprimerà il suo marchio sulla fronte degli uomini? Cosa è questo “marchio”?

Premesso ciò possiamo già escludere, con buona pace di molti che, microchip o microchiop… vaccini ed altro… possano essere il “marchio della bestia”, sia dall’essere il numero “666”. Leggendo attentamente le riflessioni di Don Dolindo Ruotolo, il famoso “marchio della bestia” è L’APOSTASIA… in poche parole, spiega il santo Sacerdote del quale è stato dato il via per il processo di beatificazione e i cui testi di cui ci serviamo hanno ricevuto l’imprimatur della Chiesa, questo marchio non è altro che la scelta DEGLI STATI E DELLE NAZIONI, una volta cristiane, di procedere contro il Cristianesimo, emanare leggi inique e prodigarsi contro la Chiesa Cattolica. “Marchiati” saranno allora tutti quei battezzati che sosterranno ed appoggeranno le leggi inique, ossia, leggi contro natura… Don Dolindo spiega che è difficile stabilire un momento preciso della storia in cui vedere questo “marchio”, dal momento che riguarda una caratteristica di Satana ed è una costante persecuzione contro la Chiesa, ma senza dubbio alcuno esso si sarebbe impresso VISIBILMENTE nel momento in cui gli Stati e le Nazioni si sarebbe espressi contro Dio imponendo leggi contro natura, impossessandosi a tal fine delle sorti delle genti.

Facciamo un esempio concreto. Negli Anni ’70 furono governi e persone, che si vantavano di essere cattolici, a sottoscrivere la legge a favore del divorzio prima e dell’aborto dopo… Non era mai accaduto nella storia della Chiesa, tra i battezzati stessi, di varare una legge disumana e contro natura quale è l’uccisione di innocenti concepiti! Il “marchio” impresso dalla bestia già dai tempi apostolici, ossia già impegnato contro i Cristiani, ora è venuto allo scoperto è visibile e vi ci sono impregnati tutti quei battezzati che – in buona fede o meno – hanno sostenuto e sostengono queste leggi. Questo è solo un esempio, non supposizioni campate in aria, sono fatti reali. Don Dolindo Ruotolo parla di altro ancora, leggiamo:

  • “Tra i mezzi di seduzione per far ritornare sulla terra il regno del male, il Sacro Testo ne indica uno con queste parole: – E sedusse gli abitanti della terra con prodigi che le fu dato di operare innanzi alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine della bestia che fu piagata di spada e riprese vita. E le fu dato di dare spirito all’immagine della bestia, sicché l’immagine della bestia parlasse, e di fare che quanti non avessero adorato l’immagine della bestia fossero uccisi.
  • I prodigi della scienza apostata sono quelli che inducono gli uomini a non credere più al soprannaturale. Tante scoperte moderne che avrebbero potuto e dovuto avvicinare a Dio l’anima umana, sono servite quasi totalitariamente a far risorgere il regno del male, e a far rinascere l’idolatria fino al culto e all’adorazione della macchina, come è avvenuto in Russia. Ma quella scoperta che più ha influito sulla seduzione delle anime, è stato il cinematografo, immagine vera della bestia che fu piagata di spada e riprese la vita, sintesi cioè di ogni male e corruzione, espressa per immagini, nella proiezione delle pellicole, le quali sembrano avere spirito perché si muovono, e parlano come se fossero viventi.
  • Nei cinema, viene proiettato sotto gli aspetti più seducenti il male, la corruzione e l’errore; le generazioni, dolorosissimamente, vi vengono educate con vive impressioni dalla piccola età, e praticamente la bestia, il male, il peccato, l’apostasia da Dio, l’idolatria della carne, della violenza, dell’orgoglio, e di tutti i vizi capitali, vera bestia con sette teste e con dieci corna, perché sintesi dei sette peccati mortali, e dell’opposizione della vita ai dieci comandamenti di Dio, sorge trionfante contro il bene.
  • Al tempo dell’anticristo questo strumento di seduzione raggiungerà eccessi spaventosi, di modo che sarà comminata persino la pena di morte contro quelli che si rifiuteranno di assistere alle proiezioni infami, sacrileghe e sommamente immorali. Non deve stupire questo, giacché abbiamo già visto in Russia le esose imposizioni fatte ai poveri prigionieri dalla barbarie bolscevica per costringerli ad

ATTENZIONE: dobbiamo tenere a mente che Don Dolindo scriveva questo commento negli anni ’40, quando la televisione era ancora sconosciuta ai più ma il cinema avanzava, per esempio, attraverso UN PURITANESIMO DI FACCIATA E DI ROMANTICISMO che – facendo leva sul sentimentalismo e il liberalismo – spingeva la gente verso UN NUOVO MODO DI PENSARE, ecco la SEDUZIONE a quanto era proibito dalla vera morale e dall’etica cristiana. Il modo di pensare “cristiano” veniva scalzato attraverso un nuovo modo di pensare l’Uomo, le sue emozioni, i suoi sentimenti, la sua vita privata, ecc… il tutto allontanando lentamente l’Uomo dal Dio vivo e vero, dall’educazione cattolica, DAI COMANDAMENTI. La televisione può essere considerata in un certo senso l’erede naturale del cinema, per cui è ragionevole estendere le considerazioni di Don Dolindo anche a questo mezzo moderno. Del resto, se qui viene detto del cinema degli anni ’40 che è “immagine vera della bestia” non è difficile immaginare quale giudizio il sacerdote napoletano esprimerebbe oggi sulla TV e persino sui contenuti di molto materiale satanico del computer… Per comprendere bene cosa sta dicendo Don Dolindo, adattando questo parallelismo ai giorni nostri, dobbiamo dire meglio – per non generalizzare – che “immagine della Bestia” è l’uso distorto che si è fatto (e si fa) dei media col quale si esaltano e promuovono stili di vita immorali e anticristiani.. il “marchio” così, non è altro che IL CONSENSO DEI BATTEZZATI ALL’APOSTASIA DALLE LEGGI DIVINE.

ATTENTI, allora, ai falsi profeti…. occorre ricordare, infatti, che il vero ed autentico Profeta è di Dio quando le sue parole, accompagnate da una bella tirata d’orecchie contro l’errore, trasmettono quale risoluzione la vera pace e conversione a Gesù. Il vero Profeta non è colui che minaccia, ricatta, impaurisce, SEDUCE CON LA CURIOSITA’ DELLE PROFEZIE E VA A CACCIA DI SEGNI ma è colui che dopo aver messo a fuoco il pericolo in cui l’Uomo sta cadendo a causa dei suoi errori e peccati, accompagna l’ascoltatore al Cristo, alla Vergine Santa, ai Santi, alla Chiesa Cattolica.

In Luca 24 per esempio, Gesù si presenta ai discepoli in cammino verso Emmaus, ma con un aspetto diverso dal Suo. Gesù spiega loro le Scritture, ma loro non Lo riconoscono finché Lui non “spezza il pane“. Poi si legge: “Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?»”.

Questa domanda deve impegnarci e farci comprendere che, quando le parole di un profeta ci fanno accendere d’amore per Gesù, ci spingono alla Preghiera, alla MISTICA DELLA RIPARAZIONE come ci insegna santa Giacinta di Fatima, allora è davvero lo Spirito Santo che parla. Ma se le parole di un presunto profeta mettono paura, ansia, angoscia, allontanano dai Sacramenti, dalla Chiesa, dai Comandamenti, seminano DIVISIONI perché la Verità della sana dottrina viene rigettata… non è Dio che parla, ma il menzognero, falsi profeti.

Teniamo sempre bene a mente la raccomandazione solenne di san Paolo:

  • “Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.” (2Tim.4,1-5)

In Ezechiele 13, contro false profetesse, leggiamo: “Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l’avevo rattristato, e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse“.

LA MENZOGNA rattrista il cuore, lo rende inquieto, dolorante, ansioso… e paradossalmente invece di spingere l’Uomo alla conversione, lo allontana maggiormente dai Comandamenti di Dio. Il falso profeta lo si riconosce dalle menzogne che dice… dall’ansia e dalle paure che trasmette, dall’inquietudine che semina. Basterebbe questo per capire che coloro che terrorizzano in Nome di Dio, o peggio ancora attribuendo oggi alla Santa Madre di Dio messaggi contro la Chiesa… non possono venire da Dio. Sull’Anticristo ci ritorneremo…

Venendo per ora ad una conclusione, è evidente che nonostante gli ammonimenti di Dio, portati a Fatima per esempio, gli uomini (battezzati) corrotti, “marchiati” così DALL’APOSTASIA continuano a rifiutare di pentirsi (e appare ormai chiaro che non intendono convertirsi al vero Dio!). Infatti le loro menti sono offuscate del fumo di Satana e i loro occhi sono come ciechi. Perciò, incuranti della retta coscienza, continuano nella loro vita corrotta e dissoluta caratterizzata dai peccati più infami, ammantandosi, a questo scopo, delle giustificazioni di comodo fornite loro dai falsi profeti, così come dalle chimere e dalle favole, come spiegava san Paolo…

Tornando a Don Dolindo egli si domanda se, forse, questa APOSTASIA dilagante – che sarà il vero MARCHIO della bestia – non abbia avuto inizio nell’Evo moderno, dalla scoperta dell’America… ecco le sue parole che però faremo bene a distinguere dalla FINE DEL MONDO, con il ritorno glorioso di Cristo che chiuderà anche il tempo dell’Anticristo sconfiggendolo, dalla FINE DI QUESTI TEMPI che stiamo vivendo, il cui trionfo invece sarà appunto il Cuore Immacolato di Maria:

  • «Non è facile determinare l’epoca nella quale è sorto questo imperialismo, che attraverso gli imperi e i re doveva condurre all’apostasia universale e al regno del male. San Giovanni vide sorgere la bestia dal mare, e poiché l’evo moderno inizia con la scoperta dell’America, fatta per la navigazione di Cristoforo Colombo, e l’evo moderno ha avuto ed ha un carattere di crescente distacco dalla Chiesa e di apostasia, potrebbe assegnarsi proprio a quella data il sorgere dell’insidiosa civiltà gradatamente nemica di Dio e della Chiesa.
  • Nella diversità degli imperi e dei regni che da allora si sono succeduti, si riscontrano precisamente i caratteri della bestia apocalittica: la velocità del leopardo, la rude forza ed irruenza dei piedi dell’orso, e la superbia dominatrice del leone. La velocità ha raggiunto il suo culmine per il vapore e l’elettricità; la forza e l’irruenza per le macchine e per le invenzioni di guerra; la superbia dominatrice per la politica di rapine e di accentramento. A questo imperialismo satana diede la sua potenza, determinando certe scoperte con il concorso della sua attività, diede il suo trono, muovendolo a ribellione contro la Chiesa, come egli aveva fatto contro Dio, e diede la sua autorità, dandogli un prestigio fascinatore ed una grande potenza d’irruzione per conquidere i popoli.
  • Questo imperialismo, nel quale satana si serve della civiltà per preparare l’apostasia universale degli uomini da Dio, cresce a tal segno da diventare diabolico, ossia da provocare una civiltà che direttamente allontana le anime da Dio. È questo in modo particolare il regno e il tempo dell’anticristianesimo prima, e poi dell’anticristo.
  • Il passaggio dell’imperialismo larvatamente apostata a quello manifestamente apostata, è dato nel Sacro Testo da una caratteristica: una delle teste della bestia è ferita a morte, ma la sua piaga mortale è guarita, e tutta la terra è rapita d’ammirazione dietro la bestia. Dalle esclamazioni di meraviglia del mondo si capisce la natura della piaga mortale della bestia. Il mondo infatti adorò il dragone che aveva dato il potere alla bestia, escludendo l’intervento di Dio dalle vicende degli imperi, e adorò la bestia dicendo: Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?
  • È evidente in queste parole il carattere del laicismo e della statolatria, ed è evidente che la piaga che ricevette la bestia e dalla quale fu guarita, è una grande sconfitta che ne annienta la potenza per un tempo. Il laicismo che, fingendo d’ignorare Dio nella vita degl’imperi, adora praticamente satana, e la statolatria, che prescinde dalla Chiesa e riconosce solo il potere e la prepotenza dello Stato, sono le caratteristiche delle nazioni apostate. Una grande sconfitta piaga a morte questo imperialismo laico e statolatra, quando si afferma il regno di Dio sulla terra, dopo le grandi tribolazioni che la colpiranno.
  • Il regno del male è così ferito a morte. Ma risorge con la venuta e l’impero dell’anticristo, si manifesta con vanterie e bestemmie facendo sfoggio di potenza e irrompendo contro Dio, e dura per quarantadue mesi, ossia per tre anni e mezzo.
  • Questo nuovo impero del male è essenzialmente blasfemo, come lo è satana che lo ispira; nega Dio e ne maledice il Santissimo Nome, nega la Chiesa, Tabernacolo di Dio, e ne maledice la vita, equiparandola ad una sètta qualunque; nega la vita eterna e bestemmia i beati comprensori che abitano il Cielo. Irrompe contro i santi, cioè contro i cristiani con una persecuzione crudelissima, la più crudele di quante se ne sono avute nei secoli, e li vince sia massacrandoli nel corpo, sia determinandone con la violenza l’apostasia.
  • Nessuna forza e organizzazione sarà capace di opporsi a questo impero di malvagità, e gli si sottoporranno tutti gli abitanti della terra, fatta eccezione solo di quelli che saranno scritti nel libro della vita dell’Agnello, il quale fu ucciso dalla fondazione del mondo, ossia fatta eccezione solo dei veri cristiani, i quali nella terribile lotta si distingueranno da quelli che lo saranno solo in apparenza, e vivranno soprannaturalmente per i meriti del Sangue di Gesù Cristo. Il libro della vita è la predestinazione alla vita eterna per quelli che rimangono fedeli a Dio, a Gesù Cristo e alla Chiesa, ed è detto libro della vita dell’Agnello, perché per i meriti ed il Sangue di Lui le anime sfuggono alle illusioni del male e si salvano.
  • Nella terribile persecuzione che purificherà la Chiesa da tutti i falsi cristiani, l’atteggiamento dei veri fedeli non dovrà essere quello della violenza o della rivolta, ma quello della pazienza ed umiltà, certi come sono che il Signore stesso punirà quelli che li avranno oppressi con la schiavitù e con la morte, della stessa pena.
  • Per questo, a conforto dei perseguitati e per esortarli alla pazienza, il Signore esclama richiamando la loro attenzione e quella dei futuri persecutori: Chi ha orecchi ascolti. Chi mena in schiavitù andrà in schiavitù, chi uccide di spada bisogna che sia ucciso di spada. Qui sta la pazienza e la fede dei santi. I persecutori saranno puniti di quello che avranno fatto, e i fedeli dovranno avere pazienza e soffrire in pace, confidando in Dio solo, e attendendo le disposizioni della sua giustizia».

Con Don Dolindo Ruotolo siamo certi e testimoniamo la vera speranza cristiana, il non prevarranno-non praevalebunt, la promessa di Gesù alla Sua Sposa, al Corpo della Santa Chiesa, le porte degli inferi non prevarranno mai, preoccupiamoci piuttosto di non cadere noi fuori della barca, sbattuta oggi dalle tempeste:

  • “Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?».” (Mt.8,23-27/Mc.4,35-41/Lc.8,22-25)

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Altro testo meditato di Don Dolindo Ruotolo e che potrete acquistare qui.

Le due Bestie dell’Apocalisse e il segno di apostasia sulla mano e sulla fronte

– Riferimento biblico: Ap.13,1-18

1. IL SEGNO DI APOSTASIA SULLA MANO E SULLA FRONTE

«Nel tempo della spaventosa apostasia provocata dall’anticristo, in nome della scienza sarà dato completamente il bando a tutte ciò che è cristiano, di modo che sarà fatto a tutti l’obbligo di portare un segno di apostasia o sulla fronte o nella mano destra, o di portarvi impresso il nome dell’anticristo o il numero che lo indica.

Evidentemente un cattolico non potrà portare quel marchio senza dichiararsi già apostata, e allora una legge infame dichiarerà privi del diritto di comprare e di vendere, ossia del diritto della vita stessa quelli che non porteranno il segno dell’anticristo. Sarà questo il colmo dell’apostasia, e san Giovanni con un enigma determina quale sarà il nome dell’anticristo, dicendo: Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il nome della bestia; poiché è nome di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.

Gli antichi esprimevano i numeri con lettere dell’alfabeto; ora, la cifra ottenuta sommando i valori numerici delle lettere che formeranno il nome dell’anticristo, darà il valore di seicentosessantasei. Non si tratta di un nome astratto – come avverte esplicitamente il Sacro Testo – ma di un nome di uomo, e quindi del nome dell’anticristo. Sono quasi innumerevoli le combinazioni di lettere dell’alfabeto greco che possono dare il valore seicentosessantasei, e quindi è impossibile a noi il poter congetturare il nome che avrà l’anticristo.

Alcuni interpretano il numero come un’espressione mistica di una triplice empietà; sette nella Scrittura, essi dicono, è il numero che indica la perfezione, otto è il numero della beatitudine o della felicità, sei è il numero della deficienza e del delitto. Le lettere che formano il Nome di Gesù equivalgono a 888, quelle dell’anticristo equivalgono a 666, il numero della deficienza e del peccato. Altri identificano il nome del quale parla san Giovanni con Nerone, Cesare, altri con Napoleone, ecc. Non si può dire nulla di certo, e solo quando sarà venuto l’anticristo si capirà dal valore numerico del suo nome che è proprio lui lo scellerato; lo si capirà anche dalle sue gesta, ma il nome ne darà la conferma, e metterà maggiormente in guardia i cristiani contro di lui».

2. ANTICRISTO ED ANTICRISTIANESIMO

«Il cristianesimo, la Chiesa di Gesù Cristo, Corpo mistico suo, è eminentemente glorificazione di Dio. Satana che è contro la gloria di Dio, fin dal suo nascere gli ha mosso guerra spietata. Questa guerra l’ha continuata nei secoli, e dopo la grande sconfitta avuta con il trionfo della Chiesa e del regno di Dio in terra, la riprenderà con grande ira, sapendo di aver poco tempo.

Per questo la gran voce del Cielo gridò, dopo la sconfitta che san Michele e i suoi angeli inflissero a satana e ai suoi satelliti: Guai alla terra e al mare, perché il diavolo discende a voi con grande ira (12, 12). Nel suo terribile furore egli cumulerà in un’unica lotta tutti gli sforzi fatti nei secoli, e di conseguenza i caratteri dell’ultima lotta rispondono a quelli dei combattimenti ingaggiati dal dragone durante tutta la vita della Chiesa.

Satana si è servito sempre dei re per irrompere contro la Chiesa (la prima bestia, ndr.) a, e dei falsi progressi della scienza e della civiltà per distruggerne la vita e paralizzarne l’azione (la seconda bestia, ndr.). La sua lotta è stata subdola e continua, e a poco a poco ha tentato laicizzare le nazioni cristiane, e dissolvere la vita morale dei popoli con gli spettacoli inverecondi e le mode indecenti, vere immagini della bestia, animate dal suo spirito, e aventi sul labbro le sue parole.

Chi segue storicamente la vita della Chiesa fin dal suo nascere vi trova in ogni epoca i caratteri della lotta diabolica, e per questo molti hanno identificato l’anticristo con gli imperatori romani, con Giuliano l’apostata, con Lutero, Calvino, Napoleone, e nei nostri tempi con Stalin, Hitler e persino con Mussolini. L’identificazione non è esatta, perché l’anticristo, in quanto persona determinata, sorgerà nell’ultimo periodo della vita della Chiesa e avrà breve durata; ma, come in ogni epoca della vita della Chiesa c’è stato da parte di satana l’anticristianesimo, così c’è stato anche qualche corifeo più esiziale che lo ha promosso, e che in certo modo può riguardarsi come l’anticristo.

Abbiamo così sempre sulla scena del mondo le due bestie, quella del mare, l’imperialismo anticristiano, quella della terra, l’errore e la seduzione, e un personaggio che si rende eminentemente sovvertitore dei popoli, insidiatore della fede e del costume cristiano, e provocatore dell’apostasia dei popoli, e delle anime da Dio.

Nessuno potrà negare, per esempio, la funzione di anticristo dei persecutori della Chiesa, dei re di Persia, di Maometto e dell’imperialismo turco, di Lutero e del protestantesimo, di Robespierre e della rivoluzione francese, di Carlo Marx e del comunismo, di Hitler e del nazismo, di Loisy e del modernismo, del razionalismo, del criticismo e dello scientificismo. Tutti questi esiziali movimenti di popoli e di pensiero hanno avuto i loro regni e le loro potenze coronate, come hanno avuto i loro falsi profeti, disseminatori di errori. Hanno suscitato l’ammirazione, perché hanno avuto un tristo fascino sui popoli; il timore perché sono sembrati irresistibili e fatali, ed hanno avuto manifestazioni di violenze, di bestemmie e di persecuzioni che hanno gettato il lutto e la desolazione nella Chiesa.

L’anticristianesimo e i suoi corifei, tanto nel campo politico, che culturale è stato un assalto che si è andato sempre più stringendo e serrando contro la Chiesa, fino a raggiungere l’apostasia moderna, che è spaventevole, e della quale tanto poco ci accorgiamo, precisamente perché siamo in un ambiente saturo di violenze e di errori che hanno avvelenato le nazioni e le stesse anime legate alla Chiesa.

Il male ha preso tale sopravvento nel mondo, l’errore e l’ignoranza religiosa dominano talmente gli spiriti, le violenze e le persecuzioni contro la Chiesa sono così sfacciate, che non si vede come si potrà uscire da questo baratro.

Eppure il Signore trionferà anche su questa terra in questi momenti, e noi aspettiamo con incrollabile fede la manifestazione del regno di Dio per i due testimoni che attendiamo, e per i quali la bestia sarà piagata a morte.

Dopo un periodo di prosperità spirituale che avrà profonde influenze anche sulla vita materiale e sulla civiltà, il male riprenderà il suo ascendente, gli imperi e i regni ritorneranno all’apostasia, gli errori soffocati dalla luce della verità riprenderanno il loro dominio, le arti della seduzione delle anime raggiungeranno eccessi mai visti, ed ecco su tutta questa marea d’iniquità levarsi l’uomo della perdizione e del peccato, l’anticristo propriamente detto, il servo di satana, che per quarantadue mesi trionferà, tormenterà la Chiesa, vincerà i santi, e poi sarà sconfitto per sempre.

Verrà il Giudizio universale; risorgeranno i morti, compariranno tutte le genti innanzi a Gesù Cristo giudice, la giustizia sarà piena, la gloria di Dio sarà manifesta, la Chiesa sarà trionfante, trasfigurata, splendente in tutta la sua soprannaturale bellezza, e inizierà il regno eterno di Dio. Satana avrà perso per sempre la sua battaglia, il male sarà definitivamente sconfitto, e la terra, purificata dalle ultime tremende piaghe, sarà rinnovata perché in una nuova vita serva ancora alla gloria di Dio».

Fonte dell’articolo e del video: https://cooperatores-veritatis.org/


“… Negli ultimi tempi, infatti, sarà tanta l’iniquità degli uomini e così generale l’apostasia che qualunque rimedio o iniziativa umana sarà impossibile; rimarrà solo il grande mezzo della preghiera...”

-Pregare con costanza e con umiltà-

Avendo Gesù accennato nel capitolo precedente alle tribolazioni degli ultimi tempi del mondo, esorta i suoi alla preghiera continua, costante e quasi importuna, per ottenere la misericordiosa giustizia di Dio contro le ingiustizie dei persecutori. Negli ultimi tempi, infatti, sarà tanta l’iniquità degli uomini e così generale l’apostasia che qualunque rimedio o iniziativa umana sarà impossibile; rimarrà solo il grande mezzo della preghiera, e Gesù esorta tutti a farne uso, raccontando una parabola, nella quale caratterizza l’indole dei capi di Stato degli ultimi tempi.

C’era un giudice in una città, il quale non temeva Dio e non aveva riguardi per gli uomini. Era scettico, miscredente, privo di ogni concetto di superiore giustizia e per conseguenza non aveva alcun senso di rispetto o di carità per gli uomini. Questa malvagia caratteristica noi la vediamo già nei capi atei o miscredenti di tanti Stati moderni, i quali non conoscono la giustizia ma il delitto o la sopraffazione. C’era in quella città una vedova che aveva ricevuto qualche grave torto o danno, ed incapace di difendersi con le sue forze, perché vedova, ricorse al giudice iniquo. Ma inutilmente, giacché egli non se ne curò e la disprezzo’. Essa però non si stancò di supplicarlo e si rese così importuna che il giudice, annoiato, per non essere tormentato dalle sue insistenze, la contentò.

Con questa parabola Gesù fece un argomento dal meno al più: se un giudice iniquo, al quale non importava nulla della giustizia, finì per cedere alle insistenti preghiere della vedova, Dio, che è giustizia per essenza, non ascolterà la preghiera di chi lo invoca giorno e notte contro le sopraffazioni degli empi? La preghiera che può conquistare un uomo scellerato con l’importunità non conquisterà l’infinita bontà di Dio con l’amore? Egli ascolterà chi lo supplica, e non sarà lento, ma prontamente renderà giustizia.

Gesù dà la ragione di questa sua esortazione e dice chiaro per quali tempi principalmente la fa, soggiungendo: “Quando il Figlio dell’uomo verrà, credete voi che troverà fede sopra la terra?”. Ecco i tempi nei quali sarà più che mai urgente pregare. Verrà il Figlio dell’uomo in una straordinaria effusione di grazie nella Chiesa e attraverso la Chiesa, ma troverà le anime senza fede ed estremamente rilassate; verrà negli ultimi tempi per giudicare tutti, ed apparirà glorioso quando l’apostasia sarà quasi completa sulla terra; in questi tempi i pochi fedeli superstiti, sbattuti da fierissime persecuzioni ed impossibilitati a difendersi, potranno trovare scampo solo in Dio, e lo troveranno senza indugio, pregando con insistenza.

(Dal commento al Vangelo di San Luca del Sacerdote Dolindo Ruotolo)


RICORDA CHE:

“La vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose”

Domanda: Una frase della Sua predica durante la messa per l’inizio del pontificato è rimasta particolarmente impressa nella memoria: «Pregate per me, perché non fugga davanti ai lupi.» Aveva previsto tutto quello che avrebbe dovuto affrontare?

Benedetto XVI: Anche qui devo dire che si tende a ridurre troppo la dimensione di quanto può incutere paura a un Papa. Naturalmente questioni come i «Vatileaks» sono incresciose e, soprattutto, non comprensibili e causa di grande turbamento per gli uomini del nostro grande mondo. Ma la vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. Ancora cento anni fa, tutti avrebbero considerato assurdo parlare di matrimonio omosessuale. Oggi chi vi si opponga viene scomunicato dalla società. Similmente stanno le cose per l’aborto e la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna sta formulando una fede anticristica, cui non ci si può opporre senza essere puniti con la scomunica sociale. È quindi più che naturale avere paura di questa forza spirituale dell’Anticristo e ci vuole davvero l’aiuto della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale per opporvi resistenza.

Da: “Benedetto XVI: Ein Leben” [Benedetto XVI: una vita], pag. 1074 versione originale (traduzione dal tedesco di questo passo a cura di Alessandra Carboni Riehn)

Fonte: https://www.sabinopaciolla.com/il-papa-emerito-benedetto-xvi-nella-nuova-biografia-parla-dellanticristo/


*** 𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗜𝗡𝗩𝗔𝗦𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗣𝗥𝗢𝗧𝗘𝗦𝗧𝗔𝗡𝗧𝗘 𝗡𝗘𝗟𝗟’𝗜𝗧𝗔𝗟𝗜𝗔 𝗖𝗔𝗧𝗧𝗢𝗟𝗜𝗖𝗔 𝗘’ 𝗨𝗡 𝗙𝗟𝗔𝗚𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗗𝗜 𝗗𝗜𝗢! ***

In un libretto intitolato “In guardia!”, il Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo invitava i lettori cattolici a non lasciarsi irretire dagli errori ed eresie che protestanti e testimoni di Geova andavano spargendo in Italia e nel mondo già in epoca pre-conciliare.

Secondo il Padre, il pericolo per tanti cattolici sprovveduti e deboli nella fede era grande e reale. Prospettava, infatti, un futuro di grande confusione ed eresia.

Cosa direbbe oggi nel constatare che tante delle sue preoccupazioni sono diventate (🥲) una triste, tristissima realtà?

Preghiamo e… speriamo.

Fulvio Festosi

𝗥𝗜𝗣𝗢𝗥𝗧𝗢 𝗤𝗨𝗜 𝗦𝗢𝗧𝗧𝗢 𝗨𝗡’𝗔𝗠𝗣𝗜𝗔 𝗣𝗔𝗥𝗧𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗧𝗘𝗦𝗧𝗢 𝗗𝗜 𝗣𝗔𝗗𝗥𝗘 𝗗𝗢𝗟𝗜𝗡𝗗𝗢 𝗘𝗦𝗧𝗥𝗔𝗣𝗢𝗟𝗔𝗧𝗔 𝗗𝗔𝗟 𝗟𝗜𝗕𝗥𝗘𝗧𝗧𝗢 𝗜𝗡 𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧𝗜𝗢𝗡𝗘.

Leggetelo con attenzione. Chi è alla ricerca di “falsi ecumenismi” tutti fiorellini e cuoricini che nulla hanno a che vedere con la Fede Cattolica, passi oltre e legga altro (decisamente “altro”).

***

Una volta un branco di lupi affamati…

Una volta, un branco di lupi affamati, non sapendo come fare strage nell’ovile di un pastore, pensarono di mutare tattica. Prima erano discesi furenti ed ululanti dai monti, ed avevano trovato pronti gli armati per discacciarli. Dopo si vestirono di pelli di agnelli, si fornirono di fasci di erbe velenose che avevano l’apparenza di un pascolo più ubertoso dei comuni pascoli, e di notte, mentre i guardiani dormivano, si appressarono al gregge. Si guardarono bene dal fare ascoltare i loro ululati, ma solo andarono girando intorno all’ovile con i loro fasci di erbe. Intorno all’ovile vi erano tante pecorelle sbandate ed affamate, che si erano allontanate dal pastore. Esse videro i lupi in forma di agnelli, furono allettate dalle erbe, e corsero al pascolo velenoso. I lupi presero animo. Avevano raccolto il rifiuto del gregge e pensavano di raccogliere anche le altre pecorelle. Essi capirono che quelle pecore rognose, raccolte fra il rifiuto dell’ovile, fra le… apostate, non erano un buon guadagno per loro. Le tenevano in mancanza di meglio. Allora si misero a girare intorno al gregge, allettando le pecorelle più incaute col miraggio del pascolo migliore, ed alle più venali offrirono davvero un pascolo per attrarle. E suonarono le loro trombe tentando d’imitare il fischio soave del pastore che chiama a raccolta le sue pecorelle. Ma il pastore si levò pieno di amore, suonò l’allarme nel campo, ed i lupi smascherati fuggirono sui monti.

La parabola dei lupi è una triste realtà. I protestanti sono i lupi rapaci che sotto forma di agnelli, tentano di dilaniare il gregge di Cristo. Gesù ce ne prevenne: < Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di agnello, e dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li conoscerete > Circa le motivazioni dei toni aspri di P. Dolindo nei riguardi dei protestanti vedi la prefazione al presente libretto. P. Dolindo non è né fondamentalista né integralista, ma il buon pastore che si preoccupa delle anime affidate alle cure del sacerdote.

Chi sono i protestanti? Sono i seguaci ed i discendenti di Martin Lutero. Quest’uomo si mostrava in veste di agnello, dicendo che voleva riformare la Chiesa, che voleva dare al mondo la parola di Dio, la Bibbia. Egli però non riformò nulla, ma solo pose lo scompiglio nella Chiesa.

I protestanti, come lui, ti presentano il Vangelo e la Bibbia, e seminano nel tuo cuore l’odio alla Chiesa, ai Sacerdoti, all’Eucaristia, alla Madonna, ai Sacramenti. Pastori mercenari, senza nessuna missione da Dio, ti allettano con l’oro, col beneficio materiale, con la scuola e con la refezione gratuita, con le vesti che danno ai tuoi figliuoli, e poi ti avvelenano col loro odio nascosto, ti strappano a Gesù, e portano il castigo di Dio nella tua casa. Essi ti parlano del Cristo, dicono che te lo vogliono far conoscere ed amare, ed invece ti distaccano dalla Chiesa Cattolica dove soltanto vive Gesù Cristo, e ti strappano dai Sacramenti, dandoti un falso surrogato, in una preghiera che non giunge a Dio, in una cena che è l’irrisione dell’Eucaristia, ed in una confessione stolta fatta con Dio, dicono essi, ma che non è che una illusione per turlupinare la tua coscienza. Essi poi dicono un mondo di spropositi, e dispensano dei foglietti pieni di inganni e di errori madornali, di falsità storiche, e di false citazioni delle quali si può accorgere solo chi è veramente profondo nelle scienze sacre.

Esercito della Salvezza? Tu vedi spesso girare per le strade dei giovani e delle signorine con un berretto in testa, sul quale c’è una scritta: Esercito della Salvezza. Si fermano per le strade, cantano qualche inno e poi parlano. Parlano contro il Papa, i Sacerdoti, la Madonna, i Sacramenti, ma in maniera così larvata, da non fartene quasi accorgere, e dispensano stampe zeppe di errori, promettendoti ogni bene, e strappandoti dal cuore la Fede vera che è solo nella Chiesa Cattolica.

E tu che fai? Ti fermi ed ascolti, mentre dovresti fuggire lontano, o piuttosto dovresti fare intendere a questi mercenari che debbono andarsene, perché noi, discendenti dei Martiri, non tradiamo la nostra Fede per una vile moneta, per un vile interesse umano, o per una vile insinuazione. Devi fare intendere loro che sono essi che debbono convertirsi a Dio.

I falsi pastori

I protestanti istituiscono a volte opere che sembrano di pura beneficenza: scuole, orfanotrofi, colonie marine. Voi, madri, voi padri, ve li mandate allettati dal beneficio materiale. Che cosa sono questi benefici? Sono come l’esca che si dà agli uccelli per prenderli al laccio, o come il pezzettino di formaggio che si mette nella trappola per prendervi il topo incauto. Voi tradite i vostri figli e li mettete in bocca a lupi rapaci in forma di agnelli.

Che cosa è un pastore protestante? Non è un Sacerdote, perché non ha alcun carattere sacerdotale. A volte è un apostata che ha tradito Dio. E’ un uomo che, eccezion fatta di quelli che non hanno avuto modo di conoscere la fede cattolica, non può credere a ciò che dice se è veramente dotto nelle scienze sacre; e se ci crede davvero, è stato turlupinato egli per primo dalle false storie protestanti, dalle tendenziose teologie protestanti. Non c’è un solo loro foglietto di propaganda che non sia gremito di errori grossolani, e di insinuazioni velenose.

Eppure questi pastori hanno sulle labbra il sorriso e l’atteggiamento della pietà e del misticismo. E ti parlano di salvezza, di parola di Dio, di Evangelo, mentre le loro parole ti allontanano proprio da Dio, dall’Evangelo, dalla tua salvezza eterna.

I protestanti non credono

Si rileva da un famoso loro foglietto di propaganda pieno di errori e di falsità storiche e teologiche.

Non credono ai Santi, non credono alla Madonna, non credono alla Croce, tanto che non si fanno neppure il segno della Croce. Non credono al Purgatorio, non credono ai Sacramenti, se si eccettui il Battesimo, e non credono quindi nemmeno al più augusto e vitale dei Sacramenti, la santa Eucarestia. Sono perciò come i rami aridi staccati dall’albero vitale, e come i tralci separati dalla vite.

Che pena fanno questi poveri traviati, senza obbedienza al Capo della Chiesa, senza vita soprannaturale, fossilizzati nella Bibbia che nelle loro mani è deformata, giacché la interpretano a modo loro! Essi sono proprio quelli dei quali diceva Gesù Cristo: < Non entreranno nel regno dei Cieli quelli che dicono: Signore, Signore>. I poveri protestanti dicono solo parole, giacché sono persuasi che possono salvarsi senza opere buone, il che è enorme, perché il Cielo non si acquista con le chiacchiere, ma coi fatti. E tu starai a credere a questi uomini, che vivono come pecorelle sbandate dal vero ovile di Gesù Cristo?

Un castigo meritato

Ma che cosa è tutta questa invasione protestante nella nostra Italia Cattolica? E’ un flagello di Dio! Quando gli uomini sono lontani da Dio, e peccano, e cadono in mille impurità, in mille ingiustizie, vengono dal deserto le cavallette a divorare il raccolto, vengono i microbi pestilenziali, vengono le inondazioni, i terremoti, le guerre, per ricordarci che c’è un Dio, e, che dobbiamo convertirci! Il Protestantesimo fu un castigo di Dio nel secolo decimosesto, un tremendo castigo inflitto al popolo cristiano per le sue scostumatezze.

Fu come una invasione di cavallette voraci che seminarono stragi morali e materiali. I protestanti ricordano sempre ipocritamente la notte di S. Bartolomeo e l’Inquisizione, e non ricordano mai le spaventose stragi fatte in Francia, in Inghilterra, in Germania, e per ogni dove dai protestanti stessi. Stragi spaventose, documentate, innanzi alle quali impallidiscono le persecuzioni di Nerone e di Diocleziano.

Essi bruciavano vivi i cattolici, li segavano a metà, li squarciavano e ponevano il fuoco nelle loro visceri, giungevano ad orrori senza nome. Che cosa erano queste stragi spaventose? Erano il tremendo castigo di Dio! Anche oggi l’invasione protestante è un castigo di Dio, il più terribile castigo. Quando si vive senza fede, lontani dai Sacramenti, bestemmiando, commettendo tanti peccati, con una moda così sfacciata, in mezzo a spettacoli così luridi, con famiglie così disordinate, Dio permette che le cavallette di Satana divorino lo sterile raccolto, divorino gli alberi carichi di foglie e senza frutti di vita.

Perciò la difesa principale contro il protestantesimo è la nostra conversione vera a Dio, nella pratica delle opere e delle virtù cristiane, è la custodia gelosa del tesoro affidatoci da Dio.

Quale Tesoro?

Sei sulla terra come un povero pellegrino e percorri un cammino penoso. La terra non ti offre che amarezze, ed è una valle di lacrime. Anche quando la vita appare allegra e divertente, anche allora, e più allora, è tutta seminata di spine.

Perché tante pene? Perché sulla terra sei di passaggio, e perché hai tanti debiti da pagare con la divina giustizia, tanti peccati da scontare. Dove tendi tu? Sei stato creato per conoscere, amare e servire Dio in questa vita, e per goderlo nell’altra.

Dio non è una chimera, non è una fantasia, è un Essere reale, infinito, al quale tu tendi perché da Lui sei stato creato. A Dio non si va a proprio capriccio. Una sola via conduce a Lui, ed è la verità contenuta nella religione. Una sola è la religione, perché una sola è la verità. Se il foglio che tu leggi è di carta, non può avere ragione chi dice che è di acciaio. La verità sta solo nella Fede Cattolica, perché solo questa Fede ha ed ha avuto sempre il carattere della unità, ed ha tutte le garanzie divine, umane e scientifiche della sua verità.

Le altre religioni o sono aberrazioni, o sono deformazioni della verità. Il formaggio deve essere di latte per essere buono; quello che è fatto con le patate ha solo l’apparenza del formaggio, ma non è buono. Che cosa è il Protestantesimo? E’ una religione falsificata, alterata… è una moneta falsa, non giova a nulla.

Il tuo tesoro è la Fede Cattolica. Questa fede non viene da un apostata, ma da Gesù Cristo medesimo e dagli Apostoli, per una serie non interrotta di successori. Per questa fede sono morti milioni di martiri, per questa fede l’anima vive non già di chiacchiere, ma di una vita soprannaturale, e raggiunge l’ultimo suo fine.


SOSTA – Quando il cristiano diventa ridicolo…

da I Fioretti di Don Dolindo

Che direste voi di uno che, volendo indossare un abito votivo volesse porsi un vestito contemporaneamente dedicato a molti… voti?

C’era una volta un uomo che, per voto, volle indossare un abito che aveva i pantaloni bicolori, giallo e verde; la giacca marrone, il panciotto di altra tinta…

Tutti quei colori volevano significare, secondo lui, i voti fatti ai diversi santi: a sant’Anna, a san Francesco, a san Gioacchino, ecc…

Questo ci fa ridere, è vero, ma non differente figura fa l’anima nelle sue varie incoerenze di falsa pietà.

Se indossa un cappotto enorme, con le maniche lunghe lunghe, con le spalle grandissime, largo tanto da poter ospitare un altro grande quanto noi, non si diventa ridicoli?

Ebbene, non credete voi che si è assai più ridicoli quando volgiamo ammantarci di virtù che non ci appartengono, quando vogliamo gonfiarci di meriti di cui non siamo affatto meritevoli?

Siamo dunque coerenti ed umili anche e molto di più nella nostra vita spirituale. Siamo coerenti nell’essere sempre liberi da falsi ed ipocriti atteggiamenti.

Siamo coerenti nel riconoscere la nostra pochezza spirituale, senza falsi ammanti di “santità” che fanno ridere e ci rendono davvero ridicoli.

Adattiamo la nostra statura spirituale all’abito della grazia, decorosi nella nostra povertà e tanto più accetti al Signore quanto più consapevoli della nostra enorme debolezza.

Oh, come ci abbraccia allora la Misericordia divina, come vorrà salvarci nell’impeto della sua potenza, che travolge e domina tutto ciò che è povero e debole!

Manifestiamo a Lui la nostra povertà umile e vera. Ed Egli ci arricchirà di Sé. Egli, ricchezza infinita.

Smettiamo l’abito meschino delle nostre ristrettezze spirituali ed allarghiamo il respiro dell’anima nostra nella fiducia, nella speranza della sua misericordia ed il Signore ci abbraccerà, ci ricoprirà dei suoi meriti infiniti, salvandoci per l’eternità.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

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