La Beata Aiello ammonisce e spiega sui castighi divini

A Maria adunque, Venerabili Fratelli, si innalzino in questo mese mariano le nostre suppliche, per implorare con accresciuto fervore e fiducia le sue grazie e i suoi favori. E se le gravi colpe degli uomini pesano sulla bilancia della giustizia di Dio e ne provocano i giusti castighi, noi sappiamo anche che il Signore è il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione e che dei tesori della sua misericordia Maria santissima è stata da lui costituita ministra e dispensiera generosa.” (san Paolo VI – Mense Maio 29 aprile 1965)

Riportiamo due articoli molto ben curati del professore Roberto de Mattei, postati su Corrispondenza Romana qui la prima parte e qui la seconda parte. Non riteniamo altro da aggiungere se non meditare, convertirci al Cristo e pregare…

di Roberto de Mattei

Nel 1977 mons. Francesco Spadafora (1913-1997), un eminente biblista, allora docente alla Pontificia Università Lateranense, mi consegnò un dattiloscritto di 42 pagine contenente le “Rivelazioni di Gesù e della Madonna alla Madre Generale Suor Elena Aiello, fondatrice delle suore minime della Passione di N.S.G.C”, ricevute da questa suora tra il 15 aprile 1938 e il 22 agosto 1960. Mons. Spadafora, era stato vicino alla veggente, per oltre venticinque anni, assistendola in punto di morte e le aveva dedicato un libro dal titolo Suor Elena Aiello ‘a monaca santa (Città nuova, Roma 1964). Pubblicai una parte di queste rivelazioni private, in un articolo dal titolo Castighi divini sull’Italia e sul mondo, che apparve il 30 gennaio 1978, sul numero 33 della rivista Cristianità.  Padre Livio Fanzaga ha ripubblicato e commentato questo testo a Radio Maria il 23 febbraio 2023 . Anche il mensile Catolicismo, pubblicato a San Paolo del Brasile, ha dedicato recentemente alle visioni di suor Elena Aiello un articolo di Luis Dufaur (Mensagens para um mundo em conflagração, in Catolicismo, n. 866, febbraio 2023, pp. 26-35).

Suor Elena Aiello, nacque a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, il 10 aprile 1895. La sua vita si intreccia con quella della congregazione religiosa da lei fondata nel 1928, allo scopo di raccogliere ed educare cristianamente le bambine abbandonate: le Suore Minime della Passione di N.S. Gesù Cristo, sulla scia spirituale di san Francesco di Paola, il santo taumaturgo calabrese nato a pochi chilometri dal paesino natale di suor Elena.

Il 2 gennaio 1948, vent’anni dopo la fondazione, la congregazione ottenne l’approvazione ecclesiastica. Incontrando il papa Pio XII, durante il Giubileo del 1950, suor Elena gli chiese se ritenesse che questa opera fosse secondo il cuore della Chiesa. Il Sommo pontefice le rispose: «La sua opera non finirà perché è fondata sulla Provvidenza». Suor Elena Aiello morì a Roma il 19 giugno 1961. Giovanni Paolo II l’ha dichiarata venerabile il 22 gennaio 1991 e Benedetto XVI l’ha promulga beata il 14 settembre 2011. Il decreto di beatificazione ricorda che Elena Aiello amò profondamente il Santo Padre e la Chiesa. Anima eminentemente eucaristica, soleva dire: «L’Eucarestia è l’alimento essenziale della mia vita, il respiro profondo della mia anima, il Sacramento che dà senso alla mia vita, a tutte le azioni della giornata»Il suo carisma si trova sintetizzato nella frase che Ella ripeteva quasi in maniera di litania: «non c’è amore senza sofferenza».

Dal 2 marzo 1923 fino alla morte, ogni venerdì di quaresima, in particolare ogni Venerdì Santo, suor Elena riviveva la passione di Nostro Signore, con sofferenze, sudore di sangue, visioni, rivelazioni. Il tema ricorrente di queste rivelazioni è l’annuncio di un castigo divino sull’umanità immersa nel peccato. Il 16 marzo 1951 Gesù le dice: «Gli uomini hanno scagliato contro Dio un uragano di odio. Il mio Cuore sanguina, perché gli uomini mi oltraggiano. Ovunque cerco il peccatore: Essi sono accecati dal peccato. Il mondo vive fuori del cristianesimo. (…) Il flagello è vicino; è grande il castigo; troppi sono i delitti; tremendi sono i pericoli che minacciano l’umanità: la guerra con le sue spaventevoli armi porterà rovina e morte per ogni singolo popolo. Aiutami a soffrire… devi essere la vittima per il mondo dissoluto».

Il destino della Chiesa e della città di Roma è al centro delle rivelazioni della veggente. Il 7 agosto 1954, la Madonna le dice: «Roma sarà molto travagliata, perché è macchiata di peccati molto gravi. Il fango del peccato è arrivato al colmo e [Roma] è resa una scena di delitti e di mercenari. Roma deve molto soffrire, perché è la città santa profanata e perciò sarà travagliata, ma non distrutta, dal flagello della guerra. Non permetto mai che la sede del vicario di Cristo sia in battaglia: starò curva con te mie braccia in segno di protezione; e tutti lo dovranno riconoscere negli avvenimenti che si presenteranno. Compirò la mia opera. Mentre in ogni città, in ogni luogo, pochi resteranno salvi, perché il flagello della guerra è vicino».

Il 4 marzo 1955 la Madonna rivela: «La Chiesa sarà molto travagliata: una terza parte degli uomini si salverà: il flagello della guerra è vicino: il tempo non è lontano e il mondo diventerà un vulcano di fuoco e un torrente di sangue». L’8 aprile 1955: «Guarda: gli angeli, con in mano recipienti pieni di fuoco, sono come tante fiaccole. Ogni due angeli porteranno queste fiaccole (erano come tanti tronchi d’albero). Servono per rovesciarle sul mondo. Il castigo sarà spaventoso. Scenderanno sul mondo; come tante saette di fuoco, buttate dagli angeli sulla terra. Il fuoco cadrà a pezzi. Un solo colpo, però, non cagiona la morte di tutti. Gli uomini saranno puniti secondo i debiti contratti con la giustizia divina».

Le assonanze con il messaggio di Fatima sono impressionanti. Il 7 ottobre 1956 suor Elena riporta: «La Russia spanderà i suoi errori su tutto il mondo, con persecuzioni contro la Chiesa, i sacerdoti e contro il Cristo in terra muoverà tremende rivoluzioni; la tragedia sarà terrificante, gli uomini saranno annientati (…) Verrà una guerra mai vista; tutte le nazioni scenderanno in campo di battaglia! ». E il 5 aprile 1957: «La Russia scaglierà tutte le forze del male su tutte le nazioni; la parte migliore dei ministri di Dio passerà per la purificazione come il più grande flagello mai visto nella storia del mondo».

La salvezza del mondo sta nel Cuore Immacolato di Maria. Il 22 agosto 1957 la Madonna afferma: «Per salvare le anime dall’inferno, si deve diffondere la mia devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice fra gli uomini e Dio, con la consacrazione delle famiglie al mio Cuore e a quello di Gesù». E l’8 dicembre dello stesso anno: «Bisogna formare una legione di anime, un apostolato al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice e regina dell’universo».

L’11 febbraio 1958, la Madonna ribadisce: «Il mondo cristiano è in pericolo, perché è minacciato dal materialismo: il fango dei peccati, specie nella Città Eterna è arrivato al colmo. (…) Il mio Figlio, Pastore Angelico, dovrà tanto soffrire in questi giorni; e saranno agonie di morte…Bisogna che si facciano tanti atti di fede, pieni di fervore, per essere pronti all’attacco, per difendere i diritti del Cuore Immacolato di Maria mediatrice tra gli uomini e Dio, perché la mia ora è prossima».

Le profezie di suor Elena Aiello si diffusero soprattutto dopo la sua morte, ma non furono prese in considerazione, per il loro carattere apocalittico, mal tollerato dall’ottimismo di quegli anni.  L’11 ottobre 1962 nella celebre allocuzione Gaudet mater ecclesia con cui apriva il Concilio Vaticano II, papa Giovanni XXIII condannava i «profeti di sventura»E“profezie di sventura”dovevano apparire quelle di suor Elena Aiello nell’epoca del dialogo, della distensione e della Pacem in terris. Oggi il clima è cambiato, ma la possibilità di un castigo divino continua ad essere rimossa dalle menti degli uomini. Una delle più fragili ragioni che possono essere addotte per rifiutare gli avvisi della beata Aiello è che sono passati sessant’anni dalla sua morte e le sue profezie, che non si sono realizzate, appartengono ormai al passato. Si dimentica però che i tempi degli uomini sono diversi da quelli di Dio, che tutto misura alla luce dell’eternità. Quando un castigo annunciato dal Signore ritarda non significa che non verrà, ma che sarà tanto più pesante quanto maggiore è il ritardo. La durezza del castigo è infatti in proporzione della gravità del peccato, ma anche della lunghezza del tempo che Dio concede per convertirsi. Il tempo viene concesso agli uomini per pentirsi e se questo non avviene alla Misericordia si sostituisce la Giustizia divina.

Gli scettici scrolleranno le spalle, ma la Chiesa ha beatificato la veggente calabrese, senza trovare nulla di riprovevole nei suoi scritti. Nessuno ha l’obbligo di credere alle rivelazioni della beata Elena Aiello, ma il cattolico prudente applica il suo discernimento a ogni voce che potrebbe venire dal Cielo, perché di queste voci la Divina Provvidenza si serve per orientare le anime nei tempi più oscuri della storia. 

la seconda parte

  • Una rivelazione privata, per essere presa in considerazione da un cattolico, deve avere le seguenti caratteristiche: nulla vi deve essere in essa che si opponga alla fede e alla morale cattolica, ma anche al buon senso cristiano; inoltre, chi riceve la rivelazione deve essere un soggetto realmente virtuoso e sottomesso all’autorità della Chiesa, perché è solo alla Chiesa che spetta pronunciarsi sul carattere soprannaturale di visioni e rivelazioni. Le rivelazioni infine devono essere valutate non per un bene secondario che possono provocare, ma per un bene reale e assoluto, esaminando con diligenza la loro causa finale (A. Oddone, Visioni e apparizioni. Criteri di discernimento, Edizioni La Civiltà Cattolica, Roma 1948).

E’ in questo spirito che propongo la lettura delle rivelazioni ricevute dalla beata Elena Ajello nello spazio di oltre vent’anni, raccolte nel dattiloscritto di cui ho ricevuto copia da mons. Francesco Spadafora nel 1977. Riporto un’ampia parte del messaggio ricevuto il 27 marzo del 1959, Venerdì Santo, perché mi sembra riassumere gli elementi di fondo di queste rivelazioni: l’empietà e la corruzione del mondo; l’annunzio di un terribile castigo che si abbatte sull’umanità; la necessità della preghiera e della penitenza per evitare o mitigare il castigo divino e affrettare l’ora del trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Dice dunque la Madonna a suor Elena. «Le anime si perdono senza numero, guidate da satana vogliono il dominio totale e materiale di tutto il mondo. La Giustizia di Dio passerà sulla terra e la maggior parte dell’umanità sarà giudicata da un Dio sdegnatoSe si prega e si fa penitenza il mio Cuore trionferà e le porte dell’inferno non prevarranno; altrimenti una terribile bufera si scatenerà sul mondo, perché il terrificante flagello è alle porte; le ore delle tenebre si addenseranno sempre di più. Il mondo sarà afflitto da grandi calamità… Il fuoco cadrà dal cielo come fiocchi di neve; verrà una guerra dominata da terrore e morte; il sangue scorrerà a rivi; quanto massacro! I governatori dei popoli hanno raggiunto il limite della loro aberrazione, si credono in possesso della pace, ma la guerra è prossima, il fuoco si accenderà da Est a Ovest; con le loro armi micidiali distruggeranno popoli e nazioni; una buona parte della generazione sarà distrutta; le case, gli alberi saranno bruciati; distruggeranno le cose più care; le Chiese saranno abbattute (…).

“Quando avverrà tutto questo?” “Sono Io (la Madonna) che sto curva sul mondo e trattengo il braccio del mio figlio sdegnato; altrimenti il mondo in parte sarebbe già distrutto. I peccatori rifiutano la mia misericordia, eppure ho dato prove infinite del mio amore. I sacerdoti non predicano più l’Evangelo, sono folli, han perduto lo Spirito divino. Unico mezzo e per placare la giustizia del Padre è la preghiera e la penitenza con il ritorno alla Chiesa… Il mondo intero si consacri al Cuore Immacolato di Maria mediatrice tra gli uomini e Dio”.  (…) Il materialismo avanza su tutte le nazioni e continua la sua marcia segnata di rovina e di morte. (…) Più non esiste la famiglia cristiana; non fanno più nessun mistero, vogliono cacciare Cristo dalle famiglie, dalle scuole, dalle officine, dalla società, dalle coscienze degli uomini (…)».

La Madonna ai piedi della Croce prega per la salvezza del mondo. Gesù risponde: «No mamma, perché i peccatori sono ostinati, nessuno ritorna a Dio; nel mondo vi sarà rovina e morte. Roma sarà punita, l’Italia sarà travagliata e umiliata. La Chiesa sarà perseguitata. Il Cristo in terra dovrà tanto soffrire; a quante rovine andrà incontro! Il gregge sta per disperdersi. Quante anime sacerdotali sono uscite fuori dall’ovile! Pregate incessantemente, perché l’ora è vicina, affinché l’umanità conosca i suoi errori. La Russia sorgerà su tutte le nazioni, specie sull’Italia, e pianterà la bandiera [rossa] sulla cupola di san Pietro: [e la basilica] sarà circondata da leoni tanto feroci! La mia parola è chiara. Il mondo si perde prima di quanto si pensa».

Le parole della Madonna sembrano fotografare la realtà odierna, ma potevano apparire incomprensibili nel clima di euforia progressista degli anni Sessanta del Novecento. Profetico appare anche il riferimento alla Russia, che ricorre con insistenza nelle rivelazioni ricevute dalla beata Elena Aiello.

13 settembre 1959: «La Russia spanderà i suoi errori su tutte le nazioni, specie sull’Italia. L’Italia non sarà salva. Il flagello della guerra è vicino, e l’Italia sarà la prima a essere sommersa dalle forze del male. Quanti peccati pubblici e privati infangano la città santa!».

8 maggio 1960: «La Russia è pronta a scatenare tutte le forze del male e sfogherà tutto il suo furore. Sarà una bufera infernale. La guerra sarà prossima. La Russia si abbatterà su diverse nazioni. Il fuoco comincerà da est a ovest. Anche nel Nord-Africa e poi nel Medio Oriente vi saranno molte rivoluzioni. Il sangue scorrerà a rivi. Il tempo non è lontano. I sacerdoti saranno perseguitati; le chiese saranno profanate, specie nella città santa. Pregate perché il Papa non cada in mano ai russi».

16 luglio 1960: «Se non si prega, l’Italia sarà peggiore della Russia. Verrà la persecuzione per la Chiesa. Quanti sacerdoti moriranno martiri. La Russia tenta di invadere la Città Santa, sede del vicario di Cristo, profanata da questi mostri infernali».

22 agosto 1960: «L’ora terribile avanza sul mondo. Diverse nazioni saranno colpite, specie l’Italia, con rivoluzioni sanguinose. La Russia ha preparato le armi segrete contro l’America, contro la Francia e contro la Germania. La guerra è prossima. Il Reno della Svizzera sarà pieno di cadaveri e di sangue. Il Papa dovrà tanto soffrire. Il leone ruggente avanzerà sulla cattedra di Pietro, per diffondere i suoi errori. Il fiele della Russia avvelenerà tutte le nazioni, specie l’Italia. Pregate molto e fate pregare specialmente nei mesi di ottobre e novembre e non pensate che siano vane parole-sono gravi rivelazioni”. Quando avverrà tutto questo?” “Il tempo non è lontano e tutto si avvererà”».

Così si conclude il dattiloscritto, contenente le rivelazioni di Gesù e della Madonna alla Beata Elena Aiello. Questi messaggi vanno naturalmente letti ricordando che i tempi della Divina Provvidenza sono diversi da quelli degli uomini e che le preghiere possono ritardare o attenuare i castighi. Dio non ha fretta (Sap. 12, 1-10): aspetta che si compiano i tempi e conduce infallibilmente a termine i suoi disegni (Is. 46, 11).

Il continuo riferimento alla Russia conferma la profezia di Fatima, secondo cui «la Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa». Se qualcuno obietterà che la Russia comunista oggi non esiste più, rispondiamo che né la Russia né l’Occidente si sono convertiti alla vera fede e che i peccati pubblici del mondo, da Est ad Ovest del pianeta, sono aumentati in misura esponenziale. Come immaginare che il castigo annunziato da Dio sia stato rimosso? E se il castigo ancora incombe sul mondo, a causa dei suoi peccati, perché Dio, che è immutabile nei suoi disegni, dovrebbe modificare ciò che, attraverso la Madonna, aveva annunciato a Fatima, e cioè che la Russia sarebbe stata lo strumento del suo castigo? I fatti sono sotto i nostri occhi. La Russia, il 22 febbraio 2022 ha invaso l’Ucraina e minaccia l’uso di armi nucleari e di missili ipersonici, capaci di volare a una velocità cinque volte superiore a quella del suono. Il rischio di un’ecatombe incombe sull’umanità in maniera ben più grave di sessant’anni fa.

Due spaventose guerre hanno devastato il secolo XX. Siamo alla vigilia di una nuova conflagrazione mondiale? E come e quando la Russia si convertirà alla vera fede, realizzando la profezia di Fatima che annuncia, al termine della catastrofe, il trionfo del suo Cuore Immacolato? Solo Dio conosce il futuro, ma i messaggi della beata Elena Aiello possono essere per noi una fonte di riflessione e di preghiera.

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Fondatrice delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, Elena Aiello nacque a Montalto Uffugo nel 1895 e fin da piccolissima mostrò un’attenzione particolare per il messaggio evangelico. Rimasta orfana di madre si diede da fare per aiutare la famiglia, ma la sua chiamata sembrava essere quella alla vita religiosa nelle Suore del Preziosissimo Sangue. Entratavi come novizia, però, si ammalò gravemente tanto che la congregazione non la ritenne più idonea e la rimandò a casa pensandola prossima alla morte.
Invece Elena ebbe un’apparizione di Gesù: le disse che sarebbe stata risanata, ma il Venerdì Santo di ogni anno avrebbe portato sul suo corpo i segni della Passione.
E così avvenne: per il resto della vita nel giorno della morte di Gesù avrebbe sudato sangue e sperimentato le stigmate; segni che poi puntualmente scomparivano ogni Sabato Santo. Questa esperienza la spinse a dare vita a Cosenza a una nuova congregazione religiosa, l’Istituto delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Nelle regole indicò la Passione di Gesù come riferimento spirituale e la carità testimoniata nella sua terra da san Francesco da Paola come orizzonte quotidiano.
Aprì alcuni istituti per gli orfani, ma anche un istituto magistrale per garantire un futuro alle ragazze uscite dall’orfanotrofio.
Recatasi a Roma per l’apertura di una nuova casa, in via Dei Baldassini, vi muore il 19 giugno 1961.
Strepitosi miracoli e conversioni si verificano a partire dal giorno dopo la sua morte fino ad oggi. Madre Elena riposa nella Cappella di Casa Madre, in via dei Martiri 9 a Cosenza.
Giovanni Paolo II l’ha dichiarata venerabile il 22 gennaio 1991 e Benedetto XVI l’ha promulga beata il 14 settembre 2011. Il decreto di beatificazione ricorda che Elena Aiello amò profondamente il Santo Padre e la Chiesa.

Per informazioni, richieste di immagini o biografie rivolgersi a:
Istituto Suore Minime della Passione
Via dei Martiri 9 – 87100 Cosenza

Preghiera per intercessione della Beata Madre Aiello

+Accogli, Dio Onnipotente e misericordioso, l’umile e fiduciosa preghiera che noi Ti rivolgiamo per l’intercessione della Beata Madre Elena Aiello Tua serva fedele, segnata nel corpo e nello spirito, dalle sofferenze di Cristo Crocifisso.
Tu, che l’hai prescelta, quale vittima paziente per l’avvento del Tuo Regno e la redenzione degli ultimi, concedi la grazia che con fede attendiamo; salvaci dalla dannazione eterna, rendendoci docili alle sante virtù. Amen. 3Gloria…

  • L’umanità è sprofondata in una corruzione strabocchevole che non trova riscontro neppure con i tempi del Diluvio.
    Ma l’ora della Giustizia di Dio è vicina e sarà terribile. Tremendi flagelli sovrastano il mondo e diverse nazioni saranno colpite da epidemie, carestie, forti terremoti, terrificanti uragani e morte.
    E se gli uomini non ravviseranno in questi flagelli i richiami della Divina Misericordia e non ritorneranno a Dio con una vita veramente cristiana, un’altra guerra terribile verrà da est ad ovest, e la Russia con le sue armi segrete, combatterà l’America, travolgerà l’Europa e si vedrà specialmente il fiume Reno della Germania pieno di cadaveri e di sangue . Anche l’Italia sarà travagliata da una grande rivoluzione e il Papa dovrà molto soffrire ma, a motivo di lui, l’Italia sarà in parte preservata dal fuoco per mia Misericordia”. (La Beata Vergine Maria alla stigmatizzata Beata Elena Aiello, 22 agosto 1960)

 

Castighi divini sull’Italia e sul mondo
30 Gennaio 1978 – Autore: Roberto De Mattei – Cristianità n. 33 (1978)

Nelle rivelazioni private a suor Elena Aiello
CASTIGHI DIVINI SULL’ITALIA E SUL MONDO

Il velo che, agli occhi degli uomini, cela non solo i segreti dei cuori, ma lo stesso disegno della provvidenza sulla storia, è destinato a cadere il giorno del giudizio universale, quando il governo divino del mondo, oggi imperscrutabile, rifulgerà nella sua mirabile sapienza. «Non v’è nulla di nascosto che non debba essere rivelato, e nulla di segreto che non debba essere conosciuto» (1). Solo alla fine dei tempi, i tempi saranno conosciuti nella luce dell’eternità. Ma a gettare sprazzi di luce sulla storia, barlumi soprannaturali balenano qua e là nel corso dei secoli: sono le rivelazioni private, che Dio si degna concedere ad alcune anime per illuminare taluni eventi storici nelle loro cause remote e invisibili, nel loro significato più profondo e più vero, quasi a costituire una forma di soprannaturale direzione spirituale delle anime e delle nazioni.

La rivelazione pubblica, fondamento della nostra fede cattolica, si è chiusa, come è noto, con la morte dell’apostolo Giovanni. Il contenuto delle rivelazioni private non appartiene, dunque, all’oggetto della nostra fede e l’assenso che si deve prestare a esse è solamente umano. Ma è anche attraverso le rivelazioni private che si manifesta la santità della Chiesa e l’azione in essa dello Spirito Santo, cui è riservata la missione di compiere nel mondo l’opera iniziata da Cristo con la redenzione. «Se Cristo è il capo dalla Chiesa, lo Spirito Santo ne è come l’anima» (2).

Tra le rivelazioni private di questo secolo, un posto particolare assumono quelle ricevute da una suora italiana, Elena Aiello, popolarmente conosciuta come «’a monaca santa», nata a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, il 10 aprile 1895, morta a Roma il 19 giugno 1961 (3). È facile immaginare lo scetticismo e forse il fastidio e l’irritazione che potrà produrre nella mentalità odierna, così pronta a rifiutare ogni manifestazione di soprannaturale, il solo accennare ai carismi straordinari di questa umile suora amante della croce. E tuttavia si tratta di messaggi che, per la loro sconcertante e drammatica attualità, mi sembra meritino di essere registrati e avvicinati con particolare attenzione. Ne riferiamo dunque, dichiarando previamente, in ossequio ai decreti di Urbano VIII del 13 marzo 1625, del 5 luglio 1631 e del 5 luglio 1634, che non intendiamo attribuire ad alcuno dei fatti o delle parole riportate più autorità di quanta non gliene attribuisca o gliene attribuirà la santa Chiesa, cui noi ci gloriamo di essere umilmente sottomessi.

«’A MONACA SANTA»

La vita di Elena Aiello si intreccia con quella della congregazione religiosa da lei fondata nel 1928, allo scopo di raccogliere ed educare cristianamente le bambine abbandonate: le Suore Minime della Passione di N.S. Gesù Cristo, sulla scia spirituale di san Francesco di Paola, il santo taumaturgo calabrese nato a pochi chilometri dal paesino natale di suor Elena. Il 2 gennaio 1948, vent’anni dopo la fondazione, la congregazione otteneva l’approvazione ecclesiastica. Alla morte di suor Elena contava 18 case operanti in tre diocesi (Cosenza, Cassano, Roma), con oltre centocinquanta suore. Ma la vera biografia di suor Elena è quella della sua anima, cui le sofferenze e le grazie mistiche ricevute impressero un sigillo straordinario.

Il 2 marzo 1923, primo venerdì del mese, mentre era a letto molto sofferente, le apparve infatti «il Signore vestito di bianco, con la corona di spine; all’invito se voleva partecipare alle sue sofferenze, Elena rispondeva affermativamente; allora il Signore togliendosi dal capo la corona la poneva sul capo di lei.

«A tale contatto usciva un’abbondante effusione di sangue. Il Signore le comunicava che voleva quella sofferenza per convertire i peccatori, per i molti peccati di impurità» (4). Da allora fino alla morte, ogni venerdì di quaresima, in particolare ogni venerdì santo, riviveva la passione di Nostro Signore, con sofferenze, sudore di sangue, visioni, rivelazioni. «Chi può misurare – scrisse dopo la morte di suor Elena il suo direttore spirituale, padre Francesco Saragò, dei Minimi – le sofferenze patite da questa grande Scomparsa? Martirio del corpo: non vi fu fibra del suo organismo che non fosse tormentata. Incapacità a cibarsi, immobilizzata sopra una sedia o nel letto, e negli ultimi anni consumata dalla febbre. Grande e dolorosa effusione di sangue, finché le sue forze vennero meno e venne l’ora della partenza. Patimenti nel martirio dello spirito, ben più duri di quelli del corpo: agonia per i mali del mondo ai quali le anime consacrate a Dio non rimangono indifferenti. Agonia per la cura delle anime e per il retto andamento della famiglia monastica. Agonia perché offertasi vittima al Divino agonizzante dell’orto. Martirio completo, e, quindi, opera di redenzione delle anime» (5). Mons. Spadafora ricorda, inoltre, un fatto straordinario, tuttora constatabile intervenuto quasi ad autenticare la natura soprannaturale dei fenomeni mistici e a dare quindi il suggello alle rivelazioni profetiche della «monaca santa»: «il pannello di masonite sito accanto al suo letto, esattamente nel riquadro rispondente ai cuscini, ha essudato sangue, dal 29 settembre 1955 al giugno 1961; e tuttora vi è visibilissimo il sangue aggrumato che delinea l’effigie di un Cristo sofferente. Su quel quadro durante i fenomeni mistici erano schizzate dal volto della stigmatizzata alcune gocce di sangue. Da quelle gocce disseccate ad un dato momento si vide scorrere il sangue. Ebbe così inizio questo fenomeno assolutamente inspiegabile. […] Il fenomeno si è ripetuto ordinariamente in rispondenza a solennità che celebrano le sofferenze del Redentore e della Vergine sua Madre. Il legno venne energicamente lavato, ma il fenomeno è ricominciato; la fotografia riprende nitidamente l’effigie, che nonostante tutto vi permane; mentre l’analisi chimica ha rilevato trattarsi precisamente di sangue e di sangue umano» (6). Qual è il significato di questo sangue? Lasciamo la risposta, scarna e forse monotona, ma chiara nella sua eloquente drammaticità, al messaggio ricevuto da suor Elena Aiello.

«IL MONDO È IN ROVINA»

12 marzo 1948. Gesù: «Figlia mia, il mondo è in rovina […]; ho bisogno di anime vittime che si uniscano a me e mi aiutino a portare il peso dell’umanità così dissoluta, che dilaga in una marea impressionante. Quanta impurità! Vi è una corruzione sfrenata. Quante lordure! Vi è una epidemia morale che ha inquinato la società. Quante rovine! Il vizio abominevole, non solo nelle anime degli adulti, ma perfino dei fanciulli. Ah, quei fanciulli, dei quali io dicevo: fate che i pargoli vengano a me. Non vi è più purezza. Come mi rattrista il cuore vedere anime a me consacrate che mi maltrattano, mi oltraggiano fino all’altare, che osano accostarsi col peccato mortale nell’anima. L’uomo è immerso nella morte, nella fangosa marea di corruzione che tenta di sommergere il mondo in un uragano di distruzione e di morte».

15 luglio 1949. Appare la Madonna in lacrime: «L’uomo è immerso nella fangosa marea di corruzione che tenta di sommergere il mondo. Il mondo è in rovina. Aiutami a soffrire. Sai che il mio Figlio ti ha scelta come Vittima».

26 luglio 1950. Gesù: «Il mondo tutto in rovina. Gli uomini cadono nell’inferno. Nessuno si converte. L’uomo è ostinato. I governanti dei popoli sono accecati, vogliono distruggere, seppellire il cristianesimo. La vita pubblica delle nazioni è guidata con la volontà umana, non con la divina».

16 marzo 1951. Gesù: «Gli uomini hanno scagliato contro Dio un uragano di odio. Il mio Cuore sanguina, perché gli uomini mi oltraggiano. Ovunque cerco il peccatore.

Essi sono accecati dal peccato. Il mondo vive fuori del cristianesimo».

14 settembre 1952. La Madonna: «Salvate le anime perché il mondo è in rovina».

8 aprile 1953. Gesù: «Quanta rovina! Il mondo non vive più nella società della Chiesa».

15 settembre 1953. La Madonna Addolorata: «Una è la cagione di tanta rovina: manca la base solida della fede. È crollata, è scomparsa».

7 agosto 1954. La Madonna: «Poche sono le anime che mi amano, che mi onorano. Gli uomini sono impazziti. La civiltà è sfasciata. Il mondo indietreggia nella barbarie e sta per crollare. Il principio del male trionfa nella perversa umanità. Ogni principio di bontà, religioso, è crollato. Scendono sul mondo le più fitte tenebre di rovina e di morte: èsprofondato nell’iniquità, nel vizio, nel fango».

4 marzo 1955. Gesù: «L’ora presente è una delle più terribili per l’umanità, per la Chiesa, per il Cristo in terra: si può dire proprio l’ora di Satana».

30 marzo 1956. Gesù: «Il peccato d’impurità, già al colmo, ha portato al mondo la rovina».

8 giugno 1957. La Madonna con Gesù Bambino: «Il mondo vive nelle tenebre. Domina il peccato, specie quello d’impurità. Mostro loro la mia misericordia, ma gli uomini non trovano più la via della salvezza».

27 marzo 1959. La Madonna: «I governatori dei popoli sono fuori della luce di Dio, specie quelli dell’Italia: sono pieni di falsità, si servono del mio nome e di quello del mio Figlio Gesù. Il materialismo avanza veloce su tutte le nazioni e continua la sua marcia segnata di rovina e di morte. Ha il veleno sulle labbra, sul cuore, per avvelenare tante anime. Il peccato di impurità! Quante stragi tra la gioventù, in mezzo ai fanciulli! Più non esiste la famiglia cristiana. Non fanno più nessun mistero: vogliono cacciare Cristo dalle famiglie, dalle scuole, dalle officine, dalla società, dalle coscienze, dagli uomini».

15 agosto 1959. La Madonna: «Il mondo va precipitando di giorno in giorno. Vive nelle tenebre; è opera del maligno. Vivono nella falsità, resistono alla mia grazia. L’odio riempie il cuore degli uomini. Il fango dell’impurità allaga tutta la terra».

L’INFEDELTÀ DELLE ANIME CONSACRATE

5 luglio 1952. Gesù: «Le anime a me consacrate mi offendono con la loro freddezza: han soffocato la fiamma d’amore verso Dio; loro condottiero èSatana. Chi mi riceve degnamente? Chiedo riparazione, mi rispondono con oltraggi. Seminano odio contro Dio. Magnus Dominus et terribilis. Il mio Cuore sanguina nel vedere la sede del vicario di Cristo diventata una scena di delitti».

5 novembre 1953. Gesù sofferente e con la corona di spine: «Aiutami a soffrire. Vedi come mi hanno ridotto i peccati degli uomini. Gli uomini sono accecati; non rispettano la casa di Dio. I sacerdoti, non sentono più i doveri del loro ministero; non suscitano anime ardenti, con il loro apostolato. Quanta empia propaganda si è diffusa nel mondo! Grande calamità vi sarà di persecuzione nella Chiesa: molte anime buone saranno martirizzate; il Cristo in terra molto soffrirà».

1 novembre 1954. La Madonna: «I sacerdoti non pregano più, non sono più raccolti nella pietà. Pochi recitano il santo Rosario. Beati tutti quelli che sono devoti del mio Rosario: le loro labbra si profumano».

4 marzo 1955. Gesù sofferente per i peccati dei sacerdoti: «Le chiese sono deserte. Le anime consacrate mi lasciano solo nel tabernacolo. Chi mi tiene compagnia? Chi mi ama fortemente? Molte anime religiose e sacerdotali vanno perdute».

11 marzo 1955. Al mattino, dopo la comunione. Gesù sanguinante: «Le anime consacrate sono vinte dalle loro passioni sregolate. Quanti sono di scandalo! Maledetto peccato, che porterà rovina e morte su tutta l’umanità. Le anime consacrate mi offendono con la loro freddezza; han soffocato la fiamma d’amore verso Dio».

3 agosto 1956. «La chiesa non è più la casa di Dio, ma rifugio per peccare. Le chiese sono vuote, le balaustre deserte, i luoghi dei divertimenti impuri sono affollati».

20 giugno 1957. Corpus Domini; Gesù: «Le anime a me consacrate e sacerdotali! Il mio amore è da loro poco apprezzato. Si sono uniti a Satana, non pensano più alla loro salvezza. Povere creature, che si smarriscono nella colpa, perdendo la fede. Si gettano nell’ombra del peccato, mentre mi lasciano solo. Il loro cuore è un macigno. Devo scendere in petti impuri. L’ostia santa sollevata da mani sacrileghe! Sono essi i responsabili delle anime che si perdono. Aiutami a soffrire».

7 marzo 1958. Gesù sofferente: «Le anime sacerdotali e consacrate non prestano più orecchio alle mie ispirazioni; non hanno più fiducia in me; sono peggiori dei mondani; non predicano più l’Evangelo. Una grossa parte di esse vivono in peccato. Non sentono il peso delle anime loro affidate. Come vorrei fossero vicini a me! Mi lasciano solo, abbandonato. Che potevo fare di più per le anime? Ho dato tutto il mio sangue per salvarle dalla morte eterna».

1 luglio 1959. Gesù sofferente: «Peccati delle anime sacerdotali! La Chiesa è pericolante. Sacerdoti non conoscono più il mio amore; vivono nel peccato; rifiutano la loro salvezza».

15 agosto 1959. La Madonna: «[…] la Chiesa è ferita dai propri ministri. Le anime consacrate e sacerdotali sono attaccate al mondo e alle creature. Molte anime si perdono per causa loro e molti di loro non sono degni di portare la loro divisa, sono addormentati nel sonno della morte, sono distaccati dalla santa Madre Chiesa».

11 marzo 1960. Gesù: «La Chiesa è in pericolo. Pregate per le anime sacerdotali, affinché siano più zelanti e vivano secondo la loro dignità».

4 aprile 1960. La Vergine Addolorata: «I sacerdoti, le anime consacrate, non vogliono restare fedeli alla Chiesa: amici di Satana, vivono nell’errore ».

«UNA RIVOLUZIONE ANTICRISTIANA»

7 agosto 1951. Gesù: «Si scatenerà per tutto il mondo e in modo tragico per l’Italia una rivoluzione anticristiana».

20 febbraio 1952. La Madonna: L’Italia soffre perché una grande rivoluzione si prepara. In parte l’Italia si salverà».

14 settembre 1952. La Madonna: «Preghiera e penitenza, perché una terribile bufera infierisce su tutto il mondo con satanica crudeltà. Molte nazioni saranno colpite, specie l’Italia».

20 gennaio 1953. La Madonna: «Forti rivoluzioni verranno, specie per l’Italia. Di quante calamità è colpita! La Chiesa è minacciata dai più tremendi castighi».

3 aprile 1953. Suor Elena: «L’Italia si salverà in parte? Roma sarà salva?». La Madonna: «Roma sarà salva: ma la Chiesa è molto travagliata e ha tanto da soffrire. Il gregge sta per disperdersi. Ti parlo come ai veggenti di Fatima».

7 agosto 1954. La Madonna: «Roma sarà molto travagliata, perché èmacchiata di peccati molto gravi. Il fango del peccato è arrivato al colmo e [Roma] è resa una scena di delitti e di mercenari. Roma deve molto soffrire, perché è la città santa profanata e perciò sarà travagliata, ma non distrutta, dal flagello della guerra. Non permetto mai che la sede del vicario di Cristo sia in battaglia: starò curva con te mie braccia in segno di protezione; e tutti lo dovranno riconoscere negli avvenimenti che si presenteranno. Compirò la mia opera. Mentre in ogni città, in ogni luogo, pochi resteranno salvi, perché il flagello della guerra è vicino».

8 aprile 1955. La Madonna: «L’Italia non sarà salva, ma molto tribolata e purificata, specie la sede del vicario di Cristo. In parte l’Italia si salverà. Roma è profanata dai peccati d’impurità».

23 marzo 1956. Gesù agonizzante: «Se non si prega, la schiera di satana avanza; e l’Italia, e la sede del vicario di Cristo, diventerà peggiore della Russia».

30 marzo 1956. Gesù: «L’Italia è la regina delle nazioni, ma, se non si prega, sarà peggiore della Russia, e sarà molto travagliata. L’Italia, no, non sarà salva. Roma sarà molto travagliata: deve pagare i suoi errori, i suoi gravi peccati. L’Italia, sede del vicario di Cristo, sarà umiliata».

Venerdì Santo 1958. Suor Elena: «Che sarà dell’Italia? Che sarà?». La Madonna: «Il peccato è arrivato al colmo. Roma resa una scena di delitti, piena di fango e di peccati».

«Roma si salverà?», La Madonna piange: «Figlia mia diletta, Roma sarà travagliata. Se non si prega, i nemici arriveranno alla porta della città santa. Roma è la casa del Cristo in terra. Se non si prega, l’Italia sarà peggiore della Russia».

LA RUSSIA DIFFONDERÀ NEL MONDO I SUOI ERRORI

15 settembre 1958. La Vergine Addolorata: «Se non si prega l’Italia sarà invasa dalle truppe russe». «Roma sarà salva? E il Papa?». La Madonna piange: «L’Italia non sarà salva, specie Roma, perché molti peccati si commettono nella città santa: è profanata persino dai ministri di Dio. Il Papa non vedrà tutto questo perché in questi giorni avrà l’agonia della morte, che abbrevierà la sua vita per sempre».

27 marzo 1959. La Madonna: «Roma sarà punita, l’Italia sarà travagliata e umiliata. La Chiesa sarà perseguitata. Il Cristo in terra dovrà tanto soffrire; a quante rovine andrà incontro! Il gregge sta per disperdersi. Quante anime sacerdotali sono uscite fuori dall’ovile! Pregate incessantemente, perché l’ora è vicina, affinché l’umanità conosca i suoi errori. La Russia sorgerà su tutte le nazioni, specie sull’Italia, e pianterà la bandiera [rossa] sulla cupola di san Pietro: [e la basilica] sarà circondata da leoni tanto feroci! La mia parola è chiara. Il mondo si perde prima di quanto si pensa».

13 settembre 1959. La Madonna: «La Russia spanderà i suoi errori su tutte le nazioni, specie sull’Italia. L’Italia non sarà salva. Il flagello della guerra è vicino, e l’Italia sarà la prima a essere sommersa dalle forze del male. Quanti peccati pubblici e privati infangano la città santa!».

3 ottobre 1959. La Madonna: «È necessario che i castighi vengano sul mondo. L’Italia sarà più abbattuta [colpita] dalle altre nazioni, perché gli uomini sono ingrati, e vi è la sede del vicario di Cristo. Sappi che la giustizia di Dio punirà l’umanità con severi castighi».

18 marzo 1960. Gesù: «Pregate, perché gli errori degli uomini sono al colmo; e l’Italia sarà peggiore della Russia, se non si prega. La Chiesa sarà molto travagliata. I nemici saranno alle porte del Vaticano. Pregate e fate molta penitenza».

4 aprile 1960. La Vergine Addolorata: «Pregate perché le forze organizzative del comunismo avanzano sempre di più per combattere e distruggere la religione, diffondendo i suoi errori su tutte le nazioni, specie sull’Italia».

8 maggio 1960. La Madonna: «La Russia è pronta a scatenare tutte le forze del male e sfogherà tutto il suo furore. Sarà una bufera infernale. La guerra sarà prossima. La Russia si abbatterà su diverse nazioni. Il fuoco comincerà da est a ovest. Anche nel Nord-Africa e poi nel Medio Oriente vi saranno molte rivoluzioni. Il sangue scorrerà a rivi. Il tempo non è lontano. I sacerdoti saranno perseguitati; le chiese saranno profanate, specie nella città santa. Pregate perché il Papa non cada in mano ai russi. Siate fedeli con la preghiera e la penitenza, per il giorno del mio trionfo, perché la mia ora è vicina».

16 luglio 1960. La Madonna: «Se non si prega, l’Italia sarà peggiore della Russia. Verrà la persecuzione per la Chiesa. Quanti sacerdoti moriranno martiri! La Russia tenta di invadere la città santa, sede del vicario di Cristo, profanata da questi mostri infernali».

15 settembre 1960. La Madonna: «La Russia farà strage su tutte le nazioni, sulla Chiesa, sul Papa, sui sacerdoti. Rivoluzione grande, con grande spargimento di sangue, su diverse nazioni, specie sulla Francia e sull’Italia».

22 agosto 1960. La Madonna: «L’ora terribile avanza sui mondo. Diverse nazioni saranno colpite, specie l’Italia, con rivoluzioni sanguinose. La Russia ha preparato le armi segrete contro l’America, contro la Francia e contro la Germania. La guerra è prossima. Il Reno della Svizzera sarà pieno di cadaveri e di sangue. Il Papa dovrà tanto soffrire. Il leone ruggente avanzerà sulla cattedra di Pietro, per diffondere i suoi errori. Il fiele della Russia avvelenerà tutte le nazioni, specie l’Italia».

IL CASTIGO

26 luglio 1950. Gesù: «Le ore delle tenebre sono prossime. Verrà sul mondo distruzione e morte. Grida forte: se l’uomo non ritorna a Dio, verrà il castigo mai visto nella storia del mondo. Il mondo sarà tutto in fiamme. Gli uomini parlano di pace: il mondo sarà tutto in guerra».

8 aprile 1955. La Madonna: «Guarda: gli angeli, con in mano recipienti pieni di fuoco, sono come tante fiaccole. Ogni due angeli porteranno queste fiaccole (erano come tanti tronchi d’albero). Servono per rovesciarle sul mondo. Il castigo sarà spaventoso. Scenderanno sul mondo; come tante saette di fuoco, buttate dagli angeli sulla terra. Il fuoco cadrà a pezzi. Un solo colpo, però, non cagiona la morte di tutti. Gli uomini saranno punti secondo i debiti contratti con la giustizia divina.

«Questo spaventoso flagello verrà nelle prime ore del mattino. I peccatori, gli empi, saranno distrutti. Le anime giuste, i devoti del mio Rosario, quelli con il peccato veniale, non morranno, ma sentiranno il dolore della morte. Momento spaventoso sarà per i giusti! Per i peccatori e per gli empi! Tutti devono assistere con lo strazio nell’animo; tutti contempleranno questa visione. Gli occhi di tutta l’umanità si solleveranno verso il cielo. Io nulla posso fare per le anime traviate. Gli empi vorrebbero coprire le loro miserie, ma non trovano neanche una tana. Si unirà il cielo e la terra. Il mio Figlio si presenterà come giudice, per i peccatori e per gli empi: non come padre. Il cielo si tingerà di rosso. Il vento! Sibila il mare, s’abbatte la procella. La tempesta sarà di fuoco: si scatenerà per tutto il mondo. Quelli che resteranno, troveranno il loro Gesù e la loro Madre. Il tempo non è lontano. Avverrà quando meno si aspetta».

Venerdì Santo 1959. Suor Elena: «[…] quali sono ì primi segni del castigo? Come si presentano al mondo?». La Madonna: «Figlia del mio cuore, per ammonire i peccatori e chiamare l’uomo alla penitenza e alla preghiera, i segni evidenti sono questi: comparirà nel cielo una nube che si ingrandirà e annegherà popoli e nazioni, specie l’Italia. La vegetazione della terra sarà distrutta, come pure sarà distrutta la quarta parte del genere umano. L’aria sarà infestata da una epidemia che coprirà tutta la terra di cadaveri. Se gli uomini ritornano a Dio pentiti, figlia mia diletta, allora la giustizia sarà mutata in misericordia, e il mondo, in parte, si salverà, ché il tremendo castigo non si può evitare e sarà universale. Una nube rossa come il fuoco attraverserà il cielo. I raggi, le scintille, attraverseranno le case degli empi. Il mare riverserà le sue onde e [si] abbatterà la procella. Le fitte tenebre si spanderanno sul mondo e avvolgeranno tutto la terra. Il mondo diventerà come un deserto. Durante queste tenebre è impossibile distinguere uomini e cose. Tutto questo durerà tre giorni e tre notti; e in questo tempo di oscuro solo le candele di cera benedette faranno luce. Dureranno per diverso tempo. Nelle case degli empi le candele non faranno luce. Colui che, per curiosità, apre la finestra, cadrà fulminato all’istante. Durante questi tre giorni, bisogna rimanere in casa, figlia del mio cuore, alla luce delle candele, perché non saranno spente né dai venti, né da nessuna cosa. L’umanità sarà afflitta da un tremendo terremoto. Il rombo dei tuoni farà tremare tutta la terra. È uno sconvolgimento per i giusti e per i peccatori. Figlia del mio cuore, sono giorni spaventosi. I demoni, durante questi tre giorni faranno risuonare nell’aria spaventose bestemmie, e faranno molta preda sulle anime. Il mondo diventerà un cimitero, perché i cadaveri compriranno tutta la terra».

«Mamma mia bella, che bisogna fare durante questi tre giorni?». «Bisogna pregare per la conversione dei peccatori, che sono i vostri fratelli. Recitare il santo Rosario e la preghiera Materno rifugio». «Mamma mia bella, e allora sarà il giudizio universale?». Figlia del mio cuore, non sarà il giudizio universale, ma sarà un piccolo giudizio». «E allora tutti morranno?». «Non morranno tutti, ma sopravvivranno i devoti del mio Rosario, le anime consacrate al mio Cuore, le anime giuste e i sacerdoti santi; non periranno, ma saranno salvi. Tutto questo è una punizione per gli empi. Quello che avverrà in queste ultime ore non si può descrivere. Si deve impegnare ogni anima cristiana con la preghiera e con la penitenza, figlia del mio cuore. Verrò io stessa; mi vedranno i giusti e i peccatori».

IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

1 novembre 1952. La Madonna: «Devozione al Cuore Immacolato di Maria, strumento di salvezza. Bisogna formare una legione di anime per pregare e pregare molto. Si può disarmare l’ira di Dio. Queste anime assicurano la vittoria delle forze del bene».

3 aprile 1953. La Madonna: «Solo con la devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice tra l’uomo e Dio, il mondo sarà in parte salvo».

6 aprile 1955. La Madonna: «Il mezzo più efficace per ottenere misericordia è il Cuore di Maria, mediatrice fra gli uomini e Dio, e deve regnare. Questa devozione incoraggia i buoni, scuote i tristi, chiama i peccatori al pentimento, eccita i tiepidi al fervore».

8 aprile 1955. La Madonna: «Il mezzo più efficace per salvare in parte il mondo è la devozione al Cuore Immacolato di Maria. La preghiera Materno rifugio si propaghi; è utilissima. Dite spesso con le braccia in croce: “O Regina dell’universo, mediatrice degli uomini, usaci misericordia – ti preghiamo con filiale confidenza – di essere liberati dal peccato che porta al mondo tanta rovina. Usaci misericordia, rifugio di tutte le nostre speranze: tu devi essere propizia verso di noi, figli indegni. Accogli benigna la nostra supplica, affinché tutti possiamo cantare il trionfo della tua misericordia”».

30 marzo 1956. Gesù: «Il mondo si salverà, in parte, se si propaga la devozione al Cuore Immacolato di Maria».

22 agosto 1957. La Madonna: «Per salvare le anime dall’inferno, si deve diffondere la mia devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice fra gli uomini e Dio, con la consacrazione delle famiglie al mio Cuore e a quello di Gesù».

8 dicembre 1957. La Madonna: «Bisogna formare una legione di anime, un apostolato al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice e regina dell’universo».

11 febbraio 1958. La Madonna: «Bisogna che si facciano tanti atti di fede, pieni di fervore, per essere pronti all’attacco, per difendere i diritti del Cuore Immacolato di Maria mediatrice tra gli uomini e Dio, perché la mia ora è prossima.

3 ottobre 1959. La Madonna: «Bisogna avvisare gli uomini: far loro capire che bisogna pregare, recitare il santo Rosario, che la corona è come un talismano. Bisogna propagare la mia devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice tra gli uomini e Dio».

* * *

Come, quando avverrà tutto questo? Le rivelazioni private ci aprono squarci improvvisi e imprevedibili sul futuro, non per alimentare la nostra curiosità, ma per orientare il nostro operato nel tempo presente. Esse ignorano volutamente i dettagli, per tracciare una rotta, indicare una direzione, sottolineare una tendenza. Non si potrebbe chiedere anche a quelle di suor Elena Aiello maggiore luce di quanta già, straordinariamente, ne offrano. Basti qui ricordare, per comprenderne l’importanza, che esse vengono dopo l’apparizione della Madonna ai tre veggenti di Fátima e di Fátima sembrano costituire non solo una conferma, ma una precisazione e quasi un’applicazione al futuro dell’Italia. Del messaggio di Fatima conservano tutti gli elementi: l’empietà e la corruzione del mondo: la necessità dell’espiazione; il terribile castigo che si abbatte sull’umanità; e, sullo sfondo, grazie a un’ardente devozione al Cuore Immacolato della Madonna, le luci sacrali di quel Regno di Maria di cui ha parlato, tra l’altro, san Luigi Maria Grignion di Montfort. A noi, dunque, pregare e operare perché lo Spirito Santo levi gli schiavi, i servi, i figli di Maria, vaticinati dall’apostolo della Vandea, «al fine di formare sotto lo stendardo della Croce un’armata bene schierata a battaglia e ben ordinata per attaccare tutti insieme i nemici di Dio, che han già lanciato il grido di guerra: sonuerunt, frenduerunt, fremuerunt, multiplicati sunt.

«Dirumpamus vincula eorum et projiciamus a nobis jugum ipsorum. Qui habitat in coelis irridebit eos.
«Exsurgat Deus et dissipentur inimici ejus!
«Exsurge Domine, quare obdormis? Exsurge.
«Signore, sorgete! Perché sembrate dormire? Sorgete nella vostra onnipotenza, misericordia e giustizia, per formarvi uno stuolo scelto di guardie del corpo, per proteggere la vostra casa, per difendere la vostra gloria e salvare le anime, affinché ci sia un unico ovile e un solo pastore e tutti vi rendano gloria nel vostro tempio: Et in templo ejus omnes dicent gloriam.

Amen. «Dio solo!» (7).

ROBERTO DE MATTEI

Note:

(1) Lc. 12, 2.
(2) LEONE XIII, Enciclica Divinum illud munus, del 9-5-1897, in Atti di Leone XIII, Tipografia dell’Immacolata, Mondovì, 1902-1903, p. 549.
(3) Cfr. FRANCESCO SPADAFORA, Suor Elena Aiello ‘a monaca santa, Tip. Pont. Vesc. G. Rumor, Vicenza 1974, 2ª ed.; e FRANCESCO SPADAFORA, Fatima e la peste del socialismo, Giovanni Volpe editore, Roma 1974. Mons. Francesco Spadafora, attualmente docente alla Pontificia Università Lateranense, fu particolarmente vicino a suor Elena, per oltre venticinque anni, assistendola in punto di morte. Grazie alla sua cortesia abbiamo avuto la possibilità di consultare il dattiloscritto contenente le rivelazioni ricevute da suor Elena dal 15 aprile 1938 al 22 agosto 1960, parte delle quali stralciate dallo stesso Spadafora, nel volumetto su Fatima e la peste del socialismo. Gli originali e tutti i documenti riguardanti suor Elena sono depositati presso la Congregazione dei Santi, dove è introdotta la causa di beatificazione.
(4) IDEM, Suor Elena Aiello ‘a monaca santa, cit., p. 65.
(5) Ibid., p. 12.
(6) IDEM, Fatima e la veste del socialismo. cit.. pp. 36-37.
(7) SAN LUIGI MARIA GRIGNION DI MONTFORT, Preghiera infuocata, estratto dalla Rassegna di Ascetica e Mistica, anno XXIV, n. 2, aprile-giugno 1973, p. 18.

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