Rinnovamenti carismatici e pentecostali e quella nuova chiesa senza dottrine

Quella paura di non dire le cose, come stanno veramente.

Cari Amici lettori, sapete bene che citiamo spesso il sito La Nuova Bussola Quotidiana perché, in materia ecclesiale, è davvero molto informativa e soprattutto, sulla questione gender ha preso a cuore la corretta informazione, e di ciò gliene siamo grati. Tuttavia riteniamo una forma di carità e di correzione fraterna, sottolineare un articolo che – in rete – sta confondendo molti lettori. Ci riferiamo all’articolo di Alessandra Nucci sui Movimenti carismatici, (l’articolo è stato rimosso, grazie a Dio), riletti con un approccio sbagliato e privato del senso pratico della realtà dei fatti. Insomma, i fatti non sono come raccontati nell’articolo, e rigettiamo Traettino quale “reverendo” e maestro, con prove e fatti.

Premesso subito che noi non ce l’abbiamo con i Carismatici del Rinnovamento nello Spirito, nel quale conosciamo molte persone davvero ispirate, è però onesto e corretto sottolineare le gravi lacune che lo  circondano e spesso lo guidano. Affermare poi che Bergoglio, quando era vescovo di Buenos Aires voleva “incoraggiare la loro attività in chiave anti-protestante…” non è vero! E a dirlo è proprio il suo amico Traettino, ex cattolico di lotta continua prima e poi fondatore di una “chiesa” detta della riconciliazione, a seguito di una presunta “apparizione” dal Cielo che gli avrebbe dato questo compito… Questa “riconciliazione” dovrebbe avvenire, secondo le “apparizioni” di Giovanni Traettino (che non è un “reverendo” cari della Bussola, ed è un semplice laico, apostata, perché era cattolico ma ha rifiutato e rigettato l’Eucaristia e l’Immacolata: a Buenos Aires conobbe Bergoglio e da qui schioccò l’innamoramento. In Italia Traettino ha fondato una sua chiesa personale dopo presunte rivelazioni a lui dello Spirito Santo, una chiesa della riconciliazione dove dovrebbe aderirvi la Chiesa Cattolica!!), attraverso “la sua chiesa” SENZA DOTTRINE, SENZA DOGMI, ma solo con la “forza e l’ispirazione dello Spirito Santo” interpretato senza magistero cattolico….

Traettino divenne amico di Bergoglio quando questi era vescovo di Buenos Aires e ne subì tutto il fascino e l’eresia! Non esiste affatto un Bergoglio atto a guidare una pastorale ecumenica  “in chiave anti-protestante“, ma al contrario come il progetto gesuitico di Pedro Arrupe insegna – clicca qui – Bergoglio vuole “cattolicizzare il protestantesimo“, e non solo questo, ma il loro progetto è anche quello di cattolicizzare il marxismo, clicca qui, senza l’uso delle armi, ma la forza del Popolo: dalla Teologia della Liberazione fatta dai gesuiti con l’uso della forza e delle armi (alla quale Bergoglio giustamente si è sempre opposto), alla Teologia del popolo, clicca qui, per la quale, le armi da eliminare secondo loro, sono proprio LA DOTTRINA E I DOGMI. E’ imbarazzante pensare che La Nuova Bussola ignori questi fatti reali.

Non è un caso, che Papa Francesco continui a riferirsi alle dottrine e ai dogmi come ad una sorta di “muro” da abbattere, accusando con parole forti e cattive tutti quei laici, clero e vescovi che ne facessero uso per l’evangelizzazione. Fa specie dover pensare che La Bussola non sappia queste cose quando poi offre il proprio spazio per la causa dei 4 cardinali con i famosi “Dubia” o la giusta battaglia contro le derive del vescovo Paglia e la sua apologetica “per la morte”.

Ora vi diciamo una cosa che molti ignorano, ma che Bergoglio conosce assai bene. All’interno del Movimento Carismatico NON SI FA CATECHISMO, NON SI USA IL CATECHISMO, non si usano affatto le dottrine cattoliche. Esiste una forma di LETTURA DELLE SCRITTURE con lo stile protestante, anche se molto cattolicizzato, accompagnato sì dal Magistero della Chiesa, ma non quello dottrinale bensì quello ecumenico, specialmente quello di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, almeno fino a “ieri”, perché a quanto pare la realtà è cambiata di recente, oggi esiste SOLO il magistero di Papa Francesco, e si interpreta il vecchio alla luce del nuovo… E forse pochi sanno che gli organizzatori di questi primi eventi carismatici interni al cattolicesimo furono proprio i gesuiti innovatori!

La Nucci in quell’articolo scomparso, ma che in molti hanno letto, difendeva il Movimento carismatico cattolico (Rcc) (attenzione a non confonderlo con il RnS tra i quali NON è mai corsa alcuna fraternità né amore fraterno) per il suo “effetto boom”, una sorta di prova per dire che tutto va bene nonostante riconosca, lei stessa, che ci sono aspetti controversi, e questo è contraddittorio perché quei “conti che non tornano” riguardano proprio LA DOTTRINA E I DOGMI a cominciare dall’uso ambiguo dello Spirito Santo non come Terza Persona della Santissima Trinità che agisce in conformità a tutto l’apparato dottrinale del Vangelo consegnato dal Cristo alla Sua Chiesa, ma come una “entità spirituale” che agirebbe quasi dissociata dal Padre e dal Figlio… Oh certo! nel Rinnovamento si fa “adorazione eucaristica”, si fanno tutti i Sacramenti, ma questo non basta a dare prova di una sanità cattolica al loro interno, piuttosto è la prova di quella “cattolicizzazione pentecostale” dell’ultimo secolo, all’interno della Chiesa Cattolica – si legga anche qui sul famoso riposo nello spirito!

In sostanza: se da una parte anche noi vediamo in positivo che Movimenti carismatici hanno “cattolicizzato” un modo nuovo di fare comunità, di fare culto, di vivere internamente la Chiesa Cattolica, dall’altra parte non possiamo ignorare come gli stessi ultimi Pontefici prima di Bergoglio, abbiano spesso chiesto a questi gruppi “l’obbedienza alla dottrina della Chiesa Cattolica”. Se questo appello è stato ripetitivo, seppur accompagnato da molte parole e gesti di benevolenza, non si può nascondere che le motivazioni erano e sono allarmanti. La Nucci dice infatti che questo Movimento si caratterizza anche per la sua obbedienza ai Papi.. ma, ci chiediamo, è davvero così? Di quale “obbedienza” si tratta?

Fino ai tempi di Benedetto XVI – anche il caso anglicano lo conferma – obbedienza significava intraprendere un cammino DI CONVERSIONE ALLA CHIESA CATTOLICA che, pur mantenendo la propria identità carismatica, facesse anche lo sforzo di obbedire alle richieste esplicite della Chiesa in materia dottrinale e dogmatica. Sappiamo bene che già dopo il Vaticano II con il mantra del “non condanniamo più”, si è aperta la strada ad un SINCRETISMO pericoloso per il quale Giovanni Paolo II fece scrivere al Prefetto di allora della CdF, cardinale Ratzinger, la famosa Dominus Jesus per la quale, i Movimenti Carismatici SI OPPOSERO, senza scenate naturalmente e senza ribellione esteriore, ma semplicemente affermando che “quel documento non riguardava loro”….

Questo è lo stile che piace a Bergoglio! Non è necessario fare “opposizioni”, anzi, non si devono fare, si deve continuare ad obbedire alla Chiesa per poi continuare ad avanzare secondo i propri schemi. L’obbedienza così è solo di facciata per poter rimanere in qualche modo dentro la Chiesa. Lo ha raccontato Bergoglio stesso, anche da Pontefice, il caso di una suora della sua diocesi che venne richiamata dal Vaticano ai tempi di Benedetto XVI, e le venne imposta l’obbedienza. Ritornata a Buenos Aires si andò a consigliare da Bergoglio, giustamente il suo vescovo, il quale le disse di non prendersi pena di nulla e che aveva fatto bene a dare assicurazione della sua obbedienza a Roma, lui dal canto suo LA LASCIAVA LIBERA DI PROSEGUIRE con le sue idee che non doveva imporre a nessuno, ma che poteva semplicemente seminare con un atteggiamento CARITATEVOLE e di obbedienza alla Chiesa. Non dimentichiamo che il Papa stesso, quel giorno al Circo Massimo, ha spiegato che il Rinnovamento carismatico “non è cattolico” clicca qui, come del resto, per lui, “Dio non è cattolico”, affermazioni atte a ripulire il significato del termine “cattolico” fino ad oggi associato alla sana dottrina protetta e impartita da Roma.

L’obbedienza dei Gesuiti innovatori è una storpiatura dell’insegnamento di Sant’Ignazio di Loyola il quale difendeva certamente la gerarchia cattolica, ma la cui obbedienza si riferiva alle dottrine insegnate e difese da questa gerarchia. Pedro Arrupe con i gesuiti modernisti come l’hanno cambiata? Semplicemente obbedendo alla gerarchia, ma non alla dottrina da essa impartita. E’ strano che tutto ciò sfugga a La Nuova Bussola Quotidiana.

Infine c’è una aberrazione e un abuso continuato che avviene all’interno del mondo carismatico di cui poco si parla. L’IMPOSIZIONE DELLE MANI – clicca qui – da parte dei laici. Nessun laico può imporre le mani (SOLTANTO ai CATECHISTI LAICI è permesso di fare una imposizione delle mani ai CATECUMENI con una forma di Preghiera allo Spirito Santo, così come è descritto nel Manuale «degni, preparati e deputati dal vescovo», “esorcismi minori; cfr. RICA 109“, così come i Padri di Famiglia – cattolici praticanti e in grazia di Dio – possono imporre le mani SOLO ai propri figli per una benedizione), ma ciò che fanno i pastori protestanti-pentecostali, o i carismatici laici cattolici, non ha nulla a che vedere con la dottrina cattolica.

Purtroppo è vero il detto che chi sta con lo zoppo impara a zoppicare, e così il Rinnovamento Cattolico e il RnS ha assunto il peggio di certi gesti di cui lo stesso Bergoglio, anche da Pontefice, si è fatto difensore, propagatore e testimone.

Quando dei laici, o dei pentecostali, SCIMMIOTTANO un rito cattolico che spetta solo al Sacerdote, come quello dell’imposizione delle mani, rischia due conseguenze da questi gesti: la prima, ben che vada, NON AVVIENE NULLA, è un effetto placebo ciò che vivono, è tutto emotivo, sentimentale, orizzontale; la seconda, nel peggiore dei casi, SI HA LA VESSAZIONE DIABOLICA che non è la possessione attenzione, ma il demonio che se la ride diventa il consigliere di queste anime. A dirlo non siamo noi, ma molti esorcisti a cominciare da Padre Amorth.

Dicendo questa verità, non vogliamo raggiungere alcuna conclusione, men che meno accusare di vessazione tutto il Movimento carismatico! Ma questi sono i fatti, questa è la realtà che nessuno racconta. Esiste molta confusione e molta disobbedienza tra la pratica delle Preghiere di guarigione o liberazione che tutti, anche i laici possono fare, da certi atteggiamenti non consoni ai laici.

Il tutto viene coperto dal solito mantra: “ma che male c’è?”, lo stesso Bergoglio, come tutti i gesuiti innovatori, usano il metodo per oscurare un dogma, una dottrina, e che è l’equivoco, l’ambiguità o confusione. Infatti se una delle forze del dogma è la sua chiarezza, una delle forze del modernismo è la sua confusione. La chiarezza illumina la mente da accettare la Verità così come è ed è stata trasmessa dalla Chiesa, mentre la confusione, l’ambiguità confonde la mente da accettare la falsità o l’equivoco stesso, facendolo diventare “cattolico”. In tal senso queste persone, spesso in buona fede, non si rendono conto dell’inghippo e ritengono davvero di essere “obbedienti e fedeli al papa”…

SUGGERIAMO LA “LETTERA DI SANT’AGOSTINO AI DONATISTI”, VEDI QUI, dove, al posto di “Donato e donatisti” abbiamo volutamente inserire i Pentecostali...

Per concludere vogliamo chiarire laddove la Nucci cita niente meno che Leone XIII quale prova della giusta dimensione di questo Movimento Carismatico: “… quello stesso 1 gennaio 1901, quando nel Kansas ci fu l’effusione dello Spirito Santo registrata come inizio del pentecostalismo, a Roma Papa Leone XIII aveva invocato pubblicamente lo Spirito Santo su tutta la cristianità, pregando proprio per l’unità dei cristiani. Da notare che la preghiera del Pontefice non fu un’iniziativa del momento, ma una precisa volontà preparata da un’enciclica del 1897, Divinum Illud Munus (così importante da non esserci in italiano nel sito Vaticano, nota nostra), e da una Novena allo Spirito Santo, istituita nello stesso anno come obbligatoria e perpetua per tutte le parrocchie, fra Ascensione e Pentecoste..”

ed infatti è stata abusivamente rigettata – come la Preghiera a San Michele Arcangelo – non solo dal Novus Ordo, ma anche da tutti i gruppi carismatici, della quale non conoscono neppure l’esistenza. Questa enciclica, di cui TUTTI i carismatici ne ignorano l’esistenza, e che Traettino invece conosce e RIGETTA, guarda “il caso” insegna proprio la dottrina sulla Santissima Trinità e l’azione che è propria allo Spirito Santo. Leone XIII che ben conosceva l’avanzarsi di nuove forme eretiche su questo prezioso dogma, chiarisce la posizione del Vangelo e della Chiesa, affermando anche perché Essa non abbia mai dato luogo ad una “Festa particolare dedicata al Padre” così come molti gruppi strani già richiedevano.

Non è come la racconta la Nucci… Leone XIII vide provvidamente il pericolo di una esplosione di culto volto a DISTINGUERE, separandole, LE TRE PERSONE DELLA SANTISSIMA TRINITA’ e questo non gli piaceva affatto, ecco le sue parole:

E tutto ciò fu sapientemente ordinato per non dare occasione a moltiplicare la divina essenza col distinguere le Persone. Anzi la chiesa, per mantenere nei suoi figli la purezza della fede, volle istituita la festa della Trinità, resa poi universale dal pontefice Giovanni XXII; alla santissima Trinità ha lasciato innalzare altari e templi e, dopo una celeste visione, ha anche approvato per la redenzione degli schiavi un ordine religioso ad onore e col titolo della santissima Trinità. S’aggiunga a ciò come il culto tributato ai santi, agli angeli, alla vergine Madre di Dio, a Cristo, ridonda tutto e s’incentra nella Trinità..”

Leone XIII temeva proprio un culto esclusivo e abusivo allo Spirito Santo, leggete altri passaggi fondamentali dell’enciclica che non ci sembrano affatto essere alle fondamenta del Movimento carismatico cattolico di oggi:

” (….) Perciò si ricordino i predicatori e i parroci che è loro dovere spiegare diligentemente al popolo la dottrina cattolica sullo Spirito Santo, schivando le questioni ardue e sottili ed evitando quella stolta curiosità, che presume d’indagare su tutti i segreti di Dio. Si dilunghino piuttosto a spiegare chiaramente i molti e grandi benefici che ci sono venuti e continuamente ci vengono da questo divin Donatore, dissipando così ogni errore o ignoranza, che tanto sconviene ai “figli della luce”.

(…) essendo lo Spirito Santo Spirito di verità, se qualcuno manca o per debolezza o per ignoranza, troverà forse scusa davanti al tribunale di Dio, ma chi per malizia impugna la verità, fa un affronto gravissimo allo Spirito Santo. E tal peccato è adesso sì frequente, che sembrano giunti quei tempi infelicissimi, descritti da Paolo, nei quali gli uomini per giustissimo giudizio di Dio accecati, avrebbero tenuta la falsità per verità e avrebbero creduto al “principe di questo mondo”, al demonio bugiardo e padre di menzogna, come a maestro di verità: “Insinuerà Dio fra essi lo spirito dell’errore perché credano alla menzogna” (2Ts 2,10), e “molti negli ultimi tempi abbandoneranno la fede per credere agli spiriti dell’errore e alle dottrine dei demoni” (1Tm 4,1),…

(..) Sulla maniera poi d’invocarlo, impariamo dalla chiesa (…)  Ecco, venerabili fratelli, gli ammonimenti e le esortazioni nostre intorno alla devozione verso lo Spirito Santo, e non dubitiamo affatto che apporteranno al popolo cristiano buoni frutti in considerazione principalmente della vostra sollecitudine e diligenza.

(…) Vogliamo parimenti che di tali benefìci godano anche quelli che, legittimamente impediti, non possono assistere alle dette pubbliche preghiere, anche in quei luoghi nei quali queste a giudizio dell’ordinario non possano farsi comodamente nel tempio, purché in privato facciano la novena e adempiano alle altre opere e condizioni prescritte. E ci piace aggiungere dal tesoro della chiesa che possano lucrare di nuovo l’una e l’altra indulgenza tutti coloro che in pubblico o in privato rinnovano secondo la propria devozione alcune preghiere allo Spirito Santo ogni giorno durante l’ottava di pentecoste sino alla festa della santissima Trinità inclusa, purché soddisfino alle altre condizioni sopra ingiunte. Tutte queste indulgenze sono applicabili anche alle anime sante del purgatorio…. (..) Unite, dunque, venerabili fratelli, alle nostre preghiere anche le vostre, anche quelle di tutti i fedeli, interponendo la mediazione potente e accettissima della beatissima Vergine. Voi ben sapete quali relazioni intime e ineffabili corrano tra lei e lo Spirito Santo, essendone la sposa immacolata….”

Vogliamo ricordare che Traettino – per nulla reverendo, piuttosto un vero apostata dalla fede cattolica che egli ha rigettato – affermando di aver ricevuto delle apparizioni che lo avrebbero indotto a fondare la sua chiesa della riconciliazione (rinnegando la Santissima Eucaristia), nella quale ha coinvolto Bergoglio prima vescovo ed oggi Pontefice, rinnega anche la venerazione e il Suffragio alle Anime del Purgatorio (alle quali la maggior parte dei carismatici non dedicano la Messa nominativa al Defunto) e il Culto di venerazione ai Santi ed alla Vergine Madre di Dio, inoltre per Traettino e il Movimento Pentecostale la Vergine Santa non è Immacolata, in questi incontri la Madre di Dio è la grande assente, così come non vengono assolutamente ricordate le Anime Sante del Purgatorio.

Se tutto ciò non è un problema per voi che leggete, o che vivete in questi ambienti carismatici, allora fatevi qualche domanda seria, perché ciò che state vivendo e testimoniando, non è la Fede della Chiesa Cattolica, ma è il sincretismo religioso, la via verso una grande chiesa delle religioni senza dogmi e senza dottrine, alla cui guida si vuole imporre l’immagine rassicurante del Pontefice, ad essi compiacente.

Cari Amici, l’eresia modernista, l’oscurantismo, agisce come un veleno lento. Il giorno prima si può essere con la Fede vera e all’indomani svegliarsi senza la fede, o con una fede soggettiva.

La fede viene scartata e sostituita da favole, dai sentimenti…. i membri della gerarchia e del Clero, nell’esercizio del munus docendi si staccano dalla fede per attaccarsi all’antropologia, alla sociologia, al comunitarismo, alla psicologia ed alla politica, abbandonando le definizioni certe delle dottrine e gli anatemi ricorrono a cascate di parole intellettualizzanti ma così anche incomprensibili e spesso impenetrabili, riducendosi anche a racconti mediocri e superficiali o alle barzellette o persino citazioni di cantanti utilizzati nelle prediche. I Catechisti sostituiscono la fede, lo stesso Catechismo, con arte, cartelloni e giochi, intrattenimento sociale, interpretazioni arbitrarie. Si verifica un movimento verso il vuoto e il caos, verso una grave perdita del concetto stesso della verità oggettiva, verso la propria identità, creandone di nuove soggettive.

L’ordine del vero cede all’ordine del buonismo, la verità non viene più considerata come guida del comportamento, bensì l’amore, un amore però che non è più specificato dalla realtà, ma che è soggettivo. Questo amore come volontà si manifesta nell’umanesimo, un umanesimo però colorito dal cristianesimo che tende verso l’attivismo, lo stesso amore come sentimento si manifesta nel sentimentalismo con una preoccupazione eccessiva per le sensibilità materiali degli altri e poco o nulla verso la preoccupazione dello stato dell’anima e il suo destino ultimo.

Infine, il modernismo, affluisce in quell’oceano che è il soggettivismo dell’epoca moderna dal quale è provenuto, avvolgendo ogni cosa, senza spesso rendendocene conto.

Perciò ricordiamo bene:

FONDAMENTI SCRITURISTICI PRETESI dai carismatici
Il movimento cerca di giustificarsi nei capitoli 12-14 della prima Lettera di San Paolo ai Corinzi.
La somiglianza tra il movimento pentecostale (e similmente al RnS) e quello che è accaduto a Corinto è solo superficiale, poiché i due eventi coincidono soltanto nel pretendere entrambi la ricezione dello Spirito Santo e alcuni carismi: lingue, guarigioni, profezie; nel resto, differiscono radicalmente.
– A Corinto non c’è stato né Battesimo dello Spirito, né imposizione delle mani, né tentativi di organizzare incontri di preghiera o ritiri per “distribuire” lo Spirito Santo.
– Dalle Lettere di San Paolo emerge che il fenomeno non era diffuso nella Chiesa, ma limitato esclusivamente a Corinto. Non ci sono stati tentativi di diffonderlo altrove. Inoltre, dimostrati gli abusi, è scomparso e non se ne è sentito parlare in chiesa fino al 1966.
– Il vero dono delle lingue NON sono “lingue strane”, grugniti, balbettio e simili,  al contrario questo dono permette di comprendere lingue (dei popoli) che non si conoscono e di poter parlare in lingue che non si conoscono come avvenne il giorno di Pentecoste..
– Nella prima (ed unica) Pentecoste, l’esperienza mistica e sensibile dello Spirito Santo, insieme ai carismi di lingue, profezie e guarigioni, fu concessa solo agli Apostoli e probabilmente ai discepoli presenti nel Cenacolo, ma non così agli altri convertiti che si battezzarono quel giorno ai quali, però, fu dato di comprendere cosa stessero dicendo gli Apostoli.
– Gli apostoli, infatti, parlavano in una lingua – aramaica – mentre gli ascoltatori li sentivano parlare ciascuno nella propria lingua (greco, latino, parto, elamita, ecc. ). Ovviamente è completamente diverso da quello che succede negli incontri carismatici di preghiera.
Gli altri testi del nuovo Testamento, che spesso vengono citati, possono essere ridotti a una spiegazione più coerente di quella tentata dai carismatici.
Per esempio, che dopo l’imposizione delle mani di Anania, Saulo abbia riacquistato la vista e sia stato pieno di Spirito Santo, si capisce dalla missione speciale che ha dovuto compiere in questo caso, soprattutto se si ricorda che Anania era un sacerdote. Tranne in questo caso, non lo vediamo imporre le mani qua e là.
Che Paolo, trovando in Efeso discepoli di Giovanni Battista, li battezzasse e imponesse loro le mani, dopo di che lo Spirito Santo è disceso e cominciarono a parlare in lingue e profetizzare, è comprensibile perché Paolo era già Apostolo, e quindi vescovo.
Al di fuori di questi testi, non ci sono altre prove del flusso esterno dello Spirito Santo da “solo”, esso è sempre citato con la conversione e perciò con il Battesimo, battesimo comune a tutti i convertiti e non ai pochi eletti delle comunità carismatiche di oggi.
Questo perché Cristo non ha mai dato disposizioni simili per trasmetterle attraverso riti particolari.
Se ciò che i carismatici affermano del Battesimo dello Spirito fosse vero, dove dovrebbe essere collocata la Cresima nella vita cristiana?
Di fronte a questo, il Concilio di Firenze ha affermato chiaramente che la conferma è la Pentecoste di ogni cristiano.
Quindi una delle due: o il Battesimo dello Spirito è vero e diventa l’OTTAVO SACRAMENTO e quindi qualcos’altro è la Cresima, oppure la Cresima è vera e il Battesimo dello Spirito una aggiunta del tutto fuorviante. Non possono essere veri entrambi, i Sacramenti sono sette e non li ha inventati la Chiesa.
Alimentando un desiderio morboso di sensazionalismo e sentimentalismo, il movimento carismatico crea un’atmosfera sovraccarica di emozione che conduce spesso all’autoinganno.
Dichiarare che l’esperienza personale è la prova suprema dell’effusione dello Spirito Santo è qualcosa di contrario all’insegnamento di Cristo, il quale ha detto che l’adempimento della volontà di Dio è l’unico criterio sicuro di essere sulla via della salvezza:
“Non tutti quelli che mi dicono: «Signore, Signore! » entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del mio Padre celeste. “
Mentre i carismatici considerano i doni straordinari come segni inconfutabili dell’esperienza del divino, Nostro Signore li esclude come segni di una sicura salvezza:
“Molti mi diranno in quel giorno: «Signore Signore, Signore, non abbiamo forse profetizzato nel tuo nome e non abbiamo scacciato i demoni e fatto miracoli nel tuo nome? Allora vi dirò: Non vi conosco, state lontani da me, operatori di iniquità». “
L’insegnamento e la pratica dei carismatici contraddice l’esempio dei Santi, che continuamente temevano di essere ingannati dal diavolo, disprezzavano i fenomeni straordinari e chiedevano al Signore di mantenerli sulla strada non straordinaria.

Laudetur Jesus Christus


Dalle «Catechesi» di Gerusalemme
(Catech. 21, Mistagogica 3, 1-3; PG 33, 1087-1091)
L’unzione dello Spirito Santo
(Battesimo e Cresima per i Catecumeni, o quando si riceve solo la Cresima per confermare il Battesimo ricevuto da piccoli)
Battezzati in Cristo e rivestiti di Cristo, avete assunto una natura simile a quella del Figlio di Dio. Il Dio, che ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi, ci ha resi conformi al corpo glorioso di Cristo.
Divenuti partecipi di Cristo, non indebitamente siete chiamati «cristi» cioè «consacrati», perciò di voi Dio ha detto: «Non toccate i miei consacrati» (Sal 104, 15).
Siete diventati «consacrati» quando avete ricevuto il segno dello Spirito Santo. Tutto si è realizzato per voi in simbolo, dato che siete immagine di Cristo. Egli, battezzato nel fiume Giordano, dopo aver comunicato alle acque i fragranti effluvi della sua divinità, uscì da esse e su di lui avvenne la discesa del consustanziale Spirito Santo: l’Uguale si posò sull’Uguale.
Anche a voi, dopo che siete emersi dalle sacre acque, è stato dato il crisma, di cui era figura quello che unse il Cristo, cioè lo Spirito Santo. Di lui anche il grande Isaia, parlando in persona del Signore, dice nella profezia che lo riguarda: «Lo Spirito del Signore è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri» (Is 61, 1).
Cristo non fu unto dagli uomini con olio o altro unguento materiale, ma il Padre lo ha unto di Spirito Santo, prestabilendolo salvatore di tutto il mondo, come dice Pietro: Gesù di Nazareth, che Dio unse di Spirito Santo (cfr. At 10, 38). E il profeta David proclama: «Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno. Ami la giustizia e l’empietà detesti; Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali» (Sal 44, 7-8).
Egli fu unto con spirituale olio di letizia, cioè con lo Spirito Santo, il quale è chiamato olio di letizia, perché è lui l’autore della spirituale letizia. Voi, invece, siete stati unti con il crisma, divenendo così partecipi di Cristo e solidali con lui.
Guardatevi bene dal ritenere questo crisma come un puro e ordinario unguento. Santo è quest’unguento e non più puro e semplice olio. Dopo la consacrazione non è più olio ordinario, ma dono di Cristo e dello Spirito Santo. È divenuto efficace per la presenza della sua divinità e viene spalmato sulla tua fronte e sugli altri tuoi sensi con valore sacramentale. Così mentre il corpo viene unto con l’unguento visibile, l’anima viene santificata dal santo e vivificante Spirito.

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