La Via Crucis con i Santi

DA UN BREVIARIO DEL 1947 Il sito Cooperatores Veritatis vi offre l’audio, grazie alla cooperazione di Barbara e Rita, e da una loro iniziativa, il testo poiché ci era impossibile scansionarlo, data la precarietà del Breviario. Le ringraziamo di tutto cuore per questa preziosità, che così possiamo condividere con tutti Voi. Per ingrandire le immagini nel testo, passate sopra con il mouse. 

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qui l’audio:

 

+Deus in adiutòrium  meum intende; Domine, ad adiuvàndum me festìna.

+O Dio vieni a salvarmi, Signore,  vieni  presto in mio aiuto.

ATTO DI CONTRIZIONE

Risoluto di non peccare mai più Redentore mio clementissimo eccomi prostrato ai Vostri Santissimi piedi pentito delle mie colpe Vi domando perdono con tutto il cuore, con tutta l’anima. Vi amo sopra ogni cosa, prevenitemi o Gesù mio amabilissimo con la vostra grazia, illuminate la mia mente, infiammate gli affetti, inteneriteli sicchè meditando il penosissimo Vostro viaggio al calvario, mi sciolga in lacrime di compunzione. Per la Vostra Passione, per il Vostro sangue, fatemi degno delle indulgenze concesse a chi fa questo santo esercizio. In suffragio anche delle anime del Purgatorio fate, deh fate,  o dolce mio Gesù che nella via della croce, insieme alla Vostra Santissima Madre, io apprenda a temerVi, ad amarVi e a benedirVi per sempre e così sia.

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore.

_01 Via Crucis Santi 1Nella I stazione:  Gesù è condannato a morte

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Crocefigato, si crocefigga e chi e per chi?

Gesù innocentissimo per me peccatore. Ahi che sentenza crudele, sentenza di morte spietata. O amabilissimo mio Gesù, Voi volete morire per me ed io con i miei peccati sono quel testimonio che Vi accusa, quel giudice che Vi condanna. In grato che sono, voi mi avete data la vita ed io vi traggo alla morte. Mi pento del mio peccato, lo abomino, lo detesto e poiché in pena di esso non mi è dato di morire con Voi sulla croce. Datemi almeno il coraggio che piangendo e sospirando vi accompagni al calvario.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 2Stazione II: Gesù riceve la croce sulle spalle  

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Ah mio appassionato Gesù, già v’incamminate al Calvario. Non vi bastano spine al capo, catene ai fianchi e flagelli, piaghe, sangue sul Divinissimo Vostro Corpo, Voi volete ancora la croce, Voi l’abbracciate con tanta mansuetudine ed io con tanto studio la fuggo. Voi sottomettete a sì gran peso umilmente le Vostre spalle innocenti ed io dal giogo benché soave della penitenza superbamente sottraggo le mie. Quanto sono cieco, Voi mi insegnate a patire perché impari a salvarmi ed io trascuro di salvarmi perché non intendo patire. Deh mio caro Gesù, spogliatemi dell’amor proprio e se la croce è la sola via del paradiso eccomi pronta ad abbracciarla. Soccorretemi con la Vostra misericordia.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 3Stazione III: Gesù cade per la prima volta sotto la croce

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Ahimè che veggo, il mio amabilissimo Gesù caduto sotto la croce stramazzoni per terra. Angeli del Paradiso sostenete il Vostro Creatore e Redentore mio ma ahi che invece degli angeli, gli arrabbiati manigoldi Vi accorrono e coi pugni, con gli schiaffi, coi calci, orribilmente continuano a percuoterlo. E voi, mio caro Gesù a tanti oltraggi soffrite e tacete. Io mi confondo in me stesso che ad ogni percossa di leggerissimo travaglio, mi scuoto ad ogni offesa, mi risento, smanio, m’inquieto me ne lamento. Deh pazientissimo mio Gesù abbassate la mia superbia. Concedetemi la pazienza, sicché imitando Voi, Voi accompagni per mio profitto alla morte.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 4Stazione IV: Gesù incontra la Sua Santissima Madre

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

O Dio, e non bastava a mia gran confusione di vedere Gesù coperto di dolore in abito di peccatore, che vi si aggiunge ora anche la Madre a rimprovero del mio peccato. O penosissimo incontro, afflittissima Madre, nel Vostro spasimo leggo la mia perfidia. So che a sì gran spettacolo, ad un incontro sì doloroso la passione del Figlio è passione della Madre. So che le mie gravissime colpe trafiggono Gesù nel corpo. A Voi o grande Vergine trafiggono il Cuore Immacolato, ma so ancora che Gesù è il fonte della Misericordia e Voi il rifugio dei peccatori. A voi dunque pietosissima Madre, con le lacrime agli occhi, col pentimento nel cuore, umilmente ricorro a ciò ché benigna mi impetriate dal tormentato Gesù Vostro Figlio il perdono dei miei peccati.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 5Stazione V: Gesù è aiutato dal Cireneo

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Dunque, a sollevare l’affaticato mio Gesù ci vuole la forza per costringere un uomo che porti la croce per Lui. Purtroppo intendo, sono io quel Cireneo il quale non per volontà ma sforzato sostengo talvolta qualche leggerissima croce che voi mio Gesù mi offrite. Sconoscente che sono, dei miei capricci, del mio piacere, non temo stenti, non pavento pericoli, non stimo sudori, per Voi mio caro Gesù. Tutto mi aggrava, tutto fuggo, tutto m’annoia, quanto sono tiepido, quanto sono languido. O Gesù, Gesù amor mio, datemi un poco di fervore, animate il mio coraggio a patire con Voi perché possa con Voi eternamente godere e non più offenderVi.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 6Stazione VI: Gesù è asciugato dalla Veronica

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

A me quel sudario, o piissima donna, a me consegnatelo o fortunata Veronica. Voglio imprimerlo sul mio cuore il Santo volto del Tormentato mio Bene, ma o me infelice che piena essendo di amor proprio e di ambizioni ho un cuore di sasso, incapace di sì tanta impressione. O pietosissimo mio Redentore, deh create in me un cuor nuovo un cuor contrito ed umiliato e su di questa stampate poi il Santissimo Vostro nome. Prometto, di amare Voi solo o mio Gesù e di aborrire me stesso in ogni forma di peccato se pur anche veniale. Gesù solo voglio sugl’occhi, Gesù sulle labbra, Gesù nel cuore, Gesù nella mente, Gesù in ogni mia azione, Gesù mia delizia chiamerò in vita, Gesù mio conforto chiamerò in morte e nel nome di Gesù brama ardente spirare l’anima mia.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 7Stazione VII: Gesù cade la seconda volta sotto la croce

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Eccolo, il Re dei Cieli, il Creatore dell’universo un’altra volta disteso in terra sotto la pesantissima croce, che dolori, che strapazzi, ma quante derisioni, voi mansuetissimo mio Gesù bagnate con i sudori della divinissima Vostra fronte a capo chino la terra. Ed io con la mia superbia contrasto con il cielo e sopra me stesso innalzato non so ricordarmi altro, non essere che vilissima polvere quanto sono miserabile. O umiltà, umiltà mio Gesù, umiltà. Fiaccate la mia alterigia, scoprite il mio niente, Voi mi creaste di creta e in creta ho da risolvermi. Ho già la morte alle mie spalle e ho contro di me il mio peccato. Misericordia mio Dio, misericordia per le Vostre pene fate che io pianga le mie colpe dalla Vostra caduta, fate che io apprenda il mio risorgimento.

 Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 8Stazione VIII: Gesù consola le donne di Gerusalemme

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Vi intendo o amabilissimo Salvatore, Vi intendo non sopra di Voi ma sopra di me ho da piangere amaramente. Le mie lacrime accrescono il Vostro tormento, se non sono lacrime di compunzione, piangi, dunque mio cuore, piangi con il tuo Dio che va alla morte. Ma è il tuo peccato che ve lo conduce, sei ben crudele con te stesso se non sai che con il pianto cancellare il tuo fallo. Sangue preziosissimo del mio dolce Gesù ammollite il cuore che non piange, illuminate l’intelletto che non conosce, piegate la volontà che resiste. Sì mio Gesù piango di cuore il mio peccato, lo piangerò finché avrò fiato e prima di rinnovarlo perderò piuttosto mille volte la vita. Date forza al mio pianto con la Vostra Santissima grazia. Miserere nostri Domine, miserere nostri.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 9Stazione IX: Gesù cade la terza volta sotto la croce

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Ahimè Gesù mio, mia Vita e mia Speranza, vi riveggo per la terza volta caduta sotto la croce. Non è il legno della croce, ma è la mia ingratitudine che le dà il peso sterminato, sicché Voi sostenere non più potete, le replicate mie cadute nell’abominevole peccato cagionano le Vostre, quante volte ritorno al peccato alla confessione, dalla confessione al peccato. Lo conosco sì, questo è il peso infinito della durissima Vostra croce, ma ora, cercherò di emendarmi. Che sarebbe di me meschino, se tornando a cadere Voi non mi porgeste più aiuto? Ad imitare Voi, rialzandomi, ahi che veggo sotto i miei piedi, l’inferno aperto per ingoiarmi. Deh misericordiosissimo mio Gesù, sostenetemi con la Vostra passione, copritemi con le Vostre piaghe sicché non cada più in peccato, mai più.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 10Stazione X: Gesù spogliato e abbeverato di fiele

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Quale contrapposto è mai questo, Voi mio Gesù amor mio spogliato delle vesti, piagato e io mollemente vestito, io insofferente di ogni dolore anche lieve, io cinto di delicatezza ed ogni vanità, a Voi dolce mio Bene fiele che Vi amareggia a me piaceri e dolcezze che mi dilettano, Voi delizia del paradiso, satullato di pene, io verme vilissimo di questo mondo digiuno di penitenza. Ah, no, no mio Gesù che non sia più così. Troppo disdice che Voi innocente peniate ed io goda. Qualche parte anche a me dei Vostri dolori pervenuti dalla Vostra grazia e sì a raddolcire quel fiele, basta alcun poco di contrizione che fai anima mia non piangi? Si Gesù mio addoloratissimo, io mi pento delle mie colpe, chiedo pene, chiedo misericordia, piango sopra ogni cosa. Miserere nostri, miserere nostri

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 11Stazione XI: Gesù inchiodato sulla croce

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Vi siete a fin giunto, mio caro Gesù al Calvario, e Vi siete giunto trascinandovi. Qual vile, malfattore, percosso da calci, tirato da funi, accompagnato per più ignominia da due ladroni, che orrendo spettacolo. Martellate e chiodi alle mani, colpi e chiodi ai piedi, spine acutissime al capo, trafitto un Dio su durissima croce. Ahi che strazzi, che dolori, che spasimi. Ma quanta confusione, quanto sangue. Chi può contemplarVi o mio Gesù e non sentirsi spezzare il cuore per compassione. Deh permettetemi agonizzante mio Bene che a Voi mi accosti, poiché i miei peccati Vi hanno tratto a questa morte orrenda. Voglio baciare questa croce ricoverarmi in quelle piaghe, abbeverarmi in quel preziosissimo Sangue. Piaghe e sangue, sangue e piaghe del mio Gesù che mi avete redento, salvatemi, ve ne prego, salvatemi.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 12Stazione XII: Gesù innalzato muore in croce

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Ecco già consumato la Vittima, già compiuto il grande Sacrificio, la volontà già seguita dall’Eterno Padre. Ecco il Figliolo di Dio sull’altura del Golgota, confitto in croce, fatto spettacolo compassionevole al cielo, alla terra, agli elementi. Consummatum est. E’ morto. Il mio Gesù è morto. Quei lividi occhi santissimi, quelle labbra spiranti, quelle spine, quei chiodi, quelle piaghe, quel aperto costato, quel sangue, sono tutte fonti di misericordia che Egli vive. Ma intanto intorno a quella croce che io veggo con la spada in mano ancor la giustizia o mio infelice se ostinandomi nel mio peccato facessi vana l’opera della mia redenzione, quanta stoltezza. No, no mio Gesù non mi lasciate partire dal Calvario senza imprimermi nel cuore l’amarissima Vostra passione. Fate che temendo la Vostra giustizia viva e muoia nelle Vostre piaghe, nella Vostra sconfinata misericordia, sotto lo sguardo addolorato di Maria.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 13Stazione XIII: Gesù è deposto dalla croce 

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Maria Santissima del mio Gesù Crocifisso, voi lo accogliete nel grembo vostro e se non morite di dolore, se l’amore non vi uccide e Gesù che non vuol questo.  Due passioni acerbissime alla mia redenzione patì il Figliolo gli strazi del corpo, patì la Madre il martirio del cuore e l’uno e l’altra per me uomo ingratitissimo. Infinita misericordia del mio Gesù, pietosissima Vergine Addolorata Vi adoro, Vi ringrazio. Quanto è mai stato crudele questo mio peccato, carnefice del figlio, tiranno del cuore di una Madre. Madre Santissima, madre corredentrice un bacio per me sul quelle piaghe, su quella croce insanguinata baciatela per me. Io non ardisco di accostarmi perché il peccato mi rinfaccia la mia ingratitudine, la mia crudeltà. O dolente Vergine appassionata, e per voi, intercedetemi vero e perfetto pentimento e sia merito della possente vostra protezione la penitenza mia; la mia salvezza.

Pater, Ave, Gloria

Santa Madre deh Voi fate che le piaghe del Signore ed i Vostri gran dolori siano impressi nel mio cuore

_01 Via Crucis Santi 14Stazione XIV: Gesù è posto nel santo sepolcro

ADORAMUS TE, CHRISTE, ET BENEDICIMUS TIBI. QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM.

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Chi mi da un fonte di lacrime onde piangere il morto mio Gesù e l’accompagni al sepolcro? Povero Gesù mio, avete a costo di tutto, il vostro sangue redento dalla schiavitù dell’inferno un mondo intero e a riserva di poca gente non vi ha chi vi bagni con il pianto in segno di compassione, la vostra tomba quanta irriverenza, quanta sconoscenza. Voglio io amato mio Gesù piangere per tutti la Vostra morte e per tutti voglio detestare il peccato che Vi tradì. Chiudo con il Vostro sepolcro il mio povero cuore vecchio perché risorga con quello nuovo. Sì mio Gesù compite così le Vostre Misericordie, fate che esso purgato e santificato risorga così con Voi. E poiché Voi avete incontrato volentieri la morte per la mia salvezza concedetemi che io accetti umilmente per amor Vostro la mia affinché mediante questo sacrificio di umiliazione e di amore, in compagnia della Vostra Santissima Madre che ci avete consegnato come Madre ai piedi della croce io possa glorificarVi in cielo per tutta l’eternità.

Pater, Ave, Gloria

Dolce cuore del mio Gesù fa che io ti ami sempre più. Dolce cuore di Maria siate la salvezza per l’anima mia.

Oremus

Réspice, quaesumus, Domine, super hanc familiam tuam, pro qua Dominus noster Jesus Christus non dubitavit mànibus tradi nocéntium, et crucis subire tormentum. Qui tecum vivit, et regnat in secula seculorum. Amen.

(Ti preghiamo, o Signore, riguarda benigno questa tua famiglia, per la cui salute il Signore nostro Gesù Cristo non dubitò di darsi nelle mani degli empi e soggiacere al tormento della croce. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Cosi sia.)

Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis! Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis! Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!

+ In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 

P.S. Si leggano e si ascoltino (anche qui audio e testo) le Meditazioni di mons. Fulton Sheen sulle Ultime Sette Parole di Gesù dalla Croce.


La vera penitenza. Di Dom Prosper Gueranger
Ora, la penitenza consiste nella contrizione del cuore e nella mortificazione del corpo: due parti che le sono essenziali.
È stato il cuore dell’uomo a volere il male, e spesso il corpo l’ha aiutato a commetterlo (Mc.7,14-23).
D’altra parte, essendo l’uomo composto dell’uno e dell’altro egli li deve unire entrambi nell’omaggio che rende a Dio. Il corpo avrà parte o alle delizie dell’eternità o ai tormenti dell’inferno; non c’è, dunque, vita cristiana completa, e neppure valida espiazione, se nell’una e nell’altra esso non si associa all’anima.
La conversione del cuore.
Ma il principio della vera penitenza sta nel cuore: lo impariamo dal Vangelo negli esempi del figliuol prodigo, della peccatrice, di Zaccheo il pubblicano e di san Pietro. Perciò bisogna che il cuore abbandoni per sempre il peccato, che se ne dolga amaramente, che lo detesti e ne fugga le occasioni. A significare tale disposizione la Sacra Scrittura si serve di un’espressione ch’è passata nel linguaggio cristiano, e ritrae mirabilmente lo stato dell’anima sinceramente ravveduta dal peccato: essa lo chiama Conversione.
Il cristiano, durante la Quaresima, deve esercitarsi nella penitenza del cuore e considerarla come il fondamento essenziale di tutti gli atti propri di questo santo tempo.
Ma sarebbe sempre illusoria, se non aggiungesse l’omaggio del corpo ai sentimenti interni ch’essa ispira. Il Salvatore, sulla montagna non s’accontenta di genere e di piangere sui nostri peccati: li espia con la sofferenza del proprio corpo; e la Chiesa, ch’è la sua infallibile interprete, ci ammonisce che non sarà accolta la penitenza del nostro cuore, se non l’uniremo all’esatta osservanza dell’astinenza e del digiuno.
Necessità dell’espiazione.
Come s’illudono, dunque, tanti onesti cristiani che si credono irreprensibili, specialmente quando dimenticano il loro passato e si paragonano agli altri, e, pienamente soddisfatti di se stessi, non riflettono mai ai pericoli d’una vita comoda ch’essi contano di condurre fino all’ultimo momento!
A volte essi credono di non dover più pensare ai loro peccati: non li hanno confessati sinceramente? La regolarità con la quale conducono ormai la vita non è prova della loro solida virtù?
Che hanno ancora da fare con la giustizia di Dio?
E li vediamo puntualmente sollecitare tutte le dispense possibili, nella Quaresima: perché l’astinenza sarebbe loro d’incomodo, e il digiuno non è più conciliabile con la salute, con le occupazioni e le abitudini di oggi. Non pretendono affatto di essere migliori di questi e quelli che non digiunano e non fanno astinenza; e siccome non sono neppure capaci di avere il pensiero di supplire con altre pratiche di penitenza, quelle prescritte dalla Chiesa, è chiaro che, senza accorgersi e insensibilmente, finiranno col non essere più cristiani.
La Chiesa, testimone di questa spaventevole decadenza del senso soprannaturale, temendo una resistenza che accelererebbe ancora di più le ultime pulsazioni d’una vita moribonda, continua ad allargare la via delle mitigazioni; nella speranza di conservare una scintilla di cristianesimo, in un avvenire migliore, essa preferisce affidare alla giustizia di Dio i figli che non l’ascoltano più, quando indica loro i mezzi di propiziarsi quella giustizia fin da questo mondo. E quei cristiani s’abbandonano alla massima sicurezza, senza darsi mai il pensiero di paragonare la loro vita con gli esempi di Gesù Cristo e dei Santi, e con le norme secolari della penitenza cristiana.
Entriamo dunque risoluti nella santa via che la Chiesa apre davanti a noi, e fecondiamo il nostro digiuno con gli altri due mezzi che Dio ci indica nei Libri sacri: la Preghiera e l’Elemosina. Come con la parola digiuno la Chiesa intende tutte le opere della mortificazione cristiana, così con quella della preghiera essa comprende tutti quei pii esercizi, per mezzo dei quali l’anima s’indirizza a Dio.
La frequenza più assidua alla chiesa, l’assistenza quotidiana al santo Sacrificio, le devote letture, la meditazione sulle verità della salvezza e sui patimenti del Redentore, l’esame di coscienza, la recita dei Salmi, l’assistenza alla predicazione particolare di questo santo tempo, e soprattutto il ricevere i Sacramenti della Penitenza e della Eucaristia, sono i principali mezzi coi quali i fedeli possono offrire al Signore l’omaggio della loro preghiera.

      

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