Lutero non era un riformatore ma rivoluzionario eretico

Basta con le menzogne! C’è un limite a tutto! Nessun Vescovo e nessun Papa, in nome della pace e del dialogo o dell’ecumania, possono imporre una visione distorta della storia.

E’ di questi giorni la notizia di solite manovre occulte, per imporre alla Chiesa, visioni distorte della storia. In questo sito francese, vedi qui – è riportato che si sta svolgendo in Vaticano, fino al 31 marzo, un incontro dal titolo: «Lutero, 500 anni dopo. Una rilettura della Riforma luterana nel suo contesto storico ecclesiale» dove per concetto di “rilettura della Riforma” si intende con ciò RIABILITARE Lutero, riletto appunto distorcendo la storia. Infatti, in una conferenza stampa che si è tenuta ieri 22 marzo 2017, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Presidente del Comitato, il Padre Ardura, assistito dal prof. Johannes Grohe, storico che insegna alla Pontificia Università della Santa Croce, ha spiegato ai giornalisti che questo seminario di studi consiste in «una ricerca della verità» in un contesto storico ed economico complesso:

«Lutero voleva fare inizialmente una riforma dall’interno, non voleva provocare uno scisma» – ha dichiarato. «All’inizio voleva fare una riforma all’interno della Chiesa, come è stato spesso il caso nel corso dei secoli. Egli compì un cammino spirituale, il punto di partenza quindi era buono. Ma in seguito ci sono state delle pressioni da tutti i lati, degli elementi che sono sopraggiunti dall’esterno, storici, politici ed economici, che hanno influenzato l’evoluzione della stessa Riforma e hanno condotto alla rottura.»

Insomma, detto in breve, il Padre Ardura, mentre afferma da un lato di non sapere se Papa Francesco voglia riabilitare Lutero, dall’altro professa, abusivamente – diciamo chiaro -, che cattolici e protestanti hanno «una comunione nella stessa fede», grazie ad «un accordo tra le due Chiese»!

Tutto ciò E’ FALSO! Clamorosamente falso! Mentono sapendo di mentire, e questo è inaccettabile! In questo link – Ripensando  Lutero – avevamo già dato prova, attraverso il domenicano Padre Coggi, che questa visione benevola, ma modernista, delle azioni di Lutero, non erano affatto di RIFORMA ma di  RIVOLUZIONE. Lutero è stato un rivoluzionario, non un riformatore. Chi sono infatti i veri Riformatori? SONO I SANTI e non gli eretici! Sant’Ignazio di Lojola fonda la Compagnia per contrastare l’eresia luterana, senza alcun patteggiamento, senza alcun compromesso!

Lutero inizia la sua avventura NON per una benevola Riforma interna alla Chiesa, ma perché NON sopportava più il voto celibatario. In quanto monaco agostiniano, non accettava più di doversi “contenere” e da qui inizia senza dubbio la sua “bella” ricerca del Volto misericordioso di Dio, ma lo fa per un motivo personale soggettivo, che appartiene alle incontinenze e non al cuore… Il suo interessamento contro i vizi e i peccati nella Chiesa, la vendita delle indulgenze, ed altre immoralità, è solo una fase successiva che sarà usata da Lutero come manganello e ricatto.

Nei vari racconti biografici e storici, si evincono due periodi di Lutero durante la sua permanenza da monaco: la prima parte molto regolare e serena, ma sopraggiunta una certa rilassatezza e a causa di un temperamento eccitabile e nervoso, cominciò a non sopportare più le privazioni soprattutto quelle legate al celibato e dunque alla continenza e piuttosto che ammettere di non essere magari portato alla vita monastica, tentò di trovare nella Scrittura una sorta di “nuova giustificazione” ai suoi tormenti e tentazioni legate sempre alla concupiscenza, alla carne. Lutero era tormentato dal sentimento di trovarsi sempre in uno stato di peccato e fatte le dovute confessioni, penitenze, digiuni ripetuti con ansia sempre più inquieta, cede davanti al dubbio atroce di non poter resistere davanti all’inesorabile maestà di Dio; di qui inizia l’atroce dubbio di ritrovarsi nel numero dei dannati. Questa tensione crebbe a livelli davvero esasperati da farlo diventare davvero morbosamente angoscioso ed inquieto.

I veri motivi, spiega poi nel libro Padre Coggi, furono di natura strettamente teologica e soprattutto legati al dramma interiore che egli viveva…. Anche il domenicano Padre Riccardo Barile – vedi qui – ha espresso chiarissimamente in un articolo a La Nuova Bussola Quotidiana del novembre scorso, una preoccupante riflessione: “Ferma restando la necessità del dialogo ecumenico, è però importante rendersi conto che non è vero che tra cattolici e luterani ci unisce la fede e ci dividono solo delle interpretazioni teologiche. È vero invece che sui sacramenti, l’Eucarestia, l’approccio alle Scritture, il ministero sacerdotale, la Messa come sacrificio, la Madonna è proprio la fede che ci divide…”

Lutero ROMPE CON LA FEDE DELLA CHIESA da subito, fin dall’inizio della sua ricerca del Volto misericordioso di Dio, negando, poiché non lo accettava, la dottrina MORALE della Chiesa Cattolica. Per Lutero doveva esserci UN’ALTRA interpretazione della Scrittura e finisce per trovarla con il suo metodo: il “Sola Scriptura”, ossia, abbandonare tutto il magistero dei Papi e RILEGGERE quello patristico e la Scrittura, in senso letterale e UMANO, soggettivo, orizzontale.

Quale vero RIFORMATORE ha reagito in questo modo? Ditecelo, ve ne preghiamo, portateci qualche esempio concreto perché noi non ne abbiamo trovati.

Quando nel Libro del Siracide 16,13 troviamo scritto: “Tanto grande la sua misericordia, quanto grande la sua severità; egli giudicherà l’uomo secondo le sue opere…” Lutero lo cancella, risolve il problema relegando questi Libri nell’indice, e con quale autorità fece questo? Lutero mette da parte il concetto delle “opere” perché sa bene che significa che avrebbe dovuto resistere semplicemente alle tentazioni della carne (opera volontaria del libero arbitrio dell’uomo, ma negato da Lutero), e non trovare la scorciatoia, da qui inventa il “Sola fidei”, cioè, non siamo salvati per le opere, ma solo per la fede, da qui il famoso “pecca quanto vuoi, purché tu abbi fiducia salda, che Cristo copre i tuoi peccati con la sua giustizia…”

Scriveva la Civiltà Cattolica nel 1918, quando era ancora cattolica, vedi qui testo originale – “tutto il sistema di Lutero riposa sul falso: nella Scrittura non c’è un testo che lo legittimi. Lutero con audacia bronzea torse in parte violentemente la Scrittura, e in parte vi sostituì le sue falsificazioni… “.

E’ forse cambiata la Scrittura, oggi, e non ce ne siamo accorti, o cos’altro di ben peggiore sta accadendo nella Chiesa di oggi? Questi Pastori odierni, apostati ed eretici, ben sapendo che non possono usare la Scrittura per legittimare Lutero, cosa stanno facendo? Lo fanno apparire come VITTIMA DELL’OSCURANTISMO CATTOLICO DI IERI. E così “Lutero non fu compreso”…. Lutero non voleva rompere con la Chiesa, è ovvio, pretendeva solo che la Chiesa modificasse la sua dottrina secondo la sua interpretazione. Ed infatti: non è che la chiesa odierna si è un tantino protestantizzata tanto da abbracciare le tesi di Lutero, in campo dottrinale, e di conseguenza riabilitarlo nel tentativo di dare forza alle sue nuove rivendicazioni moderniste? Provateci il contrario! Portate le prove per dirci che siamo in torto!

E attenzione, qui il Concilio Vaticano II non c’azzecca nulla! Qui siamo oltre, siamo forse ad un Vaticano III senza accorgercene? Il secondo infatti ammoniva: “Gli episodi della così detta ‘intercomunione’, registrati in questi ultimi mesi, si iscrivono in questa linea, che non è la buona e che dobbiamo lealmente riprovare. Ricordiamo il Concilio, il quale ‘esorta i fedeli ad astenersi da qualsiasi leggerezza o zelo imprudente, che potrebbero nuocere al vero progresso dell’unità’ (Unitatis redintegratio n. 24)”.

Vogliamo concludere queste riflessioni invitandovi AD UNA RESISTENZA A NON ACCETTARE ALCUNA RIABILITAZIONE DI LUTERO (e nessun Papa può imporlo, fino a prova contraria), attraverso le parole della Civiltà Cattolica del 1918, che suonano davvero come profezia per questi nostri tempi:

Questo è il Lutero storico, cioè, vero. I suoi partigiani, numerosi come legione e inconcussi più che scogli, lo possono esaltare come e quanto vogliono fino alle stelle.. (…) In questa sfera Lutero fu forse il più grande figlio “del mondo”: iniziò il movimento di ribellione contro ogni autorità che non sia la forza di ferro, aprì il campo del soggettivismo, vide le cose non come erano, ma come voleva che fossero, fece legge morale il placito della sua volontà…

Se così non fosse, dovremo forse dare ragione a Lutero quando predicava che: “Dalla nostra parte sta il Cristo, dalla parte del papa sta il diavolo!”  giudicate voi! ma non possono avere ragione entrambi!

Consigliamo vivamente, a chi volesse approfondire i fatti, i seguenti libri:

Angela Pellicciari, Martin Lutero;

– Angela Pellicciari, Martin Lutero il lato oscuro di un rivoluzionario;

Padre Roberto Coggi O.P. Ripensando Lutero


AGGIORNAMENTI:

  1. il video della Fondazione Lepanto: I protestanti: eretici o maestri della fede ? – Conferenza del prof. Corrado Gnerre

2. vi invitiamo ad ascoltare il contenuto di questo video che spiega chi era Lutero e cosa è l’eresia luterana: 

Dal Catechismo della Dottrina Cristiana detto anche catechismo di san Pio X
§ 2. – Della Chiesa in particolare.
150 D. Che cosa è la Chiesa cattolica?
R. La Chiesa cattolica è la società o congregazione di tutti i battezzati che, vivendo sulla terra, professano la stessa fede e legge di Cristo, partecipano agli stessi sacramenti, e obbediscono ai legittimi Pastori, principalmente al Romano Pontefice.

151 D. Dite distintamente che cosa è necessario per esser membro della Chiesa?
R. Per esser membro della Chiesa è necessario esser battezzato, credere e professare la dottrina di Gesù Cristo, partecipare ai medesimi sacramenti, riconoscere il Papa e gli altri legittimi Pastori della Chiesa.

152 D. Chi sono i legittimi Pastori della Chiesa?
R. I legittimi Pastori della Chiesa, sono il Romano Pontefice, cioè il Papa, che è il Pastore universale, ed i Vescovi. Inoltre, sotto la dipendenza dei Vescovi e del Papa, hanno parte nell’officio di pastori gli altri sacerdoti e specialmente i parrochi.

153 D. Perché dite che il Romano Pontefice è il Pastore universale della Chiesa?
R. Perché Gesù Cristo disse a san Pietro, primo Papa: «Tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e darò a te le chiavi del regno de’ cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato anche in cielo, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto anche in cielo». E gli disse ancora: «Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle».

154 D. Non appartengono dunque alla Chiesa di Gesù Cristo tante società di uomini battezzati che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo?
R. No, tutti coloro che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo, non appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo.

155 D. Come si può distinguere la Chiesa di Gesù Cristo da tante società o sette fondate dagli uomini e che si dicono cristiane?
R. Da tante società o sette fondate dagli uomini, che si dicono cristiane, si può facilmente distinguere la vera Chiesa di Gesù Cristo per quattro contrassegni. Essa è Una, Santa, Cattolica e
Apostolica.

156 D. Perché la Chiesa si dice Una?
R. La vera Chiesa si dice Una, perché i suoi figli, di qualunque tempo e luogo, sono uniti fra loro
nella medesima fede, nel medesimo culto, nella medesima legge e nella partecipazione dei medesimi sacramenti, sotto un medesimo capo visibile, il Romano Pontefice.

157 D. Non vi potrebbero essere più Chiese?
R. No, non vi possono essere più Chiese. perché siccome vi è un solo Dio, una sola Fede e un solo Battesimo, così non vi è, e non vi può essere che una sola vera Chiesa.

158 D. Ma non si chiamano Chiese anche i fedeli uniti insieme di una nazione, o di una diocesi?
R. Si chiamano Chiese anche i fedeli uniti insieme di una nazione o di una diocesi, ma sono sempre porzioni della Chiesa universale e formano con essa una Chiesa sola.

159 D. Perché la vera Chiesa si dice Santa?
R. La vera Chiesa si dice Santa, perché santo è il suo capo invisibile, che è Gesù Cristo, santi sono molti suoi membri, santi sono la sua fede, la sua legge, i suoi sacramenti, e fuori di essa non vi è né vi può essere vera santità.

160 D. Perché la Chiesa si chiama Cattolica?
R. La vera Chiesa si chiama Cattolica, che vuol dire universale, perché abbraccia i fedeli di tutti i tempi, di tutti i luoghi, di ogni età e condizione, e tutti gli uomini del mondo sono chiamati a farne parte.

161 D. Perché la Chiesa si chiama inoltre Apostolica?
R. La vera Chiesa si chiama inoltre Apostolica, perché rimonta senza interruzione fino agli Apostoli; perché crede ed insegna tutto ciò che hanno creduto e insegnato gli Apostoli; e perché è guidata e governata dai loro legittimi successori.


RICORDA CHE:

𝗟𝗮 𝗚𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: 𝗙𝗲𝗱𝗲 𝗲𝗱 𝗢𝗽𝗲𝗿𝗲

«IL ᴘʀɪɴᴄɪᴘɪᴏ ғᴏɴᴅᴀᴍᴇɴᴛᴀʟᴇ ᴅɪ Lᴜᴛᴇʀᴏ, ᴄᴏᴍᴜɴᴇ ᴀʟ ᴘʀᴏᴛᴇsᴛᴀɴᴛᴇsɪ­ᴍᴏ, ᴇ̀ ᴄʜᴇ ʟ’ᴜᴏᴍᴏ sɪ sᴀʟᴠᴀ ᴘᴇʀ ʟᴀ sᴏʟᴀ ғᴇᴅᴇ, ɪɴᴅɪᴘᴇɴᴅᴇɴᴛᴇᴍᴇɴᴛᴇ ᴅᴀʟʟᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ʙᴜᴏɴᴇ ᴄʜᴇ ᴄᴏᴍᴘɪᴇ ᴄᴏɴ ʟᴀ ɢʀᴀᴢɪᴀ ᴅɪ Dɪᴏ. Rᴇʟɪɢɪᴏɴᴇ ᴄᴏ­ᴍᴏᴅᴀ ᴀssᴀɪ, ᴄᴏᴍᴇ sɪ ᴠᴇᴅᴇ, ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ sᴏɴᴏ ʟᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ᴄʜᴇ ᴄᴏsᴛᴀɴᴏ sᴀᴄʀɪ­ғɪᴄɪᴏ, ɴᴏɴ ɪʟ sᴇᴍᴘʟɪᴄᴇ ᴄʀᴇᴅᴇʀᴇ. Lᴜᴛᴇʀᴏ ɪɴᴛᴇsᴇ ᴘᴇʀᴠᴇʀsᴀᴍᴇɴᴛᴇ, ᴄᴏᴍᴇ ᴀʟᴛʀɪ ʟᴜᴏɢʜɪ ᴅᴇʟʟᴀ Bɪʙʙɪᴀ, ᴏ̨ᴜᴇsᴛᴏ ᴛᴇsᴛᴏ ᴅɪ S. Pᴀᴏʟᴏ: L’ᴜᴏᴍᴏ ᴇ̀ ɢɪᴜsᴛɪғɪᴄᴀᴛᴏ ᴘᴇʀ ᴍᴇᴢᴢᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ғᴇᴅᴇ, sᴇɴᴢᴀ ʟᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ʟᴇɢɢᴇ (Rᴏᴍ. 3. 22). Pʀɪᴍᴀ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏ, ᴇʙʙᴇ ʟ’ɪᴍᴘᴜᴅᴇɴᴢᴀ ᴅɪ ғᴀʀᴇ ᴜɴ’ᴀɢɢɪᴜɴᴛᴀ ᴀʟ ᴛᴇsᴛᴏ: L’ᴜᴏᴍᴏ ᴇ̀ ɢɪᴜsᴛɪғɪᴄᴀᴛᴏ ᴘᴇʀ ʟᴀ SOLA ғᴇᴅᴇ.

Iɴ sᴇᴄᴏɴᴅᴏ ʟᴜᴏɢᴏ, ᴘᴇʀ ᴏᴘᴇʀᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ʟᴇɢɢᴇ S. Pᴀᴏʟᴏ ɪɴᴛᴇɴᴅᴇ ʟᴇ ᴘʀᴇsᴄʀɪᴢɪᴏɴɪ ᴇ ᴄᴇʀɪᴍᴏɴɪᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ʟᴇɢɢᴇ ᴍᴏsᴀɪᴄᴀ, ᴘ. ᴇ. ʟᴀ ᴄɪʀᴄᴏɴᴄɪsɪᴏɴᴇ, ɪ sᴀᴄʀɪғɪᴄɪɪ ᴅᴇɢʟɪ ᴀɴɪᴍᴀʟɪ ᴇᴄᴄ.; ᴍᴀ ɪʟ Vᴀɴɢᴇʟᴏ ɴᴏɴ ᴄɪ ᴅɪsᴘᴇɴsᴀ ᴀғғᴀᴛᴛᴏ ᴅᴀʟʟᴀ ʟᴇɢɢᴇ ᴍᴏʀᴀʟᴇ, ᴀɴᴢɪ ɴᴏɴ ғᴀ ᴄʜᴇ ᴄᴏɴᴛɪɴᴜᴀᴍᴇɴᴛᴇ ɪɴᴄᴜʟᴄᴀʀʟᴀ; ᴇ ʟᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ʙᴜᴏɴᴇ, ᴄᴏᴍᴘɪᴜᴛᴇ ɪɴ ɢʀᴀᴢɪᴀ, ᴅᴀɴɴᴏ ᴅɪʀɪᴛᴛᴏ ᴀʟʟᴀ ᴄᴏʀᴏɴᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ɢɪᴜsᴛɪᴢɪᴀ (2 Tɪᴍ. 4. 8), ᴏssɪᴀ ᴍᴇʀɪᴛᴀɴᴏ ɪʟ ᴘʀᴇᴍɪᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠɪᴛᴀ ᴇᴛᴇʀɴᴀ.


Mᴏʟᴛɪ sᴏɴᴏ ɪ sɪɢɴɪғɪᴄᴀᴛɪ ᴄʜᴇ ʟᴀ ᴘᴀʀᴏʟᴀ «ғᴇᴅᴇ» ʜᴀ ɴᴇʟ ʟɪɴɢᴜᴀɢ­ɢɪᴏ ᴄᴏᴍᴜɴᴇ ᴇ ɴᴇʟʟᴀ S. Sᴄʀɪᴛᴛᴜʀᴀ: 1) Aʟᴄᴜɴᴇ ᴠᴏʟᴛᴇ sɪɢɴɪғɪᴄᴀ ʟᴀ ᴄᴏ­sᴄɪᴇɴᴢᴀ, ᴇ ɪɴ ᴏ̨ᴜᴇsᴛᴏ sᴇɴsᴏ S. Pᴀᴏʟᴏ ᴅɪᴄᴇ: Tᴜᴛᴛᴏ ᴄɪᴏ̀ ᴄʜᴇ ɴᴏɴ ᴘʀᴏᴄᴇ­ᴅᴇ ᴅᴀʟʟᴀ ғᴇᴅᴇ ᴇ̀ ᴘᴇᴄᴄᴀᴛᴏ (Rᴏᴍ. 14. 23), ᴏssɪᴀ ᴛᴜᴛᴛᴏ ᴏ̨ᴜᴇʟʟᴏ ᴄʜᴇ ᴇ̀ ғᴀᴛᴛᴏ ᴄᴏɴᴛʀᴏ ᴄᴏsᴄɪᴇɴᴢᴀ. 2) Aʟᴛʀᴇ ᴠᴏʟᴛᴇ sɪɢɴɪғɪᴄᴀ ғᴇᴅᴇʟᴛᴀ̀, ᴇ ᴄᴏsı̀ sᴏɢʟɪᴀᴍᴏ ᴅɪʀᴇ ᴄʜᴇ ʙɪsᴏɢɴᴀ ᴍᴀɴᴛᴇɴᴇʀᴇ ғᴇᴅᴇ ᴀʟʟᴀ ᴘᴀʀᴏʟᴀ ᴅᴀᴛᴀ. 3) Aʟᴛʀᴇ ᴠᴏʟᴛᴇ sɪɢɴɪғɪᴄᴀ ᴠᴇʀᴀᴄɪᴛᴀ̀ ᴏ sɪɴᴄᴇʀɪᴛᴀ̀, ᴇ ᴅɪ ᴜɴ ᴜᴏᴍᴏ ғᴀʟsᴏ sᴏɢʟɪᴀᴍᴏ ᴅɪʀᴇ ᴄʜᴇ ɴᴏɴ ᴇ̀ ᴅᴇɢɴᴏ ᴅɪ ғᴇᴅᴇ. 4) Sᴘᴇssᴏ ᴘᴜʀᴇ ɴᴇʟʟᴀ Sᴄʀɪᴛᴛᴜʀᴀ sɪɢɴɪғɪᴄᴀ ғɪᴅᴜ­ᴄɪᴀ, ᴇᴅ ɪɴ ᴏ̨ᴜᴇsᴛᴏ sᴇɴsᴏ ᴠᴏʀʀᴇʙʙᴇʀᴏ ᴘʀᴇɴᴅᴇʀᴇ ᴏ̨ᴜᴇsᴛᴀ ᴘᴀʀᴏʟᴀ ɪ ᴘʀᴏᴛᴇsᴛᴀɴᴛɪ, ᴏ̨ᴜᴀɴᴅᴏ sᴇɴᴛᴇɴᴢɪᴀɴᴏ ᴄʜᴇ ʙᴀsᴛᴀ ʟᴀ sᴏʟᴀ ғᴇᴅᴇ.

Mᴀ ɪʟ ᴠᴇʀᴏ sɪ ᴇ̀ ᴄʜᴇ ᴏ̨ᴜᴇʟʟᴀ ғᴇᴅᴇ, ᴅɪ ᴄᴜɪ ᴇssɪ ᴘᴀʀʟᴀɴᴏ, ɴᴏɴ ᴇ̀ ɴᴇ̀ ғᴇᴅᴇ, ɴᴇ̀ ғɪᴅᴜᴄɪᴀ, ᴍᴀ ᴠᴀɴᴀ ᴘʀᴇsᴜɴᴢɪᴏɴᴇ. 5) Mᴀ ɴᴇʟ sᴜᴏ Pʀɪᴍᴏ Sɪɢɴɪғɪᴄᴀᴛᴏ ʟᴀ ғᴇᴅᴇ ᴇ̀ ᴜɴ ᴀssᴇɴsᴏ ɪɴᴛᴇʟʟᴇᴛᴛᴜᴀʟᴇ ᴀᴅ ᴜɴᴀ ᴅᴇᴛᴇʀᴍɪɴᴀᴛᴀ ᴠᴇʀɪᴛᴀ̀, ɴᴏɴ ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ sɪ ᴠᴇᴅᴀ ɪɴ sᴇ sᴛᴇssᴀ, ᴍᴀ sᴜʟʟ’ᴀᴜᴛᴏʀɪᴛᴀ̀ ᴅɪ ᴄʜɪ ʟ’ᴀᴛᴛᴇsᴛᴀ. 6)

Dɪ ᴏ̨ᴜɪ ᴅᴇʀɪᴠᴀ ᴄʜᴇ sɪ ᴄʜɪᴀᴍɪ ғᴇᴅᴇ ʟᴀ sᴛᴇssᴀ ᴠᴇʀɪᴛᴀ̀ ᴄʀᴇᴅᴜᴛᴀ, ᴏssɪᴀ ʟ’ᴏɢɢᴇᴛᴛᴏ ᴅᴇʟʟ’ᴀᴛᴛᴏ ᴅɪ ғᴇᴅᴇ. E ᴄᴏsı̀ S. Pᴀᴏʟᴏ ᴅɪᴄᴇ : Fᴇᴅᴇ ᴇ̀ ʀᴇᴀʟᴛᴀ̀ ᴅᴇʟʟᴇ ᴄᴏsᴇ ᴄʜᴇ sɪ sᴘᴇʀᴀɴᴏ, ᴄᴏɴᴠɪɴᴢɪᴏɴᴇ ᴅɪ ᴏ̨ᴜᴇʟʟᴇ ᴄʜᴇ ɴᴏɴ sɪ ᴠᴇᴅᴏɴᴏ (Eʙ. 11. 1). Nᴏɴ ᴇ̀ ɴᴇ̀ ʟᴀ ғᴇᴅᴇ ᴀssᴇɴsᴏ ɪɴᴛᴇʟʟᴇᴛᴛᴜᴀʟᴇ, ɴᴇ̀ ʟᴀ ғᴇᴅᴇ ғɪᴅᴜᴄɪᴀ ᴄᴀᴜsᴀ ᴀᴅᴇɢᴜᴀᴛᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ɴᴏsᴛʀᴀ sᴀʟᴠᴇᴢᴢᴀ; ᴍᴀ ᴏᴄᴄᴏʀʀᴏɴᴏ ᴘᴜʀᴇ ʟᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ʙᴜᴏɴᴇ ᴄʜᴇ ᴅᴏʙʙɪᴀᴍᴏ sғᴏʀᴢᴀʀᴄɪ ᴅɪ ᴄᴏᴍᴘɪᴇʀᴇ ᴄᴏɴ ʟᴀ ɢʀᴀᴢɪᴀ ᴅɪ Dɪᴏ. Sᴀ­ʀᴀɴɴᴏ ᴄᴏɴᴅᴀɴɴᴀᴛɪ ɴᴇʟʟ’ᴜʟᴛɪᴍᴏ ɢɪᴏʀɴᴏ ᴏ̨ᴜᴇʟʟɪ ᴄʜᴇ, ᴘᴜʀ ᴀᴠᴇɴᴅᴏ ᴄʀᴇᴅᴜᴛᴏ (Mᴀᴛᴛ. 7. 21) ᴛʀᴀsᴄᴜʀᴀʀᴏɴᴏ ʟᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ᴍɪsᴇʀɪᴄᴏʀᴅɪᴀ (Mᴀᴛᴛ. 16. 27). Lᴀ ғᴇᴅᴇ ᴇ̀ ɪʟ ᴘʀɪɴᴄɪᴘɪᴏ, ɪʟ ғᴏɴᴅᴀᴍᴇɴᴛᴏ ᴇ ʟᴀ ʀᴀᴅɪᴄᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ɴᴏ­sᴛʀᴀ ɢɪᴜsᴛɪғɪᴄᴀᴢɪᴏɴᴇ (Cᴏɴᴄ. Tʀɪᴅ. sᴇss. 6, ᴄ. 8), ᴍᴀ ᴄɪᴏ̀ ᴄʜᴇ ᴄᴏsᴛɪᴛᴜɪsᴄᴇ ғᴏʀᴍᴀʟᴍᴇɴᴛᴇ ʟ’ᴜᴏᴍᴏ ɢɪᴜsᴛᴏ ɪɴɴᴀɴᴢɪ ᴀ Dɪᴏ ᴇ̀ ʟᴀ ɢʀᴀᴢɪᴀ, ᴏssɪᴀ ɪʟ ᴄᴏɴsᴏʀᴢɪᴏ ᴄᴏɴ ʟᴀ ᴅɪᴠɪɴᴀ ɴᴀᴛᴜʀᴀ, ʟᴀ ᴘᴀʀᴛᴇᴄɪᴘᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴀʟʟᴀ ᴠɪᴛᴀ sᴛᴇssᴀ ᴅɪ Dɪᴏ» (2 Pᴇᴛ. 1. 4).

𝗣. 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗚𝗲𝗻𝗼𝘃𝗲𝘀𝗶 𝗦.𝗝. – Cᴀᴛᴇᴄʜɪsᴍᴏ Cᴀᴛᴛᴏʟɪᴄᴏ Aɴᴛɪᴘʀᴏᴛᴇsᴛᴀɴᴛɪᴄᴏ, Eᴅ. Mᴇssᴀɢɢᴇʀᴏ ᴅᴇʟ Sᴀᴄʀᴏ Cᴜᴏʀᴇ, 1933, ᴘᴀɢɢ. 73 ᴇ 74.

𝗜𝗠𝗣𝗥𝗜𝗠𝗜 𝗣𝗢𝗧𝗘𝗦𝗧
Aᴅᴜʟᴘʜᴜs Mᴀʀɪᴏᴛᴛɪ S.J.
Pʀᴀᴇᴘ. Pʀᴏᴠ. Rᴏᴍ.
Rᴏᴍᴀᴇ. 13 Mᴀɪ 1933.

𝗜𝗠𝗣𝗥𝗜𝗠𝗔𝗧𝗨𝗥
Aᴜɢᴜsᴛɪɴᴜs Mᴀɴᴄɪɴᴇʟʟɪ
Eᴘɪsᴄᴏᴘᴜs Sᴏʀᴀᴇ, Aᴏ̨ᴜɪɴɪ ᴇᴛ Pᴏɴᴛɪsᴄᴜʀᴠɪ
Sᴏʀᴀᴇ. 31 ᴊᴜʟɪɪ 1933.

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