Con queste parole inizia il “Simbolo di Fede Atanasiano”, un simbolo della fede che prende questo nome perché attribuito dalla tradizione cristiana a Sant’Atanasio (295-373), arcivescovo di Alessandria d’Egitto. È significativo soprattutto per la dottrina trinitaria espressa in maniera forte per combattere la crisi dell’eresia ariana.
Nella liturgia della Chiesa occidentale, cioè da noi, era recitato nell’ufficio domenicale e nella Solennità della SS.ma Trinità, soppresso poi con la Riforma Liturgica dopo l’ultimo concilio. La Chiesa orientale, invece non l’ha mai usato.
È stato tramandato in greco e in latino. La maggioranza dei critici ritiene che sia stato scritto originariamente in latino e non in greco; e non nel IV secolo, ma almeno un secolo più tardi. La teologia che ne traspare è molto vicina a quella di sant’Ambrogio da Milano, al quale altri lo attribuiscono.
I critici attuali che non si accordano sull’attribuzione al grande Padre della Chiesa sono: Karl Künstle che lo attribuisce a un vescovo spagnolo antipriscillanista; L. G. Morin che lo ritiene opera del secolo VI, probabilmente di San Martino di Braga; H. Brewer che lo attribuisce a sant’Ambrogio; J. Stiglmayr che lo ritiene di San Fulgenzio di Ruspe.
Comunque e chiunque ne sia l’Autore è certo che il testo – davvero ispirato – esiste ed è stata una delle pietre miliari per la difesa della Dottrina della Fede. Noi ve lo proponiamo trascritto da un Breviario del 1898 che si diceva per la Solennità della Santissima Trinità, e dunque anche con la Preghiera finale.
La severità del linguaggio che riscontriamo nel testo, non deve essere “giustificata” in alcun modo perché, oggi, un linguaggio simile sarebbe incomprensibile e persino offensivo! «Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro. Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti…. »(Is.5,20-21). L’atteggiamento corretto è quello di fare uno sforzo, noi oggi, per comprendere la gravità dei nostri peccati, per pentirci subito e liberarcene immediatamente, per comprendere quale è, davvero, la nostra Fede contro l’annacquamento di oggi… si legga anche qui.
SIMBOLO ATANASIANO, in latino e italiano
Ant. Glória tibi, Trinitas* aequális, una Déitas, et ante ómnia saecula, et nunc, et in perpétuum (T.P.: Alleluia).
– Ant. Gloria a te, Trinità uguale, unico Dio, prima di tutti i secoli, ora e sempre
(Tempo pasquale: Alleluia)
1. Quicúmque vult salvus esse, * ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem.
– Chiunque voglia salvarsi* deve anzitutto possedere la fede cattolica.
2. Quam nisi quisque íntegram inviolatámque se1váverit, * absque dúbio in Ïtérnum peribit.
– Colui che non la conserva integra ed inviolata* perirà senza dubbio in eterno.
3. Fides autem cathólica hÏc est: * ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur.
– La fede cattolica è questa:* che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell’unità.
4. Neque confundéntes persónas, * neque substántiam separántes.
– Senza confondere le persone* e senza separare la sostanza.
5. Alia est enim persóna Patris, ália Fílii, * ália Spiritus Sancti.
– Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio* ed altra quella dello Spirito Santo.
6. Sed Patris, et Fílii, et Spiritus Sancti una est divínitas, * æquális glória, coatérna maiéstas.
– Ma Padre, Figlio e Spirito Santo hanno una sola divinità,* uguale gloria, coeterna maestà.
7. Qualis Pater, talis Filius,* talis Spiritus Sanctus.
– Quale è il Padre, tale è il Figlio,* tale lo Spirito Santo.
8. Increátus Pater, increátus Fílius,* increátus Spíritus Sanctus.
– Increato il Padre, increato il Figlio,* increato lo Spirito Santo.
9. Imménsus Pater, imménsus Filius, * imménsus Spíritus Sanctus.
– Immenso il Padre, immenso il Figlio,* immenso lo Spirito Santo.
10. Aetérnus Pater, atérnus Fílius, * ætérnus Spíritus Sanctus.
– Eterno il Padre, eterno il Figlio,* eterno lo Spirito Santo.
11. Et tamen non tres atérni, * sed unus ætérnus.
– E tuttavia non vi sono tre eterni, * ma un solo Eterno.
12. Sicut non tres increáti, nec tres imménsi, * sed unus increátus, et unus immensus.
– Come pure non vi sono tre increati né tre immensi,* ma un solo Increato e un solo Immenso.
13. Simíliter omnipotens Pater, omnípotens Fílius,* omnipotens Spíritus Sanctus.
– Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio,* onnipotente lo Spirito Santo.
14. Et tamen non tres omnipoténtes, * sed unus omnípotens.
– Tuttavia non vi sono tre onnipotenti,* ma un solo Onnipotente.
15. Ita Deus Pater, Deus Fílius, * Deus Spíritus Sanctus.
– Il Padre è Dio, il Figlio è Dio,* lo Spirito Santo è Dio.
16. Et tamen non tres Dii, * sed unus est Deus.
– E tuttavia non vi sono tre Dei,* ma un solo Dio.
17. Ita Dóminus Pater, Dóminus Filius, * Dóminus Spiritus Sanctus.
– Signore è il Padre, Signore è il Figlio,* Signore è lo Spirito Santo.
18. Et tamen non tres Dómini,* sed unus est Dóminus.
– E tuttavia non vi sono tre Signori,* ma un solo Signore.
19. Quia, sicut singillátim unamquamque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur:* itatres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibemur.
– Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore,* così pure la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori.
20. Pater a nullo est factus:* nec creátus, nec génitus.
– Il Padre non è stato fatto da alcuno:* né creato, né generato
21. Fílius a Patre solo est:* non factus, nec creátus, sed génitus.
– Il Figlio è dal solo Padre:* non fatto, né creato, ma generato
22. Spiritus Sanctus a Patre et Fílio:* non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens.
– Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio:* non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente.
23. Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Filii:* unus Spíritus Sanctus, non tres Spiritus Sancti.
– Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri; un solo Figlio, non tre Figli, * un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.
24. Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus:* sed totÏ tres persónÏ coÏtérnÏ sibi sunt et coæquáles.
– E in questa Trinità non v’è nulla che sia prima o poi, nulla di maggiore o di minore:* ma tutte e tre le Persone sono l’una all’altra coeterne e coeguali.
25. Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est,* et únitas in Trinitáte, et Trinitas in unitáte veneránda sit.
– Cosicché in tutto, come già è stato detto,* va venerata l’unità nella Trinità e la Trinità nell’unità.
26. Qui vult ergo salvus esse, * ita de Trinitáte séntiat.
– Chi dunque vuole salvarsi, * pensi in tal modo della Trinità.
27. Sed necessárium est ad ætérnam salútem,* ut Incarnatiónem quoque Dómini nostri Iésu Christi fidéliter credat.
– Ma per l’eterna salvezza* è necessario credere fedelmente anche all’Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.
28. Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur,* quia Dóminus noster Iésus Christus, Dei Filius, Deus et homo est.
– La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo* che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo.
29. Deus est ex substántia Patris ante sæcula génitus:* et homo est ex substántia matris in sæculo natus.
– È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall’eternità;* è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre.
30. Perféctus Deus, perféctus homo:* ex ánima rationáli et humána carne subsístens.
– Perfetto Dio, perfetto uomo:* sussistente dall’anima razionale e dalla carne umana.
31. Aequális Patri secúndum divinitátem;* minor Patre secúndum humanitátem.
– Uguale al Padre nella divinità,* inferiore al Padre nell’umanità.
32. Qui, licet Deus sit et homo, * non duo tamen, sed unus est Christus.
– E tuttavia, benché sia Dio e uomo,* non è duplice ma è un solo Cristo.
33. Unus autem non conversióne divinitátis in carnem, * sed assumptióne humanitátis in Deum.
– Uno solo, non per conversione della divinità in carne,* ma per assunzione dell’umanità in Dio.
34. Unus omníno, non confusióne substántiÏ, * sed unitáte persónæ.
– Totalmente uno, non per confusione di sostanze,* ma per l’unità della persona.
35. Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo:* ita Deus et homo unus est Christus.
– Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo,* così Dio e uomo sono un solo Cristo
36. Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos:* tértia die resurréxit a mórtuis.
– Che patì per la nostra salvezza, discese agli inferi,* il terzo giorno è risuscitato dai morti.
37. Ascéndit ad cælos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis:* inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos.
– È salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente, * e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.
38. Ad cuius advéntum omnes homines resurgere habent cum corpóribus suis:* et redditúri sunt de factis própriis ratiónem.
– Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere nei loro corpi* e dovranno rendere conto delle proprie azioni.
39. Et qui bona egérunt, ibunt in vitam ætérnam:* qui vero mala, ingnem ætérnum.
– Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna:* coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno.
40. Hæc est fides cathólica,* quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit.
– Questa è la fede cattolica,* e non potrà essere salvo se non colui che l’abbraccerà fedelmente e fermamente.
41. Glória Patri, et Fílio, * et Spiritui Sancto.
– Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
42. Sicut erat in principio, et nunc, et semper,* et in sæcula sæculórum. Amen.
– Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Glória tibi, Trinitas aequális, una Déitas, et ante ómnia saecula, et nunc, et in perpétuum (T.P.: Alleluia)
– Ant. Gloria a te, Trinità uguale, unico Dio, prima di tutti i secoli, ora e sempre
(Tempo pasquale: Alleluia).
V. Dómine, exáudi oratiónem meam.
V. Signore, ascolta la mia preghiera.
R. Et clamor meus ad te véniat.
R. E il mio grido giunga a te.
Sacerdotes addunt:
(il sacerdote aggiunge)
V. Dóminus vobíscum.
V. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spiritu tuo.
R. E con il tuo spirito.
Oremus.
Omnipotens sempitérne Deus, qui dedisti fámulis tuis, in confessióne veræ fidei, ætérnæ Trinitátis glóriam agnóscere, et in poténtia maiestátis adoráre unitátem: quæsumus; ut, eiúsdem fidei firmitáte, ab ómnibus semper muniámur advérsis.
Per Dóminum nostrum IesumChristum Fìlium tuuum: qui tecum vivit et regnat in unitàte Spìritus Sancti Deus, per òmia sæcula seculorum.
Amen
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno, che hai concesso ai tuoi servi, nella confessione della vera fede, di conoscere la gloria della Trinità eterna, e di adorare l’unità nella potenza della maestà, ti chiediamo, per la fermezza di questa stessa fede, di essere sempre protetti da ogni avversità. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio: che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Laudetur Jesus Christus