Catechista risponde: Come si può spiegare ai bambini la Quaresima?

Rispondiamo ad una e-mail interessante che ci chiede come sia possibile, oggi, far capire a dei bambini che cosa è la Quaresima e come viverla. Difficoltà, queste, che nascono come ci è stato raccontato, anche dal dramma che in famiglia come in parrocchia, esclusa la Via Crucis che si fa di venerdì comunitariamente e spesso senza alcuna convinzione ma come teatralità, non si vive più questo Tempo con l’austerità dovuta e, di conseguenza, crescono le difficoltà a spiegare, comprendere e mettere in pratica ciò che questo Tempo richiede.

Per i nostri Amici “non vedenti”, e chi volesse, abbiamo anche un breve audio che parte solo con le domande dei bambini e la risposta a loro, il resto lo trovate nell’articolo a seguire, integralmente.

 


Carissima R.

grazie per l’e-mail profonda e molto preoccupata sull’argomento. Veniamo subito al sodo perché hai messo davvero tanta carne sul fuoco! Questa prima parte sarà dedicata alle risposte agli adulti, ai Catechisti e ai genitori interessati, come richiesto nella e-mail, l’ultima parte in basso la dedicheremo alle risposte per i bambini. Naturalmente, dopo aver letto le nostre risposte, date anche sana creatività ai contenuti, cioè, sentitevi liberi di esprimere il tutto a parole vostre, ma rimanendo fedeli ai contenuti dottrinali.

Segnaliamo che in questo link, abbiamo già cercato di spiegare che “parlare del peccato” a dei bambini si può e si deve, con le dovute misure, così come ci ha insegnato la Beata Vergine Maria a Fatima, quando Ella fece vedere persino l’inferno ai tre Pastorelli che erano davvero piccoli. Ma è anche fondamentale spiegare che la Quaresima non è un tempo cupo e triste, piuttosto è un vero Tempo di Grazia, se vissuto come dev’essere vissuto! Vi aiuteremo anche con le immagini, qui di lato al testo, che potrete scaricare dopo averle ingrandite, passando sopra con il mouse.

Segnaliamo anche che in questo link abbiamo offerto alcune risposte ricorrenti in questo Tempo quali sul Digiuno, sulle penitenze, sulla vera carità…

Tutto questo ed altro materiale deve servire prima di tutto a “noi” che abbiamo la missione e la vocazione del “Catechista”, o siamo genitori, perchè è bene essere chiari subito che spesse volte il problema non sono affatto i bambini “perché sono bambini“, ma il problema siamo noi adulti che abbiamo difficoltà a credere ciò che la Chiesa ha sempre insegnato. I genitori – per esempio – che vivono una fede (non adulta ma matura) retta ed onesta nella dottrina del Vangelo, hanno idee chiare sul come crescere i figli e mandare avanti la Famiglia, riusciranno a superare molti ostacoli e a procedere nella giusta via, ma laddove ci fossero genitori immaturi, confusi essi stessi sulle loro vite, finiranno per distruggere se stessi e la famiglia, senza riuscire a dare qualcosa di veramente sostanzioso ai propri figli.

Così è per il compito del Catechista. Un Catechista cresciuto  e formato nell’eresia Modernista, nell’eresia progressista del tutto facile, della via larga e dell’allergia al Catechismo, alla sana dottrina, finiranno per non insegnare nulla di buono ai bambini loro affidati. E’ fondamentale che sia il Catechista, prima di tutto, a prepararsi con coscienza al compito che deve svolgere che è il servizio alla Verità, e non una proclamazione delle proprie opinioni.

Chiarito questo, si spiega così anche perché proponiamo molto materiale di apologetica, dottrina e Catechesi, che non sono “nostre opinioni”, quanto un vasto materiale di studio preso dalla autentica Dottrina della Chiesa di tutti i tempi.

Proviamo ora a rispondere alle tue singole domande:

  • Gesù ha digiunato 40 giorni e 40 notti, si legge nella Scrittura (Mt.4,2), ma come spiegarlo a dei bambini? E come parlare loro del digiuno oggi? E come far capire loro cosa è il peccato?

Rispondiamo:

Innanzi tutto dire loro la verità così come è riportata nel Vangelo. Attenzione a  coloro che aprono il discorso affermando che: “Prima di rispondere a questa domanda occorre fare una puntualizzazione che – intanto – a quell’epoca non c’erano i registratori, perciò non sappiamo come andarono le cose; poi i quaranta giorni di Gesù nel deserto forse non corrispondono neppure ad un digiuno vero e proprio di nostro Signore, ma ad un’esperienza di vita…” e così via, fino a negare l’evidenza dei fatti. Sono falsi maestri.

Il Catechista, un genitore a casa, deve raccontare semplicemente la verità che è riportata nei Vangeli, non deve mai sminuire o tentare di “giustificare” qualcosa, fosse anche, incomprensibile. Si deve AMARE e far amare la Scrittura, familiarizzare con Essa attraverso, per esempio, i Salmi, con i racconti di Gesù e così via, FAMILIARIZZARE non cambiare, non modificare il contenuto.

“Gesù, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame” (Mt 4, 2), punto! Il fatto stesso che “ebbe fame” è già una dimostrazione oggettiva e sufficiente a provare che il dato fornito è reale. Ma come spiegarlo a dei bambini? Innanzi tutto è l’adulto, il genitore, il Catechista che deve essere – per primo – PREPARATO a credere, per poi tentare di aiutare il bambino a capire: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca?»(Lc.6,39).

Dunque, il digiuno di Gesù – che poi diventa anche nostro –  nasce dal senso di giustizia che doveva muovere il Signore stesso a riparare la prima disobbedienza fatta da Adamo ed Eva. Il digiuno, scrive il grande san Basilio “nasce in Paradiso” (Gn.2,1-17) e Gesù infatti – novello Adamo come spiega san Paolo – venendo a distruggere quel Peccato che chiamiamo “Originale” (perché qui ha avuto origine tutta questa battaglia), con il suo esempio viene ad indicarci anche la via. Lui ha fatto la sua parte in obbedienza al Padre, ora tocca a noi – dopo aver ricevuto il Battesimo – fare la nostra parte.

Gesù non a caso afferma: «Io sono la via, la verità e la vita»(Gv.14,6). Ma questo digiunare di Gesù si verifica anche per frenare “le tentazioni”, quella vocina del diavolo, quando ci invita a scappare dalle buone battaglie che dobbiamo affrontare, quando ci suggerisce di fare il male. Anche Lui infatti è stato tentato, e la battaglia che ha vinto, l’ha vinta per noi.

I bambini fanno molte domande, lo sappiamo, ma è importante aiutarli a capire che, riguardo ai Vangeli essi devono imparare ad “IMPARARE ad ascoltare“, fidarsi che quel che ascoltano è Parola di Dio E AD AMARLA… e che le domande devono essere fatte per imparare a capire come, questa Parola, può essere vissuta e messa in pratica da loro. Ecco perché è molto importante l’esempio e la testimonianza degli adulti che li circondano. La conoscenza della Scrittura SENZA INSEGNARE AD AMARE GESU’, è inutile, e spesso è anche colpevolezza, perchè senza amare induce alla superbia, ma di questo ne parleremo.

Ed ecco alcune domande tipiche dei bambini, riportate nella e-mail

– Gesù ha digiunato per davvero? E sì! per davvero! E lo ha fatto PER NOI! Ecco perché anche noi siamo invitati, sollecitati (non costretti) a fare qualcosa PER LUI! Gesù ha digiunato a causa dei nostri peccati! Ma Lui lo ha fatto molto volentieri, si è sacrificato per noi fino alla fine, ma lo ha fatto anche per insegnarci che – come ha fatto Lui – così possiamo farlo anche noi.

– Ma noi bambini come possiamo digiunare? Con piccoli gesti, con piccole rinunce quotidiane ma attenzione, una cosa è importante: farlo per AMORE DI GESU’ che lo ha fatto per noi! Ci sono storie autentiche di molti Santi che fin da bambini – dopo aver imparato la storia di Gesù – per amor suo rinunciavano a tante cose. Quando santa Giacinta di Fatima – aveva solo 7 anni – comprese tante cose su Gesù che soffriva per i peccatori e a causa loro, iniziò a fare tante piccole penitenze privandosi per esempio di un dolce, di una merenda, persino di bere l’acqua, affinché Gesù stesso, raggiunto da questi pensieri e gesti di Amore , potesse essere felice e consolato e potesse convertire, salvare qualche anima peccatrice. Così faceva anche  san Francisco di Fatima che di anni ne aveva solo 9. E dicevano tanti Rosari al giorno, in riparazione delle offese che si facevano ai Cuori di Gesù e Maria, e per la conversione dei peccatori.

E’ l’AMORE che Gesù vuole e noi non abbiamo altro che privarci di qualcosa per dimostrarGli quanto davvero pensiamo a Lui, così fece anche la loro cugina di 10 anni, suor Lucia, per tutta la sua vita durata oltre 90 anni.  Un digiunare senza AMARE Gesù, non servirebbe a nulla, così come dire di amare Gesù, ma non essere capaci di rinunciare a nulla per amor Suo, è falsità! Non è vero amore e stiamo mentendo cercando di giustificare il fatto che non vogliamo rinunciare a nulla di ciò che ci piace.

Si devono far conoscere ai bambini le storie dei Santi. Per esempio quando santa Teresa d’Avila, Dottore della Chiesa, un giorno stava pregando, pregava tanto, digiunava e faceva penitenze per consolare Gesù dei tanti peccatori che lo offendevano. Ma era stanca, avvilita perché non vedeva la fine di quella pena e non sapeva più come consolare Gesù. Allora un giorno gli dice: “Signore! E’ tanto duro seguirVi, è tanto faticoso…” – e Gesù le disse: “Ma Teresa mia, è così che Io amo i miei amici”. Teresa allora, senza scomporsi rispose subito con la gioia nel cuore: “Ora capisco perché ne avete così pochi, di amici…!” E Gesù le sorrise e la consolò, facendole passare le pene del cuore ed ogni dolore. Perchè va spiegato, che quando Gesù accoglie queste croci, e manda queste pene, non abbandona nessuno che in Lui si rifugia, e manda tante consolazioni e tanta forza.

– Ma io sono piccolo, piccola, non ho fatto peccati, cosa è il peccato? Se il diavolo mi fa le tentazioni, io cosa c’entro?

Questa è una domanda classica alla quale possiamo rispondere così: Gesù ci dice: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?».  Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo»(Mc.7,18-23).

E’ importante insegnare i bambini a leggere i Vangeli, o ad ascoltarli, senza giustificare ciò che non si comprende, senza inventare nulla, senza togliere nulla. E dunque, nessuno “è senza peccato”, voi Bambini lo avete debellato, ucciso, mediante il Battesimo che avete ricevuto (come avvenne anche a noi quando eravamo piccoli come voi), ma state crescendo ed è necessario che prima di accostarvi all’Eucaristia, impariate anche il Sacramento della Confessione, della Penitenza.

Certo, non siete colpevoli di grandissimi e gravi peccati (si spera!) ma il Signore Gesù lo ha spiegato bene: quando abbiamo in noi pensieri cattivi, intenzioni cattive, queste feriscono prima di tutto Gesù stesso, poi degradano noi e finiscono per ferire le persone che stanno attorno a noi. Se qualcuno di voi può dire di non avere davvero pensieri cattivi, intenzioni egoiste (questo è mio e non voglio che nessuno lo tocchi, ecc…), è bene lodare Gesù, ringraziarlo, ma cercare anche di mantenersi così belli dentro al cuore e nella mente! E sarà nel Sacramento della Penitenza che potrete parlare con il sacerdote per capire come siete messi, senza dirlo a nessun altro.

Degradare è appunto l’opera che fa il peccato dentro di noi. Il Battesimo, infatti, ci aveva rivestiti dell’abito bianco, della purezza di Gesù, dell’Amore dello Spirito Santo e togliendo in noi il Peccato Originale, ci aveva riportato ai gradini più alti della purezza, dell’amicizia con il Padre, con il Figlio Gesù e con lo Spirito Santo. Poi cosa accade? Che se un bambino cresce senza coltivare, alimentare questa amicizia con Dio Padre, con Gesù, e se non amiamo lo Spirito Santo, ecco che invece di riempire il cuore e la mente di cose sante, finiamo per riempirli di cose inutili e, peggio ancora, di riempirli di suggerimenti che vengono dal diavolo – del quale però è bene parlare in altra lezione, altrimenti qui si allungherebbe troppo il discorso.

E’ vero che è il diavolo a mettere dentro di noi pensieri cattivi (le tentazioni), ma è anche vero che possiamo cacciarlo via con la Preghiera e il Digiuno, piccoli sacrifici fatti tutti per Amore a Gesù e a Maria, la Mamma che ci guida, e  che noi  non vogliamo assolutamente offendere in nessun modo. Una volta che abbiamo dato ascolto ai pensieri cattivi, a parole offensive, disobbedienze ai genitori, andare a scuola svogliatamente e non voler fare i compiti, non pregare mai e così via, ecco che l’amicizia con Dio, l’amicizia con Gesù comincia a rompersi, questo è il peccato: ci fa rompere l’amicizia che Gesù stesso ha fatto per noi attraverso il Suo digiunare per noi e morire in Croce per noi!

Avete presente i giochi della Lego? Ebbene, quando avete completato il gioco, è tutto molto bello, i pezzi sono incastrati fra di loro ed è tutto uno spettacolo. Ecco Dio Padre, per mezzo di Gesù e con lo Spirito Santo, hanno fatto questo per noi e dentro di noi con il Battesimo. Tutti i pezzi che erano andati in frantumi con il Peccato Originale, Gesù li ha ricomposti una volta per tutte con il Suo Sacrificio sulla Croce che ci ha aperto poi la via ai Sacramenti, e con la Risurrezione e il primo sacramento, il Battesimo, ha fatto in modo che ogni essere umano concepito, una volta nato, potesse vivere questa gioia della salvezza.

Però gli effetti di quella prima distruzione, non sono andati via perché riguardano, ora, la nostra volontà: vogliamo rimanere con Gesù o allontanarci da Lui? A questa domanda possiamo rispondere solo noi e c’è solo un “sì” – come disse Maria all’Arcangelo Gabriele quando Le portò l’Annuncio che sarebbe diventata la Madre di Dio – oppure possiamo dire “no”, come disse il Diavolo. Non c’è la via di mezzo, i tiepidi a Gesù non piacciono affatto!

Se ci allontaniamo da Lui, ciò che Gesù ha operato in noi con il Battesimo, si frantumerà di nuovo e, questa volta, non più per colpa di Adamo ed Eva, ma per colpa nostra. Gesù ha sistemato la disobbedienza di Adamo ed Eva, ma ora tocca a noi. E così ci ha dato non solo il Battesimo, ma anche il Sacramento della Confessione dei peccati, per accostarci al Sacramento dell’Eucaristia…. (dei peccati e Sacramenti si parlerà in altro incontro). La Confessione fatta bene, fatta per Amore a Gesù, imparando ad Amarlo veramente, ci ridona la Grazia del Battesimo, sempre, perché Gesù non si stanca MAI di perdonarci, solo vuole la sincerità del nostro cuore, piccoli gesti, ogni giorno, tutti i giorni, sempre.

A questo cammino serve la Quaresima: riscoprire la Grazia ricevuta nel Battesimo; scoprire quanto Gesù ci ha amati e continua ad amarci; capire come sono importanti i gesti di carità verso di Lui principalmente come la visita – in ginocchio – a Gesù nel Tabernacolo, la preghiera del mattino e della sera, la preghiera prima e dopo il mangiare. Quindi i piccoli gesti di carità verso il prossimo: un vicino di casa in difficoltà, un bambino in classe che ha qualche problema, fare piccole rinunce pensando che donando a chi ha bisogno, noi lo doniamo a Gesù, lo facciamo per amor Suo.

Ma soprattutto, la Quaresima, è mettere ordine dentro i nostri pensieri. E’ il Tempo migliore per capire quanto amiamo davvero Gesù, il Tempo migliore per imparare ad amarLo se ancora non lo abbiamo fatto. E’ il Tempo per familiarizzare con Gesù Crocifisso! Preparare per Lui un angolo delle nostre case, insieme alla Madre, e pregare rivolgendosi a Loro, guardare come è stato ridotto per amor nostro. Quanti di voi hanno in casa un angolo dedicato a Gesù e Maria e ci si ferma a Pregare, a salutarLo? La Quaresima è Tempo di Grazia, tante grazie ci vengono donate se però… facciamo la nostra parte.

Trovare del tempo per stare con Lui, in Sua compagnia e farci aiutare dalla Mamma Sua e nostra con la preghiera dell’Ave Maria, del Padre nostro…. Gesù è stato quaranta giorni nel deserto per noi, così in Quaresima anche noi dobbiamo imparare a stare con Lui il più tempo possibile, e farlo per Amore.

Laudetur Jesus Christus

P.S. I disegni sono stati tratti (e da noi riadattati) dal libretto vocazionale di Suor Mariarosa Guerrini, Monaca agostiniana – Editrice Rogate 2003