Cari Amici, come per il precedente file sulle “Domande e Risposte riguardo al tema dell’omosessualità”, anche per questo argomento sempre tratto dalle risposte del domenicano Padre Angelo Bellon, che ringraziamo di cuore e al quale assicuriamo la Preghiera costante del Santo Rosario, vi offriamo una raccolta significativa atta a spiegare non solo cosa insegna la dottrina cattolica, ma soprattutto con quanto amore la santa Madre Chiesa da sempre insegna, incoraggia, sostiene i penitenti accompagnandoli in questo percorso di “ritorno al Padre”, come nella parabola del figliol prodigo…
«I peccati che portano più anime all’inferno sono i peccati della carne.
Verranno mode che offenderanno molto Gesù.
Le persone che servono Dio non devono seguire la moda. La Chiesa non ha moda. Gesù è sempre lo stesso.
I peccati del mondo sono molto grandi.
Se gli uomini sapessero ciò che è l’Eternità, farebbero di tutto per cambiare vita.
Gli uomini si perdono, perché non pensano alla morte di Gesù e non fanno penitenza.
Molti matrimoni non sono buoni, non piacciono a Gesù, non sono di Dio».
Santa Giacinta di Fatima – vedi qui –
Per comprendere quanto andremo a leggere è importante fermarsi prima in alcuni passaggi fondamentali di Benedetto XVI, in una Lectio eccezionale – da Emerito – nel 2019, quando si rese conto che era necessario riepilogare un breve excursus della situazione morale interna alla Chiesa – vedi qui – parole che faremo bene a meditare, facendole nostre:
- “… si affermò ampiamente la tesi per cui la morale dovesse essere definita solo in base agli scopi dell’agire umano. Il vecchio adagio «il fine giustifica i mezzi» non veniva ribadito in questa forma così rozza, e tuttavia la concezione che esso esprimeva era divenuta decisiva. Perciò non poteva esserci nemmeno qualcosa dì assolutamente buono né tantomeno qualcosa dì sempre malvagio, ma solo valutazioni relative. Non c’era più il bene, ma solo ciò che sul momento e a seconda delle circostanze è relativamente meglio. (..)
- Papa Giovanni Paolo II, che conosceva molto bene la situazione della teologia morale e la seguiva con attenzione, dispose che s’iniziasse a lavorare a un’enciclica che potesse rimettere a posto queste cose. Fu pubblicata con il titolo Veritatis splendor il 6 agosto 1993 suscitando violente reazioni contrarie da parte dei teologi morali. In precedenza già c’era stato il Catechismo della Chiesa cattolica che aveva sistematicamente esposto in maniera convincente la morale insegnata dalla Chiesa. (..)
- In molte parti della Chiesa, il sentire conciliare venne di fatto inteso come un atteggiamento critico o negativo nei confronti della tradizione vigente fino a quel momento, che ora doveva essere sostituita da un nuovo rapporto, radicalmente aperto, con il mondo… (..)
- Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo creare un’altra Chiesa affinché le cose possano aggiustarsi? Questo esperimento già è stato fatto ed è già fallito. Solo l’amore e l’obbedienza a nostro Signore Gesù Cristo possono indicarci la via giusta. Proviamo perciò innanzitutto a comprendere in modo nuovo e in profondità cosa il Signore abbia voluto e voglia da noi. (..)
- L’antidoto al male che minaccia noi e il mondo intero ultimamente non può che consistere nel fatto che ci abbandoniamo a questo amore. Questo è il vero antidoto al male. (..)
- … non domina un nuovo profondo rispetto di fronte alla presenza della morte e risurrezione di Cristo, ma un modo di trattare con lui che distrugge la grandezza del mistero.
- La calante partecipazione alla celebrazione domenicale dell’Eucaristia mostra quanto poco noi cristiani di oggi siamo in grado di valutare la grandezza del dono che consiste nella Sua presenza reale. L’Eucaristia è declassata a gesto cerimoniale …
- Se riflettiamo sul da farsi, è chiaro che non abbiamo bisogno di un’altra Chiesa inventata da noi. Quel che è necessario è invece il rinnovamento della fede nella realtà di Gesù Cristo donata a noi nel Sacramento. (..)
- In effetti oggi la Chiesa viene in gran parte vista solo come una specie di apparato politico. Di fatto, di essa si parla solo utilizzando categorie politiche e questo vale persino per dei vescovi che formulano la loro idea sulla Chiesa di domani in larga misura quasi esclusivamente in termini politici. La crisi causata da molti casi di abuso ad opera di sacerdoti spinge a considerare la Chiesa addirittura come qualcosa di malriuscito che dobbiamo decisamente prendere in mano noi stessi e formare in modo nuovo. Ma una Chiesa fatta da noi non può rappresentare alcuna speranza…(..)
- L’accusa contro Dio oggi si concentra soprattutto nello screditare la sua Chiesa nel suo complesso e così nell’allontanarci da essa. L’idea di una Chiesa migliore creata da noi stessi è in verità una proposta del diavolo con la quale vuole allontanarci dal Dio vivo, servendosi di una logica menzognera nella quale caschiamo sin troppo facilmente. No, anche oggi la Chiesa non consiste solo di pesci cattivi e di zizzania. La Chiesa di Dio c’è anche oggi, e proprio anche oggi essa è lo strumento con il quale Dio ci salva. È molto importante contrapporre alle menzogne e alle mezze verità del diavolo tutta la verità: sì, il peccato e il male nella Chiesa sono. Ma anche oggi c’è pure la Chiesa santa che è indistruttibile.”
(Benedetto XVI – da emerito – interviene sulla grave crisi nella Chiesa – aprile 2019)
“Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.” (Ratzinger – Preghiera alla Via Crucis Nona Stazione – 25.3.2005)
“Bella è la virtù della purezza, e soave la grazia che splende non solo nei fatti, ma ancora nella parola, che mai non varca la misura del decoro e della cortesia, ond’è condito d’amore l’avviso e l’ammonimento. E altrettanto fulgida per grazia è la casta generazione davanti a Dio e agli uomini, la quale nei giorni di prove, di sofferenze, di sacrifici, di austeri doveri, in cui viviamo, non teme con ogni suo potere di assurgere all’altezza dei gravi obblighi che le impone la Provvidenza. Oggi dì la Crociata per voi, dilette figlie, non è di spada né di sangue né dì martirio, ma di esempio, di parola e di esortazione.
Contro le vostre energie e i vostri propositi sta il demonio della impurità e della licenza dei costumi, qual capitale nemico: levate alta la fronte al cielo, dal quale Cristo e l’Immacolata Vergine sua Madre vi contemplano; siate forti e inflessibili nel compimento del vostro dovere di cristiane; movete contro la corruzione, che sgagliardisce la gioventù, a difesa della purezza; rendete un tale servigio, che supera ogni prezzo, alla vostra cara patria, efficacemente operando e cooperando a diffondere nelle anime più di purezza e di candore, che valga a renderle più prudenti, più vigili, più rette, più forti, più generose.”
(Pio XII – “La Crociata per la purezza”, discorso ad una delegazione della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica – 22 maggio 1944)
«Beati quelli che hanno un cuore puro, perchè essi vedranno Dio» (Mt.5,8).
“Se noi avessimo un grande desiderio di vedere Dio, fratelli miei, queste sole parole non dovrebbero farci comprendere quanto la purezza ci renda graditi a Dio, e come essa ci sia necessaria?
Infatti, secondo Gesù Cristo, senza di essa noi non lo vedremo mai. San Paolo, che ne conosceva bene il prezzo, scrivendo ai Corinzi, dice loro: «Glorificate il buon Dio, che portate nei vostri corpi; e siate fedeli nel conservarli in una grande purezza. Ricordatevi, figli miei, che le vostre membra sono le membra di Gesù Cristo, e che i vostri cuori sono il tempio dello Spirito Santo.
State molto attenti a non insozzarli con il peccato, come l’adulterio, la fornicazione, e tutto ciò che possa disonorare il vostro corpo e il vostro cuore, agli occhi di Dio che è la purezza in persona» (1Cor.6,15-20).
E così, questa virtù inestimabile, costituisce l’ornamento più bello della Chiesa e, di conseguenza, essa dovrebbe essere la più cara ai cristiani.”
(Santo Curato d’Ars – Giovanni Maria Vianney)
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Ora ascoltiamo Padre Angelo Bellon OP in quest’opera di grande carità nella verità dal sito AmiciDomenicani… Chiediamo a tutti di non estrapolare singole parti, ma di mantenere le riflessioni all’interno delle intere risposte, grazie. Al termine, dalla pag.92, troverete sia i consigli di Don Bosco, del Santo Curato d’Ars, come quelli di Pio XII sulla purezza, il suo valore, come difenderla e viverla perché, se non parliamo insieme della purezza e non la riscopriamo quale virtù e fondamentale stile di vita, difficile comprendere il “dono della sessualità” che ha un fine ed uno scopo nobile, ma anche le sue derive e le sue perversioni, quando è privata della purezza…
il tutto scaricabile qui in comodo pdf
Ecco alcuni Quesiti con l’accenno ad alcune risposte e che troverete integrali e con i link, nel pdf:
Quesito
Gentile Padre Angelo,
ho scoperto con grande, positiva, meraviglia, la chiarezza, specificità e puntualità dei contenuti da lei divulgati attraverso le sue preziose ed esaurienti risposte ai quesiti di noi miseri peccatori, malgrado la “ruvidezza” degli argomenti trattati. Questa meraviglia scaturisce dal non essere ancora riuscito, all’età di 48 anni, ad avere risposte esaurienti e chiare da parte dei vari sacerdoti, di volta in volta interpellati. Avrà indovinato, la solita etica coniugale! (…)
Risposta
(..) Mi dici che cercate “vicendevolmente la maggiore eccitazione possibile, per meglio soddisfare l’altro, quindi con spirito altruistico, improntato ad amore reciproco (o così crediamo!)”.
In questo, di per sé non c’è alcun male. Il male non è nel piacere o nella sua intensità. Diversamente sarebbe un peccato anche gustare i cibi e le bevande.
Il peccato, e cioè l’offesa a Dio, sta in teoria nel non fidarsi di lui e della sua legge, e in concreto nel profanare il proprio corpo (dicendo proprio intendo anche quello del coniuge, perché ormai “i due sono una cosa sola”) e la propria persona riducendoli da soggetto al quale ci si dona in totalità a oggetto di godimento.
L’altruismo nel dare all’altro il massimo di piacere sarebbe una cosa ottima.
Ma questo altruismo non può costare il degrado dell’altro, la profanazione del suo corpo e della sua persona. Non può costare soprattutto il venir meno dell’alleanza con Dio, il rispetto delle sue sapientissime leggi e in definitiva la perdita del bene più grande: l’unione con Lui.
Mi dici anche che “l’atto coniugale (probabilmente fortemente snaturato) così concluso, al contrario delle aspettative, genera però, successivamente, una sensazione di disagio, se non di amarezza, meglio, di non totale appagamento”.
Un nostro visitatore ci ha scritto di recente: “Dopo che ho usato il preservativo mi sento male. Dopo che ho peccato sono peggiore, sono più nervoso, più pigro, più distratto nella preghiera, ecc…”.
Io gli ho risposto: “Sono convintissimo di tutto questo. Come diceva Giovanni Paolo II, il peccato è sempre un atto suicida e si rivolta contro colui che lo compie con una oscura e potente forza di distruzione (Reconciliatio et paenitentia, 17).
E gli ho ricordato che il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che la purezza libera l’amore umano dall’egoismo e dall’aggressività.
(..) Infine mi chiedi se nella tua situazione, e soprattutto nella situazione di tua mogie, sia “lecita una forma di contraccezione e, se sì, quale”.
Giovanni Paolo II il 17.9.1983 ha detto che “la contraccezione è da giudicare oggettivamente così profondamente illecita da non potere mai, per nessuna ragione, essere giustificata”.
E ha aggiunto: “Pensare o dire il contrario, equivale a ritenere che nella vita umana si possano dare situazioni nelle quali sia lecito non riconoscere Dio come Dio”.
La contraccezione non è un male perché è proibita, ma perché è un male in se stessa e fa male spiritualmente e talvolta ha conseguenze negative sotto il profilo e psicologico e biologico.
Rimane il cammino di castità, che è un vero cammino di amore.
Quesito
Caro Padre,
ho appena letto un esame di coscienza prima di entrare in confessionale.
Ammetto che provo una grande tristezza notare che molti peccati sono elencati ma nulla si dice sui peccati contro il corpo i peccati contro la purezza.
I miei figli stanno lottando da martiri per mantenere la purezza nei rapporti prematrimoniali.
Ma mi sembra che stiamo vivendo un tempo di grande apostasia della morale cattolica, quella proclamata non tanto tempo fa da San Giovanni Paolo II sulla Teologia del corpo.
I sacerdoti confortano i giovani che masturbarsi non è peccato, che i rapporti prima del matrimonio non sono peccato, che l’omosessualità non è peccato e così via. (..)
Risposta
(..) . vorrei darti torto, dire che sbagli.
Ma i fatti sono sotto i nostri occhi.
Che dire?
Il Signore ha detto che ognuno parla dall’abbondanza del proprio cuore.
Allora quando i sacerdoti dicono che le azioni che hai menzionato non sono peccato che cosa bisogna concludere?
Ha ragione il Catechismo della Chiesa Cattolica a dire che “c’è un legame tra la purezza del cuore, del corpo e della fede” (CCC 2518).
Se c’è la purezza del cuore e del corpo c’è anche la purezza della fede.
Quando i sacerdoti vanno fuori strada nella dottrina non di rado vanno fuori strada anche nella loro vita personale.
È vero che la loro vita personale a noi non interessa.
Sono fatti loro.
E tuttavia la predicazione e l’insegnamento sono intimamente collegati anche alla vita personale.
(..) Se posso darti un consiglio: prega non solo per i sacerdoti, ma prega anche perché il Signore chiami qualcuno dei tuoi figli al sacerdozio.
Impegnati concretamente per questo con il Santo Rosario quotidiano.
Quesito
Buongiorno!
Mi può dire approfonditamente il motivo del perché l’atto impuro è peccato?
La ringrazio
Risposta del sacerdote
Carissimo,
- innanzitutto per evitare equivoci è necessario precisare che cosa s’intende per peccato.
Molti, soprattutto tra i non credenti, hanno un concetto legalistico del peccato.
Se domandi loro che cos’è il peccato, ti rispondono che per la religione e la Chiesa è una cosa proibita.
Se chiedi loro perché è una cosa proibita, non sapranno risponderti.
Qualcuno poi comincerà a dire che la Chiesa è retriva, è indietro, non sta al passo coi tempi e che proprio per questo c’è sempre meno gente che crede… - Sant’Agostino invece ti direbbe che il peccato è un allontanarsi da Dio ed è un rapportarsi disordinato nei confronti delle creature (“aversio a Deo et conversio ad creaturas”, De Civitate Dei, 12, 6).
In altre parole è la perdita della presenza di Dio nell’anima. - Chi vive in grazia di Dio nell’osservanza piena dei suoi comandamenti, qualora commette un peccato mortale, avverte subito di perdere la presenza e la comunione con Dio.
- Chi non ha mai vissuto l’esperienza della grazia di Dio, non sa di che cosa si stia parlando. (..)
Quesito
Vivo in un Paese a maggioranza protestante e anch’io sono stato contagiato dalla loro mentalità in materia di contraccezione (..)
Capisco che Lei personalmente non possa cambiare la dottrina attuale. Spero che Papa Francesco faccia qualche apertura su questo argomento.
Risposta
.. l’insegnamento della Chiesa Cattolica sulla contraccezione mostra quanto sia grande e sincero l’amore della Chiesa per i singoli credenti, intendendoli risparmiare dai veleni della contraccezione.
La contraccezione è essenzialmente un veleno.
Talvolta, in maniera più pesante, è un veleno per il corpo, soprattutto per la contraccezione chimica.
In ogni caso è veleno per quanto riguarda la purezza dell’amore coniugale.
Quando la Chiesa dice che la contraccezione non è lecita non lo fa per mettere dei divieti senza senso.
La Chiesa Cattolica, che anche nella sua dottrina dimostra di essere “santa”, ricorda quale sia il disegno divino sulla sessualità.
(..) Vorrei farti comprendere la deriva cui si giunge quando si vanifica intenzionalmente l’atto coniugale della sua intrinseca valenza procreativa.
Se la finalità fosse solo quella unitiva, perché non unirsi anche fuori del matrimonio, prima del matrimonio, tra persone omosessuali…
A tutte queste derive sono giunte le chiese protestanti, che mostrano tanta impurità anche nella loro dottrina.
All’inizio della tua mail dici che “la Chiesa Cattolica è tanto contraria all’uso di tutti gli anticoncezionali, salvo eccezioni mediche”.
Questo non è esatto.
Non vi è alcuna eccezione per la contraccezione. Non vi sono eccezioni mediche.
Il precetto che vieta di commettere atti impuri è un precetto morale negativo e in quanto tale obbliga “semper et pro semper”.
(..) La Chiesa Cattolica, alla quale il Signore ha garantito la sua assistenza perché non insegni nulla di sbagliato nelle verità di fede e di morale, ha elaborato il suo Magistero sulla sessualità.
Questo Magistero ricorda che la sessualità tocca l’intimo nucleo della persona e le conseguenze di carattere antropologico e morale sono rilevanti.
(..) Infine tu speri che Papa Francesco faccia qualche apertura.
A parte che Papa Francesco si è definito più volte “figlio della Chiesa” vorrei proprio vedere come possa sconfessare il Magistero di Paolo VI che Egli stesso proclamerà beato durante la prima sessione del Sinodo dei Vescovi e il Magistero di Giovanni Paolo II, da Lui di recente canonizzato.
Su questo punto puoi stare tranquillo: la dottrina della Chiesa si sviluppa, sì, ma senza mai contraddirsi.
Lo Spirito Santo che l’assiste nel suo insegnamento non si sconfessa! È lo Spirito di verità!
- Sono cristiana, cattolica e penso che Dio chieda di non seguire regole sulla sessualità
Quesito
Gentilissimo Padre Angelo,
sono una ragazza di ventuno anni, cristiana cattolica, e mi sento in pace con me stessa e con la mia Fede.
Tuttavia, leggendo le storie raccontate nelle domande le sue risposte, rimetto ogni volta in discussione la mia situazione. (…)
Risposta
(..) hai deciso di avere rapporti sessuali col tuo ragazzo.
Di più, e ti ringrazio della sincerità, tra voi due non si parla di matrimonio.
La prima cosa che ti dico è questa: bisognerebbe vedere quale sia secondo Dio il significato dei rapporti sessuali.
(..) San Paolo parla dei rapporti omosessuali come di rapporti contro natura: “Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi…
Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne” (Rm 1,24-28).
(..) Scrivi: “Penso che vivere secondo i dettami e il volere dell’Altissimo significhi qualcosa di più che seguire regole comportamentali”.
Tu sei libera di pensare così. Come del resto sei anche libera di essere cristiana.
Ma Gesù non ha detto quello che dici tu. Ha detto il contrario: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui»” (G 14,21).
E ancora: “Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità” (1 Gv 2,3-4).
D’altra parte anche nell’amore umano è così: se uno fa tranquillamente quello che dispiace alla persone che ama, non si può parlare di amore.
(..) Circa i rapporti omosessuali, da te giustificati perché Dio non chiederebbe altro che amore, senti ancora che cosa dice la Sacra Scrittura: “Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, … erediteranno il regno di Dio.
E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1 Cor 6,9-11)..
Come vedi, i cristiani devono essere “lavati”, “santificati”, “giustificati” (e cioè redenti dal peccato).
(..) Alla fine concludi: “Padre, io amo Dio e voglio continuare a farlo, ma come posso se il mio comportamento viene giudicato sconveniente?”.
Il giudizio degli altri non ci può impedire di amare Dio. I martiri lo hanno amato sino alla fine pur avendo davanti a sé gente che odiavano il loro comportamento
Il problema invece è un altro: se si possa dire di amare Dio quando tranquillamente si fa quello che a Lui dispiace, quando si fa quello che Lui ha detto di non fare e quando si dice che quelli che osservano i suoi comandamenti stanno sbagliando tutto.
Quesito
Se (un sacerdote) dice ad una persona che sono leciti i rapporti sessuali extramatrimoniali compie un peccato mortale e se continua a celebrare la Messa compie sacrilegi
Risposta
Anche il sacerdote ha una coscienza e sa che deve rispondere davanti a Dio di quanto fa. Se dice ad una persona che sono leciti i rapporti sessuali extramatrimoniali compie un peccato mortale e se continua a celebrare la Messa compie sacrilegi.
Il sacerdote, prima ancora di essere fedele alle leggi della Chiesa, deve essere fedele a Dio di cui è ministro.
(..) Tu dici che il sacerdote dovrebbe anche considerare il lato umano.
Sì, è vero. Per questo il sacerdote non deve accontentarsi di dire ai fedeli che non può dare l’assoluzione. Molto opportunamente dunque deve essere instaurata una pastorale per le persone che vivono in uno stato di irregolarità davanti a Dio e davanti alla Chiesa.
Tuttavia il sacerdote deve stare vicino ai fedeli da sacerdote e cioè come uno che guida coloro che gli sono stati affidati nelle vie di Dio, nelle vie della santificazione.
Il suo compito primario è proprio questo.
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