2022 -2023
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RICORDIAMO BENE 🙏😇 “San Tommaso si domanda anche se la Messa celebrata da sacerdoti eretici o scismatici sia valida.
E risponde di sì perché “nelle preghiere della messa il sacerdote parla in nome della Chiesa a cui è unito, ma nel consacrare l’Eucaristia parla in nome di Cristo, di cui allora le veci per il potere di ordine.
Quindi il sacerdote separato dall’unità della Chiesa, non avendo perduto il potere di ordine, consacra validamente il corpo il sangue di Cristo; essendo però separato dall’unità della chiesa le sue preghiere non hanno efficacia” (Ib., III, 82, 7, ad 3).
Questo in risposta a chi dice per la validità della Messa è necessaria l’una cum, essere in comunione il Papa.” – https://www.amicidomenicani.it/e-valida-la-messa-celebrata-da-un-sacerdote-in-peccato-mortale/ 🙏
Quesito
Buongiorno Padre Angelo,
avevo una domanda da porle: quando un prete sta in peccato mortale la consacrazione è valida per le altre persone che la ricevono (al di fuori di lui intendo)?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. San Tommaso dice che “il sacerdote consacra questo sacramento non per virtù propria, ma quale ministro di Cristo.
Ora uno non cessa di essere ministro di Cristo per il fatto che è cattivo: poiché il Signore possiede ministri o servi buoni e cattivi. Nel Vangelo infatti si domanda qual è dunque il servo fidato e prudente? ecc…” (Mt 24,45). E poi aggiunge: “Se quel servo cattivo dice dentro di sé” (Mt 24,48)”.
2. Poi porta la testimonianza di San Paolo: “Ognuno ci consideri ministri di Cristo” (1 Cor 4,1). E “anche se non sono consapevole di colpa alcuna, non per questo sono giustificato” (1 Cor 4,4).
Ed ecco il suo commento: “Egli dunque era certo di essere ministro di Cristo, sebbene non fosse certo di essere giusto.
Uno può dunque essere ministro di Cristo senza essere giusto. E ciò mette in risalto l’eccellenza di Cristo, perché a lui come a vero Dio servono non solo le cose buone, ma anche quelle cattive, che la sua provvidenza indirizza la propria gloria.
È chiaro dunque che i sacerdoti, anche se non sono giusti, ma peccatori, sono in grado di consacrare l’eucaristia” (Somma teologica, III 82,5)
3. Dello stesso sentire è anche Pascasio Rabderto, dotto monaco benedettino nato nell’VIII secolo: “Nella Chiesa cattolica riguardo al mistero del corpo e del sangue del Signore un buon sacerdote non fa niente di più di un sacerdote cattivo: perché il mistero si compie non secondo i meriti del consacrante, ma per la parola del Creatore e per la virtù dello Spirito Santo” (De corpore e de sanguine Domini, 12).
4. Per quanto attiene alla validità e alla fruttuosità del sacramento della celebrazione si deve distinguere tra sacramento e le preghiere elevate all’interno del sacramento.
“Ora in quanto sacramento la messa di un sacerdote che è in peccato mortale non vale meno di quella di uno che è santo, perché chi opera è il Signore e, come si è detto, il Signore si serve tanto dei sacerdoti giusti quanto dei sacerdoti peccatori” (Somma teologica, III 82, 6).
5. In riferimento invece alle preghiere che vengono fatte all’interno della celebrazione, “tenendo presente che le preghiere hanno efficacia dalla devozione del sacerdote che prega, non c’è dubbio che la messa di un sacerdote migliore sia più fruttuosa” (Ib.).
Infatti “la virtù dello Spirito Santo, che mediante l’unione della carità rende intercomunicanti i beni delle membra di Cristo, fa sì che il bene privato, presente nella messa di un buon sacerdote, giovi anche agli altri” (Ib., ad 3).
6. Se invece le preghiere vengono considerate nel senso che vengono proferite dai sacerdoti a nome di tutta la Chiesa, della quale egli è ministro, questo ministero rimane anche nei sacerdoti peccatori. Perciò sotto questo riguardo sono fruttuose non solo le preghiere che il sacerdote peccatore fa durante la messa, ma anche tutte le altre che egli recita negli uffici ecclesiastici in cui agisce in nome della Chiesa.
Invece non sono fruttuose le sue preghiere private” (Ib., III, 82,6.).
7. San Tommaso si domanda anche se la Messa celebrata da sacerdoti eretici o scismatici sia valida.
E risponde di sì perché “nelle preghiere della messa il sacerdote parla in nome della Chiesa a cui è unito, ma nel consacrare l’Eucaristia parla in nome di Cristo, di cui allora le veci per il potere di ordine.
Quindi il sacerdote separato dall’unità della Chiesa, non avendo perduto il potere di ordine, consacra validamente il corpo il sangue di Cristo; essendo però separato dall’unità della chiesa le sue preghiere non hanno efficacia” (Ib., III, 82, 7, ad 3).
Questo in risposta a chi dice per la validità della Messa è necessaria l’una cum, essere in comunione il Papa.
Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella Santa Messa.
Padre Angelo
