- «Dice: “Dio è di misericordia”. Ecco il terzo inganno comune de’ peccatori, per cui moltissimi si dannano. Scrive un dotto autore che ne manda più all’inferno la misericordia di Dio, che non ne manda la giustizia; perché questi miserabili, confidano temerariamente alla misericordia, non lasciano di peccare, e così si perdono. Iddio è di misericordia, chi lo nega; ma ciò non ostante, quanti ogni giorno Dio ne manda all’inferno! Egli è misericordioso, ma è ancora giusto, e perciò è obbligato a castigare chi l’offende. Egli usa misericordia, ma a chi? A chi lo teme. “Misericordia sua super timentes se… Misertus est Dominus timentibus se” (Ps. 102. 11. 13).
- Ma con chi lo disprezza e si abusa della sua misericordia per più disprezzarlo, Egli usa giustizia. E con ragione; Dio perdona il peccato, ma non può perdonare la volontà di peccare. Dice S. Agostino che chi pecca col pensiero di pentirsene dopo d’aver peccato, egli non è penitente, ma è uno schernitore di Dio: “Irrisor est, non poenitens”. Ma all’incontro ci fa sapere l’Apostolo che Dio non si fa burlare: “Nolite errare, Deus non irridetur” (Gal. 6. 7). Sarebbe un burlare Dio offenderlo come piace, e quanto piace, e poi pretendere il paradiso». (Sant’Alfonso Maria de Liguori in “Apparecchio alla morte”)
Tenendo bene a mente le parole di Sant’Alfonso, veniamo alla breve ma intensa storia di un Crocefisso assai particolare, che tutto ci richiama al perdono, alla Misericordia. I fatti che si narrano sono diversi, per la verità, entrambi vengono dalla tradizione della Spagna.
Il Cristo de la Vega di Toledo
In Spagna ci sono due immagini cristiche molto simili a questa, più manieriste e di minor intensità drammatica: quella molto famosa del Cristo de la Vega di Toledo, e quella del Cristo di Fuentelcarnero a Zamora, del XVI secolo, proveniente dal monastero di Valparaiso.
Il Cristo de la Vega di Toledo trae origine da una bella leggenda che vede protagonisti due innamorati, Diego e Ines, che si devono lasciare per via della guerra delle Fiandre alla quale Diego dovrà prendere parte. Ines richiede all’innamorato la solenne promessa di matrimonio ed esige che venga proferita nell’ermita de la Vega, dinanzi al Crocefisso. Così avvenne; il giovane partì, e la trepida attesa del suo ritorno da parte di Ines durò più di due anni. Il tempo non sempre è galantuomo e Diego finge di non riconoscere la sua innamorata di un tempo. Lei non si arrende ad un destino non troppo infrequente e ottiene di dirimere la vicenda davanti a un giudice. In assenza di testimoni Diego sembra averla vinta facilmente, ma Ines afferma di averne uno da presentare a suo favore. Il giudice, stupito davanti all’inaudito coinvolgimento del Cristo ligneo, non nega comunque alla giovane questa opportunità. Tutta la comunità si reca nell’ermita e il Cristo, interrogato dal giudice sul giuramento avvenuto in quel luogo, dopo qualche istante di silenzio, staccò il braccio destro dalla Croce, posando la mano sugli atti del giudizio, dicendo: Lo giuro. I due giovani rinunciarono quindi alle lusinghe del mondo, e presero la via del convento.
El CRISTO DE LA MANO TENDIDA
(Il Cristo dal braccio schiodato di Furelos)
Una leggenda altrettanto bella sembra aver dato vita al Cristo di Furelos. Si racconta che in tempi lontani un giovane di Melide era solito confessarsi nella chiesa del villaggio galiziano dal medesimo sacerdote. Il peccato che questi confessava d’abitudine doveva essere grave, ma il sacerdote assolveva il ragazzo, ricordandogli come la misericordia divina poteva operare quando il pentimento del peccatore era sincero e si accompagnava al proponimento di non cadere mai più in quel peccato. Nonostante la sincerità delle intenzioni, il giovane tornava frequentemente a Furelos a farsi perdonare lo stesso peccato commesso. Il sacerdote, spazientito, minacciò un giorno di non dargli più l’assoluzione qualora fosse tornato da lui a causa di quella colpa. La carne fu ancora una volta più pronta dello spirito e il giovane si presentò nuovamente davanti al confessionale del prete di Furelos. Questi, udito per l’ennesima volta il giovane accusarsi dello stesso peccato, gli ricordò la promessa fatta e lo congedò invitandolo a non farsi mai più vedere in quella chiesa. Il ragazzo fece per uscire sconsolato e passò davanti al Crocefisso, fissandolo con sguardo filiale, quasi ad invocargli l’assoluzione negata. Mentre si stava avviando verso l’uscita, il silenzio della chiesa venne rotto da queste parole:
“Io ho dato la vita per questo mio figlio, quindi se non lo vuoi assolvere tu, lo assolvo Io!”
La voce proveniva dal Crocefisso posto nell’altare laterale, che subito dopo prese a muoversi. Il braccio destro si staccò dal legno al quale era inchiodato e si abbassò sul capo del penitente, impartendogli la benedizione col segno della Croce, accompagnata da queste parole:
“Io che sono morto e risorto anche per te ti assolvo dal tuo peccato, nel Nome del Padre, Nel nome del Figlio e nel Nome dello Spirito Santo.”
Da allora il Cristo di Furelos accoglie allo stesso modo penitenti locali e pellegrini. Per questi ultimi la preghiera e la contemplazione davanti al Cristo assumono un’intensità particolare. Giunto quasi al termine della lunga e dura ruta jacopea il pellegrino riconosce nell’opera quasi portata a termine l’atto di espiazione per i propri peccati e al contempo sperimenta l’abbandono totale e fiducioso alla divina misericordia, unica ancora di salvezza per tutti i figli di Dio, contaminati dal peccato. Il Cristo di Furelos si innesta nell’anima mistica del cattolicesimo ispanico e riporta non solo a santa Teresa d’Avila e a san Giovanni della Croce, ma anche al celeberrimo Marcelino pan y vino di José María Sánchez Silva, portato sul grande schermo da Ladislao Vajda nel 1958.
La scultura lignea si deve ad uno scultore di Furelos, Manuel Cagide, con rinomata bottega a Santiago, il quale nel 1950 ne fece dono alla parrocchia della sua terra, in sostituzione della copia precedente che andò perduta.
Ricordiamo bene le parole di Sant’Alfonso: la Misericordia di Dio è immensa e sconfinata, ma non ci si prende gioco di Dio…. Egli è sempre pronto a perdonare chi, pentito, fosse anche caduto milioni di volte nel medesimo peccato si sforza però, con il cuore contrito ed umiliato, a ritornare al Cristo Gesù per chiedere aiuto e perdono.
Dubbi sulla validità di un’assoluzione data in maniera un pò sbrigativa e soprattutto per alcune asserzioni dei protestanti
Quesito
Buonasera Padre,
Mi sono ravvicinato a Dio dopo un periodo della mia vita di vizi e lontananza dal Suo amore.
Una sera di qualche mese fa ho sentito il bisogno impellente di rivolgermi a Lui e a Cristo ma sentivo che qualcosa dentro di me si opponeva con tutte le sue forze alla preghiera.
Addirittura mentre pregavo la coroncina della divina misericordia e Dio di aiutarmi col mio vecchissimo rosario che non usavo da anni sentivo un formicolio sulla nuca come un raschiare, e non sto affatto esagerando. Devo dire che sono una persona pragmatica non influenzabile in alcun modo, ma quelle notti ho avuto incubi terribili e addirittura ombre accanto al letto quando mi svegliavo.. accompagnate da un senso di grande angoscia. Facendo alcune ricerche sono venuto a sapere di vessazioni demoniache molto simili alle mie esperienze.
Solo con la preghiera e dopo essere tornato a messa dopo tanti anni questi fenomeni sono spariti. Sentivo che dovevo però riconciliarmi con Dio e quindi ho provato la confessione, ma purtroppo mi sono sorti tanti dubbi sull efficacia di questa pratica..il prete del confessionale non sembrava molto colpito da quello che gli dicevo, non sembrava coinvolto e mi pare strano che in cinque secondi con una formuletta mi abbia perdonato i peccati davanti a Dio. Inoltre ho trovato questo testo a cui non riesco a non dare ragione: (… testo lungo tratto da un sito internet protestante, n. d. r.).
Volevo sapere cosa ne pensava, e riguardo al primo passi della mail, se posso ritenermi al sicuro da quelle sensazioni malevole.
Grazie
Davide
Risposta del sacerdote
Carissimo,
solo oggi sono giunto alla tua mail del giugno scorso (2019). Te ne domando scusa.
1. Vengo subito al merito principale della tua mail in cui chiedi di essere rassicurato sulla validità dell’assoluzione che hai ricevuto anche a motivo del poco coinvolgimento del sacerdote.
Il poco coinvolgimento può essere stato causato dai motivi più disparati per cui su questo non ti posso dire nulla.
È un fatto però che di solito sono più coinvolti psicologicamente i penitenti che i confessori, perché per i penitenti si tratta a volte di un passo davvero sofferto.
Mentre il sacerdote potrebbe risentire di una certa assuefazione a sentire accuse di peccati anche particolarmente gravi.
2. C’è stata poi la brevità della confessione, nella quale da parte tua ti attendevi maggiore partecipazione e anche consolazione da parte del sacerdote.
E giustamente.
Perché il buon Samaritano è stato largo di compassione verso quel tale che aveva trovato mezzo morto e derubato per la strada.
Su questo punto non posso darti torto.
3. Tuttavia non devi avere remore sulla validità dell’assoluzione che ti è stata data in maniera forse un po’ sbrigativa.
Gesù Cristo guariva i malati in un tempo ancor minore.
È all’istante che avviene la liberazione dell’anima dai suoi peccati, nel medesimo modo in cui Gesù all’istante ha liberato quel paralitico quando gli disse: “Ti sono rimessi i tuoi peccati” (Lc 5,20).
4. Il resto che mi hai riportato sono le cose note, trite e ritrite dei protestanti che hanno il tarlo della “sola Scrittura” (il cui criterio non è scritto in nessun passo della Bibbia) interpretata secondo il libero esame.
Dimenticando che accanto alla Scrittura è elemento essenziale della Divina Rivelazione anche la Sacra Tradizione, che tra l’altro è quella dalla quale essi stessi, come tutti i cristiani, hanno ricevuto le Sacre Scritture.
Una Tradizione che è stata autenticata dal Magistero della Chiesa.
5. Nel testo che mi hai scritto questi protestanti poi fanno confusione tra la Sacra e Divina Tradizione e la tradizione della Chiesa cattolica.
Ebbene, la tradizione della Chiesa cattolica è solo qualcosa di umano, come ad esempio l’istituzione dei cardinali, che di per sé potrebbe scomparire da un momento all’altro.
La Sacra Tradizione invece è altra cosa. Come ti ho detto è elemento essenziale della Divina Rivelazione e consiste anzitutto nel dare alle Scritture quel medesimo e inalterato senso che hanno avuto fin dall’inizio.
Custodire “quel medesimo e inalterato senso” è compito poi del Magistero della Chiesa alla quale Cristo ha promesso il suo spirito di verità.
6. Sull’istituzione di un sacerdozio ministeriale a servizio del sacerdozio comune dei fedeli ti rimando alla seguente risposta pubblicata suo tempo sul nostro sito: Le vorrei chiedere da dove si evince che Dio ha stabilito in maniera …
https://www.amicidomenicani.it/le-vorrei-chiedere-da-dove-si-evince-che-dio -ha-stabilito-in-maniera-distinta-questi-3-gradi-dell-ordine-sacro/
31 gen 2017 … I Vangeli riferiscono dell’istituzione degli apostoli da parte di Cristo: “Salì … episcopi-presbiteri al vescovo capo unico del collegio dei sacerdoti, …
5. Ugualmente sull’istituzione del sacramento della Penitenza ti rimando alle seguenti risposte: Quando Gesù ha detto di confessare i propri peccati ad un sacerdote
https://www.amicidomenicani.it/quando-gesu-ha-detto-di-confessare-i-propri- peccati-ad-un-sacerdote/
29 gen 2009 … Risposta del sacerdote. Cara Jole, 1. il Concilio di Trento insegna che il sacramento della Riconciliazione o Confessione “è stato istituito …
E anche: Quale la differenza tra l’effusione dello Spirito Santo nella sera di …
https://www.amicidomenicani.it/quale-la-differenza-tra-l-effusione-dello- spirito-santo-nella-sera-di-pasqua-e-nel-giorno-di-pentecoste/ 10 lug 2016 … Quale la differenza tra l’effusione dello Spirito Santo nella sera di Pasqua e nel giorno di Pentecoste. Quesito. Caro Padre Angelo, Grazie per …
E: Le chiedo se la confessione auricolare al sacerdote sia biblica e se …
https://www.amicidomenicani.it/le-chiedo-se-la-confessione-auricolare-al- sacerdote-sia-biblica-e-se-sia-sempre-stata-praticata-sin-dai-tempi-della-chie… 24 feb 2013 … Ecco la terza domanda: La confessione auricolare al sacerdote è … L’istituzione del sacramento della penitenza è espressa chiaramente in tre …
Ti auguro un buon cammino, ti ricordo volentieri al Signore e ti benedico.
Padre Angelo