Litanie dell’attesa per la Patria triste

Le Litanie della Attesa per l’Italia triste — sac. Giuseppe de Sacco – con Imprimatur – 1, gennaio, 1945, fedeli all’originale riproposta da un sacerdote per il nostro tempo.

In nomine Patri + et Filii + et Spiritus Sancti +

O Iddio Signore del cielo e della terra che forgiasti l’Uomo a tua immagine e somiglianza, non disdegnare l’implorazione e la supplica che Ti rivolgiamo nell’attesa del prosciugamento delle acque che hanno mondata l’Italia, e dalla ripresa dopo i terribili terremoti che sempre la scuotono devastandola;

O Iddio che permettesti al nostro Paese di accendere la fiaccola della civiltà in tempi remoti,
* abbi pietà dell’Italia.

O Iddio che donasti a questo lembo di terra l’appellativo di giardino d’Europa,
* abbi pietà dell’Italia.

O Iddio che questo lembo di terra immergesti nel mare, fonte di progresso, commercio, prosperità,
* abbi pietà dell’Italia.

O Iddio che ci concedesti campagne fertili, cieli tersi, aure balsamiche,
* abbi pietà dell’Italia.

O Iddio che inviasti a questo lembo di terra Uomini dalla vita mirabile in obbedienza alla Tua santa Legge, i cui Nomi si osannano o si confondono nella loro fattiva operosità benefica,
* abbi pietà dell’Italia.

O Iddio che inviasti a questo lembo di terra Poeti dell’altissimo canto che ci ammaestrarono a riconoscerti nelle meraviglie del Creato, nella eternità dell’Anima,
* abbi pietà dell’Italia.

O Iddio che donasti a questo lembo di terra Pittori dall’angelico pennello che ci svegliarono alle visioni, sovrumane e alla conquista del Regno celeste,
* abbi pietà dell’Italia.

O Iddio che  facesti della Roma eterna il tuo sgabello con la presenza del Dolce Vicario in terra, tuo Sommo Pontefice,
* abbi pietà dell’Italia.

“La vista del Tuo adorato Cuore, o Gesù, mi fa ripetere, fra i sospiri e il pianto: Non più peccati, o Gesù, non più!” Amen

“La vista del Tuo adorato Cuore, o Gesù, mi fa ripetere, fra i sospiri e il pianto: Non più peccati, o Gesù, non più!” Amen

Per la dolorosa Passione del Tuo Figlio;
* o Signore non abbandonare l’Italia.

Per l’olocausto dei suoi Santi, Martiri e Missionari,
* o Signore non abbandonare l’Italia.

Per i dolori, per i sacrifici dei nostri Santi Patroni Santa Caterina e San Francesco
* o Signore non abbandonare l’Italia.

Per le suppliche della Tua Santa Chiesa che t’offre ogni giorno il Sacrificio perfetto del Tuo dilettissimo Figlio,
* o Signore non abbandonare l’Italia.

Per le lacrime di sangue, scaturite dalle mamme d’Italia,
* o Signore non abbandonare l’Italia.

O Signore, Dio dei Forti, in questa ora di gravi tentazioni,
* dacci la Forza.

O Signore, Dio dei Veggenti e dei Profeti, in questa ora delle Tenebre,
* dacci la Luce

O Signore, Dio dei Buoni, in questa ora della malvagità,
* dacci la  Bontà

O Signore, Dio dei Senza-tetto, in questa ora di privazioni,
* dacci una Casa

O Signore, Dio dei Lavoratori, in questa ora di sacrifici o di male acquisita ricchezza,
* dacci il Lavoro e il Pane quotidiano.

O Padre Amantissimo, Dio dei Santi e dei Martiri, ridona il soffio di vita alle nostre anime schiantate, alla nostra carne consumata, sì che possiamo combattere la buona battaglia, per la resurrezione dell’Italia.
* ridona l’Italia libera da ogni malgoverno;

O Signore Gesù che hai avuto compassione mentre Pilato si lavava le mani,
* ridona l’Italia libera dalle schiavitù terrene e dai compromessi perversi!

O immenso e adorabile Paraclito, Spirito Santo, fonte di giustizia e verità,
* rendi l’Italia forte per la giusta battaglia!

* Ridona a noi o Signore, l’Italia forte e Cristiana!

O Signore, Ti supplichiamo: dona all’Italia la purezza dei costumi; dona all’Italia il senso della giustizia; dona all’Italia la saggezza Cristiana; donaci uomini politici saggi e carichi del Tuo Sacro timore.

* O Iddio, Padre nostro, ascoltaci.
* O Iddio, Figlio Amantissimo, esaudiscici
* O Iddio, Spirito Santo Paraclito, abbi pietà di noi.

Un Pater noster, un’ Ave Maria, un Gloria Patri….

– Sia lodato Gesù Cristo + sempre sia lodato

O serafino di carità, s. Francesco d’Assisi, che gettasti nel mondo, ma prima nella tua Patria, l’Italia, il grido amoroso e fraterno “Pace e bene”, componendo in Gesù Cristo gli odi e le fazioni che travagliavano gli uomini del tuo tempo, deh! ottieni al popolo italiano al quale sei stato dato celeste patrono, il dono della pace.

O fiore purissimo di santità e di grazia, S. Caterina da Siena che ai fratelli armati gli uni contro gli altri insegnasti il divino precetto dell’amore, che mai indifferente alle acerbe tribolazioni della Chiesa e della Patria, col ritorno a Roma del Sovrano Pontefice e con la pace ridonata a tanti traviati figli di questa terra, apristi alla Chiesa e all’Italia giorni di letizia e di gloria, guarda a noi che ti salutiamo, soave patrona della nostra gente.

O cari Santi Patroni, proteggete l’ Italia.

Così sia.

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Consigliamo anche:

le famose: Litanie Domenicane o dei Frati Predicatori latino-italiano

“Furono recitate da tutto l’Ordine in un momento di grande angustia per ottenere la protezione della Beata Vergine Maria. Siamo a metà del secolo XIII.
Il Beato Umberto de Romans, maestro dell’Ordine, ordinò che venissero recitate in tutti i conventi.
Ebbene, in virtù di queste litanie non solo cessarono le vessazioni, ma l’Ordine Domenicano crebbe sotto ogni aspetto.
I Cardinali, sorpresi da così felice successo, ebbero a dire: “Cavete a Litaniis Fratrum Praedicatorum, quia mirabilia faciunt” (guardatevi dalle Litanie dei Frati Predicatori perché operano prodigi). 
E quest’affermazione è rimasta tra noi come un proverbio e segno di grande speranza.”