Spieghiamo facile cosa è il paradigma e la vera coscienza

Cari Amici, due richieste che ci vengono fatte continuamente in e-mail sono le seguenti: cosa è questo PARADIGMA di cui sento parlare da un po’ di tempo nella Chiesa e in che modo usare questa coscienza nel contesto del libero arbitrio?

Qui per seguire in audio l’articolo.


Sono apparentemente due termini complessi che cercheremo ora di spiegare brevemente e facilmente.

Cominciamo dal paradigma che è sovente usato soprattutto dall’eretico cardinale Walter Kasper, vedi qui, ma che ha origine già in tutti gli eretici, in Lutero ieri, nel Modernismo oggi, nell’eresia della “nouvelle theologie”, ossia la NUOVA teologia, termine che il grande e Venerabile Pio XII seppe dare a questa FALSA TEOLOGIA divulgata dai modernisti come il gesuita de Lubac e, naturalmente l’altro eretico gesuita Karl Rahner.

Paradigma…. in inglese “Paradigm shift-cambiamento di paradigma”, che appare come un termine difficile significa, assai più semplicemente “dimostrare chiaramente”, possiamo sintetizzare che esso significa: «mostrare, presentare, confrontare». In altri casi può intendere una “proposta come modello di stile”, un modello fondamentale e rappresentativo. Tanto per fare un esempio chiarificatore, nel linguaggio filosofico tale termine è usato da Platone per designare le realtà ideali concepite come eterni modelli delle transeunti – ossia la realtà destinata a finire – realtà sensibili, e da Aristotele per indicare l’argomento, basato su un caso noto, a cui si ricorre per illustrare uno meno noto o del tutto ignoto.

Arriviamo all’esempio chiarificatore: quando il cardinale Kasper, sull’imporre la Comunione ai divorziati risposati, dice: non si tratta, di un cambiamento dottrinale, ma di un «cambio di paradigma», cioè si passerebbe da un punto di vista «legislativo, dottrinale», quella realtà voluta da Gesù Cristo (Mt.19) ad un altro che si riferisce «all’etica della virtù di San Tommaso d’Aquino»…, e allora stiamo bene attenti perché questo cardinale o davvero non sa quello che dice, oppure c’è proprio il dolo, la mala fede. Perchè è falso asserire che non vi sarà un cambiamento di dottrina perché, nel momento in cui  si va a modificare il paradigma, cioè quella realtà concepita dai Padri e da tutto il Magistero bimillenario  che sta all’ origine della dottrina voluta dal Cristo, è ovvio che alle nuove generazioni, al catechismo, si andrà ad insegnare, in questo caso, che l’Eucaristia può essere ricevuta da chiunque anche in stato di peccato consapevole.  E per arrivare a questo cita, erroneamente e stravolgendolo, San Tommaso d’Aquino sulla questione del “male minore”.

Il concetto moderno di questa “nuova etica” del “male minore” nasce da un rassegnato giudizio di realtà secondo cui: insomma, le cose ormai stanno così, bisogna accettarle, bisogna arrendersi alle “maggioranze”, ed è inutile pensare di vivere in una società ideale diversa da quella presente, perciò sfruttiamo tutto ciò che possiamo per il bene anche se ciò comporta dei sacrifici in termini di verità e di bene assoluti….. e si cita, a sproposito, San Tommaso: “Un artefice sapiente produce un male minore per evitarne uno maggiore: come il medico taglia un membro perché l’intero corpo non perisca” (S. Tommaso, Summ. th I, q. 48, art. 6).

ECCO LO STRAVOLGIMENTO teologico fatto da Rahner di cui Kasper è stato discepolo. San Tommaso porta come esempio un SACRIFICIO e non un premio, quale sarebbe  la Comunione ai risposati civilmente con in piedi il primo matrimonio sacramentale, come afferma il Catechismo al n. 1650 vedi qui, egli porta l’esempio del medico che amputa una gamba per salvare il resto del corpo, a rigor di logica quale dovrebbe essere il concetto di “male minore” per i divorziati-risposati che volessero l’Eucaristia, se non  fare un sacrificio, imparare la continenza come afferma il Catechismo? Il male minore, in questo senso sarebbe proprio ciò che diceva Giovanni Paolo II nella Familiaris Consortio e così anche Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis: si deve rispondere ad UN ALTRO SACRIFICIO.

Il NUOVO PARADIGMA, perciò, consiste in questo stravolgere la realtà dottrinale che Gesù e la Santa Chiesa ci hanno consegnato attraverso L’ESERCIZIO DEL SACRIFICIO E DELLE RINUNCIE per ottenere un bene maggiore, con il concetto del “male minore” che da anni abbiamo sentito avanzare con quella frase diabolica: “MA CHE MALE C’E'” ??

Quindi state attenti, quando sentite parlare di questo “nuovo paradigma”, abbiate bene a mente che si sta tentando di modificare LA LEGGE DI DIO, l’insegnamento di Gesù sull’etica e sulla morale, si sta alterando e modificando l’insegnamento della Chiesa Cattolica. Come vedete è tutto qui ciò che c’è da sapere sul paradigma, che tanto piace sbandierare ai modernisti… è l’inganno per eccellenza, un inganno subdolo che fa presa, purtroppo, in tanti cattolici che in buona fede o meno non sanno il significato del termine. A dire questo è lo stesso Isaia, nelle sue parole profetiche: “Così dice il Signore. Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (cap.5,20)

Non esiste un “nuovo paradigma intercambiabile” in questo senso: ciò che per la Bibbia, per il Vangelo, per il Catechismo era peccato ieri, è peccato anche oggi e domani! Se oggi l’uomo, stordito senza dubbio dalle false pastorali buoniste, intontito dalle nuove culture depravate e depravanti, non conosce e non comprende il suo stato di peccatore e cosa è il peccato, non è che si salva se per “male minore” gli si concederà di restare tranquillo nel suo peccare, al contrario, così lo si ucciderà definitivamente, trascinandolo all’inferno, leggete Ezechiele cap.3 versi 16-21, qui.

Questo ci porta ALLA COSCIENZA…. alla libertà di coscienza, all’uso del libero arbitrio… attraverso il quale diventare consapevoli di ciò che davvero è il male, di ciò che è davvero il peccato e quindi sforzarsi di convertirsi che è quel fare “la volontà di Dio” che non è la morte, la dannazione, del peccatore, ma che si converta e viva, ossia, raggiunga la beatitudine eterna per la quale è venuto Gesù Cristo.

TUTTI gli uomini, tutti noi nasciamo con il PECCATO ORIGINALE, tranne la Beata Vergine Maria che ne fu “preservata”, ossia, venne salvata nel Progetto di Dio attraverso l’Atto di Redenzione che il Cristo stesso avrebbe portato nel mondo. Dunque, cominciò già Lutero col suo Protestantesimo a cambiare questo paradigma, ossia questa realtà DIVINA, sul PECCATO ORIGINALE… il resto è conseguenza. Ma se le cose stanno così, ossia, se nasciamo col Peccato Originale, che colpa ne abbiamo noi? La coscienza non è già destinata a ripiegarsi su qualcosa che portiamo con noi fin dal concepimento?

NO! Perchè l’Avvento di Gesù Cristo ha avuto, ed ha il compito di rimuovere questo Peccato Originale attraverso IL BATTESIMO che infonde la Grazia, altra realtà modificata da Lutero ed oggi da questi Modernisti completamente stravolta. Il Battesimo ci toglie questa colpa ereditata ma non l’effetto che è, purtroppo, quello della nostra fragilità nel peccare, nel cadere nelle tentazioni… ecco perché Gesù ha istituito la Chiesa che è dispensatrice NON DI PARADIGMI MA DEI SACRAMENTI attraverso i quali possiamo e dobbiamo ISTRUIRE LA NOSTRA COSCIENZA PER EDUCARLA ALLA VERITA’, per questo nasciamo nel mondo che è, appunto un passaggio per purificarci, e non il parco giochi dei vizi da alimentare, come fossimo in un paradiso terrestre.

Quando Gesù dice: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (..) Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. (..) Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui»(Gv.14,5-20), non sta dicendo: io “vi dico una verità, UN PARADIGMA”… i comandamenti sono paradigmi modificateli a vostra coscienza, aggiustate i comandamenti col male minore secondo coscienza, a seconda del vostro libero arbitrio… Al contrario, Gesù pone LA SUA DOTTRINA definitiva, essa è il vero paradigma – la realtà immodificabile – che andrà a formare UNA RETTA COSCIENZA in tutti coloro che liberamente l’accoglieranno, a questo servono poi i Sacramenti che infondono LA GRAZIA necessaria a questa formazione corretta.

In sostanza sia il Vangelo, tutto il contenuto delle Scritture insieme al Deposito della Fede che è la Tradizione Cattolica nel vero Catechismo, SONO – E’ – L’UNICA GUIDA sicura per esercitare una vera coscienza libera e retta. LA DOTTRINA NON E’ DIALOGABILE, NON SI DIALOGA SULLA PAROLA DI DIO, essa la si ascolta e la si accetta o la si rifiuta. Così è per l’insegnamento della Chiesa: non si dialoga, LO SI IMPARTISCE PER FORMARE LE COSCIENZE RETTE. Diversamente porteremmo la nostra coscienza verso NUOVI PARADIGMI, a seconda delle mode del momento, a seconda delle novità culturali del mondo ma, a questo punto, non avremo più la “libera coscienza retta” piuttosto imporremmo alla nostra coscienza LA FALSITA’, LE IDEOLOGIE DELLE MODE, I PARADIGMI – LE FALSE REALTA’ – le illusioni e, soprattutto, quel perverso peccato contro lo Spirito Santo, leggi qui, che è quell’impugnare la Verità rivelata e modificarla a proprio piacimento, come del resto ci aveva ammonito san Paolo sia nella Lettera ai Galati cap.1 proferendo l’anatema a chi andasse ad insegnare un “vangelo diverso”, sia la 2Timoteo cap.4,1-5 vedi qui.

Non vogliamo dilungarci oltre perché desideriamo davvero spiegarvi, in modo breve e semplice, come stanno davvero le cose. Potremo dunque concludere così:

Riassumendo l’insegnamento della Chiesa, la LIBERTA’ della quale siamo dotati non ci è stata data per fare quello che ci pare e piace a noi, dice infatti il Catechismo: “La libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate. Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé. La libertà è nell’uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra beatitudine.” Vi ricordate Gesù nel Getsemani? E che cosa diciamo noi nel Pater Noster: “sia fatta LA TUA VOLONTA’, come in cielo così in terra…”. Quindi – il libero arbitrio – ci è dato perchè sia subordinato alla volontà divina, non c’è una terza via di mezzo, attenzione! Stiamo attenti, non c’è una terza strada: o con Dio, o contro Dio!

Per Lutero invece, e per questi eretici di oggi, questa libertà, questo libero arbitrio, E’ LIMITATO alle capacità umane le quali, essendo contagiate dal Peccato Originale, l’uomo non può fare diversamente che peccare, peccare in continuazione, cadere nella debolezza e allora cosa fare? Ecco il cambio del paradigma: ASSECONDARE L’UOMO nel suo peccare e modificare il senso (ossia anche la coscienza) di ciò che è peccato, di ciò che è male, in funzione NON di Dio e dei Suoi Comandamenti, dell’Agnello che “toglie il peccato…” se ci convertiamo a Lui attraverso I SACRIFICI, ma NON rifiutare il Cristo e continuando a peccare…. è il “sola fidei, il solo Christo” di Lutero, oggi superato, andato ben oltre, portato alle estreme conseguenze che oggi sono IL MISERICORDISMO SENZA PIU’ LA CONVERSIONE.

Ecco, ci fermiamo qui perché è fondamentale ed importante comprendere questi due elementi che – in mano a questi eretici – si fagocitano a vicenda: il paradigma modernista, eretico, e la falsa coscienza istruita non più SUL SACRIFICIO della conversione al Cristo, con tutto ciò che comporta, ma solo in funzione  ALLA NOSTRA DEBOLEZZA, ASSECONDANDOLA. In sostanza sta avvenendo quanto disse Isaia, ripetiamolo, impariamolo e comprendiamo bene la gravità:  “Dice il Signore. Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (cap.5,20).

Attenzione: i Padri della Chiesa qui specificano questo male, il bene, le tenebre e la luce… che nella Dottrina è proprio questo della coscienza retta: il bene in male, cambiando in male il bene è lo stravolgimento della dottrina; le tenebre in luce e la luce in tenebre è lo stravolgimento della coscienza retta; e l’amaro in dolce e il dolce in amaro è il rifiuto del SACRIFICIO, della sofferenza, della croce… Convertirsi a Cristo non è una passeggiata, ma ci ricompenserà in Paradiso, diversamente ci sarà dato quello che avremo scelto, come afferma il Siracide.

Siano Lodati i Cuori di Gesù e Maria

Ringraziamo la persona che ha voluto riportare l’audio sul suo canale di youtube

 

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